Puntiamo al 39% di pressione fiscale...

sonyk70

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QUI TI SPIEGHIAMO COME:
Fare per fermare il declino vuol dire portare il debito pubblico al di sotto del 100% del prodotto interno lordo (Pil), tagliare la spesa pubblica di 6 punti percentuali in proporzione al Pil, e abbassare la pressione fiscale di 5 punti. Questi obiettivi sono raggiungibili realisticamente nell'arco di una legislatura.
In particolare, tagliando debito e spesa nelle misura indicate, la riduzione delle imposte è sostenibile senza compromettere l'equilibrio di finanza pubblica. La riduzione del debito dovrebbe anche tradursi in una riduzione dei tassi di interesse sul debito stesso, rafforzando così il raggiungimento dell'obiettivo di tagliare la spesa.
In due articoli pubblicati sul blog noisefroamerika.org (‘Un altro rapporto debito/PIL è possibile’, (1) e (2)) si mostra che questi obiettivi sono realisticamente raggiungibili prendendo a riferimento, per esempio, le previsioni del Fondo monetario internazionale sulle principali variabili macroeconomiche.

CONTINUA A LEGGERE L'APPROFONDIMENTO: Come e quanto tagliare la spesa pubblica | Fare per Fermare il Declino

LEGGI LE 10 PROPOSTE:
10 interventi per la crescita | Fare per Fermare il Declino
— con Oscar Fulvio Giannino, Pietro Monsurrò, Diego Menegon e altri 17
 

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il partito dovrebbe chiamarsi accelleriamo il declino finendo nella ***** per sempre
 
questi citano, giustamente, monti e bersano in negativo, avrebbero potuto citare FID in positivo che sull' argomento ha le idee chiarissime....

La patrimoniale nelle urne - Corriere.it

"MEGLIO PARLARE DICOME RIDURRE LA SPESA
La patrimoniale nelle urne

Vi è molta confusione, e preoccupazione, sull’ipotesi che il prossimo governo possa introdurre un’imposta patrimoniale. Sarebbe importante che chi si appresta a chiedere il voto ai cittadini spieghi con precisione se, come, e in quale misura intende tassare la ricchezza delle famiglie. L’agenda Monti fa genericamente riferimento all’opportunità di «trasferire il carico fiscale sui grandi patrimoni ».

Il Pd pare invece orientato verso un’imposta ordinaria (cioè che si applichi ogni anno, come accade in Francia) e che colpisca tutto il patrimonio oltre una data soglia. Innanzitutto occorre distinguere fra una patrimoniale una tantum—evocata da chi, come Giuliano Amato, vorrebbe abbattere una volta per tutte il debito — e un’imposta ordinaria. Una patrimoniale una tantum sarebbe nella migliore delle ipotesi inutile, nella peggiore fatale. Per ridurre il rapporto fra debito e prodotto interno (Pil) sono necessari crescita, conti pubblici in attivo e tassi di interesse moderati. Nulla che possa essere influenzato da un’una tantum.

Una simile imposta abbasserebbe il livello del debito, ma non ne muterebbe la dinamica. Dopo qualche anno torneremmo da capo. Con l’aggravante che la riduzione del debito potrebbe diffondere l’illusione che i problemi sono stati risolti e che quindi si può ricominciare a spendere. È già successo all’inizio del decennio scorso, quando i benefici delle privatizzazioni svanirono nell’arco di una legislatura. Se invece si pensa a una patrimoniale ordinaria (ricordando che una in Italia c’è già, l’Imu) questa andrebbe valutata all’interno di una revisione generale delle imposte: sui redditi da lavoro, sui consumi, sulla casa, sulle attività finanziarie. È possibile che il peso relativo di alcune di queste imposte sia sproporzionato. Per porvi rimedio il prossimo governo potrebbe nominare una Commissione—come quella che, nel 1972, su impulso di Bruno Visentini, propose il testo unico delle imposte dirette — con il compito di rimodulare le aliquote. Affermazioni generiche su questa o quella patrimoniale, una tantum o perenne, hanno il solo effetto di aumentare l’incertezza di cittadini e investitori.

