Al facitore gli avranno fatto un mazzzzo tanto
A Roma si scatenò una
bagarre con tanto di interminabile scaricabarile tra i dipendenti dell’apposito ufficio comunale (che ha una sigla da codice fiscale :
UGAIMTTTNC, che starebbe per
Ufficio Gestione Appalti di Installazione e Manutenzione Targhe Toponomastiche e Targhette Numeri Civici, un posto dove ci si ammazza di....lavoro
) e la ditta che realizzò materialmente il manufatto.
Il capro espiatorio venne individuato in un artigiano di Artena, simpatico borgo arroccato su una collina (pare abbia il centro storico più pedonalizzato d’Italia: le strade sono tanto strette che la spazzatura la trasportano via con dei ciuchini perché i mezzi meccanici non ci passano), già feudo dei Borghese (che hanno ancora un rispettabile palazzo dove ogni anno si svolge il “Premio Daria e Livio Borghese”).
In prima battuta si era però levato il dito contro una ditta di Velletri, noto centro dei Castelli Romani.
La cui vice sindaco, in quota
Liberi e Uguali, per difendere i suoi concittadini, scrisse un Twitter che recitava testualmente : “Se la Raggi conoscesse il dialetto velletrano, saprebbe che noi la “
gl” nun ce la levèmo ma ce la mettèmo, come in oglio e coglio… Figuriamoci se sbagliavamo a scrìve Azeglio” !
Caso chiuso e targa esatta rimessa al suo posto.
Vedi l'allegato 2831433