Perchè i tassi erano andati a zero (e ci torneranno)?

dj_lagra

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26/10/20
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Già alla fine del 2013 il tasso di riferimento della BCE era a zero (quasi: 0,25%) e c'è rimasto fino a questo luglio, un'eternità.
  1. La BCE ha mantenuto i tassi nulli soprattutto perchè la globalizzazione ha mantenuto i prezzi bassi e la BCE non riusciva a rispettare il vincolo dell'inflazione al 2%?
  2. i cambiamento geopolitici in atto ed il conseguente friend-shoring vi fanno temere che l'inflazione nei prossimi decenni sarà più facilmente vicina al 2% e che l'era dei tassi a zero sarà solo un lontano ricordo (almeno fino alla prossima bolla scoppiata/mega-recessione/pandemia)?
 
Consiglio la visione di questo video ben fatto... forse impreciso su alcuni passaggi... ma fatto molto bene. La conclusione è che ci aspetta probabilmente un periodo di novità... qualcosa di realmente non prevedibile...!!! Che i tassi torneranno a zero... NON ABBIAMO CERTEZZA... almeno sul breve-medio periodo... e sul lungo è difficile fare previsioni, perchè la STORIA è mutevole...!!! Troppo.

 
Consiglio la visione di questo video ben fatto... forse impreciso su alcuni passaggi... ma fatto molto bene. La conclusione è che ci aspetta probabilmente un periodo di novità... qualcosa di realmente non prevedibile...!!! Che i tassi torneranno a zero... NON ABBIAMO CERTEZZA... almeno sul breve-medio periodo... e sul lungo è difficile fare previsioni, perchè la STORIA è mutevole...!!! Troppo.

Se avessimo una pubblica istruzione decente queste conoscenze sarebbero insegnate al posto delle colonnine doriche.
 
In economia, moltiplicando lo stock di liquidità immesso annualmente nel sistema da parte della banca centrale (alfa) e la velocità di circolazione della moneta (beta) si può calcolare il PIL annuo (gamma).
Alfa X beta = gamma.

A ritroso, sapendo il PIL annuo e lo stock di liquidità immesso nel sistema da parte della BC - sono dati pubblici - ne ricaviamo la velocità di circolazione della moneta, velocità valida per l'anno di osservazione.
Beta= gamma/alfa

Da questa elementare equazione ne deriva che l'abbassamento dei tassi e la stampa della moneta (per acquistare titoli di vario tipo sul mercato primario) possano preparare l'inflazione, ma non attivarla immediatamente, in quanto in genere si assiste ad una stampa di moneta quando la velocità di circolazione della medesima crolla o è tendente allo zero, come nei lockdown o quando arriva un virus che blocca tutte le attività.

In altre parole, l'inflazione non scatta finchè hai alta immissione di liquidità da parte di un soggetto centrale ma bassa circolazione delle moneta (vedi Salvador).

Sempre in altre parole, l'inflazione scatta invece, violenta e repentina, quanto la circolazione, estremamente elastica e legata a fattori comportamentali di massa (anche psicologici), inizia a salire.

Dunque, questa inflazione è una "doppia" inflazione: è l'effetto della ripresa della circolazione della moneta e di altri fattori esogeni (come la guerra).

Questo mi porta a ipotizzare che l'abbassamento dei tassi era la compensazione rispetto all'aumento della velocità di circolazione, derivante dalla globalizzazione.
 
In economia, moltiplicando lo stock di liquidità immesso annualmente nel sistema da parte della banca centrale (alfa) e la velocità di circolazione della moneta (beta) si può calcolare il PIL annuo (gamma).
Alfa X beta = gamma.

A ritroso, sapendo il PIL annuo e lo stock di liquidità immesso nel sistema da parte della BC - sono dati pubblici - ne ricaviamo la velocità di circolazione della moneta, velocità valida per l'anno di osservazione.
Beta= gamma/alfa

Da questa elementare equazione ne deriva che l'abbassamento dei tassi e la stampa della moneta (per acquistare titoli di vario tipo sul mercato primario) possano preparare l'inflazione, ma non attivarla immediatamente, in quanto in genere si assiste ad una stampa di moneta quando la velocità di circolazione della medesima crolla o è tendente allo zero, come nei lockdown o quando arriva un virus che blocca tutte le attività.

In altre parole, l'inflazione non scatta finchè hai alta immissione di liquidità da parte di un soggetto centrale ma bassa circolazione delle moneta (vedi Salvador).

Sempre in altre parole, l'inflazione scatta invece, violenta e repentina, quanto la circolazione, estremamente elastica e legata a fattori comportamentali di massa (anche psicologici), inizia a salire.