Il sistema impositivo è un meccanismo complesso (che andrebbe tra l’altro semplificato), che non si può correggere modificandone una parte, come se fosse indipendente dal resto. Ma una Commissione tecnica potrebbe solo suggerire la configurazione di imposte più efficiente, cioè quella che consentirebbe allo Stato di raccogliere un determinato gettito con i minori costi per famiglie e imprese, e con la desiderata progressività del sistema nel suo complesso. Ma una Commissione tecnica non potrà dire quale sia il livello di pressione fiscale ottimale. Questa è una scelta politica, che dipende dal livello di spesa che il governo ritiene desiderabile. E qui sta il punto. La campagna elettorale sembra concentrarsi su quale sia il modo migliore per tassare gli italiani. Invece si dovrebbe discutere di come riformare lo Stato, in modo che esso non pesi per la metà del Pil, con effetti fra l’altro molto deludenti sulla redistribuzione del reddito a favore dei meno abbienti. L’onorevole Bersani dovrebbe dire in modo chiaro quale è il livello di spesa pubblica che ritiene compatibile con una ripresa della crescita. Analogamente, l’agenda che Mario Monti propone agli italiani avrebbe dovuto indicare un obiettivo per la riduzione del rapporto fra spesa pubblica e Pil da attuarsi nell’arco della prossima legislatura.

di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi"
 
Caro Giannino con il tuo più Europa hai le mani legate, non puoi fare proprio nulla, è la premessa che è sbagliata non l'elaborazione del programma.
 
Caro Giannino con il tuo più Europa hai le mani legate, non puoi fare proprio nulla, è la premessa che è sbagliata non l'elaborazione del programma.

Non la penso così...

Se non ci fossero sprechi immani e corruzione a tutti i livelli avresti ragione tu...

Ma solo puntando su quello si possono recuperare 100 miliardi.

Ovviamente è difficilissimo ma la scelta è tra tagliare i servizi e declinare oppure tagliare sprechi e lottare seriamente contro la corruzione...
 
Non la penso così...

Se non ci fossero sprechi immani e corruzione a tutti i livelli avresti ragione tu...

Ma solo puntando su quello si possono recuperare 100 miliardi.

Ovviamente è difficilissimo ma la scelta è tra tagliare i servizi e declinare oppure tagliare sprechi e lottare seriamente contro la corruzione...

si taglia in periodi di crescita non in recessione
semmai riallochi e anzi spendi un po di piu'
 
si taglia in periodi di crescita non in recessione
semmai riallochi e anzi spendi un po di piu'

Dipende cosa tagli...

Se tagli la spesa pubblica improduttiva (ad esempio quella legata alla politica) e abbassi le tasse i vantaggi sono maggiori rispetto agli svantaggi...

Certo se invece tagli le pensioni di 1000 euro allora ci sono svantaggi legati al crollo dei consumi...
 
si taglia in periodi di crescita non in recessione
semmai riallochi e anzi spendi un po di piu'

... e se riduci la corruzione hai solo vantaggi...

Certo si deve sperare che la Svizzera non sia in recessione quando decidi di colpire la corruzione :D
 
gli altri aumentano le tasse e massacrano le imprese... :( siamo tutti sull'orlo del baratro...

:angry:

sonik
te come altri mi meravigliano quà dentro
eppure siamo si in AP ma è pur sempre un forum finanziario
io ho dovuto e tutt'ora studio per cercare di capire
ma che tagliare in periodi di recessione è darsi una martellata sui co.glioni è scritto sui libri si scuola... basta che vai nella sovversiva wikipedia ti leggi la teoria macroeconomica Teoria macroeconomica - Wikipedia

e cito testualmente:
"Critiche alla teoria del bilancio in pareggio:
Gli economisti odierni concordano sulla convenienza della spesa in disavanzo in situazioni di recessione o crescita lenta del PIL (inferiore al 4% annuo) per la quale lo Stato spende in misura maggiore delle sue entrate, indebitandosi.

Anche una spesa pubblica in disavanzo produce un aumento del PIL maggiore ed è più efficace di una riduzione della pressione fiscale.
Infatti, il moltiplicatore della spesa pubblica sul reddito è, comunque, maggiore di quello fiscale. Quindi, l'incremento di reddito derivante dalla spesa pubblica è più che proporzionale alla riduzione dovuta all'aumento della pressione fiscale per finanziare tale spesa."

già solo questo stralcio... dovrebbe buttare alle ortiche tutto il programma di giannino fatto di sole chiacchere e distruzione del paese intero

io proprio non vi capisco :mmmm:
 
... e se riduci la corruzione hai solo vantaggi...

