Piero Manzoni

loro fanno quello che vogliono e nessuno chiede loro conto.
Tranne noi.
 
Però Ale, la gestione dell'archivio è della famiglia, non di H&W.
Non hanno comitato scientifico, se la cantano e se la suonano da soli, in famiglia.
 
Triste epilogo di un esempio in cui, chi ha forti pregudizi e tende a ragionare per partito preso, pur di denigrare un Archivio/Fondazione, finisce per scrivere con estrema leggerezza, e come se nulla fosse, cose purtroppo assolutamente false.

Mi spiace che a farlo sia il mio amico Ale, a cui mi sento di dire che prima di fare certe affermazioni che vanno a discredito dell'archivio di turno, fondazione, casa d'asta eccetera, sarebbe un dovere quello di approfondire, perchè poi la gente trova queste cose scritte su un forum pubblico e rischia di prenderle per buone.

Se non fosse stato per la mia insistenza, non ci sarebbe stato alcun contraddittorio e la tua affermazione sarebbe passata per buona. E diciamo che se non fosse stato per l'intervento di mmt, tuo sodale di tante "battaglie", non ci sarebbe stata nemmeno quella righina di tua ammissione di errore che hai scritto proprio un po' en passant... ( faccina di constatazione :o )

Ti inviterei in futuro a fare molta più attenzione a ciò che scrivi, perchè quello di screditare gratuitamente enti o persone non è un gioco che uno possa fare sul convincimento di essere il paladino che si batte contro "il mercato" e che finisce poi per fare una caccia alle streghe, mandandole al rogo in assenza di prove.

Qui sotto una breve sintesi di questa vicenda, che, confesso apertamente, a me non è piaciuta proprio per niente.

all'epoca della cessione dell'archivio la stampa scriveva:

"L’interesse di Hauser & Wirth per gli archivi d’artista ha di fatto aperto un nuovo filone di mercato. Possedere tantissime opere di artisti ormai deceduti permette di controllarne il mercato in regime di monopolio. Se dal punto di vista economico quest’aspetto genera introiti potenzialmente illimitati...."

al di là del regime di monopolio un qualche conflitto di interesse ci sta se la galleria gestisce un archivio.

O no?:cool::cool:

Amico Ale, nuovamente rimango parecchio basito per quello che scrivi.
O ho dei limiti di comprendonio io, può darsi, o li hai tu, e può darsi pure...

Mi puoi gentilmente citare dei riferimenti da cui risulti:
1) che l'archivio della Fondazione Manzoni sarebbe stato ceduto alla Hauser & Wirth
2) da dove risulti che la galleria Hauser & Wirth gestisca l'archivio Manzoni.
3) conseguentemente da dove origini questo presunto conflitto di interesse


Perchè, da quello che risulta a me, l'accordo tra la Fondazione Manzoni e la galleria Hauser & Wirth non prevede altro che la rappresentanza dell'artista per la valorizzazione del lavoro dell'artista.
Non mi risulta nessuna cessione di un archivio e nemmeno cessione di "tantissime" opere di Manzoni.


Non certo in quegli articoli, dove non c'è assolutamente scritto che l'archivio Manzoni sia stato ceduto a Hauser & Wirth, nè che Hauser & Wirth gestisca l'archivio Manzoni.
Si parla di un accordo tra Fondazione Manzoni e Hauser & Wirth per "RAPPRESENTANZA" dell'artista, ossia organizzazione mostre, pubblicazioni ecc.

Quindi dove risulta questa fantomatica cessione dell'archivio?

Magari, visto che hai scritto certe cose, potresti anche spiegare il motivo per cui tra i componenti della Fondazione Manzoni non compare nessuno di Hauser & Wirth che tu invece sostieni abbia acquisto l'Archivio Manzoni e quindi sia la Hauser & Wirth a gestirlo?
Qui nemmeno una traccia: Fondazione Piero Manzoni - Chi siamo -

Del resto, nemmeno sul sito della galleria Hauser & Wirth vi è alcuna traccia di una fantomatica gestione o men che meno proprietà di un Archivio Manzoni acquisito dalla Fondazione.
Piero Manzoni — Artists | Hauser & Wirth

Però Ale, la gestione dell'archivio è della famiglia, non di H&W.

ti ringrazio, avevo letto male l'articolo di Artribune OK!
 
mica vero.

hai perso la lettura del post 309;)

per il resto vai a leggere se nell'atto costitutivo della fondazione è lecito muoversi come ha scritto mmt:cool:
perchè meriterebbe di finire qui
j'accuse...!
 
mica vero.

hai perso la lettura del post 309;)

per il resto vai a leggere se nell'atto costitutivo della fondazione è lecito muoversi come ha scritto mmt:cool:
perchè meriterebbe di finire qui
j'accuse...!

Permetti la battuta, ma nel "j'accuse" ogni tanto - come stavolta - mi verrebbe voglia di metterci te... ;)

Nella foga di andare a tutti i costi contro archivi e fondazioni - e non se ne comprende il motivo, o forse si... - sia tu che lui partite con delle invettive colossali basate su una altrettanto colossale confusione derivante da fraintendimenti.
Ma dico, la saprai pur capire la differenza tra una Fondazione e gli Eredi di un artista e relativo lascito?
Riesci a capire che sono cose completamente diverse Ale???

