Poesia Visiva

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Fuoripagina
La collezione Roffi

a cura di Flaminio Balestra e Pasquale Fameli

19 luglio – 15 settembre 2019

Fondazione Tito Balestra - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Piazza Malatestiana 1, Longiano (FC)

Con il patrocinio dell’Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna

Inaugurazione: venerdì 19 luglio 2019, ore 21

La raccolta, proveniente dall’archivio dello Studio Segni & Segni di Gian Paolo Roffi, conta centoquaranta lavori di protagonisti di alcuni dei più importanti movimenti di ricerca poetico-visuale sorti nella seconda metà del Novecento e sviluppatisi in ambito internazionale. Troviamo infatti qui rappresentata la Poesia Concreta di Augusto e Haroldo De Campos, Eugen Gomringer, Arrigo Lora Totino e Adriano Spatola; il Lettrismo di Maurice Lemaître; la Poesia Visiva di Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Stelio Maria Martini e Sarenco; la Nuova Scrittura di Ugo Carrega e Vincenzo Accame; la Poesia Sonora di Bernard Heidsieck e Henry Chopin; le scritture Fluxus di Ben Vautier e Giuseppe Chiari; la Mail Art di György Galántai e Vittore Baroni, e molte altre esperienze affini.

Centoquaranta opere per cento nomi, da quelli storici a quelli più recenti, radunate con l’intenzione di offrire una cospicua campionatura delle ricerche condotte sul filo della parola, quella che fugge dalla sua sede convenzionale – la pagina – per spaziare oltre i confini della sola lettura e mostrarsi nel suo aspetto materiale, farsi ascoltare nella dimensione fonetica oltre il silenzio dell’occhio, incontrare l’immagine in un rapporto sinestetico, diventare essa stessa immagine e testare così le sue infinite potenzialità formali. In questo senso, la scelta delle opere è precisa e rigorosa, allo scopo di rendere evidente quanto accomuna il lavoro di chi si è sempre collocato nelle zone di confine dell’espressione artistica.

Pagina-einde

ARTISTI PRESENTI IN COLLEZIONE

Vincenzo ACCAME, Fernando AGUIAR, Paolo ALBANI, Fernando ANDOLCETTI, Davide ARGNANI, Alain ARIAS-MISSON, Nanni BALESTRINI, Vittore BARONI, Gianfranco BARUCHELLO, Alessandro BENFENATI, Mirella BENTIVOGLIO, Carla BERTOLA, Joseph BEUYS, Tomaso BINGA, Julien BLAINE, Irma BLANK, Jean-François BORY, Anna BOSCHI, Antonino BOVE, José A. CACERES, Ugo CARREGA, Luciano CARUSO, Guglielmo Achille CAVELLINI, Sergio CENA, Giuseppe CHIARI, Henry CHOPIN, Cosimo CIMINO, Mario COMMONE, Vitaldo CONTE, Carlo Marcello CONTI, Corrado COSTA, Mauro DAL FIOR, Augusto DE CAMPOS, Haroldo DE CAMPOS, Paul DE VREE, Chiara DIAMANTINI, Marcello DIOTALLEVI, Pablo ECHAURREN, Alberto FAIETTI, Mariapia FANNA RONCORONI, Fernanda FEDI, Bartolomé FERRANDO, Gio FERRI, Luc FIERENS, Giovanni FONTANA, Claudio FRANCIA, Nicola FRANGIONE, John FURNIVAL, György GALANTAI, Giovanni GERBINO & Fortunato DEPERO, Gino GINI, Jochen GERZ, Eugen GOMRINGER, Klaus GROH, Elisabetta GUT, Bernard HEIDSIECK, Geoffrey HENDRICKS, Emilio ISGRO’, Théodore KOENIG, Jirí KOLAR, Richard KOSTELANETZ, Maurice LEMAÎTRE, Arrigo LORA TOTINO, Ruggero MAGGI, Roberto MALQUORI, Mauro MANFREDI, Lucia MARCUCCI, Stelio Maria MARTINI, Nanni MENETTI, Eugenio MICCINI, Giorgio MOIO, Marianna MONTARULI & Beniamino VIZZINI, Emilio MORANDI, Massimo MORI, Giulia NICCOLAI, Ladislav NOVAK, Nahl NUCHA, Maurizio OSTI, Clemente PADIN, Paolo PASETTO, Giancarlo PAVANELLO, Michele PERFETTI, Lamberto PIGNOTTI, Gian Paolo ROFFI, Giovanna SANDRI, Roberto SANESI, SARENCO, Alba SAVOI, Greta SCHOEDL, Adriano SPATOLA, Shohachiro TAKAHASHI, Luigi TOLA, Andrew TOPEL, Timm ULRICHS, Jiri VALOCH, Ben VAUTIER, Emilio VILLA, Alberto VITACCHIO, Rodolfo VITONE, William XERRA.
 