Dunque, questa inflazione è una "doppia" inflazione: è l'effetto della ripresa della circolazione della moneta e di altri fattori esogeni (come la guerra).

Questo mi porta a ipotizzare che l'abbassamento dei tassi era la compensazione rispetto all'aumento della velocità di circolazione, derivante dalla globalizzazione.
Ci dobbiamo preparare ad un periodo di inflazione stile anni 70-80?
 
All’epoca c’era meno globalizzazione. Che è un fattore chiave del ragionamento che ti ho esposto.
Quello che mi domandavo era se i prezzi che determinano questa inflazione ritorneranno alla normalità nel breve periodo o se diventeranno un nuovo supporto come negli anni 80 per cui non rivedremo più il pane a mille lire ma sarà la normalità pagarlo 1500 e poi 2000 lire al kg (esempio banale per rendere l'idea)
Perché nel secondo caso chi non ha adeguamenti di stipendio legati all'inflazione si impoverià in modo brutale...
 
Quello che mi domandavo era se i prezzi che determinano questa inflazione ritorneranno alla normalità nel breve periodo o se diventeranno un nuovo supporto come negli anni 80 per cui non rivedremo più il pane a mille lire ma sarà la normalità pagarlo 1500 e poi 2000 lire al kg (esempio banale per rendere l'idea)
Perché nel secondo caso chi non ha adeguamenti di stipendio legati all'inflazione si impoverià in modo brutale...
La questioni sono, la prima che è finanziaria e riconducibile all'inflazione mentre l'altra è la soglia psicologica e la tolleranza a prezzi assurdi che chiaramente i venditori hanno interesse a tenere.

Ricordo da bambino ero andato al parco giochi e chiedevano 5000 lire per un panino e mi sembrava un prezzo folle da pazzi.
Ora 2.5 euro per un panino è quasi un regalo.
 
Già alla fine del 2013 il tasso di riferimento della BCE era a zero (quasi: 0,25%) e c'è rimasto fino a questo luglio, un'eternità.
  1. La BCE ha mantenuto i tassi nulli soprattutto perchè la globalizzazione ha mantenuto i prezzi bassi e la BCE non riusciva a rispettare il vincolo dell'inflazione al 2%?
  2. i cambiamento geopolitici in atto ed il conseguente friend-shoring vi fanno temere che l'inflazione nei prossimi decenni sarà più facilmente vicina al 2% e che l'era dei tassi a zero sarà solo un lontano ricordo (almeno fino alla prossima bolla scoppiata/mega-recessione/pandemia)?
I tassi zero li ha imposti la Cina, finita la Cina finito lo zero.
 
I tassi zero li ha imposti la Cina, finita la Cina finito lo zero.
Io penso che l'inflazione bassissima di cui abbiano goduto gli usa e di conseguenza anche l'Europa sia derivata da decenni di stipendi da fame e sfruttamento dei lavoratori cinesi.
 
direttamente dal Treasury
Fnz8PRdWAAEpxFg
 
Quello che mi domandavo era se i prezzi che determinano questa inflazione ritorneranno alla normalità nel breve periodo o se diventeranno un nuovo supporto come negli anni 80 per cui non rivedremo più il pane a mille lire ma sarà la normalità pagarlo 1500 e poi 2000 lire al kg (esempio banale per rendere l'idea)
Perché nel secondo caso chi non ha adeguamenti di stipendio legati all'inflazione si impoverià in modo brutale...
Siamo già nel secondo caso, da mesi; rientreranno solo alcuni eccessi. E ci va già di lusso se si ferma qui.
 
Avevo effettivamente già più che un sospetto che dietro l'impoverimento italiano degli ultimi 20/30 anni ci fosse una regia e un piano ben studiato ed infatti...bel video comunque.


Video assai poco profondo. Vedi, per qualche tempo deve proprio esservi stata una volontà organizzata ed aspra di alcuni paesi di tirar qualche schiaffone anche economico all'Italia. Con perdite/cessioni di aziende. Ma che ciò in alcuni periodi accada, è assolutamente la norma. L'antagonismo tra paesi/gruppi si riflette anche su questioni economiche.
L'Italia non ha solamente perso la seconda guerra mondiale (ricevendo poi però, perlomeno dal punto di vista economico, un trattamento di riguardo finchè era importante far vedere all'Unione Sovietica come si stava bene dalla nostra parte...finita quell'esigenza abbiam dovuto restituire qualcosa)...l'Italia non ha solamente perso la guerra, ma è sempre stata una non-nazione, un paese assai giovane e diviso, pieno di contrasti ben alimentati (fascisti, comunisti, brigatisti, leghisti, meridionalisti...) che non hanno favorito la nascita di uno o più "gruppi di influenza" di spirito nazionale colti e legati al paese. Abbiamo invece avuto gruppi e gruppetti, litigiosi, poco colti, talvolta legati ad ambienti esteri. Chissà perchè da certi anni si spinse poi per il bipolarismo... ma è inutile prendersela con personaggi lontani, l'Italia è al 90% frutto degli italiani
 
