Portafoglio pigro, consistenza portafoglio e tranquillità (Vol X)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Puoi provare quello che uso io:
20% - IE00BP3QZ601 - iShares Edge MSCI World Quality Factor
20% - IE00B8FHGS14 - iShares Edge MSCI World Minimum Volatility
10% - IE00B579F325 - Invesco Physical Gold A
10% - IE00B4WXT857 - iShares Euro Government Inflation-Linked Bond Index Fund
10% - IE00B3VTN290 - iShares Euro Government Bond 7-10yr
10% - IE00B3VWN518 - iShares USD Treasury Bond 7-10yr
20% - IE00B1FZS681 - iShares Euro Government Bond 3-5yr

Guarda caso 7 ETF!
Se lo tieni per lungo tempo puoi anche allungare ulteriormente la parte obbligatoria a lungo termine ma francamente oggi non so se abbia senso.
Ribilancia una volta l'anno e vivi felice

interessante questo ptf.. quanto sta rendendo se posso chiedere?
 
Volendo introdurre una quota di small cap, posto che escludo di inserire le value solo usa per l’eccessivo rischio cambio, meglio un azionario small cap globale oppure un europeo?
vedevo che, a differenza delle large, per le small non è stata molta la differenza di rendimento negli ultimi 20 anni tra small europeo e small globale.
Con l’europeo mi esporrei alle small senza rischio cambio, perdendo però in punto di diversificazione.

Io ho pac su IUSN, ma già da questo mese l’ho sostituito con CSEMUS proprio per il fattore cambio, c’è da dire però che IUSN rappresenta già una certa consistenza nel portafoglio quindi l’europeo lo vedo più come etf in aggiunta, se dovessi partire da zero userei ancora il globale.
 
Nei vari libri che ho letto sul pf pigro non ho trovato riferimenti al pe o ptb come fattori per la costruzione del pf, hai qualche riferimento? Così approfondisco anch'io il tema!!

Ne parla Graham, ad esempio, nel suo libro L'investitore intelligente (consigliatomi qui sul forum), commentato da Jason Zweig, traduzione italiana del 2020 di Basilico). Più tardi cerco le pagine ove è citato. Sicuramente nel capitolo 8, ma anche in alcuni precedenti.

Non ci sono perché non servono, in un'ottica di investimento pigro.

Se ti vuoi mettere ad analizzarli ai fini di una scelta degli strumenti, ti stai trasformando in un gestore e quello che fai non è altro che gestione attiva. Fatta, però, senza avere gli strumenti né le capacità di un gestore attivo professionale (che già ha i suoi enormi problemi per fare meglio del mercato, seppure il problema più grosso derivi dalle alte commissioni).


In realtà, non intendevo riferirmi al P/E del singolo titolo, che comunque è pubblicizzato (non è necessario fare i conti), ma dell'indice che il pigro prende a riferimento.
Non credo però sia esatto dire che, così facendo, ti trasformi in un gestore attivo. Lo stesso Graham dice che in alcune condizioni non si possono acquistare azioni. In altre è bene lasciare la loro percentuale in misura ridotta. In altre ancora invece l'acquisto ha i fondamentali per potersi disinteressare alle quotazioni. Bene, queste ultime sono quando il P/E è sotto a 20 (o a 25) e il prezzo di borsa rispetto al patrimonio netto è pari ad 1 o comunque inferiore a 1,30.
Insomma, pigro e selezione della qualità dell'azione che compri non credo siano in antinomia.
Posso fare un pigro, scegliendo le allocazioni tra i vari asset, ma scegliendo con criterio nell'ambito dello specifico asset.
Così, posso combinare una girandola scegliendo non l'azionario globale MSCI world o all countries, ad esempio, ma un azionario value o enhanced value. In questo modo sono sicuro di aver comprato le azioni al giusto prezzo e non ad un multiplo eccessivo.
In altri termini, il portafoglio pigro è un metodo per l'investitore passivo (di cui parla anche Graham); la scelta del tipo di fondo azionario passivo è un modo per garantirsi che quell'azionario non sia strapagato.

