Possibilità di aprire partita IVA per le locazioni

macdaniels

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Ciao,

vorrei chiedervi un parere sulla possibilità di aprire partita IVA o no:

sono un dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato, allo stesso tempo gestisco 6 affitti e ho intenzione di acquistare altri immobili da dare in locazione nei prossimi anni.
Gli immobili sono tutti locati in cedolare secca, di cui uno solo a canone concordato.
Quasi tutti gli immobili sono abbastanza datati e cat A/4 - popolare, per cui necessitano spesso di manutenzione. Inoltre sto valutando la possibilità di effettuare interventi straordinari rilevanti, come cappotti termici, impianti nuovi, infissi, ecc....

Secondo voi ci sono dei vantaggi ad aprire partita IVA per questa attività (no forfettaria perché il mio RAL supera i 30000)?

Grazie in anticipo
 
Vuoi effettuare interventi straordinari rilevanti su degli A4?! :eek:
 
Lo faccio al 110%...che problema c'è??
 
Chiaramente alcuni interventi li posso fare in assenza di partita iva, altri no...ad esempio le ristrutturazioni in generale sono detraibili sulle tasse che pago come partita iva? In che misura?
 
Chiaramente alcuni interventi li posso fare in assenza di partita iva, altri no...ad esempio le ristrutturazioni in generale sono detraibili sulle tasse che pago come partita iva? In che misura?

Non hai ancora studiato abbastanza per poter fare domande.
 
Non vedo che vantaggio dovresti avere nell'aprire piva complicandoti la vita per 6 appartamenti, quando sei in cedolare secca e i maggiori incentivi edilizi sono quasi tutti rivolti al privato.
 
Io ne ho qualcuno in più di te come appartamento e sono un impiegato con un buon stipendio.
Mesi fa mi sono posto anche io questo problema, più che aprire partita iva, di fare una società immobiliare per i beni che ho, mi è stato sconsigliato.
Da privato conviene di più, certo non puoi vendere prima dei 5 anni se no ti fiondano addosso.
Ristrutturo con detrazioni (finora solo con il 50 e 65), e poi affitto.
Quando mi deciderò di vendere incomincerò con i più datati.
 
Turismo, le misure per la ripresa: dal Superbonus all’80% al fondo garanzia per le Pmi - Il Sole 24 ORE
Il superbonus
A lungo atteso, ora il ministero del Turismo preme sull’acceleratore per un superbonus dell’80% per le imprese alberghiere, per gli agriturismi, le terme, stabilimenti balneari, porti turistici, parchi tematici, fiere e congressi. Saranno ammesse le spese effettuate per la realizzazione di uno o più interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche.
Accedono all’agevolazione gli interventi dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto legge e conclusi entro il 31 dicembre 2024. Non solo, il superbonus dell’80% potrà andare a finanziarie gli investimenti e gli interventi avviati e non conclusi prima dell’entrata in vigore purché sia certificabile l’inizio lavori dopo il 1° febbraio 2020.
Il superbonus potrà essere utilizzato come credito d’imposta per abbattere tasse e contributi dovuti o essere ceduto in tutto o in parte a soggetti terzi entro l’anno d’imposta 2025.
A questo punto le carte in tavola cambiano e di molto...
 
Se arriva la Riforma del Catasto... (e le probabilita' sono molto altre visto il DEBITO MONSTRE dello stato italiano) saranno guai per chi ha molti appartamenti ....

Allora si che le Carte in tavola cambieranno e di molto.... :):):):)
 
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