Radiosonetto

il mio libro sei tu, mio vecchio amore:
ti ho letto le tue vertebre, la pelle
dei tuoi polsi: ho tradotto anche il fragore
dei tuoi sbadigli: dentro le tue ascelle

ho inciso il mio minidiario: il calore
del tuo ombelico è un tuo glossario: nelle
xilografie delle tue rughe è il cuore
dei tuoi troppi alfabeti: alle mammelle

dei tuoi brevi capitoli ho affidato,
mia bibbia, le mie dediche patetiche:
questo solo sonetto, io l’ho copiato

dalla tua gola, adesso: e ho decifrato
la tua ******, le tue arterie ermetiche,
gli indici tuoi, e il tuo fiele, e il tuo fiato.

(Edoardo Sanguineti)
 

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.... appartenente al Gruppo 63 .....




Il Gruppo 63 è il più rilevante gruppo italiano di neoavanguardia, almeno per quanto riguarda il versante endoletterario, tanto che è ben diffuso ed accettato l'uso sineddotico del termine neoavanguardia con riferimento al solo Gruppo 63. Nasce formalmente nell’ottobre del 1963 a Palermo, con una serie di incontri presso l’Hotel Zagarella di Palermo e presso la Sala Scarlatti del Conservatorio della stessa città nell’àmbito dei lavori della Settimana di Musica Nuova, ivi organizzata dal Gruppo Universitario per la Nuova Musica di Antonino Titone. In verità il 1963 è piuttosto una data che formalizza un’attività comune, ovvero una comunanza di intenti, di obiettivi e di modalità operative, già sostanzialmente in atto dalla fondazione de «il verri» (1956) e dall’inizio della collaborazione di Luciano Anceschi con Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini, Alfredo Giuliani, Renato Barilli, Fausto Curi, Umberto Eco, Alberto Arbasino, Leo Paolazzi (Antonio Porta), Guido e Angelo Guglielmi, nonché dalla pubblicazione di alcune opere esemplari ed antesignane, come Laborintus (Magenta 1956) di Sanguineti. Tappa fondamentale di questo percorso è il 1961, quando viene pubblicata la decisiva antologia I novissimi. Poesie per gli anni Sessanta (Rusconi e Paolazzi), curata da Alfredo Giuliani. I novissimi appaiono, infatti, come il primo e più definito nucleo di una composta nuova avanguardia, presto affiancato dall’attività critica, teorica e militante degli stessi cinque poeti antologizzati (Giuliani, Sanguineti, Pagliarani, Porta e Balestrini), e di altri intellettuali che ne sposano o ne supportano o ne affiancano le poetiche e le intenzioni. Si pensi, in particolare, all’importanza di Opera Aperta, pubblicata da Umberto Eco nel 1962, che, come riconobbe molta parte della critica di allora, conferiva autorevolezza e spessore filosofico ad un neonato discorso di cambiamento (o, per taluni, almeno, di vera e propria rivoluzione) culturale. Le opere critiche, poetiche e narrative comprese entro questi due estremi, costituiscono, per così dire, il corpus teorico, programmatico e operativo del Gruppo 63. Opere come Apocalittici e integrati (Bompiani 1964) di Umberto Eco, La barriera del naturalismo (Feltrinelli 1964) e L’azione e l’estasi (Feltrinelli 1967) di Renato Barilli, Avanguardia e sperimentalismo (Feltrinelli 1964) e Vero e falso (Feltrinelli 1968) di Angelo Guglielmi, Certi romanzi(Feltrinelli 1964) e Off-off (Feltrinelli 1968) di Alberto Arbasino, Ordine e disordine (Feltrinelli 1965) di Fausto Curi, Immagini e maniere (Feltrinelli 1965) di Alfredo Giuliani, Ideologia e linguaggio (Feltrinelli 1965) di Edoardo Sanguineti precisano, infatti, sia le posizioni del Gruppo rispetto all’esterno, che quelle interne allo stesso. Come emerge fin dal resoconto del primo Convegno Gruppo 63. La nuova letteratura. 