tax day
SCADENZE L’operazione dichiarazione dei redditi si avvia alla fase più dolorosa: i versamenti
Il Fisco suona il gong
Entro venerdì i pagamenti di Unico senza maggiorazione. Ma chi non fa in tempo può rimediare fino al 21 luglio con lo 0,40% in più. Così gli arrotondamenti
I l Tax Day è proprio dietro l’angolo. Entro venerdì prossimo 20 giugno i contribuenti devono passare alla cassa per pagare, senza incorrere in maggiorazioni, le imposte e i contributi risultanti da Unico 2003. Il 20 giugno è proprio il giorno delle tasse perché la scadenza interessa tutti: i normali cittadini, come i dipendenti e i pensionati con altri redditi o i possessori di fabbricati, i titolari di partita Iva, le società di persone e quelle di capitali con esercizio coincidente con l’anno solare. In alternativa il versamento può essere effettuato dal 21 giugno al 21 luglio - il 20 cade di domenica - con la maggiorazione fissa dello 0,4%. La penalità per chi ricorre ai tempi supplementari è minima: 4 euro ogni mille da versare. La maggiorazione deve essere sommata all'imposta, solo per i contributi Inps è necessario indicarla a parte. Le scadenze per i pagamenti sono le stesse sia che la dichiarazione venga presentata in banca o posta entro il 31 luglio sia in caso di invio telematico (31 ottobre).
I titolari di partita Iva che devono ancora corrispondere il conguaglio dell'imposta sul valore aggiunto per il 2002 (codice 6099) sono tenuti a maggiorare il saldo dello 0,4% per mese o frazione di mese di ritardo rispetto alla scadenza originaria del 16 marzo. La maggiorazione sarà, quindi, dell'1,2% se il pagamento viene effettuato entro oggi 16 giugno o dell'1,6% entro il 20 giugno. I trimestrali devono applicare lo 0,4% al saldo già incrementato degli interessi dell'1%. La maggiorazione dello 0,4%, per il ritardo nel pagamento Iva, non è dovuta se l'imposta viene compensata con eventuali crediti.
ARROTONDAMENTI - I versamenti delle imposte risultanti da Unico vanno eseguiti da tutti i contribuenti con il nuovo modello F24 di colore azzurro, quello che ha anche la sezione Ici. L'F24 deve essere presentato in banca, posta o ai concessionari. In alternativa è possibile eseguire i pagamenti via Internet: le principali banche, infatti, hanno stipulato la speciale convenzione con l'Agenzia delle Entrate.
Il modello F24 prevede l'indicazione degli importi in centesimi di euro. I due decimali vanno riportati anche se si versa una cifra tonda: ad esempio 742 euro devono essere indicati nella formula: 742,00. Queste le regole da rispettare:
gli importi che risultano dalle dichiarazioni annuali e che non richiedono ulteriori calcoli prima di essere versati vanno indicati nell'F24 in unità di euro indicando i due zeri dopo la virgola. La regola si applica, ad esempio, al saldo Irpef e alle addizionali regionali o comunali. Il passaggio da Unico all'F24 non comporta difficoltà di sorta dato che le dichiarazioni sono già compilate in unità di euro;
gli importi derivanti dalla dichiarazione, ma che vanno rielaborati con ulteriori calcoli prima di essere versati - come l'acconto o il saldo rateizzato - devono essere arrotondati al centesimo di euro: l'arrotondamento avviene per difetto se il terzo decimale va da 0 a 4, per eccesso da 5 in su. Vediamo un esempio: se al rigo Differenza (RN28) risulta indicato un importo di 319,00 euro scatta l'obbligo di versare l'acconto 2003 in due rate. La prima ammonta a 125,048 euro. Nell'F24, dato che si tratta di un importo rielaborato, la prima rata di anticipo va indicata e versata in centesimi di euro: 125,05 euro. Altro esempio: supponiamo che da Unico 2003 risulti un saldo Irpef da versare di 1.850 euro e che il contribuente decida di ripartirlo in sette rate (il massimo possibile). La prima rata ammonta a 264,285 euro. Anche in questo caso, trattandosi di un importo rielaborato, si applica la regola dell'arrotondamento al centesimo: 264,29 euro visto che il terzo decimale è pari o superiore a 5.
Per i contributi Inps l'arrotondamento è all'unità di euro. Vale la pena ricordare che non si dovrebbero comunque applicare sanzioni a chi sbaglia nel compilare l'F24 in seguito agli arrotondamenti.
LA COMPILAZIONE - Non ci sono novità da segnalare. Nella sezione Erario del modello F24 finiscono i tributi spettanti allo Stato (come Irpef e Iva). Nello spazio dedicato a Regioni ed enti locali vanno Irap e addizionali. Artigiani, commercianti e professionisti iscritti alla gestione separata Inps compilano la relativa sezione per il pagamento del saldo e dell'acconto contributivo. Ogni imposta e contributo va individuato dal relativo codice (vedi tabella).
Il modello F24 deve essere obbligatoriamente compilato e presentato dai contribuenti che abbiano, per almeno uno dei tributi risultanti da Unico, un debito superiore a 10,33 euro, anche se compensato con un altro tributo a credito. Il limite di 10,33 euro vale anche ai fini del versamento: nessuna imposta è dovuta se non supera, al netto dell'eventuale maggiorazione dello 0,4%, la soglia minima. Fa eccezione l'Iva il cui limite è di 1,03 euro. La regola dei 10,33 euro si applica anche all'addizionale regionale e a quella comunale che spesso non superano questo livello.
(Associazione dottori
commercialisti Milano)
Stefano Poggi Longostrevi