La Fondazione fa ciò che è lecito fare per una fondazione in base al suo statuto e relativo perseguimento dei suoi obiettivi.
E gli eredi, di qualunque persona o artista, altrettanto lecitamente fanno con ciò che ricevono nl lascito esattamente ciò che preferiscono fare.

E' possibile che cose di questa ovvietà quando arrivano alla vostra testa creino un cortocircuito e poi ne scaturiscano queste esternazioni? :cool:

Sarebbe ora di finirla di scrivere cose prive di fondamento, tese unicamente a screditare pretestuosamente a destra e a manca e a decretare cosa in base a ragionamenti astrusi e disinformati sia o non sia lecito fare.

Ma se tu o mmt avete certezza che il comportamento della Fondazione Manzoni sia illecito, presentate un esposto congiunto alle autorità competenti invece di tanto blablabla, nulla ve lo impedisce... :o

Ma naturalmente ci sarà solo il consueto - e piuttosto acido - blablabla, perchè il comportamento si è capito che è questo: fare delle insinuazioni, scrivere cose tendenziose in modo malizioso lasciando intendere chissà cosa, mettere delle ombre qua e là sulle gestioni e sulle opere che girano, e dare l'impressione di chissà quali comportamenti presuntamente illeciti auto-proclamandosi improbabili giudici. Ma dai...

Soprattutto ti chiedo: perchè straparlare di cose e circostanze che non si conoscono neanche minimamente?

Non so cosa ci possa essere dietro a questo tuo continuativo atteggiamento monocorde o se tu abbia patito situazioni analoghe a quelle di mmt o altro, ma permettimi di dirtelo, io veramente rispetto ad un paio d'anni fa non ti riconosco più.

PS. le faccine non le avrei messe, ma le ho usate un po' nel tuo stile :o
 
Caro Biagio,

Ognuno risponde di quello che afferma.
Se io dico che alla fondazione Manzoni non è presente un comitato scientifico, è così, oggettivamente.
Se io dico che le opere date ad H&W hanno fatto il giro del mondo, in vendita, in gallerie private per poi finire all'asta al Ponte, è così, oggettivamente.
Semplice, no?
 
altre cose, di cui sono profondamente convinto, non le posso scrivere.
 
Per quanto riguarda l’accordo per la rappresentanza di Manzoni tra Fondazione e H&W: io di affermazioni qui ne vedo di ogni tipo, e cangianti da un post all’altro.

Alcune cose, che per chi frequenta un minimo il mondo dell’arte dovrebbero essere palesi, invece per alcuni pare non lo siano.

Le GALLERIE sono certamente attività che hanno dei fini commerciali, ma a tutti gli effetti sono considerate come degli OPERATORI CULTURALI in quanto espongono opere d’arte e non ortaggi.
La storia dell’arte moderna nasce grazie a gallerie e galleristi.
Quindi un qualsiasi ente che stringe un accordo con una galleria, che sia quella del quartiere o quella mega di una metropoli, fa una sinergia di valorizzazione in termini di visibilità e valorizzazione di un artista.
Di questo si tratta.
E tra l’altro, per chi non avesse visto gli spazi e le mostre di gallerie del livello di Hauser & Wirth, si tratta di iniziative di livello museale, cui presenziano i più importanti curatori, storici dell’arte, direttori di musei, artisti, collezionisti di livello altissimo.

Tra l’altro, le stesse fiere di cui qui qualcuno si “lamenta” sghignazzando, sono anche quelle degli eventi che - pur ovviamente con finalità commerciali - hanno uno standing culturale altissimo e possono competere con tantissime esposizioni ospitate nei musei.
Non so se chi critica certe manifestazioni di primo piano come Art Basel ci sia mai stato, ma un po’ ne dubito, altrimenti certi commenti non passerebbero nemmeno in mente.
Art Basel (nelle sue varie location), Frieze & Frieze Masters, l’Armory Show o il Fiac sono manifestazioni che a livello culturale possono rivaleggiare con qualsiasi grande manifestazione non commerciale. Ma vallo a far capire.
 
Sul discorso invece legato alla “vendita di opere” di Manzoni, purtroppo nuovamente qui si leggono cose del tutto stravaganti e prive di fondamento.

Faccio alcune semplici domande a chi ne scrive:

1) Potete affermare con certezza che la Fondazione Manzoni sia proprietaria di opere di Manzoni? E se si, quante e quali, e da che fonte risulterebbe?

2) chi fa certe affermazioni, può affermare con certezza che la Fondazione Manzoni abbia venduto delle opere di Manzoni e a chi?

3) su che basi si afferma chi presunti ricavi derivanti dalle altrettanto presunte vendite non siano stati impiegati per perseguire le finalità della Fondazione?

