Parliamo proprio di uno di quelli che comunemente si chiamano “vizi capitali”, cioè l’invidia ( dal quale sono dispensati pochissimi esseri umani). Possiamo parlare. Invidia madre di tutte le contraddizioni. E di tutte le psicopatologie.
Contraddizione in quanto l’invidioso pensa al bene ed invece ne ricava del male, pensa con il suo comportamento di ottenere ricchezza ed invece piomba sempre più profondamente in una pratica antieconomica che prima o poi lo porterà a diventare povero in canna, proprio perché il suo motto è : “voglio arrivare in alto dove sei tu”, ma poi nella realtà pratica la sua bandiera si trasforma in “voglio tirarti in basso dove sono io”. E qui la contraddizione, e qui la antieconomicità del vizio.
Allora l’invidia è odio, è la base, se non lo zoccolo duro di tutte le psicopatologie. Perché se ti invidio, inevitabilmente voglio il tuo male, e se voglio il tuo male, inevitabilmente voglio il “mio” male.
Ma andiamo per ordine. L’invidia è il desiderio del male altrui, dunque è luogo dell’odio e della peggior razza delle psicopatologie (lo vedremo tra poco negli aforismi). Io ti invidio non perché voglio essere come te, come già detto, (che sei più di me, e la qual cosa si tradurrebbe in una sanissima ammirazione), invece ti invidio perché tu cada nel basso in cui sono io, e dunque il fatto che siamo nella bassezza entrambi mi sta assolutamente bene. Questo discorso avviene a livello inconscio, tuttavia l’invidioso non lo ammetterà mai, ma il suo inconscio… lavora in questo modo. E prima o dopo gli presenterà il conto.
Perché? Perché l’invidioso è prima di tutto un impotente che non riuscirà mai a tirare nella sua cloaca l’altro che è ”più” di lui. Allora partiamo dagli aforismi, solo “pour partir”.
Teniamo bene presente che la sede seria della nostra questione è la domanda se l’invidia, fonte di odio e di distruzione per l’altro e per il soggetto stesso (dunque antieconomicità), possa avere una risoluzione in quella parola nobile e nello stesso tempo tanto bella e tanto fragile nella nostra lingua che dice… amore. Ovvero se l’amore sia la cura della invidia, e se dall’altra parte l’invidia sia la bestia più pericolosa nella gamma nei nostri sentimenti, che oppone questioni all’amore e di esso ne possa divenire la tomba.
Ergo. Invidia, differendo da amore, (che è l’unico luogo di salute) può lottare contro di esso per minare la relazione. Qui il passo all’isteria è facile.