Certo si deve sperare che la Svizzera non sia in recessione quando decidi di colpire la corruzione :D

la corruzione è un problema... ma non è il problema
lucrezio quì si discute di salvare una nazione
prima salviamola poi combatteremo la corruzione
 
gia' il fatto che prenda come attuale e vera una pressione fiscale di 44 punti percentuali, ottenuta addomesticando le cifre del pil con le stime iperboliche del sommerso, mi toglie molta fiducia nella loro buona fede

parlino di pressione fiscale sul lavoro e pressione fiscale sulle imprese e non facciano media con la pf sulle rendite

la pf sul lavoro va tagliata almeno di 10 punti, solo tornando a rendere conveniente la creazione di ricchezza reale vs la ricchezza virtuale finanziaria o da bolle, solo con il reale e concreto si torna a crescere in modo salutare e sostenibile
 
la corruzione è un problema... ma non è il problema
lucrezio quì si discute di salvare una nazione
prima salviamola poi combatteremo la corruzione

Mi tengo stretto: 50 miliardi all'anno solo di corruzione (sono almeno il doppio) sono recuperabili e con quelli finanzi la riduzione delle tasse per 50 miliardi...

Sono circa 3 punti percentuali di PIL...

Altro che salvataggio...

Se poi fai tutto insieme, tagli alla spesa pubblica IMPRODUTTIVA e una parte la ricollochi in spesa pubblica produttiva (ricerca... Ti piace la ricerca? Infrastrutture... Piano energetico... ecc...)

Altro che salvataggio...

Manca solo la volontà politica per farlo..

Un parlamento di corrotti non ti farà mai una legge seria contro la corruzione, ad esempio...
 
Come sia possibile una riduzione della pressione fiscale rimanendo nell'euro, con il fiscal compact, deve essere spiegato.
Dal prossimo anno dovremo pagare, oltre agli 80 miliardi di interesse sul debito, altri 50 miliardi per soddisfare le condizioni del fiscal compact. Per 20 anni.
130 miliardi l'anno.
Peggio di cosa si trovò ad affrontare la Germania dopo aver perso la prima guerra mondiale.
Allora finì col passo dell'oca e le camice brune.
Altro che riduzione di tasse, se stiamo nell'euro...
 
si taglia in periodi di crescita non in recessione
semmai riallochi e anzi spendi un po di piu'

non sempre si crea recessione contraendo la spesa pubblica, ad esempio se si riuscisse ad ottenere che la siringa che alcune amministrazioni pagano 4 euro venisse a costare 0,50..ed il relativo risparmio fosse per 1,5 euro realmente impiegato per ridurre un ticket per un servizio

allora i 3,5 euro che andavano a rimpinguare le tasce di imprenditori disonesti e collusi che accumulavano capitali in surplus rispetto al processo produttivo del bene...eccesso di utile con conseguente accumulo in poche mani di ricchezza eccessiva che per tale sua natura destinata a risparmio o speculazione spesso al di fuori dei confini nazionali

gli stessi 1,5 euro andrebbero in tasca all'utente del servizio rendendogli disponibile piu' ricchezza da rispenderre immediatamente favoreno proporzionalmente consumi e circolo del denaro

quindi realizzando pur sempre una contraazione della spesa pubblica di 2,0 euro, si avrebbe 1,5 euro di maggiore disponibilita' delle classi medio/basse,

a rimetterci sarebbe esclusivamente l'imprenditore che vedrebbe ridursi a livelli NORMALI il suo utile riportando in linea al mercato privato anche l'imprenditore abituato a lavorare con la pubblica amministrazione

ma per produrre la siringalavorerebbero lo stesso numero di dipendenti e si attiverebbe lo stesso indotto

l'accumulo di ricchezza eccessiva ottenuta tramitee la mungitura dello stato non produce quasi mai richezza immediatamente reimmessa nel ciclo economico produttivo e quindi tagliare tale aspetto puo' avere un effetto di crescita del pil da solo, senza considerare la diminuzione di pf che renderebbe possibile
 
Come sia possibile una riduzione della pressione fiscale rimanendo nell'euro, con il fiscal compact, deve essere spiegato.
Dal prossimo anno dovremo pagare, oltre agli 80 miliardi di interesse sul debito, altri 50 miliardi per soddisfare le condizioni del fiscal compact. Per 20 anni.
130 miliardi l'anno.
Peggio di cosa si trovò ad affrontare la Germania dopo aver perso la prima guerra mondiale.
Allora finì col passo dell'oca e le camice brune.
Altro che riduzione di tasse, se stiamo nell'euro...

io continuo a pensare che la scelta della doppia circolazione della moneta potrebbe essere la vera soluzione
moneta nazionale a corso interno
 
sonik
te come altri mi meravigliano quà dentro
eppure siamo si in AP ma è pur sempre un forum finanziario
io ho dovuto e tutt'ora studio per cercare di capire
ma che tagliare in periodi di recessione è darsi una martellata sui co.glioni è scritto sui libri si scuola... basta che vai nella sovversiva wikipedia ti leggi la teoria macroeconomica Teoria macroeconomica - Wikipedia

e cito testualmente:
"Critiche alla teoria del bilancio in pareggio:
Gli economisti odierni concordano sulla convenienza della spesa in disavanzo in situazioni di recessione o crescita lenta del PIL (inferiore al 4% annuo) per la quale lo Stato spende in misura maggiore delle sue entrate, indebitandosi.