gli ETF value in qualche modo tengono conto del PE (e forse del PTB) ma onestamente non ho mai approfondito il tema

Certo che ne tengono conto. L'enanced value tiene conto di tre criteri: P/E, PtB e rapporto fra il prezzo-utili attesi e il valore aziendale-flusso di cassa operativo. Se vedi:
- IWVL, siamo a 10,65 (P/E) e 1,26 (PtB);
- mentre VHYL 12,3 e a 1,8;
- e VWCE 17,4 e 2,8
(tutti dati di marzo).
Questi dati ci dicono che (le azioni in) VWCE è prezzato in borsa oltre il 60% (delle azioni dentro) di IWVL e il rapporto tra il prezzo di borsa del secondo fondo (VWCE) e il suo patrimonio netto è più del doppio di quello di IWVL.
 
Ultima modifica:
Nei vari libri che ho letto sul pf pigro non ho trovato riferimenti al pe o ptb come fattori per la costruzione del pf, hai qualche riferimento? Così approfondisco anch'io il tema!!
Trovi alcuni aspetti importanti in questa dispensa: http://www.forfinanceacademy.com/documenti/Dispensa_SMART_BETA.pdf
E' tutta da leggere, ma forse ciò che chiedi ha una sintetica risposta nella figura 3 che "illustra quali sono i fattori di rendimento che le più note strategie smart beta cercano di catturare, e quali sono gli indicatori e le misure che vengono solitamente utilizzate per costruire la strategia."
 
Ne parla Graham, ad esempio, nel suo libro L'investitore intelligente (consigliatomi qui sul forum), commentato da Jason Zweig, traduzione italiana del 2020 di Basilico). Più tardi cerco le pagine ove è citato. Sicuramente nel capitolo 8, ma anche in alcuni precedenti.



In realtà, non intendevo riferirmi al P/E del singolo titolo, che comunque è pubblicizzato (non è necessario fare i conti), ma dell'indice che il pigro prende a riferimento.
Non credo però sia esatto dire che, così facendo, ti trasformi in un gestore attivo. Lo stesso Graham dice che in alcune condizioni non si possono acquistare azioni. In altre è bene lasciare la loro percentuale in misura ridotta. In altre ancora invece l'acquisto ha i fondamentali per potersi disinteressare alle quotazioni. Bene, queste ultime sono quando il P/E è sotto a 20 (o a 25) e il prezzo di borsa rispetto al patrimonio netto è pari ad 1 o comunque inferiore a 1,30.
Insomma, pigro e selezione della qualità dell'azione che compri non credo siano in antinomia.
Posso fare un pigro, scegliendo le allocazioni tra i vari asset, ma scegliendo con criterio nell'ambito dello specifico asset.
Così, posso combinare una girandola scegliendo non l'azionario globale MSCI world o all countries, ad esempio, ma un azionario value o enhanced value. In questo modo sono sicuro di aver comprato le azioni al giusto prezzo e non ad un multiplo eccessivo.
In altri termini, il portafoglio pigro è un metodo per l'investitore passivo (di cui parla anche Graham); la scelta del tipo di fondo azionario passivo è un modo per garantirsi che quell'azionario non sia strapagato.



Certo che ne tengono conto. L'enanced value tiene conto di tre criteri: P/E, PtB e rapporto fra il prezzo-utili attesi e il valore aziendale-flusso di cassa operativo. Se vedi:
- IWVL, siamo a 10,65 (P/E) e 1,26 (PtB);
- mentre VHYL 12,3 e a 1,8;
- e VWCE 17,4 e 2,8
(tutti dati di marzo).
Questi dati ci dicono che (le azioni in) VWCE è prezzato in borsa oltre il 60% (delle azioni dentro) di IWVL e il prezzo di borsa del secondo fondo è due volte il patrimonio netto delle società che vi fanno parte. Per intenderci, se fossero liquidate oggi stesso, l'investitore perderebbe metà del denaro immesso.
Il vero problema non è quello che ha detto Graham o qualcun altro. E' tutto giusto. Il fatto è che gli ETF "value" selezionano le azioni da inserire (o meno) nel loro patrimonio sulla base dei P/E o altri indici aziendali che vengono presi dai database che, a loro volta, li prendono (o li calcolano) dai bilanci ufficiali delle aziende. Secondo me - e non soltanto me ovviamente - non basta per "battere il mercato".

