Tifoso_Shogun
piggish market
- Registrato
- 6/8/07
- Messaggi
- 7.324
- Punti reazioni
- 302
sick ... e dovrò comprare prima
Vi linko un articolo interessante da un ottimo blog del circuito rischio calcolato
rischio-calcolato.it [ si deve togliere il trattino nell'url ] di cui però vorrei evidenziare come sia difficile fare previsioni.
Rapporto Immobiliare: la tendenza dei prezzi resta al ribasso nel 2013 (tutti i dati e grafici Italia e UE) | Scenarieconomici.it
- ITALIA: qui si assiste ad analogo fenomeno, ma di proporzioni piu’ contenute. La crescita dei prezzi immobiliari e’ concentrata tra il 20o1 ed il 2008 che sono guarda caso gli anni in cui il Conto Corrente della Bilancia dei Pagamenti s’e’ deteriorato, passando da un sostanziale pareggio, ad un passivo del 3,5% sul PIL. Nel 2008 i prezzi nominali erano pari al 75% in piu’ rispetto al 1996. Dal 2008 in poi una stasi del mercato, ed a partire dalla seconda meta’ del 2011, in coicidenza della crisi degli Spread, dell’aumento dei Tassi, delle restrizioni nel concedere mutui e dell’incremento della tassazione sugli immobili, i prezzi sono iniziati a calare.
Appare verosimile che l’andamento al ribasso preseguira’ in Italia in particolare nel 2013-14. Tuttavia la “Bolla” e’ stata comunque notevolmente piu’ contenuta che in altre nazioni, pertanto la correzione dovrebbe essere notevolmente meno severa.
--------------
Qui si parla di una contrazione media da indice 173,2 di fine 2012 a 157 del 2016 , con stasi nel 2017 , con le dovute proporzioni, terranno come al solito più le grandi città e le loro zone centrali e molto meno le periferie.
Secondo me qui però trascurano almeno un dettaglio, in primis, che al 2015 ci arriveremo con le stampelle, se le premesse sono quelle attuali.
Secondo me lo studio è viziato dalle ipotesi di partenza, che sono i dati istat, che
1) sottostimano la salita dal 1998 al 2007
2) sottostimano la crisi attuale, che secondo me a meno di particolari interventi dell'unico organo che sta cercando di salvare il sistema, non lo nomino neppure, è evidente di chi si tratta, rischia davvero la disgregazione.
Si sottolinea come anche il blog indichi una delle cause della crisi come il pesante afflusso di capitali dalle banche del Nord ad alta leva, a quelle del Sud + Irlanda e il resto dei periferici [ nulla togliendo ai paesi dell'Est con i bei mutui in chf ]. Il deleverage che sarà generato anche da Basilea 3, in partenza a fine anno, con DB soli che pare abbia bisogno di 20B$ di capitale nuovo, contribuirà a centellinare la liquidità erogata nei periferici.
3) si trascura inoltre che il sistema sarà sottoposto nuovamente a tensioni causate dallo stesso , lo vediamo, la Grecia è un problema ricorrente e mai risolto, il Portogallo è il prossimo con i suoi dati sempre in peggioramento, la Spagna si sta avviando ad un finale Portoghese con l'immobiliare che va sempre peggio, l'Italia appunto che a fine anno concluderà tra il 134 e il 135% di debito pil con deficit al 4%.
Tutto questo si riflette su un mercato strettamente connesso a quello immobiliare, cioè il sistema imprese e lo stato occupazionale e reddituale medio.
Un peggioramente dei ratio stringe lo stato in una morsa, gli impedisce di erogare servizi come in passato e richiede sempre più la necessità di ricorrere al privato con uscite per i proprietari e per le famiglie che in precedenza erano coperte dal pubblico, e sempre meno reddito si può dedicare alla casa, che anzi rischia di diventare oggetto di tasse, come sta avvendendo.
Secondo me le valutazioni sono imprescindibili dall'andamento complessivo dell'economia di un territorio, non si possono effettuare in modo puntuale, ritenendo l'immobiliare scollegato dal resto e paragonandolo all'andamento del settore di un altro stato ( tra l'altro valutato ad oggi e non tenendo conto che i paesi presi come riferimento sono solo all'inizio della loro crisi dei conti pubblici, vedi Spagna ).
