questa la dichiarazione dopo le consultazioni
-Chi ha di più deve pagare di più -
quindi per il PD le riforme e la crescita consistono nel far pagare di più : nuove tasse
mica pensano a tagliare o a riformare la pubblica amministrazione , a riformare qualcosa , no , per loro , come al solito il programma è di andare a prendere altri soldi ..............ovviamente a chi ha di più , perchè da chi non ce l'ha e non ce l'ha più grazie alla valanga di tasse è inutile andarli a cercare
chi ha di più deve pagare di più : la sintesi del loro programma , il loro chiodo fisso di prendere i sodi agli altri , la nuova versione del vecchio programma di esproprio proletario.
Chi ha qualcosa scappi.
Sottolineo che ha detto "chi ha di più" e non chi guadagna di più.
La volontà espressa è quella di tassare la proprietà anche in assenza di reddito, anche se la proprietà era collegata al reddito passato più elevato di quello attuale oppure al reddito della generazione passata nell' ambito di una famiglia.
E non si tratta ovviamente di un' esortazione, ma si potrebbe tradurre in < a chi ha di più toglieremo di più avvalendoci della forza coercitiva dello stato>.
Si va verso una violazione dei diritti individuali alla proprietà, in quanto anche chi non ha proprietà tramite il voto decide quanto altri possono tenere delle proprie proprietà legittimamente acquisite .
Si pone la questione di quale forma di stato sia accettabile:
.....
La teoria proposta da Nozick nel 1974, si fonda sul principio della inviolabilità dei diritti naturali degli individui. I singoli hanno il diritto di decidere i fini dei propri progetti di vita, e non possono essere obbligati ad adoperarsi per la realizzazione di fini determinati da decisioni altrui. Questo individualismo antiutilitarista si basa sull’esistenza di un diritto inviolabile alla proprietà di sé e dei frutti del proprio lavoro: il lavoro è individuale e di conseguenza anche i frutti che ne derivano sono individuali. Con la teoria del ‘non sacrificio’ Nozick sottolinea che “ogni individuo è una persona separata e la sua è l’unica vita che possiede. Nessuno può imporre sacrifici ad un individuo a beneficio di altri individui, e tanto meno lo Stato. […] Nessuno e tanto meno lo Stato può decidere che alcuni individui siano risorse per altri”. In modo analogo a Locke, Nozick sostiene che l’individuo abbia il diritto di sviluppare liberamente (cioè, libero da costrizioni esterne) i propri piani di vita attraverso il diritto alla proprietà che, se posseduto a giusto titolo, non può subire nessuna limitazione. La teoria della giustizia che ne consegue è di natura procedurale: tutte le acquisizioni sono legittime se, e solo se, sono il frutto di azioni non aggressive (lavoro, scambio, donazione, ecc.). In sostanza, il professore di Harvard sostiene che “la proprietà di una persona è giusta se la persona ha diritto a essa in grazia dei principi di giustizia nell’acquisizione e nel trasferimento, o del principio di rettificazione dell’ingiustizia”. Nessuno può definire ‘ingiusta’ una società basandosi esclusivamente sulla distribuzione delle risorse ..., ma solo ricostruendo i passaggi che hanno condotto a quel risultato.
L’assunto di fondo di Anarchia, stato e utopia è che “gli individui hanno dei diritti; ci sono cose che nessuna persona o nessun gruppo di persone può fare loro (senza violare i loro diritti). Tali diritti sono tanto forti e così di vasta portata da sollevare il problema di che cosa lo Stato e i suoi funzionari possano fare, se qualcosa possono”. Emerge così il problema che sta alla base della tesi di Nozick: quanto spazio lasciano allo Stato i diritti degli individui. “Uno stato minimo – afferma il filosofo statunitense - ridotto strettamente alle funzioni di protezione contro la forza, il furto, la frode, di esecuzione dei contratti e così via, è giustificato; qualsiasi stato più esteso violerà i diritti delle persone di non essere costrette a compiere certe cose, e non è giustificato”.
In pratica lo Stato non può utilizzare il suo apparato coercitivo per costringere alcuni cittadini ad aiutarne altri, o per proibire agli individui attività finalizzate al proprio bene e alla propria protezione. Nella proposta profondamente individualistica di Nozick l’individuo va difeso contro l’ingerenza e l’intervento dello Stato ed è quindi lo Stato minimo, l’unico ordinamento non incompatibile con i diritti individuali, “l’unico moralmente legittimo” e “l’unico tollerabile”: esso si limita a proteggere i propri cittadini dalla violenza, dal furto, dalla frode e controlla il rispetto dei contratti.
......
Nozick, singolarità quale libertà | Rivoluzione Liberale