34 scrittori (Feltrinelli 1964), il Gruppo 63 non si presenta come un fronte univoco e compatto, ma come luogo di discussione e dibattito, all’interno del quale sottoporre a continua dialettica le opere letterarie con l’analisi critica e metodologica e con riflessioni teoriche relative al contesto letterario contemporaneo. Le riflessioni di ordine critico e teorico nate in **** al Gruppo sono raccolte in Gruppo 63. Critica e teoria, a cura di R. Barilli e A. Guglielmi, Milano, Feltrinelli, 1976 poi ripubblicato a Torino da Testo & Immagine nel 2003 e compreso infine in Gruppo 63. L'antologia - Teoria e critica (Bompiani 2013). Durante la propria attività, il Gruppo 63 si riunisce per 5 volte. Durante il primo incontro (Palermo, 1963) leggono i propri testi: Balestrini, Cane, Di Marco, Falzoni, Ferretti, Gozzi, Guglielmi, Leonetti, Lombardi, Marmori, Novak, Pagliarani, Perriera, Pignotti, Rosselli, Sanguineti, Spatola, Testa e Vasio. Vengono organizzati incontri dedicati alla pittura (con Dorfles, Perilli e Ponente), al teatro (con Bartolucci, Eco e Gozzi), alla poesia (Anceschi, Giuliani e Sanguineti) e alla narrativa (Barilli, A. Guglielmi, Leonetti). In occasione di questo primo incontro viene approntato, per la regia di Luigi Gozzi e Ken Dewey e con le scenografie di Achille Perilli, uno spettacolo teatrale diviso in tre parti con testi di Malerba, Leonetti, Manganelli, Lombardi, Falzoni, Perriera, Pagliarani, Giuliani, Balestrini, A. Gozzi, e Sanguineti. Il secondo incontro, dedicato alla lettura e alla discussione di testi, avviene a Reggio Emilia, nel 1964. Sono presenti, tra i nuovi rispetto al primo incontro, anche Giorgio Celli, Furio Colombo, Corrado Costa, Enrico Filippini, Eugenio Miccini, Cesare Vivaldi, mentre alla discussione prendono parte alcuni critici e autori stranieri, come Jean Thimbaudeau, Marcelin Pleynet, Marc Slonim e, nella serata conclusiva, interviene Elio Vittorini. Il terzo incontro si tiene di nuovo a Palermo, nel 1965, con un Convegno interamente dedicato al "Romanzo Sperimentale", i cui atti sono pubblicati in Gruppo 63. Il romanzo sperimentale, a cura di N. Balestrini, Milano, Feltrinelli, 1966, recentemente ripubblicato con una serie di interventi critici (Col senno di poi) a cura di Andrea Cortellessa (Bompiani 2013). Vengono proiettati in questa occasione quattro film sperimentali di Baruchello, Grifi, Lenti e Leonardi, mentre Carlo Quartucci allestisce uno spettacolo teatrale su testi di Lombardi, Filippini e Testa. Il quarto incontro viene organizzato presso la Sala Dante del Palazzo degli Studi di La Spezia, nel 1966 con la lettura di testi di Accame, Cagnone, Ceresa, Di Marco, Giuliani, Marcucci, Milanese, Ombres, Pedio, Pignotti, Porta, Rosselli, Spatola, Testa, Tola, Torricelli, Vicinelli. Infine, il quinto e ultimo incontro si tiene a Fano nel 1967, con letture di testi di Albertazzi, Baruchello, Biondi, Celati, Episcopi, Falzoni, Fittipaldi, Gozzi, Lora-Totino, Bonito Oliva, Orengo, Pellissari, Piemontese, Rescio, Sigiani, Vassalli. Tra le altre antologie del Gruppo ricordiamo M. Perriera, R. Di Marco, G. Testa, La scuola di Palermo, con prefazione di A. Giuliani (Feltrinelli 1963) e Manuale di poesia sperimentale, a cura di G. Guglielmi e E. Pagliarani, (Mondadori 1966). Il Gruppo 63 fu promotore di alcune delle più importanti riviste che animarono il dibattito critico, teorico e politico degli anni Sessanta. A parte «il verri», ricordiamo «Malebolge», «Marcatrè», «Grammatica», e «Quindici». Proficua per il Gruppo fu la vicinanza politica e intellettuale della casa editrice Feltrinelli, per il tramite dello stesso Giangiacomo, e di collaboratori attentissimi come Valerio Riva. Feltrinelli, attraverso le collane «materiali», «le comete» e «poesia», contribuì in maniera decisiva a dare visibilità alle opere del Gruppo. Enrico Filippini e Nanni Balestrini, lavorando presso lo