Perugina, chiesta Cig per 867 dipendenti

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Perugina, chiesta Cig per 867 dipendenti - ECONOMIA

Cassa integrazione per tutti gli 867 dipendenti a tempo pieno (con gli stagionali si arriva a un migliaio), alla Perugina Nestlè di San Sisto, a Perugia, la fabbrica dei Baci: questa la richiesta dell'azienda «unilateralmente» decisa e comunicata ai lavoratori che al termine delle assemblee di fabbrica, il 17 febbraio hanno affidato ai sindacati un pacchetto di otto ore di sciopero, oltre alla proposta di contratti solidarietà, al posto della Cig.
IMPROBABILE BLOCCO DELLA PRODUZIONE. Da subito è partito anche lo stato di agitazione permanente nello stabilimento perugino. Secondo fonti sindacali, la richiesta di cassa integrazione andrebbe da zero ore a una riduzione di orario, ma non è ancora chiara la sua distribuzione sull'organico. I sindacati non temono comunque al momento un blocco della produzione, ma «l'esame congiunto», già richiesto all'azienda dalle organizzazioni, deve ancora cominciare.
GRECO (RSU): «MANCA PARTE DI STRATEGIA». La mancanza della «parte strategia» perché l'ammortizzatore «non sia fine a se stesso» è ciò che preoccupa di più secondo Michele Greco, coordinatore della Rsu della Perugina. «Siamo consapevoli della gravità della crisi in essere», hanno riferito, in una nota congiunta, Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil e Rsu, «ma siamo altrettanto consapevoli che i suoi effetti sono amplificati oltremodo dalla mancata reazione, attraverso scelte industriali coraggiose e investimenti, da parte del management italiano. Per questo non riteniamo accettabile scaricare in modo superficiale le conseguenze di questa situazione esclusivamente sul salario dei lavoratori, attraverso l'utilizzo di un ammortizzatore passivo e difensivo quale è la cassa integrazione».
«SERVE UNA PROSPETTIVA SERIA». Secondo sindacati e lavoratori, il contratto di solidarietà (applicato anche nel 2013), al contrario presuppone un accordo su un piano industriale «che deve dare una prospettiva seria. L'atteggiamento di Nestlé e la mancanza di un guida forte a livello di direzione azienda non offrono al momento queste garanzie».

Martedì, 18 Febbraio 2014
 
non ci sono soldi
 
Se si tiene conto della potenza di un gruppo come Nestlè e della forza del marchio Perugina... se nemmeno loro riescono a produrre con il profitto atteso in Italia, si può solo concludere che, con il livello di pressione fiscale e la moneta innaturalmente forte che ci ritroviamo, le aziende sono destinate a chiudere tutte, una dopo l'altra.
 
neppure i baci perugina vanno più??? :(
 
Secondo i cicerdavmarkpasqui bisogna stare sereni e non essere disfattisti come grillo...
 
ma dai che con la patrimoniale risolviamo il problema di tutto il mondo
 
la cig la devono pagare solo gli statali
 
Secondo i cicerdavmarkpasqui bisogna stare sereni e non essere disfattisti come grillo...

Secondo Grillo e Casaleggio la cassa intergrazione deve scomparire per dare spazio alle indennità di disoccupazione. E' giusto far fallire la Perugina?
(per me sì)
 
la cig è un altro trattamento iniquo, come le pensioni
 
Secondo Grillo e Casaleggio la cassa intergrazione deve scomparire per dare spazio alle indennità di disoccupazione. E' giusto far fallire la Perugina?
(per me sì)

sarebbe meglio in primis capire perchè tutte le aziende scappano o chiudono
 
vorrei sbirciare lo storico degli ordinativi e dei fatturati di questa azienda... qualcosa mi dice che fra poco cominceremo a vedere amministratori delegati e catene di comando aziendali indagati per truffa ai danni dello Stato :cool:
 
vorrei sbirciare lo storico degli ordinativi e dei fatturati di questa azienda... qualcosa mi dice che fra poco cominceremo a vedere amministratori delegati e catene di comando aziendali indagati per truffa ai danni dello Stato :cool:

Per adesso la lista di indagati l'abbiamo tra le fila del PD e PDL. Grazie elettori.:o
E le aziende se ne vanno e chiudono non perche' sono gestite male ma perche' qui, pur vendendo, perdono soldi.
Vedremo chi rimarra' a pagare le pensioni e gli stipendi statali. :rolleyes:
 
Per adesso la lista di indagati l'abbiamo tra le fila del PD e PDL. Grazie elettori.:o
E le aziende se ne vanno e chiudono non perche' sono gestite male ma perche' qui, pur vendendo, perdono soldi.
Vedremo chi rimarra' a pagare le pensioni e gli stipendi statali. :rolleyes:


dubito...
 
una roba come la Perugina in teoria (ma anche in pratica) della domanda interna - che pure c'è - potrebbe anche infischiarsene
 
Per adesso la lista di indagati l'abbiamo tra le fila del PD e PDL. Grazie elettori.:o
E le aziende se ne vanno e chiudono non perche' sono gestite male ma perche' qui, pur vendendo, perdono soldi.
Vedremo chi rimarra' a pagare le pensioni e gli stipendi statali. :rolleyes:
no non è sempre così

nell'alimentare quando un big mondiale compra un' azienda come perugina, compra in primis la fetta di mercato.....
All'inizio fa finta di portare avanti l'azienda così come era, poi inizia a mettere nei baci le nocciole turche anzichè le piemontesi poi va a finire che va a produrre altrove.
E' così purtroppo. La parte criminale del discorso è non aver impedito e non impedire che troppi di questi marchi vadano in mano straniera.

Quando una nestlè ti compra un marchio alimentare va sempre a finire così.
 
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