Previsione sui tassi d'interesse futuri sui conti deposito

  • Callable Equity Protection 100 di Societe Generale – capitale protetto a scadenza e premio lordo di richiamo dell’1% mensile (12% su base annua)

    Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza. Per questa emissione SG ha deciso di puntare su un meccanismo detto “Callable”, innovativo per il mondo dei certificati, che prevede che il possibile richiamo anticipato non sia legato ad una determinata barriera, ma possa avvenire in un qualsiasi mese a discrezione dell’emittente. I possibili sottostanti sono Enel (ISIN certificato XS2395029114), ENI (ISIN certificato XS2395029205) e Intesa Sanpaolo (ISIN certificato XS2395029387)
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In realtà negli ultimi mesi abbiamo avuto un trend rialzista un po' di tutte le banche non solo sui vincoli di breve e media durata ma anche per i vincoli sulla lunga durata. Diverse banche hanno alzato i propri tassi portandoli al 4% o al 4,5% come nel caso di conto Key. Ovviamente può capitare che qualche banca faccia il pieno di liquidità e abbassi i propri tassi per un periodo come successo a Megliobanca ed Illimity, quest'ultima tra l'altro dopo poco tempo ha rialzato nuovamente al 4%. Un trend ribassista ad oggi non lo vedo. Tra l'altro lo vedrei strano con i tassi BCE in salita
Sono daccordo, una rondine non fa primavera si diceva un tempo...
 
Io non riesco a capire come mai nessuna banca abbia affiancato il 4,5 di Progetto...
 
Io non riesco a capire come mai nessuna banca abbia affiancato il 4,5 di Progetto...
a 5 anni no
ma aidexa l'ha pareggiato.
evidenemente ragionano sul fatto che nel 4° e 5° anno del vincolo quel 4,50 potrebbe costargli molto
 
Io non riesco a capire come mai nessuna banca abbia affiancato il 4,5 di Progetto...
Con le ultime previsioni è abbastanza scontato che sul lungo termine le banche tendano a non superare il 4% (vedi miei post qualche pagina indietro)
 
Io non riesco a capire come mai nessuna banca abbia affiancato il 4,5 di Progetto...
Bisogna avere solo pazienza. Hanno atteso la decisione di Lagarde prima di modificare i tassi, pertanto ritengo che qualche banca tra CF+, Illimity, Cherry e Ifis probabilmente alzerà i tassi nelle prossime settimane
 
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Vivibanca ha portato il 24 mesi al 4%, il 60 mesi è rimasto 4.
 
Vivibanca ha portato il 24 mesi al 4%, il 60 mesi è rimasto 4.
Ogni banca fa le sue scelte. E' chiaro che in questa fase i tassi si stanno livellando, non c'è più una grossa differenza tra i tassi sul medio e lungo periodo. Se una banca offrisse un 5% a 24 mesi e a 60 mesi non sarebbe niente male, avremmo doppia possibilità di scelta.
 
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e con la botta di questo weekend (credit suisse) e il fallimento delle due banche USA è ormai anche MOLTO in dubbio che FED e BCE alzeranno ancora i tassi al ritmo velocissimo sin qui tenuto; anzi il mercato ha iniziato a scontare un RIBASSO dei tassi già da giugno di quest'anno; infatti i rendimenti dei titoli di stato stan crollando.
io procedo a vincolare qualcosa (il grosso mi si libera ad aprile) su progetto a 4-5 anni, il resto è già su BTP ed obbligazioni EU a 1-3 anni.
 
e con la botta di questo weekend (credit suisse) e il fallimento delle due banche USA è ormai anche MOLTO in dubbio che FED e BCE alzeranno ancora i tassi al ritmo velocissimo sin qui tenuto; anzi il mercato ha iniziato a scontare un RIBASSO dei tassi già da giugno di quest'anno; infatti i rendimenti dei titoli di stato stan crollando.
io procedo a vincolare qualcosa (il grosso mi si libera ad aprile) su progetto a 4-5 anni, il resto è già su BTP ed obbligazioni EU a 1-3 anni.
Seppur condivisibili le tue osservazioni ritengo che appena sarà passata la bufera di questi giorni si tornerà a monitorare l'andamento dell'inflazione per la decisione dei tassi FED e BCE. Fondamentalmente quello che è successo alle banche non dipende direttamente dal rialzo dei tassi, che anzi sta portando utili alle banche quanto a scelte sbagliate e sbilanciate delle banche in questione. Se in questo momento di tensione le colombe possono avere la meglio appena tornerà la quiete dopo la tempesta torneranno i falchi a farla da padrone.
Non credo proprio che a giugno ci saranno tagli né dalla FED né dalla BCE, anzi nemmeno entro l'anno, mia opinione personale.
 
