polizze: meno conflitti

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FaGal

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20 dicembre 2003
Polizze sotto accusa. In banca meno conflitti



L'ultimo, in ordine di tempo, è stato l'Isvap. Il 21 novembre l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni ha emanato la circolare 518/D con cui chiede a tutte le imprese del settore, a partire dal 31 marzo 2004, di istituire un registro dei reclami con i clienti e uniformare le procedure di gestione delle controversie. Ma sono anni, ormai, che il mondo della finanza assiste al montare della marea dell'insoddisfazione tra risparmiatori e investitori, colpiti da vicende come quelle dei bond argentini, My Way-For You, Cirio, Parmalat. Con qualche notevole eccezione, reclami e ricorsi aumentano anno dopo anno in anno. Ma la trasparenza non è ancora perfetta nemmeno tra gli enti di controllo. Sinora l'Isvap raccoglieva direttamente le proteste dei sottoscrittori di polizze Vita e Danni: un'attività in piena espansione, visto che tra il '97 e il 2001 gli esposti per il ramo Danni sono praticamente raddoppiati, mentre quelli sul ramo Vita sono cresciuti del 124%. Nel 2002 l'istituto ha raccolto 34.229 segnalazioni e 22.300 colloqui telefonici che, solo per il ramo danni, hanno causato 4.430 sanzioni. Ma è la Rc Auto il fronte dove lo scontro con la clientela si fa più duro: secondo l'ultima relazione di controllo dell'Isvap redatta dalla Corte dei Conti, a fronte di un peso della raccolta premi di questo segmento pari al 19% del totale, qui si sono concentrati il 71,7% dei reclami. Sono stati 4.448, invece, gli esposti per le polizze Vita: appena il 13% del totale, mentre i premi del ramo valgono il 63% di quelli complessivi. A differenza di quanto si potrebbe immaginare, se le assicurazioni assistono al boom del contenzioso, le banche affermano di registrare una decisa frenata delle proteste. Secondo i dati resi noti dall'ufficio reclami dell'Abi, che raccoglie le sttistiche degli istituti di credito, si è passati da quasi 167mila reclami nel 2000 a poco più di 118mila l'anno dopo, per finire a 96mila nel 2002, con un calo del 42,3% in due anni. L'Associazione bancaria spiega il calo con la soluzione di vertenze generali, come quella sul divieto di anatocismo sui prestiti (il calcolo degli interessi sugli interessi) o sulle norme per ricontrattare i mutui immobiliari. Ma le cifre non considerano i ricorsi contro le società di factoring, lesing e gestione del risparmio. Un fronte, quello delle Sgr, dove si muove la Consob, che vigila anche su Sim, banche, fiduciarie e agenti di cambio. Secondo i dati 2002, riportati nella tabella pubblicata più sopra, gli esposti l'anno scorso sono stati 1.030, in crescita del 23% sul 2001, di cui l'82% verso le banche (+30%). I servizi di negoziazione e raccolta ordini erano alla base del 63% delle proteste: di queste, la metà riguardavano l'informativa preventiva sugli strumenti finanziari. Ma i dati non si fermano qui: le informazioni contenute nelle sedici pagine piene di tabelle del sesto capitolo della relazione annuale Consob riguardano anche le sanzioni comminate. Nella rete lo scorso anno sono finite 12 Sim, cinque banche e altrettanti agenti di cambio e Sgr, con 318 soggetti multati, in maggioranza amministratori. Senza dimenticare i provvedimenti presi contro 165 promotori finanziari, quelli contro società di revisione ed emittenti (85 amministratori nel 2002, erano 44 nel 2001) e le denunce alla magistratura. Argomenti, questi, che la relazione 2002 della Banca d'Italia sbriga in una disamina di 17 righe, con una sola tabella tra le centinaia dell'Appendice statistica. La vigilanza di Palazzo Koch «ha formulato 94 proposte (104 nel 2001) di irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie relative a violazioni delle disposizioni in materia bancaria e finanziaria, nei confronti degli esponenti di 87 banche, una Sim, una Sgr, quattro intermediari finanziari iscritti nell'elenco speciale e una società che, nell'ambito dell'esercizio abusivo dell'attività bancaria, faceva illegittimamente uso della denominazione di banca... Le sanzioni hanno avuto principalmente per oggetto anomalie nell'organizzazione e nel funzionamento del sistema dei controlli interni e nell'erogazione e gestione del credito, nonché erronee segnalazioni alla Banca d'Italia delle posizioni ad andamento anomalo».

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/plus201203po.html
 
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