stesso editore, vennero a ricoprire un ruolo fondamentale nelle dinamiche interne al Gruppo. Nel corso degli anni Sessanta, anche altri editori si aprirono alla sperimentazione promossa da Feltrinelli. Si pensi alla collana «Ricerca letteraria» di Einaudi, diretta da Guido Davico Bonino, Edoardo Sanguineti e Giorgio Manganelli, che si mostrò particolarmente sensibile rispetto ai gusti letterari della nuova avanguardia, ovvero alla casa editrice di Vanni Scheiwiller che, a partire dal 1961 propose una collana di «poesia novissima». Il Gruppo 63 si scioglie ufficialmente nel 1969, anche se alcuni esponenti proseguono di fatto un’azione culturale comune in direzione di una letteratura di ricerca e di contestazione. Ne sono evidenti prove gli incontri tenutisi per i venti, i trenta e per i quaranta anni dalla fondazione. Relativamente al rapporto tra poesia e pittura, molti autori del Gruppo 63 risultano attivi in più versanti. Sono numerose, infatti, le collaborazioni dei poeti novissimi con pittori e artisti visivi di fama nazionale e internazionale, a partire da Edoardo Sanguineti, che, negli anni, realizza plaquette con Baj, Vedova, Alinari, Trubbiani, Papasso, Persico, Cremaschi, Paladino, Budetta, Isoleri, Rotelli, Cascella, e che si dedica pure alla critica d'arte curando cataloghi o dedicando scritti ad artisti come Bueno, Carol Rama, Baj. Intensa, sotto questo punto di vista, pure l'attività di Pagliarani, le cui prime due raccolte sono pubblicate con importanti illustrazioni di Migneco e Casarotti, e che, successivamente, collaborerà proficuamente sia con Novelli, Perilli e Giò Pomodoro, che, negli ultimi anni di attività, con Cosimo Budetta. Diverso il caso di Nanni Balestrini, il quale, come pure Giuliani e Porta, ma senz'altro con maggiore continuità, si è dedicato anche alla poesia verbovisiva, e che, annovera tra le sue collaborazioni più importanti quelle con artisti come Baruchello, Parmiggiani e Paladino. Porta, dal canto suo, lavora fianco a fianco con William Xerra, Ferdinando Albertazzi, Giorgio Celli e Arrigo Lora-Totino, e realizza alcune plaquette d'arte con Carla Badiali, Altan e Baruchello. Infine, Alfredo Giuliani collabora nel corso degli anni con Magnoni, Papasso, Budetta, e come Balestrini e Porta, è incluso per la sua produzione verbovisiva nella storica antologia Poesie visive (1965), pubblicata nella collana «il dissenso» dall’editore Enrico Riccardo Sampietro, per la cura di Lamberto Pignotti. Tra le altre esperienze risulta fondamentale il percorso di Adriano Spatola e, più in generale, del versante emiliano del movimento (Giorgio Celli, Patrizia Vicinelli, Corrado Costa): instancabili sperimentatori verbo-visivi e di poesia concreta, a fare quasi da ponte tra il Gruppo 63 e altri movimenti neoavanguardisti, più decisamente esoletterari. Occorre inoltre considerare che agli incontri del Gruppo 63 non parteciparono soltanto scrittori, ma anche artisti visivi, come Achille Perilli – che fu anche scenografo di alcune rappresentazioni teatrali e happening promossi dal Gruppo durante i propri incontri – e Gastone Novelli – che realizzò alcune delle copertine delle antologie del Gruppo, oltre a collaborare, come del resto Perilli, alla realizzazione di alcune plaquette con i poeti neoavanguardisti; o come Gianfranco Baruchello, che propose durante tali incontri sia film che testi letterari e teorici. L'importanza della sperimentazione pittorica e visiva in generale all'interno della speculazione sia artistica che teorica del Gruppo è pure sottolineata dal fatto che durante l'incontro fondativo del 1963, uno dei panel di discussione fu proprio dedicato alla pittura, con la presenza niente affatto casuale di Gillo Dorfles tra i moderatori.

