John Mearsheimer e la “Grand Strategy” Usa
(John J. Mearsheimer is the R. Wendell Harrison Distinguished Service Professor of Political Science at the University of Chicago, where he has taught since 1982.)
Gli Stati Uniti come lo stato più potente e aggressivo della storia moderna, che diviene l’egemone dell’emisfero occidentale e categoricamente non tollera mai l’esistenza di altri peer-competitors e anzi li spazza via uno dopo l’altro.
Oggi, il
peer-competitor degli
Stati Uniti è la
Cina. L’attuale decisione strategica americana, confermata ufficialmente dai Ministri della Difesa e degli Esteri nella recente visita a Kiev, ribadita dal Presidente
Biden nella successiva riunione straordinaria
NATO di
Ramstein, è di
incapacitare politicamente la
Russia, ossia di frammentarla, per indebolire la Cina e poi rivolgere la propria attenzione contro di essa.
John Mearsheimer e la "Grand Strategy” Usa: debilitare la Russia per colpire la Cina - Kulturjam
PS:le stesse cose dette 2 gg fa da O.Stone.
Un altro prof. Orsini?Può darsi,ma inominciano ad essere tanti.
6.12.2022 Ucraina, per il Prof. Mearsheimer "siamo fottuti"
Ucraina, prospettive: "we're screwed". Come dice Mearsheimer nella sua ultima intervista:
"We're screwed", siamo fregati.
Non c'è spazio per l'apertura di una trattativa.
I russi si sono bruciati le navi alle spalle con l'annessione, gli americani hanno impegnato per intero il loro prestigio. Se la Russia rinuncia a combattere e accetta un compromesso al ribasso si destabilizza, con conseguenze imprevedibili e forse gravissime se si attivano le forze centrifughe incoraggiate dal campo avverso; se gli americani accettano le annessioni e la neutralità dell'Ucraina dichiarano la propria sconfitta, l'impotenza della NATO, e subiscono insomma una pesante sconfitta politica che compromette la loro egemonia, incrina o peggio il loro sistema di alleanze, e delegittima la sua classe dirigente.
Se gli USA escalano, intervenendo direttamente nel conflitto, ad es. con la "coalition of the willing" proposta da Petraeus, vanno incontro a due serie di eventi possibili:
a) una guerra di grandi proporzioni sul territorio europeo e russo, per la quale non sono preparati, che ha sicuramente un alto costo in perdite umane, e il cui esito vittorioso non è affatto certo
b) se lo scontro diretto si annuncia chiaramente vittorioso per gli USA, e la Russia ritiene di essere sull'orlo della sconfitta, è possibile, anzi probabile e coerente con la loro dottrina nucleare, l'impiego dell'arsenale atomico, con conseguenze catastrofiche.
Se gli USA non intervengono, è probabile che la guerra si concluda con una vittoria decisiva dei russi, per il differenziale di risorse strategiche fra i due contendenti e nonostante le difficoltà e i difetti messi in mostra dalle FFAA russe. Conseguenza, la perdita di prestigio e la sconfitta politica per gli USA.
In sintesi, chi ha le chiavi strategiche del conflitto, ossia Washington, si è messo in una situazione in cui qualsiasi cosa faccia, sbaglia.
Ucraina, per il Prof. Mearsheimer "siamo fottuti" - AFV