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PROFUMO, ANCHE UNICREDIT NEL RISIKO BANCARIO
(AGI) - Roma, 13 mag. - 'Non stiamo studiando nulla ma non escludiamo nulla'. Si e' espresso cosi' il numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, a margine della prima assemblea del gruppo italiano dopo la fusione con la tedesca HypoVereinsbank. Ma l' obiettivo a lungo termine e' cercare di creare una Citigroup europea. Il progetto - riferisce Il Sole-24 Ore - lo ha spiegato lo stesso Profumo in' intervista apparsa ieri sul New York Times. Anche se nulla di significativo si profila sul versante delle acquisizioni, l' amministratore delgato ha indicato alla platea degli azionisti i possibili versanti sui quali Unicredit potra' avanzare dopo l' integrazione con Hvb. Profumo - riferisce il Sole - individua in prima battuta, margini di crescita nei paesi in cui le 'bandierine' del gruppo sono gia' saldamente piantate. In testa, la Germania, dove la quota di mercato e' ancora relativamente bassa, seguita a ruota dall' Italia, mercato che 'puo' presentare le occasioni propizie'. Eppure - secondo Repubblica - 'sul mercato non esistono poi tante occasioni. C' e' Capitalia, c' e' Monte dei Paschi e il Sanpaolo Imi, poi si passa a taglie dimensionali piu' piccole'.
(AGI) - Roma, 13 mag. - 'Non stiamo studiando nulla ma non escludiamo nulla'. Si e' espresso cosi' il numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, a margine della prima assemblea del gruppo italiano dopo la fusione con la tedesca HypoVereinsbank. Ma l' obiettivo a lungo termine e' cercare di creare una Citigroup europea. Il progetto - riferisce Il Sole-24 Ore - lo ha spiegato lo stesso Profumo in' intervista apparsa ieri sul New York Times. Anche se nulla di significativo si profila sul versante delle acquisizioni, l' amministratore delgato ha indicato alla platea degli azionisti i possibili versanti sui quali Unicredit potra' avanzare dopo l' integrazione con Hvb. Profumo - riferisce il Sole - individua in prima battuta, margini di crescita nei paesi in cui le 'bandierine' del gruppo sono gia' saldamente piantate. In testa, la Germania, dove la quota di mercato e' ancora relativamente bassa, seguita a ruota dall' Italia, mercato che 'puo' presentare le occasioni propizie'. Eppure - secondo Repubblica - 'sul mercato non esistono poi tante occasioni. C' e' Capitalia, c' e' Monte dei Paschi e il Sanpaolo Imi, poi si passa a taglie dimensionali piu' piccole'.