Secondo me questa discussione è interessantissima, anche se lo è più da un punto di vista sociologico che economico. A me conferma quella che reputo una grande verità: non esiste una regola, non c'è un modo giusto di vivere, ma ognuno lo fa secondo le proprie esperienze, le proprie paure ed ambizioni, i propri valori, la propria storia e visione del mondo. Avere o non avere figli cambia moltissimo le cose, così come averne uno o 5, desiderarne o no, essere felicemente single o separati, oppure sposati.
Vinkor ha fatto ciò che ha ritenuto giusto, non ha mangiato pane e cipolla per comprarsi le sue N case ma non ha neppure cambiato macchina ogni 2 anni o mangiato ostriche e champagne. Con sua figlia avrà pure un rapporto conflittuale (come il 90% dei genitori), ma lui le vuole bene e lei lo sa e gliene vuole altrettanto.
Io avrò mandato 50 volte mio padre a quel paese e probabilmente non c'è una persona al mondo con cui possa essere più in disaccordo su tutto, ma ogni volta che ha bisogno di me mollo tutto e corro da lui, e sono contento di potergli essere utile in qualche modo. Lui lo è stato molto di più con me, nonostante quella testa che certe volte vorrei spaccare.
Unpoveroricco ha una visione diversa, ma altrettanto rispettabile e "giusta", che lo sta portando a scelte diverse e lo fa vivere sereno e "felice".
È un grande risparmiatore, come i suoi genitori. Probabilmente risparmierà più di quanto sia necessario, ma si gode i suoi hobby, avrà una vecchiaia serena e non dovrà pensare ad X figli "da sistemare" o aiutare.
A mio modesto modo di vedere, coloro che scelgono autonomamente come vivere raramente se ne pentono dopo 20 o 30 anni. A farlo sono più spesso coloro che cambiano il proprio modo di vivere per seguire una moglie o un marito o compagno. Insomma, chi vive la propria vita sbaglia raramente mentre chi vive quella di un altro/a rischia parecchio di più.