Perchè andiamo in Niger?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

bazuka

Nuovo Utente
Registrato
29/12/11
Messaggi
17.116
Punti reazioni
71
Visto che si parla di fake in contrapposizione al giornalismo professionale unico depositario dell' informazione vera, mi chiedevo cosa dicono i professionisti dell' informazione in merito? Aiutatemi a capire il perché.

A sentire i professionisti dell' informazione dobbiamo bloccare il traffico di esseri umani?

Gentiloni: "L'Italia accoglie i migranti: truppe in Niger per fermare gli schiavisti" LA REPUBBLICA.
 
Ultima modifica:
a prendere legnate come al solito...
 
non sappiamo come impiegare i reduci dell'iraq:eek:
 
se tornano in italia si lamentano perché gli riducono lo stipendio :D

gia'OK!

tanto paga come al solito.............pantalone:wall:
ovviamente accumulando altro debito:angry:
che poi sto pantalone non e' che un giorno o l'altro s.incazz...di dover sempre pagare lui?:mmmm:
 
Almeno rompiamo le scatole a Macron o andiamo per aiutare i francesi a fare i c. Loro? Radiopiddinia che dice? Intervento umanitario? Quanto ci costerà in denaro? E in termini di vite umane?
 
Andiamo a prendere direttamente i negher in Niger senza farli transitare in Libia. Grandi Gentilone e pinotta.
 
...a portare pace, democrazia e prosperità. Ovvio! :o
 
Visto che portarli qui ci costa troppo poco, li andiamo a prendere direttamente a casa loro
 
han trovato un pozzo di petrolio o una miniera di cobalto
 
Almeno rompiamo le scatole a Macron o andiamo per aiutare i francesi a fare i c. Loro? Radiopiddinia che dice? Intervento umanitario? Quanto ci costerà in denaro? E in termini di vite umane?

Secondo me la seconda, e mi dispiace. Fin quando facevamo gli ascari degli USA, non dico che mi stava bene ma aveva una sua logica...

Ma fare gli ascari dei francesi,proprio non mi va giù...

E la nostra ex compagnia di bandiera, di questo passo, finirà in mano a qualche ricca ONG, così avremo anche debellato la piaga degli scafisti nel mediterraneo...
 
Dovrebbe anche essere ridotta la presenza militare italiana in Iraq

Niger, Gentiloni: "Proporro di inviare militari dall'Iraq in Africa per combattere trafficanti e terroristi. Daesh sconfitto" - Il Fatto Quotidiano

22 dicembre 2017
È la prima volta che il nostro governo, i nostri Servizi, il nostro esercito, dispiegano una strategia in più fasi su uno scacchiere di crisi, coinvolgendovi gli alleati, Egitto e Europa inclusi, con una funzione di leadership assoluta, di pianificazione originale made in Italy.
CARLO PANELLA
...
questo consistente spostamento di truppe italiane dall’Iraq al Sahel non ha nulla a che fare con le operazioni di contrasto al jihadismo, nonostante le apparenze, ma punta a costruire una rete di contenimento e di respingimento delle “carovane della morte” che attraversano il Niger e il Ciad, provenendo da vari stati, per portare sulle coste della Libia il loro carico di carne umana.
...

Acquisita l’esperienza, anche con l’aiuto dei droni messi a disposizione da Francia e Usa, si faranno piani più particolareggiati di dislocazione di diffusi check point sul territorio in grado di bloccare le carovane. Un’attività che non può essere purtroppo messa in atto nel Sud della Libia (a causa delle denunce di «violazione della sacra sovranità libica» che sarebbero subito partite vuoi da Tripoli, vuoi da Bengasi), ma che può essere attivato in Niger e un domani in Ciad. Questo perché dalla primavera scorsa Marco Minniti e Paolo Gentiloni, in perfetto accordo, hanno sviluppato intense relazioni col Niger e Ciad (che per questo, su istanza di Roma, fu invitato al vertice sulla Libia di Parigi dell’estate scorsa), affiancate non a caso dall’incontro e dall’accordo di Minniti con 60 sindaci del Sud della Libia sul tema del contrasto alle carovane della morte (con consistenti contropartite economiche per i territori da loro amministrati).
...
Una strategia chiara, ma sottotraccia, che segna un eccezionale passo in avanti rispetto a quanto messo in atto incluso l’accordo con il governo e la Guardia Costiera di Tripoli per bloccare i migranti clandestini sulle coste della Libia.
... ©
In Niger l'Italia torna leader di un progetto epocale - Lettera43.it


