qual è il vostro antidoto contro il tempo..

  • ANNUNCIO: 36° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Sui mercati azionari prevale l’avversione al rischio, dopo i toni restrittivi della Fed che in settimana ha segnalato tassi più elevati e per più tempo. Mercoledì scorso la banca centrale americana ha deciso di mantenere i tassi invariati ma al tempo stesso le nuove proiezioni indicano che la maggior parte dei funzionari è favorevole ad un nuovo rialzo entro fine anno. Giovedì si è riunita la Bank of England che non ha toccato i tassi e c’è chi parla della fine del ciclo restrittivo. Al termine della riunione, i tassi sono rimasti invariati al 5,25%, interrompendo così la striscia di 14 strette consecutive. Venerdì, invece, è stato il turno della Bank of Japan che ha mantenuto i tassi negativi e ha lasciato inalterata la politica monetaria, confermando la visione secondo cui l’inflazione sta decelerando. Per continuare a leggere visita il link

Assaporare ogni momento cercando sempre quanto possibile di vederne solo il lato positivo ;)
 
acido glicolico:cool:
 
Pappa Reale....Mirtillo....Omega3....Melatonina.....complessi vitaminici.......
 
il mio non c'è.tutto passa,la mia vita dura uno schiocco di dita.
Stasera mi sento allegro.
 
Scritto da watson
..che passa?
La morte.
(antidotos= dato in rimedio; deriv. di antidosis: dare in cambio)
Tutti diamo in cambio la morte (per la vita?), c'è poco da fare.
 
Scritto da watson
..che passa?
Lasciare che la propria vita sia governata dall’amore, la conoscenza, la curiosità …..il tempo che passa diverrà così un evento naturale.
FR
 
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Re: Re: qual è il vostro antidoto contro il tempo..

Scritto da FR
Lasciare che la propria vita sia governata dall’amore, la conoscenza, la curiosità …..il tempo che passa diverrà così un evento naturale.
FR

Splendido....:)
 
Re: Re: qual è il vostro antidoto contro il tempo..

Scritto da Dulcinea
Non smettere di sognare :)

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Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni.
William Shakespeare
… e il sogno non è limitato dallo spazio e dalle distanze, e viola perfino la freccia del tempo.
Ciao Giulia:)
FR
 
Re: Re: Re: qual è il vostro antidoto contro il tempo..

Scritto da FR
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Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni.
William Shakespeare
… e il sogno non è limitato dallo spazio e dalle distanze, e viola perfino la freccia del tempo.
Ciao Giulia:)
FR

Un giorno di moltissimi anni fa volevo morire......lo pianificai con lucida consapevolezza......di fronte a me nessuna via di uscita........poi lassù qualcuno mi ha preso per i capelli e riportato su,............un sogno è tornato in me........è rifiorita la speranza.....e sono vivo.

Quel sogno è stato un dono venuto dal cielo.
 
E' tratto da un vecchio post di "Chicco"... :

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Il mio amico aprì il cassetto del comodino di sua moglie e ne estrasse un pacchetto avvolto in Carta di riso: "Questo - disse - non è un semplice pacchetto, è biancheria intima". Gettò la carta
che lo avvolgeva e osservò la seta squisita e il merletto. "Lo comprò la prima volta che andammo a New York, 8 o 9 anni fa. Non lo usò mai. Lo conservava per una "occasione speciale". "Bene... Credo che questa sia la occasione giusta".

Si avvicinò al letto e collocò il capo vicino alle altre cose che avrebbe portato alle pompe funebri. Sua moglie era appena morta.
Girandosi verso di me, disse: "non conservare niente per una occasione speciale, ogni giorno che vivi è una occasione speciale."
Sto ancora pensando a queste parole... Hanno cambiato la mia vita.
Adesso leggo di più e pulisco di meno. Mi siedo in terrazzo e ammiro il paesaggio senza fare caso alle erbacce del giardino.
Passo più tempo con la mia famiglia e gli amici e meno tempo
lavorando. Ho capito che la vita deve essere un insieme di esperienze da godere, non per sopravvivere. Ormai non conservo nulla.