Anche una spesa pubblica in disavanzo produce un aumento del PIL maggiore ed è più efficace di una riduzione della pressione fiscale.
Infatti, il moltiplicatore della spesa pubblica sul reddito è, comunque, maggiore di quello fiscale. Quindi, l'incremento di reddito derivante dalla spesa pubblica è più che proporzionale alla riduzione dovuta all'aumento della pressione fiscale per finanziare tale spesa."

già solo questo stralcio... dovrebbe buttare alle ortiche tutto il programma di giannino fatto di sole chiacchere e distruzione del paese intero

io proprio non vi capisco :mmmm:

si ho capito ma questo presuppone che in periodo di crescita tu accumuli (cosa che stava facendo saggiamente prodi-padoa nel 2006-2008)

inoltre in italia piu che taglio si deve ottimizzare (cioe garantire lo stesso servizio con meno spesa) perche lo stato è molto inefficiente

in altri casi invece si parla proprio di tagli a servizi inutili (es. province o numero di parlamentari)

vabbe ci vuole un governo con le palle e un parlamento che nn ti faccia cadere l'abolizione delle province (per dire) solo perche il cugino dello zio del parlamentare perde la poltrona
 
Mi tengo stretto: 50 miliardi all'anno solo di corruzione (sono almeno il doppio) sono recuperabili e con quelli finanzi la riduzione delle tasse per 50 miliardi...

Sono circa 3 punti percentuali di PIL...

Altro che salvataggio...

Se poi fai tutto insieme, tagli alla spesa pubblica IMPRODUTTIVA e una parte la ricollochi in spesa pubblica produttiva (ricerca... Ti piace la ricerca? Infrastrutture... Piano energetico... ecc...)

Altro che salvataggio...

Manca solo la volontà politica per farlo..

Un parlamento di corrotti non ti farà mai una legge seria contro la corruzione, ad esempio...

non ci siamo sono conti campati per aria
concordo sul fatto (e infatti l'ho scritto) di riallocare la spesa e quindi di sfruttarla meglio, sicuramente
ma sono giochi che comunque puoi fare con una tua sovranità e con una banca centrale che ti sostiene
non a caso giannino per cercare di sostenere i suoi tagli con le stampelle indica la vendita totale degli asset pregiati del paese... il che è tutto un dire
 
io continuo a pensare che la scelta della doppia circolazione della moneta potrebbe essere la vera soluzione
moneta nazionale a corso interno

è una ipotesi vagliata da molti economisti senza paraocchi e non collusi o venduti :yes:
 
Come sia possibile una riduzione della pressione fiscale rimanendo nell'euro, con il fiscal compact, deve essere spiegato.
Dal prossimo anno dovremo pagare, oltre agli 80 miliardi di interesse sul debito, altri 50 miliardi per soddisfare le condizioni del fiscal compact. Per 20 anni.
130 miliardi l'anno.
Peggio di cosa si trovò ad affrontare la Germania dopo aver perso la prima guerra mondiale.
Allora finì col passo dell'oca e le camice brune.
Altro che riduzione di tasse, se stiamo nell'euro...

:no:

I conti sono sbagliati...
Non sono "in assoluto" per 20 anni.
Sono relativi: si parla infatti della riduzione 1/20 rispetto all'eccedenza del 60% rapporto debito/pil. E già nel giro di 5 anni se le cose si fanno seriamente le cifre si dimezzano...
O tu pensi che con la contestuale riduzione del debito si mantengano costanti gli interessi da pagare sul debito?
Inoltre man mano che si riduce il debito (e si spera torni la crescita in termini nominali) anche 1/20 di riduzione in termini assoluti decresce velocemente e non sono 50 miliardi all'anno per 20 anni...


Il problema è: chi applica il fiscal compact? Uno statista o la feccia castaiola?
Nel primo caso nel giro di 10 anni siamo di nuovo in carreggiata, nel secondo caso siamo finiti... anche se usciamo dall'euro...
 
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