di Federico Fastelli
 

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Volevo rispondere prima ma mentre leggevo il messaggio precedente si è scaricata la batteria del cellullare...
:bow::p Ciao!!

Ps, meglio i vecchi tempi. :D

Lucia Marcucci. La ragazza squillo.

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Sto smettendo...
Non ho più punti sulla patente...
:):p Ciao!!

Ps, quello che resta. :D

Giovanna Sandri, da Capitolo Zero, Lerici 1969
da Only fragments found.

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Avete rispolverato una bella discussione, che ho letto molto volentieri!

La Poesia Visiva è un argomento veramente vasto, a cui hanno partecipato decine di artisti, tutti estremamente interessanti.

Ho il collezione un po' di opere di questo movimento, alcune di artisti di prima linea ed altre di artisti da "retrovia", ma devo dire che ognuno aveva la propria peculiarità, la propria riconoscibilità e, sicuramente, la propria cifra artistica che lo contraddistingueva.

Ho parlato di Poesia Visiva nel thread Artisti con mercato difficile nonostante gli sforzi che, come è stato fatto notare in più occasioni anche in questo thread, è un argomento pesante ed una realtà comune al mercato di quasi tutti i Poeti.

Ho parlato, indirettamente, di Poesia Visiva postando un mio ricordo sul thread dedicato a Giuseppe Chiari, che non era solo Poesia Visiva ma anche e soprattutto Fluxus.

Forse l'aver conosciuto, chi più chi meno, alcuni degli artisti basilari della Poesia Visiva, come Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci, Luciano Ori e Giuseppe Chiari, mi ha reso partecipe della loro passione, ma anche con quelli più "marginali", come Roberto Malquori o come l'editore di riferimento della Poesia Visiva fiorentina, Piero Maffessoli, diventato anche lui artista e comunemente conosciuto come Malipiero, o forse è stata proprio la conoscenza di Carlo Palli ad aver, in qualche modo, stimolato il mio avvicinamento alla Poesia Visiva.

So che questo movimento è un importante tassello dell'arte contemporanea italiana ed a coloro che amano sminuire, magari dicendo l'ha fatto prima Duchamp o l'hanno fatto altri, dico che chiunque abbia usato il collage prima dei poeti, lo ha fatto in un modo e in un senso diverso da loro ed il collage è solo una delle tecniche legate ai movimenti verbo-visuali.
 
.... appartenente al Gruppo 63 .....