Tu scrivi "In questo modo sono sicuro di aver comprato le azioni al giusto prezzo e non ad un multiplo eccessivo". No, non lo sei affatto.
Se così fosse, con un minimo di filtraggio saremmo tutti in grado di far meglio del mercato. Purtroppo, non è così facile.

Perché? Per battere un mercato, come minimo, devi avere un vantaggio: informazioni che tu hai e gli altri non hanno. I P/E dei database delle aziende (anche dei migliori e dei più cari) sono informazioni pubbliche, a disposizione di tutti.

Allora vuol dire che l'analisi fondamentale non funziona e che Graham non ha ragione? Non lo so, ma come minimo bisogna prendere in considerazione le cose seguenti:

  • Un P/E in sé non ha alcun valore (scrivo P/E ma si può sostituire con qualsiasi altro indice o dato di bilancio - ce ne sono a decine). Il valore "aggiunto" deriva dal confronto tra i P/E di aziende degli stessi settori.
  • I bilanci delle aziende seguono delle regole (Standard) diverse a seconda che siano aziende americane o europee. US GAAP o IFRS? Le differenze sono talvolta molto grandi. 1° cosa che deve fare un analista: scegliere uno dei due standard e rifare da zero i bilanci di ogni singola azienda che non lo segue. Proprio rifare il bilancio, tutto: conto economico, stato patrimoniale, cash flow statement; nonché dopo aver analizzato bene la nota integrativa. Di ogni società e sono decine se non addirittura centinaia. Ogni documento è formato da moltissime pagine dense di numeri... e a volte bisogna anche rifare quelli degli anni precedenti, almeno gli ultimi 2-3 anni.
  • A seconda dello standard utilizzato, le aziende possono valutare le immobilizzazioni, le disponibilità di magazzino e finanziarie, l'avviamento e tante altre cose in base a diversi metodi (es: i famosi LIFO, FIFO per il magazzino...). Il tutto pur rispettando le regole, ovviamente. Si può pensare che siano piccole differenze: niente di più sbagliato. A volte il semplice cambio di metodo può trasformare un utile in perdita (e viceversa).
  • L'immane mole di lavoro appena elencata potrebbe non essere sufficiente: è per questo che i migliori analisti effettuano anche delle visite alle aziende più promettenti, discutono con il management, ecc.

Un ETF che seleziona le aziende in base a dei numerini più o meno grandi presi da dei database non fa niente di tutto ciò. Ma quello visto sopra è l'unico modo per riuscire a ottenere delle informazioni che gli altri non hanno e provare a battere il mercato. E' tutto lavoro "manuale", non può essere automatizzato. Alcuni gestori attivi lo fanno (ed hanno dei Team di analisti che fanno il grosso del lavoro per loro) e, nonostante questo, difficilmente battono il mercato: il vantaggio informativo è infatti spesso affossato dalle alte commissioni applicate.

Inutile sottolineare gli enormi costi di questi tipi di analisi, sia in soldoni che in tempo. Ecco perché l'analisi fondamentale può funzionare, ma è difficilissima da applicare.
Ecco perché in un'ottica di investimento pigro, è meglio lasciar perdere ogni velleità e replicare tutto il mercato.
 

gli ultimi 2 sono tabelle di rendimenti nel primo c'è una tabella di correlazione alla fine dell'articolo

qualcosa di più specifico qui ... https://www.orizzontifinanziari.it/senza-categoria/limportanza-della-correlazione/ anche se purtroppo non è aggiornato
 
Ecco perché in un'ottica di investimento pigro, è meglio lasciar perdere ogni velleità e replicare tutto il mercato.