Ecco, vediamo le risposte, perché per me tutto quello che è stato scritto in questi termini è privo di fondamento.
Ma, visto che soprattutto mmt e Alessandro sostengono con parecchia sicumera che la Fondazione avrebbe secondo loro venduto delle opere ad Hauser & Wirth e che avrebbe perseguito in modo non lecito le finalità del relativo statuto, vediamo un po’ su cosa sono basate le loro affermazioni.
 
Caro Biagio,

Ognuno risponde di quello che afferma.
Se io dico che alla fondazione Manzoni non è presente un comitato scientifico, è così, oggettivamente.
Se io dico che le opere date ad H&W hanno fatto il giro del mondo, in vendita, in gallerie private per poi finire all'asta al Ponte, è così, oggettivamente.
Semplice, no?

Semplice solo se sai con certezza a chi appartengono le opere. Lo sai davvero?
Hai delle prove per dire che le opere fossero di proprietà della Fondazione e non banalmente a svariati collezionisti piuttosto che banalmente agli eredi?
Facci sapere.
 
Bravo Biagio,

Hai capito proprio dove sta il "sistema".
Ti avverto che ti stai addentrando all'origine della "cosa".
La fondazione non ha la proprietà delle opere.
La proprietà delle opere è della famiglia.
La famiglia è proprietaria di orientativamente 100 opere, fonte mio processo, testimonianza della direttrice
della fondazione (2015/2016).
Sintetizzando se devono farti una denuncia penale si presentano come fondazione.
Se devono farti una denuncia civile si presentano come gli eredi.
I processi rimangono slegati e li inizia la "rumba".
 
Bravo Biagio,

Hai capito proprio dove sta il "sistema".
Ti avverto che ti stai addentrando all'origine della "cosa".
La fondazione non ha la proprietà delle opere.
La proprietà delle opere è della famiglia.
La famiglia è proprietaria di orientativamente 100 opere, fonte mio processo, testimonianza della direttrice
della fondazione (2015/2016).
Sintetizzando se devono farti una denuncia penale si presentano come fondazione.
Se devono farti una denuncia civile si presentano come gli eredi.
I processi rimangono slegati e li inizia la "rumba".

Io più che altro ho capito che quando tu e Ale parlate di vendite da parte della Fondazione, fate l’ennesima disinformazione, scrivendo cose non vere, pur di screditare la Fondazione.
Nessun comportamento illecito da parte della Fondazione come voi invece lasciate intendere.

Viceversa, le opere appartengono agli Eredi, che, come qualsiasi persona proprietaria di beni propri, ne fa ciò che meglio ritiene, come è giusto che sia.
Esattamente come fate voi quando proponete sul mercato le opere di vostra proprietà.
Ma nei loro confronti anche in questo caso voi fate sembrare chissà quale stranezza ci sia.
Gli eredi tra l’altro sono ovviamente detentori dei diritti morali e di immagine e hanno quindi ogni diritto a intendere cause a tutela dell’immagine dell’artista.
Questo tu lo chiami “rumba”, ma sono diritti previsti dalla legge.
 
tutto a posto quindi?
Grazie Biagio
 
Faccio un accordo commerciale con H&W per promuovere l'opera di Piero Manzoni, come Fondazione:
 

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ma dove sono i progetti di carattere scientifico?
Io ho avuto solo notizia di circuito di mostre nelle gallerie private di H&W nel mondo, con opere in vendita.
Ma se le opere non sono della fondazione, non ne hanno, di chi sono?
Che cosa c'entra con il carattere scientifico?
Non hanno neanche costituito il comitato scientifico.
Dunque?
 
Piero Manzoni e la disgrazia di essere intelligenti

il bravo Franco Fanelli quando scrive
"prodotti fino al 1963, anno della scomparsa dell’autore, con diversi materiali (ovatta, sassi, polistirolo, fibre artificiali, peluche e altro), sono finiti sotto la lente della Fondazione Manzoni e di Germano Celant, autore del Catalogo generale pubblicato nel 2004 da Skira, che riconosce come autentiche 1.144 opere in tutto. In preparazione un nuovo catalogo più aggiornato questa volta online."

non si è posto qualche dubbio per soli quattro anni di produzione?:mmmm:

lo inviterei a leggere questo 3D:p
 
Ultima modifica:
"Un romanzo ucronico potrebbe narrare la vita di Manzoni se un medico fosse arrivato in tempo nel suo studio di via Fiori Chiari in tempo per salvargli la vita in quella notte del 6 febbraio 1963. Aveva davvero «fatto tutto»? Manzoni, del resto, era coetaneo o quasi di Pistoletto, Anselmo, Kounellis, Fabro. Ma di sicuro era una sorta di anti Pascali, classe 1935, creatore di immagini e oggetti. A proposito, come avrebbe trascorso, Manzoni «creatore di pensiero», la sua tarda maturità in un contesto in cui l’ostensione più prepotente dell’«icona» (si pensi a Hirst, Cattelan, Koons, Banksy) si è presa una clamorosa rivincita?"
Franco Fanelli il Giornale dell'Arte
 
dalla Treccani:
 

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mai aggettivo fu più corretto per disegnare la gestione di un artista.
 
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