L’inflazione è un problema grosso ma io rimango dell’idea che si deve pensare a raffreddarla con interventi più politici ,con riduzione di IVA dove possibile ,prezzi calmeriati sul fronte degli energetici o ,anche in questo caso ,pensando a toccare le accise ,e altri interventi finalizzati a stroncare la speculazione ; d’altronde i prezzi aumentano ma così non fanno i salari ,è una scelta macroeconomica per evitare un effetto di rincorsa tra prezzi e salari che aumenterebbe ulteriormente l’inflazione,ma un aumento dei tassi di sicuro per chi ha redditi fissi finisce per lasciarlo “becco e bastonato” perché magari ha anche un mutuo
 
Seppur condivisibili le tue osservazioni ritengo che appena sarà passata la bufera di questi giorni si tornerà a monitorare l'andamento dell'inflazione per la decisione dei tassi FED e BCE. Fondamentalmente quello che è successo alle banche non dipende direttamente dal rialzo dei tassi, che anzi sta portando utili alle banche quanto a scelte sbagliate e sbilanciate delle banche in questione. Se in questo momento di tensione le colombe possono avere la meglio appena tornerà la quiete dopo la tempesta torneranno i falchi a farla da padrone.
Non credo proprio che a giugno ci saranno tagli né dalla FED né dalla BCE, anzi nemmeno entro l'anno, mia opinione personale.
Ma infatti la "bufera" che gran bufera manco era, è già bella che passata, sono daccordo con te non ci sarà nessu taglio a Giugno
 
L’inflazione è un problema grosso ma io rimango dell’idea che si deve pensare a raffreddarla con interventi più politici ,con riduzione di IVA dove possibile ,prezzi calmeriati sul fronte degli energetici o ,anche in questo caso ,pensando a toccare le accise ,e altri interventi finalizzati a stroncare la speculazione ; d’altronde i prezzi aumentano ma così non fanno i salari ,è una scelta macroeconomica per evitare un effetto di rincorsa tra prezzi e salari che aumenterebbe ulteriormente l’inflazione,ma un aumento dei tassi di sicuro per chi ha redditi fissi finisce per lasciarlo “becco e bastonato” perché magari ha anche un mutuo
Una riduzione dell'IVA non riduce l'inflazione, anzi, la aggrava visto che una misura del genere può avere due soli esiti: gli imprenditori alzano i prezzi e incamerano lo "sconto" sull'IVA oppure gli imprenditori non alzano i prezzi ma lo "sconto" dell'IVA fa aumentare la domanda. In entrambi i casi siamo punto e da capo.

I prezzi calmierati possono essere una soluzione, ma un'attuazione equa è molto difficile e facendo una cosa ad mentula canis si finirà che semplicemente il cerino in mano resterà agli imprenditori invece che ai consumatori. (non sono aumentati solo i costi dei prodotti per i consumatori finali ma anche i costi che le imprese pagano per le materie prime. E non parliamo nemmeno dell'energia che tuttora ha prezzo più che doppio rispetto al pre-pandemia)

Per dare un colpo politico all'inflazione servirebbe tassare fortemente chi ha guadagnato tanto da essa, soprattutto se in modo speculativo, e al contempo dare misure di sostegno mirate a chi ha redditi bassi e fissi finché non si esce dalla tempesta. Una misura del genere però è impossibile con la classe politica nostrana, e ancora di più se al governo c'è la destra che è più dalla parte degli imprenditori rispetto alle altre forze politiche, quindi si va per la via che provoca meno bruciori di stomaco pubblici: si lascia alzare i tassi alla BCE, la gente la prende in quel posto mediamente allo stesso modo (salvo chi ha mutui a tasso variabile che invece viene pestato a sangue) e l'inflazione scende coi suoi tempi nell'arco di 1-2 anni.
 