Il Gruppo 63 è il più rilevante gruppo italiano di neoavanguardia, almeno per quanto riguarda il versante endoletterario, tanto che è ben diffuso ed accettato l'uso sineddotico del termine neoavanguardia con riferimento al solo Gruppo 63. Nasce formalmente nell’ottobre del 1963 a Palermo, con una serie di incontri presso l’Hotel Zagarella di Palermo e presso la Sala Scarlatti del Conservatorio della stessa città nell’àmbito dei lavori della Settimana di Musica Nuova, ivi organizzata dal Gruppo Universitario per la Nuova Musica di Antonino Titone. In verità il 1963 è piuttosto una data che formalizza un’attività comune, ovvero una comunanza di intenti, di obiettivi e di modalità operative, già sostanzialmente in atto dalla fondazione de «il verri» (1956) e dall’inizio della collaborazione di Luciano Anceschi con Edoardo Sanguineti, Nanni Balestrini, Alfredo Giuliani, Renato Barilli, Fausto Curi, Umberto Eco, Alberto Arbasino, Leo Paolazzi (Antonio Porta), Guido e Angelo Guglielmi, nonché dalla pubblicazione di alcune opere esemplari ed antesignane, come Laborintus (Magenta 1956) di Sanguineti. Tappa fondamentale di questo percorso è il 1961, quando viene pubblicata la decisiva antologia I novissimi. Poesie per gli anni Sessanta (Rusconi e Paolazzi), curata da Alfredo Giuliani. I novissimi appaiono, infatti, come il primo e più definito nucleo di una composta nuova avanguardia, presto affiancato dall’attività critica, teorica e militante degli stessi cinque poeti antologizzati (Giuliani, Sanguineti, Pagliarani, Porta e Balestrini), e di altri intellettuali che ne sposano o ne supportano o ne affiancano le poetiche e le intenzioni. Si pensi, in particolare, all’importanza di Opera Aperta, pubblicata da Umberto Eco nel 1962, che, come riconobbe molta parte della critica di allora, conferiva autorevolezza e spessore filosofico ad un neonato discorso di cambiamento (o, per taluni, almeno, di vera e propria rivoluzione) culturale. Le opere critiche, poetiche e narrative comprese entro questi due estremi, costituiscono, per così dire, il corpus teorico, programmatico e operativo del Gruppo 63. Opere come Apocalittici e integrati (Bompiani 1964) di Umberto Eco, La barriera del naturalismo (Feltrinelli 1964) e L’azione e l’estasi (Feltrinelli 1967) di Renato Barilli, Avanguardia e sperimentalismo (Feltrinelli 1964) e Vero e falso (Feltrinelli 1968) di Angelo Guglielmi, Certi romanzi(Feltrinelli 1964) e Off-off (Feltrinelli 1968) di Alberto Arbasino, Ordine e disordine (Feltrinelli 1965) di Fausto Curi, Immagini e maniere (Feltrinelli 1965) di Alfredo Giuliani, Ideologia e linguaggio (Feltrinelli 1965) di Edoardo Sanguineti precisano, infatti, sia le posizioni del Gruppo rispetto all’esterno, che quelle interne allo stesso. Come emerge fin dal resoconto del primo Convegno Gruppo 63. La nuova letteratura. 34 scrittori (Feltrinelli 1964), il Gruppo 63 non si presenta come un fronte univoco e compatto, ma come luogo di discussione e dibattito, all’interno del quale sottoporre a continua dialettica le opere letterarie con l’analisi critica e metodologica e con riflessioni teoriche relative al contesto letterario contemporaneo. Le riflessioni di ordine critico e teorico nate in **** al Gruppo sono raccolte in Gruppo 63. Critica e teoria, a cura di R. Barilli e A. Guglielmi, Milano, Feltrinelli, 1976 poi ripubblicato a Torino da Testo & Immagine nel 2003 e compreso infine in Gruppo 63. L'antologia - Teoria e critica (Bompiani 2013). Durante la propria attività, il Gruppo 63 si riunisce per 5 volte. Durante il primo incontro (Palermo, 1963) leggono i propri testi: Balestrini, Cane, Di Marco, Falzoni, Ferretti, Gozzi, Guglielmi, Leonetti, Lombardi, Marmori, Novak, Pagliarani, Perriera, Pignotti, Rosselli, Sanguineti, Spatola, Testa e Vasio. Vengono organizzati incontri dedicati alla pittura (con Dorfles, Perilli e Ponente), al teatro (con Bartolucci, Eco e Gozzi), alla poesia (Anceschi, Giuliani e Sanguineti) e alla narrativa (Barilli, A. Guglielmi, Leonetti). In occasione di questo primo incontro viene approntato, per la regia di Luigi Gozzi e Ken Dewey e con le scenografie di Achille Perilli, uno spettacolo teatrale diviso in tre parti con testi di Malerba, Leonetti, Manganelli, Lombardi, Falzoni, Perriera, Pagliarani, Giuliani, Balestrini, A. Gozzi, e Sanguineti. Il secondo incontro, dedicato alla lettura e alla discussione di testi, avviene a Reggio Emilia, nel 1964. Sono presenti, tra i nuovi rispetto al primo incontro, anche Giorgio Celli, Furio Colombo, Corrado Costa, Enrico Filippini, Eugenio Miccini, Cesare Vivaldi, mentre alla discussione prendono parte alcuni critici e autori stranieri, come Jean Thimbaudeau, Marcelin Pleynet, Marc Slonim e, nella serata conclusiva, interviene Elio Vittorini. Il terzo incontro si tiene di nuovo a Palermo, nel 1965, con un Convegno interamente dedicato al "Romanzo Sperimentale", i cui atti sono pubblicati in Gruppo 63. Il romanzo sperimentale, a cura di N. Balestrini, Milano, Feltrinelli, 1966, recentemente ripubblicato con una serie di interventi critici (Col senno di poi) a cura di Andrea Cortellessa (Bompiani 2013). Vengono proiettati in questa occasione quattro film sperimentali di Baruchello, Grifi, Lenti