Quoto solo l'ultima riga per economia di spazio web :)

Ho capito quello che dici. Se deviamo dal prendere tutto il pagliaio, stiamo facendo selezione e come tale, non avendo le cognizioni (su questo non c'è dubbio, almeno per me), rischiamo di sbagliare.

Però non possiamo tralasciare il fatto che ci sono momenti in cui l'azionario è prezzato molto e momenti in cui + prezzato meno, rispetto ai valori contabili, intendo.

Allora, nel caso in cui l'azionario mondiale nel suo complesso sia troppo caro (MSCI world P/E 18,5 PtB 2,90) - mettiamola così - resterebbe solo l'alternativa tra investire e non investire o investire con una quota ridotta.

Io proponevo una tesi intermedia, dove peraltro i dati contabili non sono sulla singola azienda, ma sulle 400 che compongono il paniere.
Proverò e poi vedremo cosa diranno i fatti.
Grazie, comunque, per le risposte.
 
Ossiam Shiller Barclays CAPE US Sector Value:
https://www.justetf.com/it/etf-prof...e&sortOrder=asc&from=search&isin=LU1079841273

Cosa ne pensate di questo ETF? Secondo voi potrebbe sostituire ZPRV in un GB?

Quoto Dario ma soprattutto a beneficio di Camillo75 questo ETF sceglie i sui Titoli sulla base del Ciclically Adjusted Price to Earnings Ratio DEL SETTORE DI APPARTENENZA,
sostanzialmente sovrappesa un settore se il suo PE è inferiore a quello storico, non se è basso in valore assoluto. L'indicatore è stato reso popolare da Robert Shiller ma è stato teorizzato
prima da Graham. Questa strategia di investimento su basa sul timing e quindi di per sè non è classificabile come un investimento pigro. E' possibile inserire un ETF di questo tipo in un
portafoglio pigro ? Direi di si però posso immaginare che ci siano opinioni diverse in merito
 
In effetti non sono stato molto esplicito ma dal posto di Camillo75 ho preso spunto per fare un confronto tra i vari ETF value. Ho notato performance migliori nel lungo periodo solo per i value weighted e per questo ETF attivo value, e solo per il mercato americano.
Detto questo non saprei il perchè... di certo gli ETF enhanced value hanno volatilità molto bassa e sono abbastanza decorrelati con il mercato.
 
Mi trovo in questo momento un piccolo capitale (il 50% scarso del patrimonio) da investire per una persona anziana. Essenzialmente avrei gia' deciso di fare un semplice 50az e 50 obb a distribuzione, con i consigli arrivati dagli utenti del forum e anche dai thread dedicati come questo.
Ero tentato di entrare in un obbligazionario in euro con un PIC (IHYG o STHE o entrambi), vista la discesa dei prezzi ma l'ulteriore calo dopo le dichiarazioni di Powell mi hanno un po' bloccato. Fermo restando che ogni entrata in PIC ha sempre un grado di rischio abbastanza alto, dite che e' meglio attendere un attimo o meglio entrare e iniziare a incassare cedole ?
 
Mi trovo in questo momento un piccolo capitale (il 50% scarso del patrimonio) da investire per una persona anziana. Essenzialmente avrei gia' deciso di fare un semplice 50az e 50 obb a distribuzione, con i consigli arrivati dagli utenti del forum e anche dai thread dedicati come questo.
Ero tentato di entrare in un obbligazionario in euro con un PIC (IHYG o STHE o entrambi), vista la discesa dei prezzi ma l'ulteriore calo dopo le dichiarazioni di Powell mi hanno un po' bloccato. Fermo restando che ogni entrata in PIC ha sempre un grado di rischio abbastanza alto, dite che e' meglio attendere un attimo o meglio entrare e iniziare a incassare cedole ?

50% azionario per un anziano?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro