Vorrei raccontarvi quanto accaduto a mio nonno.
Mio nonno è un anziano signore di 86 anni.
La pensione gli viene accreditata presso un ufficio postale dove tutti i mesi passa a riscuoterla. Utilizza lo stesso ufficio postale per i suoi "investimenti", in genere buoni postali.
L'anno scorso (2001), visti i rendimenti dei suoi buoni in eterna discesa, decide di chiedere per qualche investimento più remunerativo.
L'impiegato delle Poste italiane gli propone di firmare dei moduli dicendogli che si trattava di qualcosa come i buoni postali.
Mio nonno, a distanza di un anno, ritrova il documento firmato e decide di farlo guardare a suo nipote.
Scopro che mio nonno ha sottoscritto una polizza vita a premio unico della durata di 10 anni !!!!
Mi reco all'ufficio postale chiedendo di parlare con il direttore, chiedendo lumi sull'accaduto e se per lui fosse normale far sottoscrivere una polizza vita, della durata di 10 anni, ad una persona di 86 anni.
Il direttore (anche se non riesco a capire con quale criterio vengano scelti i direttori delle poste italiane) cade dalle nuvole, non sa bene cosa raccontarmi.
Mi dice che mio nonno sapeva benissimo cosa stava sottoscrivendo, poi mi dice che l'impiegato che ha proposto quella polizza non lavorava più in quello sportello (non stento a capirne i motivi), poi ritratta dicendomi che comunque dopo un anno dalla sottoscrizione avrebbe comunque potuto riavere i suoi soldi...
Io ovviamente in*****tissimo gli chiedo come faccio a sapere come sta andando la gestione separata agganciata alla polizza vita e mi viene fornito un numero verde al quale chiamare per avere informazioni sull'andamento e un indirizzo al quale spedire la R/A per riavere dietro i soldi...
A questo punto mi chiedo:
1. E' giusto che venga proposta una soluzione del genere a una persona così anziana (pur essendo lungimiranti)?
2. E' normale che debba io informarmi di come sta andando la polizza rivolgendomi a un numero verde?
3. E' normale che sottoscrivo un servizio presso un ufficio postale e poi per recedere devo spedire una R/A a Roma? Non se ne dovrebbero occupare loro?
Posso fare qualcosa contro l'ufficio postale o devo far recedere mio nonno dal contratto accollandoci la sicura perdita in conto capitale (considerando l'andamento dei mercati dell'ultimo anno e le commissioni di sottoscrizione)?
Vi chiedo aiuto. Grazie
Mio nonno è un anziano signore di 86 anni.
La pensione gli viene accreditata presso un ufficio postale dove tutti i mesi passa a riscuoterla. Utilizza lo stesso ufficio postale per i suoi "investimenti", in genere buoni postali.
L'anno scorso (2001), visti i rendimenti dei suoi buoni in eterna discesa, decide di chiedere per qualche investimento più remunerativo.
L'impiegato delle Poste italiane gli propone di firmare dei moduli dicendogli che si trattava di qualcosa come i buoni postali.
Mio nonno, a distanza di un anno, ritrova il documento firmato e decide di farlo guardare a suo nipote.
Scopro che mio nonno ha sottoscritto una polizza vita a premio unico della durata di 10 anni !!!!
Mi reco all'ufficio postale chiedendo di parlare con il direttore, chiedendo lumi sull'accaduto e se per lui fosse normale far sottoscrivere una polizza vita, della durata di 10 anni, ad una persona di 86 anni.
Il direttore (anche se non riesco a capire con quale criterio vengano scelti i direttori delle poste italiane) cade dalle nuvole, non sa bene cosa raccontarmi.
Mi dice che mio nonno sapeva benissimo cosa stava sottoscrivendo, poi mi dice che l'impiegato che ha proposto quella polizza non lavorava più in quello sportello (non stento a capirne i motivi), poi ritratta dicendomi che comunque dopo un anno dalla sottoscrizione avrebbe comunque potuto riavere i suoi soldi...
Io ovviamente in*****tissimo gli chiedo come faccio a sapere come sta andando la gestione separata agganciata alla polizza vita e mi viene fornito un numero verde al quale chiamare per avere informazioni sull'andamento e un indirizzo al quale spedire la R/A per riavere dietro i soldi...
A questo punto mi chiedo:
1. E' giusto che venga proposta una soluzione del genere a una persona così anziana (pur essendo lungimiranti)?
2. E' normale che debba io informarmi di come sta andando la polizza rivolgendomi a un numero verde?
3. E' normale che sottoscrivo un servizio presso un ufficio postale e poi per recedere devo spedire una R/A a Roma? Non se ne dovrebbero occupare loro?
Posso fare qualcosa contro l'ufficio postale o devo far recedere mio nonno dal contratto accollandoci la sicura perdita in conto capitale (considerando l'andamento dei mercati dell'ultimo anno e le commissioni di sottoscrizione)?
Vi chiedo aiuto. Grazie