e Leonardi, mentre Carlo Quartucci allestisce uno spettacolo teatrale su testi di Lombardi, Filippini e Testa. Il quarto incontro viene organizzato presso la Sala Dante del Palazzo degli Studi di La Spezia, nel 1966 con la lettura di testi di Accame, Cagnone, Ceresa, Di Marco, Giuliani, Marcucci, Milanese, Ombres, Pedio, Pignotti, Porta, Rosselli, Spatola, Testa, Tola, Torricelli, Vicinelli. Infine, il quinto e ultimo incontro si tiene a Fano nel 1967, con letture di testi di Albertazzi, Baruchello, Biondi, Celati, Episcopi, Falzoni, Fittipaldi, Gozzi, Lora-Totino, Bonito Oliva, Orengo, Pellissari, Piemontese, Rescio, Sigiani, Vassalli. Tra le altre antologie del Gruppo ricordiamo M. Perriera, R. Di Marco, G. Testa, La scuola di Palermo, con prefazione di A. Giuliani (Feltrinelli 1963) e Manuale di poesia sperimentale, a cura di G. Guglielmi e E. Pagliarani, (Mondadori 1966). Il Gruppo 63 fu promotore di alcune delle più importanti riviste che animarono il dibattito critico, teorico e politico degli anni Sessanta. A parte «il verri», ricordiamo «Malebolge», «Marcatrè», «Grammatica», e «Quindici». Proficua per il Gruppo fu la vicinanza politica e intellettuale della casa editrice Feltrinelli, per il tramite dello stesso Giangiacomo, e di collaboratori attentissimi come Valerio Riva. Feltrinelli, attraverso le collane «materiali», «le comete» e «poesia», contribuì in maniera decisiva a dare visibilità alle opere del Gruppo. Enrico Filippini e Nanni Balestrini, lavorando presso lo stesso editore, vennero a ricoprire un ruolo fondamentale nelle dinamiche interne al Gruppo. Nel corso degli anni Sessanta, anche altri editori si aprirono alla sperimentazione promossa da Feltrinelli. Si pensi alla collana «Ricerca letteraria» di Einaudi, diretta da Guido Davico Bonino, Edoardo Sanguineti e Giorgio Manganelli, che si mostrò particolarmente sensibile rispetto ai gusti letterari della nuova avanguardia, ovvero alla casa editrice di Vanni Scheiwiller che, a partire dal 1961 propose una collana di «poesia novissima». Il Gruppo 63 si scioglie ufficialmente nel 1969, anche se alcuni esponenti proseguono di fatto un’azione culturale comune in direzione di una letteratura di ricerca e di contestazione. Ne sono evidenti prove gli incontri tenutisi per i venti, i trenta e per i quaranta anni dalla fondazione. Relativamente al rapporto tra poesia e pittura, molti autori del Gruppo 63 risultano attivi in più versanti. Sono numerose, infatti, le collaborazioni dei poeti novissimi con pittori e artisti visivi di fama nazionale e internazionale, a partire da Edoardo Sanguineti, che, negli anni, realizza plaquette con Baj, Vedova, Alinari, Trubbiani, Papasso, Persico, Cremaschi, Paladino, Budetta, Isoleri, Rotelli, Cascella, e che si dedica pure alla critica d'arte curando cataloghi o dedicando scritti ad artisti come Bueno, Carol Rama, Baj. Intensa, sotto questo punto di vista, pure l'attività di Pagliarani, le cui prime due raccolte sono pubblicate con importanti illustrazioni di Migneco e Casarotti, e che, successivamente, collaborerà proficuamente sia con Novelli, Perilli e Giò Pomodoro, che, negli ultimi anni di attività, con Cosimo Budetta. Diverso il caso di Nanni Balestrini, il quale, come pure Giuliani e Porta, ma senz'altro con maggiore continuità, si è dedicato anche alla poesia verbovisiva, e che, annovera tra le sue collaborazioni più importanti quelle con artisti come Baruchello, Parmiggiani e Paladino. Porta, dal canto suo, lavora fianco a fianco con William Xerra, Ferdinando Albertazzi, Giorgio Celli e Arrigo Lora-Totino, e realizza alcune plaquette d'arte con Carla Badiali, Altan e Baruchello. Infine, Alfredo Giuliani collabora nel corso degli anni con Magnoni, Papasso, Budetta, e come Balestrini e Porta, è incluso per la sua produzione verbovisiva nella storica antologia Poesie visive (1965), pubblicata nella collana «il dissenso» dall’editore Enrico Riccardo Sampietro, per la cura di Lamberto Pignotti. Tra le altre esperienze risulta fondamentale il percorso di Adriano Spatola e, più in generale, del versante emiliano del movimento (Giorgio Celli, Patrizia Vicinelli, Corrado Costa): instancabili sperimentatori verbo-visivi e di poesia concreta, a fare quasi da ponte tra il Gruppo 63 e altri movimenti neoavanguardisti, più decisamente esoletterari. Occorre inoltre considerare che agli incontri del Gruppo 63 non parteciparono soltanto scrittori, ma anche artisti visivi, come Achille Perilli – che fu anche scenografo di alcune rappresentazioni teatrali e happening promossi dal Gruppo durante i propri incontri – e Gastone Novelli – che realizzò alcune delle copertine delle antologie del Gruppo, oltre a collaborare, come del resto Perilli, alla realizzazione di alcune plaquette con i poeti neoavanguardisti; o come Gianfranco Baruchello, che propose durante tali incontri sia film che testi letterari e teorici. L'importanza della sperimentazione pittorica e visiva in generale all'interno della speculazione sia artistica che teorica del Gruppo è pure sottolineata dal fatto che durante l'incontro fondativo del 1963, uno dei panel di discussione fu proprio dedicato alla pittura, con la presenza niente affatto casuale di Gillo Dorfles tra i moderatori.

