precisazione sui dividendi esteri

cecchi

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Avrei bisogno di sapere se anche i dividendi percepiti su azioni estere ma quotate al mercato italiano, vanno portati in dichiarazione dei redditi. Grazie mille

cecchi
[Messaggio editato da cecchi il 27-05 alle ore 08:19]
 
E' una società con sede legale nella Comunità Europea (credo ti riferisca a STM) oppure al di fuori?
 
Era una domanda in generale... ma in effetti il dubbio mi era venuto proprio considerando lo stacco dividendi di STM :)

grazie mille per le risposte Volt. Gentilissimo come sempre
 
La risposta che ho dato è anche errata...nella domanda che ho posto.

Avrei dovuto chiedere di quale paese fosse la società, non se fosse comunitaria oppure extra-comunitaria.

Si applicano le disposizioni fiscali del paese di origine, ma guardando anche agli eventuali accordi per evitare la doppia imposizione fiscale (paese di origine + paese del percettore).

Non ho mai staccato un dividendo francese, e non ho sottomano la normativa in materia: domani ti faccio sapere.
 
Non c'è fretta davvero, Volt... dato che so che dividendi di società americane (Cisco) sono da portare in dichiarazione dei redditi qualunque sia il regime scelto per l'incasso dei dividendi, mi chiedevo se ci fosse differenza nel caso di azioni estere ma quotate in italia.

ciao
francesca
[Messaggio editato da cecchi il 29-05 alle ore 15:04]
 
Sono, fiscalmente, dividendi "esteri" quelli pagati da emittenti non residenti, anche se i titoli azionari sono quotati nella Borsa italiana.
Gli intermediari che intervengono nella riscossione dei dividendi esteri devono applicare una ritenuta del 12,5% (chiaramente, se i percettori sono persone fisiche). Questa ritenuta è a titolo di acconto: tali proventi devono essere sempre riportati in dichiarazione dei redditi. :(
La ritenuta italiana del 12,5% indicata nella certificazione inviata dagli intermediari viene calcolata sul dividendo erogato al netto dell' imposta trattenuta all' estero, a favore del paese di provenienza (la base imponibile viene per questo definita "netto frontiera").
Pertanto, tutte le banche e gli altri intermediari applicano la ritenuta sul "netto frontiera" e indicano nelle certificazioni rilasciate alla clientela non il lordo distribuito ma l' importo pagato dalle controparti estere, da accreditare alla clientela dopo l’applicazione della ritenuta italiana. :(
Da qualche tempo, le istruzioni al Mod. Unico delle persone fisiche riportano la precisazione che "per utili prodotti all' estero si intendono quelli distribuiti o comunque provenienti da società o enti residenti all' estero"; è, pertanto, sorta la necessità per la clientela di segnalare nella dichiarazione il reddito percepito, il dividendo estero, al lordo di ogni ritenuta, compresa quella estera. :(
Ricordiamo, ad esempio, che la ritenuta fiscale francese normalmente applicata sui dividendi corrisposti a non residenti è del 25%, quella tedesca è del 26,375%.
Per l’ imposta subita all' estero, le istruzioni ministeriali alle dichiarazioni dei redditi stabiliscono che, in presenza di Convenzioni contro le doppie imposizioni, la percentuale in eccesso rispetto all' aliquota convenzionale può essere chiesta a rimborso allo Stato estero, mentre l' imposta estera che effettivamente rimane a carico può essere considerata quale credito di imposta - come se fosse stata anticipata allo Stato italiano - elencando gli importi in una specifica distinta compilata dal contribuente, da tenere a disposizione per eventuali richieste dell' Amministrazione finanziaria. :)
(Ad esempio, data una ritenuta estera del 25%, poichè in generale le convenzioni prevedono che lo Stato della fonte può pretendere fino al 15% del dividendo, il 10% in eccesso può essere chiesto a rimborso mentre il 15% pagato allo stato estero può essere utilizzato quale credito di imposta).
Il contribuente, con l’ indicazione nella dichiarazione del solo "netto frontiera", rinuncia allo scomputo delle imposte pagate all' estero, e in realtà penalizza se stesso, riversando così all' Erario più del dovuto. :(
La faccenda, di per sé più favorevole all' Erario, è sicuramente senza alcun rischio di sanzioni amministrative per il contribuente. ;)
In pratica, la via "semplificata", quella che consente di evitare di indicare le imposte estere, comporta una perdita di reddito netto corrispondente alla differenza tra l' imposta estera e lo stesso importo moltiplicato per l' aliquota marginale del contribuente; se è vero che aumenta l' imponibile in virtù della dichiarazione al lordo estero, e pertanto consegue una maggiore tassazione, il maggiore importo pagato alle autorità estere viene totalmente recuperato mediante:
per una parte, il meccanismo del credito di imposta;
per l' altra, l' accredito da parte dell' Erario estero.
Inoltre, il riporto lordo in dichiarazione è conveniente anche se non si instaura il rimborso (spesso difficoltoso) presso l' Amministrazione fiscale straniera della ritenuta trattenuta in misura eccedente rispetto alla previsione delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni sui redditi.
;) ;) ;) ;) ;)
 
grazie davvero... non so proprio dove avrei potuto
recuperare informazioni più complete :):):)

p.s.

ho il timore che volt se la sia presa
per un post "viperino" sui promotori
di qualche tempo fa :p:p:p
 
Contentissimo di esserti stato utile, Cecchi. :)


p.s.: penso che Volt stia lavorando con il grande entusiasmo di sempre alla stesura di un articolo sulla nuova polizza "index linked" di BCA ROMA e sui fondi comuni proposti da POSTE ITALIANE SpA, come da lui stesso anticipato su vari postes.
 
grazie ancora di tutto, elacorte :):):)

ero sicura di trovare qui un'aiuto competente...

per volt... cercavo solo un modo per fare ammenda
delle "malignità" che avevo scritto ;)
non era urgente, appunto, e sono sicura che il risultato
del suo lavoro sarà come sempre utile a tutti.
 
cecchi ha scritto:
ho il timore che volt se la sia presa
per un post "viperino" sui promotori
di qualche tempo fa :p:p:p

Ma non hai mai letto quello che io scrivo sui promotori?:D

Eri qui lo scorso settembre, ai tempi del post "La telefonata a freddo del promotore finanziario"?:D

E' che sono molto preso, in questi giorni, e ancora non avevo ricevuto la risposta...ma qualcuno è passato...:D
 
elacorte ha scritto:
penso che Volt stia lavorando con il grande entusiasmo di sempre alla stesura di un articolo sulla nuova polizza "index linked" di BCA ROMA e sui fondi comuni proposti da POSTE ITALIANE SpA, come da lui stesso anticipato su vari postes.

Il post sulla polizza l'ho inserito domenica...leggilo:D
 
Articolo sull'argomento a pag. 21 del Sole 24 Ore di oggi.
Saluti.
 
Grazie anche per questa segnalazione, ela...
hai un caffè pagato se passi da milano :):):)


x volt... allora posso continuare tranquillamente
ad infierire sulla categoria?

:D:D:D


siete stati davvero preziosi
 
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