ecco accidenti, cosa dovrebbe pensare adesso un trader che ha notato come l'andamento dell'open interest sembrasse confermare le aperture di posizioni short? Rottura di livelli critici sul mib30, scenario boristico internazionale tendenzialmente compromesso, apertura in gap down e open in aumento, niente di più scontato si direbbe. Ora c'è stata una breve ma decisa risalita del fib, corro a verficare l'open che era in aumento attendendomi qualche ricopertura, e invece? Rialzo deciso anche dell'open. Ora, riprendiamo le fila del discorso, ma prima chiaritemi una cosa che ancora non ho capito: è possibile che l'open interest salga durante un rialzo, ma non per l'apertura di posizioni long bensì short? E vale ovviamente il discorso inverso, è possibile che il fib scenda, l'open salga, ma lo faccia per apertura di posizioni long? Questo spiegherebbe tante cose, soprattutto delle mosse che sto ipotizzando gli elefanti facciano. Infatti, essendo possibile tecnicamente questa cosa, cosa ci sarebbe di più semplice per confondere le idee e dare linfa ai rialzisti di aprire posizioni short mentre si fa salire il fib? Se ciò è tecnicamente possibile, io credo che stiano cammuffando l'apertura di posizioni short, che per chi non va a cercare i pochi punti sul fib dovrebbero essere le più promettenti, dato che almeno gli attentati in giro per il mondo che fanno fare gli scivoloni alle borse penso che non li controllino loro...
Intanto vi ringrazio per i vostri post, e spero mi vogliate aiutare a capirne un po' di più di questi strumenti di osservazione potenti ma complessi.
per Frank73
Frank il non posso nascondermi certo dietro a un dito, seguo l'at classica che mi da ottime soddisfazioni, pero' sto lavorando a delle integrazioni e ti spiego brevemente in che senso, originale non più di tanto come idea. Dow parlava di indici che si devono confermare a vicenda nella segnalazione di un trend, e intendeva l'indice industriale e dei trasporti, questa è una cosa che sanno tutti, e ancor più semplice è la spiegazione che dava. Al giorno d'oggi, credo che questo principio sia in vigore più che mai nella sostanza, data la globalizzazione e le transazioni in tempo reale da una parte all'altra del globo, per non parlare della velocità di diffusione delle notizie. Quindi nel 2003 il principio per cui gli indici si devono confermare a vicenda, lo interpreto specificando e intendendo gli indici internazionali, difatti analizzo quelli usa, il ftse100, il dax e il nostro (devo aggiungere il nikkey e non credo che aggiungerò il cac). Già si ha una visione più ampia e affidabile. Ma non basta, perché soprattutto in mercati come il nostro, ci sono le mani forti che giocano a farsi la guerra con scalate e controscalate, o a darsi allo sport, andando a caccia di stop. Quindi è necessario secondo me non solo integrare allo studio di un indice quello degli indici internazionali, ma avere la conferma anche del posizionamento degli elefanti nostrani, attraverso l'osservazione dell'open e del mercato delle opzioni, col preziosissimo contributo di Lupin, di Kilman e degli altri che ora non ricordo. Neanche questo ci fa essere in una botte di ferro, pero' va già meglio, e se penso a quel mio zio (son diversi a dire il vero) che hanno i loro pacchetti azionari e che devono andare in banca a chiedere come sta andando e come andrà...mi sento decisamente meno bue.