Una riduzione dell'IVA non riduce l'inflazione, anzi, la aggrava visto che una misura del genere può avere due soli esiti: gli imprenditori alzano i prezzi e incamerano lo "sconto" sull'IVA oppure gli imprenditori non alzano i prezzi ma lo "sconto" dell'IVA fa aumentare la domanda. In entrambi i casi siamo punto e da capo.

I prezzi calmierati possono essere una soluzione, ma un'attuazione equa è molto difficile e facendo una cosa ad mentula canis si finirà che semplicemente il cerino in mano resterà agli imprenditori invece che ai consumatori. (non sono aumentati solo i costi dei prodotti per i consumatori finali ma anche i costi che le imprese pagano per le materie prime. E non parliamo nemmeno dell'energia che tuttora ha prezzo più che doppio rispetto al pre-pandemia)

Per dare un colpo politico all'inflazione servirebbe tassare fortemente chi ha guadagnato tanto da essa, soprattutto se in modo speculativo, e al contempo dare misure di sostegno mirate a chi ha redditi bassi e fissi finché non si esce dalla tempesta. Una misura del genere però è impossibile con la classe politica nostrana, e ancora di più se al governo c'è la destra che è più dalla parte degli imprenditori rispetto alle altre forze politiche, quindi si va per la via che provoca meno bruciori di stomaco pubblici: si lascia alzare i tassi alla BCE, la gente la prende in quel posto mediamente allo stesso modo (salvo chi ha mutui a tasso variabile che invece viene pestato a sangue) e l'inflazione scende coi suoi tempi nell'arco di 1-2 anni.
Quanto affermi non dico che sia sbagliato ma io parto da una prospettiva diversa ovvero che l’aumento dei tassi ,perché consegua gli obbiettivi di riduzione dell’inflazione ,non faccia bene alla crescita economica e quindi anziché curare il malato ne aggravi le condizioni,se c’è crescita anche un’inflazione lontana dal target porta comunque a aumento dei redditi che può essere l’altra strada per compensare la perdita di potere di acquisto dovuta all’inflazione ; ovviamente è una prospettiva che può non essere condivisibile e chiaramente solo in futuro potremmo dire se scelte fatte sono state giuste oppure no,anche se aggiungo che comunque non mi aspetto sfracelli ,l’economia occidentali sono ancora piuttosto forti per poter permettere alla BCE di provarle tutte per conseguire gli obbiettivi che si prefigge : crescita e inflazione sotto controllo
 
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Quanto affermi non dico che sia sbagliato ma io parto da una prospettiva diversa ovvero che l’aumento dei tassi ,perché consegua gli obbiettivi di riduzione del inflazione ,non faccia bene alla crescita economica e quindi anziché curare il malato ne aggravi le condizioni
Io la vedo in modo completamente diverso. L'economia è un ciclo di creazione e distruzione. L'aumento dei tassi è gettare le fondamenta per una futura crescita economica di maggior valore facendo pulizia delle imprese zombie che sopravvivevano a credito: è creare spazio per la crescita delle imprese sane. In questo ragionamento però c'è un problema: lo Stato. Spesso mi becco del turbocapitalista quando lo dico, ma a me pare semplicemente un principio di buonsenso: salvo che non si tratti di imprese di interesse nazionale e/o sistemico (es. Leonardo, Eni, Enel, Poste), lo Stato non dovrebbe salvare le imprese in fallimento. Che sia una banca, che sia un costruttore edile, che sia Alitalia o chi per loro, se gestiscono le cose da cani devono fallire e lasciare spazio a chi ha competenza e capacità. Solo le imprese gestite bene creano una crescita economica sostenibile e che porta benefici al paese. Chi vive di soldi gratis invece finirà soltanto per essere una sanguisuga per le casse pubbliche una volta che raggiungerà la massa critica.
 
Chiaramente abbiamo visione diverse su questo punto ed è difficile trovare un punto di incontro ; io non intendo dare la croce addosso alla BCE ,questa istituzione persegue i propri obbiettivi con gli strumenti che ha disposizione,che alla fine si riducono alla manovra sui tassi (QE e QT paiono destinati ad incidere solo sul debito pubblico dei singoli Stati membri) mi pongo solo la domanda se sia la strada giusta oppure la politica possa dare un contributo più rilevante per ridurre la crescita dei prezzi
 
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