Uso i miei bicchieri di cristallo tutti i giorni.
Mi metto la giacca nuova per andare al supermercato, se decido così e se ne ho voglia. Ormai non conservo il mio miglior profumo per feste speciali, lo uso ogni volta che voglio farlo. Le frasi "un giorno..." e "uno di questi giorni..." stanno scomparendo dal mio vocabolario.
Se vale la pena vederlo, ascoltarlo o farlo, voglio vederlo, ascoltarlo o farlo adesso. Non sono sicuro di cosa avrebbe fatto la moglie del mio amico se avesse saputo che non sarebbe stata qui per il domani che tutti prendiamo tanto alla leggera. Credo che avrebbe chiamato i suoi familiari e gli amici intimi. Magari avrebbe chiamato alcuni vecchi amici per scusarsie fare la pace per una possibile lite passata. Mi piace pensare che sarebbe andata a mangiare cibo cinese, il suo preferito. Sono queste piccole cose non fatte che mi infastidirebbero se sapessi che le mie ore sono contate.

Infastidito perché smisi di vedere buoni amici con i quali mi sarei messo in contatto "un giorno"... Infastidito perché non scrissi certe lettere che avevo intenzione di scrivere "uno di questi giorni". Infastidito e triste perché non dissi ai miei fratelli e ai miei figli, con sufficiente frequenza, quanto li amo. Adesso cerco di non ritardare, trattenere o conservare niente che aggiungerebbe risate e allegria alle nostre vite. E ogni giorno dico a me stesso che questo giorno è speciale... Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto...
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:)
 
Anche se Enig dice che non passa, per evitare che per me passi, non mi guardo allo specchio.

Masca
 
Scritto da Masca
Anche se Enig dice che non passa, per evitare che per me passi, non mi guardo allo specchio.

Masca

mai?o vuoi dire che cerchi di evitarlo il più possibile?
e le mani non le vedi?il tempo che passa per chi conosci?
 
Sono la reicarnazione della contessa di Castiglione, quella che fece velare tutti gli specchi. Indosso i guanti e spero di non incontrare persone che non mi vedono da tanto tempo.

Chi mi vede tutti i giorni invecchia con me e come me, e non ci accorgiamo, giorno dopo giorno, di come cambiamo.

(Solo l'ultima frase è vera, naturalmente la prima è una boutade).

Masca, che s'accorge sì di come il tempo passi
 
La contessa di Castiglione


Castigl.jpg
















(1837-1899)








La contessa di Castiglione





"...come quella Contessa Castiglione/ bellissima di cui si favoleggia..."(Guido Gozzano)

