Hai dimenticato i trafficanti di droga e di bambini. Comunque stai già mettendo avanti le mani riconoscendo anche tu le scarse probabilità di riuscita dell' operazione. Si va in Niger per ca zz eggiar? Probabilmente l' obiettivo è un' altro ma non dichiarato. Mi chiedo perché la Francia e la Germania non abbiano chiesto aiuto all' Olanda dato che quando c'era da prendersi l' agenzia del farmaco sembravano tutti così in sintonia.
Per agenzia del farmaco ed EBA Francia e Germania non erano in sintonia. Per l'EBA Parigi e Francoforte erano concorrenti e per l'EMA pare che la Francia avesse votato per Milano nel ballottaggio invece Germania e Spagna avevano votato per Amsterdam
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Per il Niger di sono accordati Francia, Germania e Italia che sono gli stati più importanti della UE dopo l' uscita del Regno Unito.
E l'Italia è interessata a bloccare flussi di migranti che dal Niger cercano di andare in Libia per cercare poi di dirigersi verso l'Europa
Andrea Carli 28 dicembre 2017
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Niger area nevralgica per il flusso di migranti
La partita che si gioca, e che oltre a Roma vede in campo altri player - a cominciare dalla Francia, ma anche Stati Uniti e Germania - è quella che punta a ridurre il flusso di migranti diretti verso il Vecchio Continente. Considerata la collocazione geografica dell’Italia, in prima linea nella gestione dei flussi, è facile intuire l’importanza che questa operazione di stabilizzazione riveste nell’agenda di politica estera del paese. La missione partirà col nuovo anno, dopo il via libera del Parlamento. Inizialmente gli italiani - potrebbero essere i parà della Folgore i primi a partire - lavoreranno a Niamey, capitale del paese africano, insieme ai francesi, presenti nell’area del Sahel con gli oltre 3mila militari dell’operazione “Barkhane”.
La minaccia terroristica e il G5 Sahel
Connessa alla gestione dei flussi di migranti che da Agadez risalgono verso la Libia attraverso i territori desertici ad oggi poco controllati è l’altra faccia della medaglia: la minaccia terroristica globale, costituita dalla presenza in Niger di terroristi legati ad al-Qā‘ida ea Boko Haram. Il G5 Sahel, il team speciale antiterrorismo composto da militari di Mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso e Ciad, nonostante sia stato istituito nel 2014 stenta a decollare per mancanza di fondi adeguati.
Ottobre 2016: il Cdm decide di aprire una ambasciata a Niamey
L’interesse dell’Italia per il Niger risale, almeno, all’ottobre del 2016, quando il Consiglio dei ministri allora presieduto da Matteo Renzi (Paolo Gentiloni era ministro degli Esteri) decise di aprire una ambasciata a Niamey (la rappresentanza diplomatica è stata poi aperta nel febbraio di quest’anno). Una nota della Farnesina di quei giorni spiegava che «l’apertura di un’ambasciata in Niger assicura all’Italia un rilevante vantaggio operativo, alla luce delle dinamiche che interessano il Sahel, con ripercussioni sotto il profilo della sicurezza in Italia e in Europa». Un anno dopo, a ottobre 2017, a seguito di un accordo di cooperazione tra Italia e Niger sottoscritto a Roma, fonti militari hanno annunciato l’invio di una decina di addestratori e di alcuni soldati.
Gentiloni: intervento richiesto dal Niger a inizio dicembre
Negli ultimi giorni il processo che condurrà i militari italiani in questo paese di transito dei migranti ha registrato un’accelerazione. Durante la conferenza stampa di fine anno, Gentiloni ha spiegato che «andiamo in Niger in seguito a una richiesta del governo locale pervenuta a inizio dicembre per un contributo italiano a fare le cose che normalmente facciamo in questi paesi, come ad esempio in Libia: consolidare gli assetti di controllo del territorio e delle frontiere e rafforzare le forze di polizia locali».
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