Vi linko un articolo interessante da un ottimo blog del circuito rischio calcolato
rischio-calcolato.it [ si deve togliere il trattino nell'url ] di cui però vorrei evidenziare come sia difficile fare previsioni.
Rapporto Immobiliare: la tendenza dei prezzi resta al ribasso nel 2013 (tutti i dati e grafici Italia e UE) | Scenarieconomici.it
- ITALIA: qui si assiste ad analogo fenomeno, ma di proporzioni piu’ contenute. La crescita dei prezzi immobiliari e’ concentrata tra il 20o1 ed il 2008 che sono guarda caso gli anni in cui il Conto Corrente della Bilancia dei Pagamenti s’e’ deteriorato, passando da un sostanziale pareggio, ad un passivo del 3,5% sul PIL. Nel 2008 i prezzi nominali erano pari al 75% in piu’ rispetto al 1996. Dal 2008 in poi una stasi del mercato, ed a partire dalla seconda meta’ del 2011, in coicidenza della crisi degli Spread, dell’aumento dei Tassi, delle restrizioni nel concedere mutui e dell’incremento della tassazione sugli immobili, i prezzi sono iniziati a calare.
Appare verosimile che l’andamento al ribasso preseguira’ in Italia in particolare nel 2013-14. Tuttavia la “Bolla” e’ stata comunque notevolmente piu’ contenuta che in altre nazioni, pertanto la correzione dovrebbe essere notevolmente meno severa.
--------------
Qui si parla di una contrazione media da indice 173,2 di fine 2012 a 157 del 2016 , con stasi nel 2017 , con le dovute proporzioni, terranno come al solito più le grandi città e le loro zone centrali e molto meno le periferie.
Secondo me qui però trascurano almeno un dettaglio, in primis, che al 2015 ci arriveremo con le stampelle, se le premesse sono quelle attuali.
Secondo me lo studio è viziato dalle ipotesi di partenza, che sono i dati istat, che
1) sottostimano la salita dal 1998 al 2007
2) sottostimano la crisi attuale, che secondo me a meno di particolari interventi dell'unico organo che sta cercando di salvare il sistema, non lo nomino neppure, è evidente di chi si tratta, rischia davvero la disgregazione.
Si sottolinea come anche il blog indichi una delle cause della crisi come il pesante afflusso di capitali dalle banche del Nord ad alta leva, a quelle del Sud + Irlanda e il resto dei periferici [ nulla togliendo ai paesi dell'Est con i bei mutui in chf ]. Il deleverage che sarà generato anche da Basilea 3, in partenza a fine anno, con DB soli che pare abbia bisogno di 20B$ di capitale nuovo, contribuirà a centellinare la liquidità erogata nei periferici.
3) si trascura inoltre che il sistema sarà sottoposto nuovamente a tensioni causate dallo stesso , lo vediamo, la Grecia è un problema ricorrente e mai risolto, il Portogallo è il prossimo con i suoi dati sempre in peggioramento, la Spagna si sta avviando ad un finale Portoghese con l'immobiliare che va sempre peggio, l'Italia appunto che a fine anno concluderà tra il 134 e il 135% di debito pil con deficit al 4%.
Tutto questo si riflette su un mercato strettamente connesso a quello immobiliare, cioè il sistema imprese e lo stato occupazionale e reddituale medio.
Un peggioramente dei ratio stringe lo stato in una morsa, gli impedisce di erogare servizi come in passato e richiede sempre più la necessità di ricorrere al privato con uscite per i proprietari e per le famiglie che in precedenza erano coperte dal pubblico, e sempre meno reddito si può dedicare alla casa, che anzi rischia di diventare oggetto di tasse, come sta avvendendo.
Secondo me le valutazioni sono imprescindibili dall'andamento complessivo dell'economia di un territorio, non si possono effettuare in modo puntuale, ritenendo l'immobiliare scollegato dal resto e paragonandolo all'andamento del settore di un altro stato ( tra l'altro valutato ad oggi e non tenendo conto che i paesi presi come riferimento sono solo all'inizio della loro crisi dei conti pubblici, vedi Spagna ).