Perche Gentiloni schiera i militari italiani in Niger, al fianco della Francia - Formiche.net


Gentiloni, Macron e Merkel con il G5 Sahel: una forza militare per combattere terroristi e trafficanti | Notizie Geopolitiche
 
Ultima modifica:
Militari italiani in Niger al fianco della Francia? “Si declama la difesa europea ad ogni piè sospinto ma poi a guidare sono ancora gli interessi nazionali dei soliti noti”. A dirlo non è una persona qualsiasi. Leonardo Tricarico è presidente della fondazione Icsa e già Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare. Raggiunto telefonicamente, commenta con Formiche.net le dichiarazioni fatte dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, sottolineando “l’incoerenza” di missioni che sono ancora lontane dall’avere il carattere europeo benché “i confini meridionali dell’Unione con l’Africa dovrebbero riguardare tutti così come la loro protezione”.

Il rischio secondo Tricarico è quello di mettere in campo “forze asimmetriche e insufficienti”. L’esperienza precedente delle missioni della nostra Marina nel Mediterraneo sono il segno di “un grande dispiegamento di energie, sia di pensiero che di risorse in campo, il cui esito è stato paradossale non avendo stoppato il flusso migratorio anzi avendolo per certi versi incoraggiato”. Alla fine, sull’emergenza immigrazione, è l’amara constatazione, “il nostro Paese è rimasto solo”.

Tornando all’annunciato impegno delle truppe italiane in Niger, il presidente di Icsa ribadisce la necessità di “definire un assetto equilibrato della governance e dei dividendi dell’operazione”. Insomma, non si possono lasciare tutti i vantaggi ai francesi e ai tedeschi. Anche perché “l’Italia possiede professionalità e capacità di particolare eccellenza: nell’intelligence, nella osservazione satellitare, nell’impiego dei droni nonché nei trasporti, particolarmente importanti in un teatro in cui la logistica sarà particolarmente complessa”. Roma quindi dovrà contare e non poco in Sahel ma il punto, nell’opinione del generale Tricarico, resta l’affermazione del principio che debba essere “una missione europea e non franco-tedesca”.

“C’è bisogno di maggiore coesione, di dimostrare una vera volontà della UE nel difendersi lungo le frontiere del Sud” perché ad oggi, afferma, “così non è”. “Per avere il necessario approccio comprehensive, occorre che tutti gli attori europei siedano attorno allo stesso tavolo”. Tricarico riconosce che “sono stati fatti da gigante” ma non gli fa velo il fatto che “lo strumento militare europeo è ancora ridotto ed imperfetto”.

Al generale, che ha guidato la forza armata aerea, chiediamo infine una previsione sul dibattito parlamentare che seguirà la proposta del governo di impiegare i nostri militari in Africa. Il sospiro del generale è la risposta più efficace ma, dopo un attimo di pausa, spiega “il quadro politico è estremamente frammentato e siamo alla vigilia delle elezioni: il rischio di strumentalizzazione è elevato”. “Sulla politica estera e di difesa – continua Tricarico – manca trasversalità ed anzi si finisce per essere schiavi delle logiche della politica interna”. Al Parlamento il presidente della fondazione Icsa chiede di “non limitarsi ad una mera condivisione” bensì di “sollecitare affinché la missione in Niger sia autenticamente europea”.
 
Secondo me la seconda, e mi dispiace. Fin quando facevamo gli ascari degli USA, non dico che mi stava bene ma aveva una sua logica...

Ma fare gli ascari dei francesi,proprio non mi va giù...

E la nostra ex compagnia di bandiera, di questo passo, finirà in mano a qualche ricca ONG, così avremo anche debellato la piaga degli scafisti nel mediterraneo...

prima si fanno le elezioni e meglio è
l'unica cosa positiva è che comunque vadano, non ci saranno più sti ******** al governo
 
prima si fanno le elezioni e meglio è
l'unica cosa positiva è che comunque vadano, non ci saranno più sti ******** al governo

In effetti a fine legislatura sembra più una marchetta elettorale che una scelta necessaria.
 
Non capisco (a torto od a ragione sulla discussione umanitaria) come ci si ostini a far finta di non capire che l'uomo comune....quello della strada vuole che migranti ,e presunti profughi stiano li' ...esattamente dove sono. A meno che queste spese servano per farci qualche sconto sul pareggio di bilancio ed altre amenita' varie(....)
 
Indietro