Video assai poco profondo. Vedi, per qualche tempo deve proprio esservi stata una volontà organizzata ed aspra di alcuni paesi di tirar qualche schiaffone anche economico all'Italia. Con perdite/cessioni di aziende. Ma che ciò in alcuni periodi accada, è assolutamente la norma. L'antagonismo tra paesi/gruppi si riflette anche su questioni economiche.
L'Italia non ha solamente perso la seconda guerra mondiale (ricevendo poi però, perlomeno dal punto di vista economico, un trattamento di riguardo finchè era importante far vedere all'Unione Sovietica come si stava bene dalla nostra parte...finita quell'esigenza abbiam dovuto restituire qualcosa)...l'Italia non ha solamente perso la guerra, ma è sempre stata una non-nazione, un paese assai giovane e diviso, pieno di contrasti ben alimentati (fascisti, comunisti, brigatisti, leghisti, meridionalisti...) che non hanno favorito la nascita di uno o più "gruppi di influenza" di spirito nazionale colti e legati al paese. Abbiamo invece avuto gruppi e gruppetti, litigiosi, poco colti, talvolta legati ad ambienti esteri. Chissà perchè da certi anni si spinse poi per il bipolarismo... ma è inutile prendersela con personaggi lontani, l'Italia è al 90% frutto degli italiani

Sicuramente,
infatti non è un caso che siamo sempre stati tra i paese più europeisti d'Europa,non ci riusciamo proprio ad essere artefici del nostro destino e prenderci le nostre responsabilità,più comodo affidarle ad altri,accorgendoci dopo e tardi aggiungerei che gli altri fanno i loro interessi e non i nostri.Questo atteggiamento continua ancora oggi con l'atlantismo cieco emerso durante la guerra in Ucraina e l'invio di armi (a gratis) a quel paese senza aver alcun vantaggio ne economico ne geopolitico nella questione.

Sul ruolo degli USA nello sviluppo dell'Italia secondo me è un elemento sopravvalutato, ai tempi non c'era la Cina,l'UE non era allargata ad est,la valuta nazionale era debole e quindi l'Italia era bene o male l'unico paese di trasformazione che poteva offire merci a basso costo ma di ottima qualità agli altri grandi paesi europei.Un po' quanto negli ultimi 10/20 anni è avvenuto alla Polonia che infatti,saggiamenta ha mantenuto la propria valuta nazionale.
 
Ma giusto pochi giorni fa avevo scritto che questa "Inflazione" non nasce cosi dal nulla come per magia, ma è merito di Qualcuno.
Senza mettere in mezzo complotti.

E giusto oggi si legge che "quelli" del Petrolio hanno deciso di diminuire le estrazioni, in modo da fare aumentare il prezzo.

Insomma, se quando qualcosa si sta abbassando, portando eventualmente delle buone notizie un po per tutti, xche abbassando il costo del petrolio a catena si abbassa (o rimane stabile) un po tutto, ECCO che si fa in modo di alzare quel prezzo, con conseguenze su TUTTI i mercati.

Poi chi è piu esperto sarà liberissimo di pensare che vale sempre la regola della domanda e offerta. A me cosi nn sembra proprio.
 
Se avessimo una pubblica istruzione decente queste conoscenze sarebbero insegnate al posto delle colonnine doriche.
Chi ha studiato le colonne doriche le sa già le cose che vengono spiegate in quel video.
Io ad esempio ho chiuso il video perché ho visto che era banale e noioso.
 
Già alla fine del 2013 il tasso di riferimento della BCE era a zero (quasi: 0,25%) e c'è rimasto fino a questo luglio, un'eternità.
  1. La BCE ha mantenuto i tassi nulli soprattutto perchè la globalizzazione ha mantenuto i prezzi bassi e la BCE non riusciva a rispettare il vincolo dell'inflazione al 2%?
  2. i cambiamento geopolitici in atto ed il conseguente friend-shoring vi fanno temere che l'inflazione nei prossimi decenni sarà più facilmente vicina al 2% e che l'era dei tassi a zero sarà solo un lontano ricordo (almeno fino alla prossima bolla scoppiata/mega-recessione/pandemia)?
E' una giusta osservazione. Anzi è probabile che la BCE faticherà a raggiungere l'obiettivo del 2% nel senso opposto. Si potrebbe avere una inflazione persistente tra 2,5 e 3% per i prossimi 10-20 anni.
 
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