Premessa:
il tema è cosi’ complesso che sei riuscito a rispondere al mio quesito analizzando almeno 8 punti diversi , ma correlati, ognuno di essi complesso, interessante, e che rimanda ad altri spunti di riflessione.
L’Italia è maestra del doppio-pesismo,scuola di funambolismo;maestra della politica dei due-tre -quattro forni ( leggi trasformismo acrobatico) e vedremo perché nelle righe successive.
Punti che hai sollevato:
1. Populismo
2. Sovranismo e conseguenze
3.Astensionismo dell’elettorale
4.Ragionare per problemi: ho un problema politico: va riconosciuto; trovate le cause,vanno trovate le soluzioni tecniche/ politiche
5.Economia reale
6.Finanza
7.Scuole per politici
8.Chi è uno statista
9. Problemi della politica: vengono dall’alto o dal basso?
Fine premessa.
1. Populismo:
Ripercorriamo la storia del populismo in ITALIA
Populismo: << ……atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi. ….>>
Per anni in Italia il populismo è stato inteso cosi’:
basta leggere i giornali degli anni scorsi o discorsi di politici e politicanti vari. In soldoni: una connotazione negativa.
Per i sinistrati, da sempre
Il fascismo era populista
Il Movimento sociale e Almirante erano populisti
Berlusconi e Forza Italia : l’esempio sperticato del populismo
Arrivano i politici superstellati: quelli con *****, ebbene l’accezione da negativa, ossia populismo inteso come demagogia, immediatamente populismo viene incoronato e diventa forierodi significati positivi.
In post precedenti del nostro thread qualcuno ha affermat che’’ i politici affermano e promettono delle cose, ma poi ne fatto altre’’.
Se questo non è populismo e demagogia, mi chiedo che cosa sia. Quindi ho difficolta’ a ravvisare un significato positivo ( per il populismo)
Ecco servito il doppiopesismo.
Ho difficoltà a capire. All’inizio mi sembrava quasi facessi dei complimenti poi, ho temuto che scrivessi un romanzo in 9 tomi

ala fine ti sei fermato al populismo mettendoluoghi comuni della psico politica. Ravvisando tra le righe parte preponderante della radice del problema.
sai che ho un innamoramento per la costituzione, e per me il populismo ha radici in Italia nel partito dell’uomo qualunque, che in costituzione ha dato contributo, forse piccolo in percentuale, ma aiutando la discussione.
le definizioni sono infinite, il populismo è assecondare il volere del popolo.
auspicabile in in una nazione matura costruita giorno per giorno da cittadini adulti. Lo era nel 50/60/70o nell’80 entro certi limiti. Oggi siamo in un mondo diverso, siamo nella psicopolitica o neuropolitica.
non vado a sondare i metodi che ci hanno portato ad avere una democratura neanche più mascherata.
siamo nello sconfinato territorio del totalitarismo ravvisando la società chiusa, con una percezione della gran parte della popolazione dellla “realtà aumentata”.
è stato vero che ci fosse populismo demagogico, nella scelta dei temi, con intenzioni diverse da quelle prospettate, negli argomenti e nelle prospettive. Questa non è politica, e truffa.
in realtà hai individuato nove punti che hanno relazione con la realtà compiuta ed in compimento ma che non sono termini accessibili per la risposta che poni con l’argomento in questione.
per proseguire l’analisi, la scuola per politici è piccola o insignificante cosa se paragonata alla mancanza di scelta del politico rappresentante della volontà popolare, o all’impossibilità di agire dovuta alle pressioni dell’agenda da rispettare, agenda eterodiretta. A questo punto, più di una scuola per politici è una ripresa di cultura dal basso, a livello di basi di coscienza dell’essere cittadino nella comunità democratica di una società democratica. , ad essere necessari.
affronto questo argomento da più di tre anni e se all’inizio avevo convinzione che si potesse fare qualcosa con una imposizione pacifica dal basso per ristabilire i valori costituzionali libertari e repubblicani, col tempo quei presupposti sono venuti meno e, l’agire consapevole in una illegalità diffusa proprio in quella tecnocrazia posta a costruire una nuova legalità, ha portato ad essere sempre meno reversibile la strada intrapresa. In sintesi, gli italiani/europei, hanno smesso di meritare la democrazia. Tornando ai presupposti per cui le costituzioni si scrivono col fucile poggiato sullo stipite della porta.
i nove punti hanno un legame intrinseco in questa deriva, perchè lo scollamento della finanza dall‘economia fa sì che l’economista con i risultati che ottiene vale meno dell’idraulico, il quale almeno le perdite le tampona. Trovo un insulto all’intelligenza non vedere un disegno nel metodo di svuotamento ed impoverimento dello stato sotto tutti i punti di vista, privandolo per prima cosa dell’essere nazione. Qui il concetto di sovranità negata.
il sovranismo è di per se un ismo, ma conserva anche nelle derive il principio fondamentale dell’autodeterminazione, che è la base di partenza di tutte le convenzioni internazionali post belliche.
un tempo si diceva che il buon re non è quello che vuol fare il re, come il buon politico non è quello che vuol fare il politico di mestiere, tutt’al più si può ritrovare a farlo, senza dimenticare che tenderà sempre a diventare mestierante. Tanto quanto lo statista (in senso politico) non nasce grande statista, ma lo diventa affrontando i problemi con l’intenzione nel bene comune.
può sembrare ot in una visione democratica repubblicana, ma il buon politico, il buon governante può essere anche il leader carismatico che attraverso la società chiusa esprimendo l’anima del popolo ( di ispirazione duginiana), pone il bene ed il benessere comune in contrapposizione con il populismo in senso stretto. In qualche modo è ciò che si sta realizzando, con problemi intrinseci cui non posso dare ragion d’essere.
il Popolo ha percezione di democrazia, ma la strada intrapresa per assecondare e dirigere l’ignavia dell’cittadino adolescente, verso il cittadino infante, totalmente inconsapevole di ciò che sarà il futuro, senza porsi domande su ciò che vuol essere o diventare, si crogiola sempre più nella direzione del “non avrai nulla e sarai felice” ritrovandosi a giocare con la scatola del regalo senza comprendere i meccanismi del gioco in dono.
uno dei problemi intrinseci è che il re tiranno nel bene o nel male mette la sua testa sul piatto, mentre in queste condizioni attuali, non è dato a sapere chi tiri i fili, e chiunque ne dia ragiamento è tacciato di complottismo.
il deficit di coscienza è sostenuto e rafforzato dal’eccesso di informazione forviante senza un sostegno culturale, fin scolastico di struttura critica ed autocritica del pensiero.
le prime resistenze che si sono rotte, sono state quelle del sistema immunitario delle nazioni, come la libertà di stampa e la lotta al terrorismo, nel momento in cui l’istituzione stessa si fa promotore di censura e di contrapposizione sociale. Traslando il concetto di terrorismo, da strategia del terrore, alla opposizione al regime in atto.
ogni volta ripeto che non esistono più destra e sinistra, e lo intendo, non tanto nello stato formale di approcci alla politica o al pensiero stesso, anzi usando queste differenze d’approccio, proprio quanto all’evoluzione ormai dovuta al progresso raggiunto e sopratutto, alla necessità attuale di ritrovare quell’unione nazionale, o nazionalistica, o meglio umanistica che riporti l’umanità dei singoli al centro dello scopo comune.
praticamente si asseconda il dividi et impera proseguendo in discussioni sterili, proprio nel momento in cui le diverse visioni dovrebbero tendere alla costruzione della politica.