Invece che guardare alla singola parola o alle uscite di Medvedev che pesano più che altro nelle logiche comunicative poliziotto buono/cattivo, molto meno sul piano politico hai schivato i due fattori che mi interessano realmente, il primo il punto di caduta vale a dire fino a quando l'Ucraina deve subire una distruzione nella logica di un indebolimento russo, cosa che per me di umanitario ha davvero poco perché più dura il conflitto e più dell'annientamento siamo complici, tra l'altro nemmeno sporcandoci le mani.
Volendo essere realisti, io credo che esista un'unica possibilità per garantire un equilibrio (instabile) futuro.
Che, a tendere, ogni nazione entri in un'alleanza difensiva (si, stile NATO) con una superpotenza nucleare
di sua scelta.
Questa situazione dovrebbe (dico dovrebbe, almeno temporaneamente) congelare i conflitti, o almeno limitarli su piccola scala (emblematici casi come
questo, pur di non scalare ad armi "maggiori"), sul principio che chiunque governi, a meno che non sia completamente folle, non può permettersi un conflitto nucleare.
L'equilibrio è instabile perché ovviamente ogni superpotenza nucleare cercherà di trovare il modo per prevalere sulle altre (con tecnologia militare avanzata come
questa), fino al punto in cui, se sicura di poter attaccare per prima senza subire conseguenze*, lo farà con certezza pari al 99%.
Si deve sperare che questo possibile futuro equilibrio instabile duri sufficientemente a lungo da consentire all'umanità di trovare altri mezzi per la risoluzione dei conflitti che non sia l'uso sistematico della violenza fisica.
Mezzi che io al momento non riesco ad immaginare (non ho la lungimiranza, ad esempio, di Gandhi e comunque i suoi metodi di risoluzione non violenti dei conflitti non sembrano funzionare su larga scala) e, nella mia piccolezza, non mi interessa neanche immaginare adesso.
*Aggiungo una nota: non ho alcun dubbio che tale rischio di destabilizzazione sia molto maggiore se una potenza nucleare è gestita da un'autocrazia piuttosto che dalle attuali forme di governo occidentali. Per cui, nella scelta della parte da cui stare, mi regolo di conseguenza.