di Federico Fastelli

Arbasino era diventato famoso e apprezzato per una scrittura umoristica che prendeva in giro perfidamente e bonariamente costumi e vizi, fondendo narrativa e saggistica, mescolando generi letterari, espressioni popolari, vocaboli raffinati, e che si appoggia su un atteggiamento generalmente divertito, scherzoso, ...

E morto Alberto Arbasino - Il Post


E' morto Alberto Arbasino, tra i protagonisti del Gruppo 63 - Il Secolo XIX
 
Giovanni Fontana - Marseille -Francia

Fondazione Bonotto
is pleased to invite you
to the opening of the exhibition

Giovanni Fontana. Epigenetic Poetry

September 11, 2020 - 2 pm
Performance days: 11-12 September - 5.30 pm
CIPM - Centre International de Poésie Marseille

2 Rue de la Charité, 3002 Marseille

Opening times:
September 11 – December 20, 2020
Tuesday-Saturday 11:00-18:00
Free access


Epigenetic Poetry, a project curated by Patrizio Peterlini, presents in the form of the exhibition of a large visual and sound installation, an original creation by Giovanni Fontana, theorist and practitioner of experimental poetry, one of the major protagonist of sound and visual poetry at the international level.

A co-production by:

- Fondazione Bonotto
- CIPM Centre International de Poésie Marseille
- Alphabetville

Part of Parallèles du Sud program of Manifesta 13 Marseille.

Project supported by the Italian Council (7th Edition 2019) program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.

Giovanni Fontana, Epigenetic Poetry – Manifesta 13 Marseille
 
Giovanni Fontana - Marseille -Francia

Giovanni Fontana. Epigenetic Poetry

September 11, 2020 - 2 pm
Performance days: 11-12 September - 5.30 pm
CIPM - Centre International de Poésie Marseille

2 Rue de la Charité, 3002 Marseille

Opening times:
September 11 – December 20, 2020
Tuesday-Saturday 11:00-18:00
Free access


Epigenetic Poetry, a project curated by Patrizio Peterlini, presents in the form of the exhibition of a large visual and sound installation, an original creation by Giovanni Fontana, theorist and practitioner of experimental poetry, one of the major protagonist of sound and visual poetry at the international level.

A co-production by:

- Fondazione Bonotto
- CIPM Centre International de Poésie Marseille
- Alphabetville

Part of Parallèles du Sud program of Manifesta 13 Marseille.

Project supported by the Italian Council (7th Edition 2019) program to promote Italian contemporary art in the world by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism.

Giovanni Fontana, Epigenetic Poetry – Manifesta 13 Marseille
 
ma questo articolo è ridicolo o sono io a non capire?:mmmm::mmmm:

Lucia Marcucci: il mercato e in evoluzione - Il Sole 24 ORE

«Nel 1990 le opere della Marcucci avevano un valore di pochi milioni di lire, tre o quattro, al massimo sei milioni – afferma Frittelli – oggi parte da opere valutate sui 3.000 €, che risultano ancora sottostimate, mentre altre raggiungono facilmente anche i 12-15mila €, ma sono convinto che si possa continuare a lavorare perché si possano raggiungere cifre intorno ai 100mila. :sborone::doh:

e infine :

In asta
Per quanto riguarda il mercato in asta, invece, il range dei prezzi di vendita si abbassa. Il top lot corrisponde ad un collage, “Crea un'atmosfera”, battuto da Sotheby's nel 2016 per 7.000 € e stimato in partenza tra 4.000 e 6.000 €. La maggior parte dei lotti venduti si mantiene nella fascia di prezzo inferiore ai 5.000 € e quasi la metà risulta non venduta.:wall::wall:
 
@Alessandro Celli, più che altro un articolo scritto malissimo, sembra uno che non capisce quello che scrive. O meglio, non ha sicuramente riletto il copia e incolla...
Peccato perché l'arte al femminile, se c'e' qualità chiaramente, andrebbe conosciuta meglio e anche le comunicazione su queste artiste andrebbe sempre curata. Spero che il sig. Frittelli abbia fatto sentire la sua voce...

Sui valori di mercato non mi sbilancio: non e' una ricerca artistica che ho deciso di mettere in collezione.
 
Achille e la tartaruga.

di Nanni Balestrini



Accade talvolta
alcuni parlano della tartaruga
anche se la domanda
certo è sempre possibile
che è possibile immaginare
che si può giudicare
che si sviluppa
come fuggire nella separazione

ogni tartaruga separa
oppone in modo netto
ostinato oltre al suo spazio
o uno spazio fittizio
per eludere l’immagine
per essere immortali
per immaginare il possibile
per prendere le distanze
questa è semplicemente
questa separazione tuttavia
queste immagini della tartaruga
queste rapide osservazioni
rapidamente si oppongono a
ritorno alle intimidazioni
sappiamo da dove vengono
sono contro ogni tipo di
spesso da lontano
tale distanza non è critica
talvolta accade
tenendo a distanza la critica
tentiamo una risposta
trasformando il discorso
tuttavia l’istituzione resiste
tutto accade come se
tutto ciò è detto come se
ultima osservazione
una nuova separazione
un nuovo spazio capovolge
valuta il nostro discorso
visibile nella tartaruga

(da Nanni Balestrini, Estremi rimedi)
 
10 opere di Ugo Carrega in asta alla meeting,tutte senza riserva,

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LUCIANO ORI


Anche se ancora in linea con la popart un opera con pedigree full
daPANANTI







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Ori, artista raffinato, stimato anche da Dorfles. Ma il mercato va su binari paralleli...almeno per ora.
 
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