Immortalata anche nei versi , oltre che sulla tela e in ritratti pittorici e fotografici da svariati artisti dell'epoca, continuamente riproposta ai nostri tempi in films e sceneggiati, Virginia Oldoini contessa di Castiglione, la "divina Castiglione", "l'amica dei re", considerata la donna più bella del suo secolo, fu affascinante, intelligente, colta e scaltra, abile nella diplomazia e negli affari, e si servì del suo fascino non solo per i personali scopi seduttivi, ma anche per influire sulla politica del tempo.
"Sono nata alla Spezia, mi sono sposata alla Spezia e voglio essere sepolta alla Spezia mia ingrata, ingiusta amata città", così scriveva la contessa ma, in realtà, Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria era nata a Firenze il 23 marzo 1837, figlia del nobile marchese spezzino Filippo Oldoini e della fiorentina Isabella Lamporecchi. La Spezia, dove visse ma non fu sepolta, nonostante lo desiderasse, fu la città che molto amò e alla quale sempre pensò come al borgo natìo, attratta con nostalgìa dal Golfo dei Poeti, da lei romanticamente ribattezzato "Golfo di Ariel".
Virginia, soprannominata Nicchia da Massimo D'Azeglio, divenne la contessa di Castiglione sposando giovanissima il conte Francesco Verasis di Castiglione, che non amava, al quale fu ripetutamente infedele e dal quale poi si separò.
Alta, bionda, di figura armoniosa e snella, "una statua di carne", come la definì non senza invidia la principessa di Metternich, con gli occhi cangianti tra l'azzurro e il verde, il nasino all'insù, aveva anche belli mani e piedi, tanto che molti artisti li ritrassero separatamente dal corpo, di sé diceva:" Io sono io, e me ne vanto; non voglio niente dalle altre e per le altre. Io valgo molto più di loro. Riconosco che posso non sembrare buona dato il mio carattere fiero, franco e libero, che mi fa essere talvolta cruda e dura. Così qualcuno mi detesta; ma ciò non m'importa. Non ci tengo a piacere a tutti".; Passionale, consapevole del suo fascino, altera e superba, sprezzante verso le altre donne, amante della libertà e insofferente alla disciplina, animata da irrefrenabile ambizione mondana, Virginia era anche convinta di essere predestinata ad un destino superiore, di poter passare alla Storia aiutando il Paese.
Fu Cavour, il suo "brutto cugino", l'unico uomo che, pur subendone il fascino, non cedette alle sue seduzioni, ad inviarla a Parigi, con l'approvazione del re Vittorio Emanuele II, affinché, con l'adulazione e la seduzione, influenzasse favorevolmente verso l'Italia Napoleone III e lo spingesse all'alleanza franco-piemontese. E fu così che, fra intrighi amorosi e maneggi politici, destreggiandosi fra la diplomazia e l'alcova, divenne una delle poche donne in grado di svolgere, seppur con mezzi discutibili, tanto che, molto volgarmente, fu definita "la vulva d'oro del Risorgimento", una funzione politica, esercitando un ruolo importante nella formazione dell'unità d'Italia, e schierandosi a favore della Francia invasa dai prussiani, contribuendo a scrivere un'importante pagina della storia del Risorgimento.
Dopo aver brillato e scintillato tra gioielli preziosi e toilette da favola, tra balli ed amanti, dopo aver conosciuto i fasti, i piaceri e i trionfi della mondanità, finì i suoi giorni come una romantica eroina: ignorata, in solitudine, disperata,quasi folle, piena di rancori ed inconsolabile per il fascino perduto.
Chiese di essere sepolta alla Spezia, senza funzione religiosa e senza fiori, senza informare i giornali e le autorità, con la camicia da notte leggera e preziosa, quella che stava tutta nel pugno di una mano, che aveva indossato la notte trascorsa con Napoleone III a Compiègne, con al collo una collana di perle e ai polsi due braccialetti che tanto aveva cari, sotto il capo il cuscino di velluto ricamato dal figlio Giorgio quand'era bambino, e di avere ai suoi piedi, nella bara i due cagnolini imbalsamati.
Morì nel 1899 a Parigi; niente di quanto chiese ottenne, né dalla Francia, che aveva aiutato, né dall'Italia che, nonostante i mezzi discutibili, aveva contribuito a fare.
Nessuno dei suoi estremi desideri fu esaudito: ebbe una regolare funzione religiosa, ai suoi funerali parteciparono camerieri, un duca e un agente di cambio, fu privata della compagnia dei suoi cani, persino del cuscino del figlio, morto da tempo, che pure in tutta la vita non aveva molto amato e seguìto ma del quale, in un tardivo sussulto d'istinto materno si era ricordata, e non indossò né la famosa camicia della notte di Compiègne né i suoi gioielli, prontamente sottratti dagli eredi d'accordo con l'avvocato compiacente.
Subito dopo la sua morte la polizia, le autorità e i servizi segreti sabaudi frugarono tra le sue carte e bruciarono tutte le lettere e i documenti a lei inviati dalle massime personalità del tempo con le quali era entrata in contatto, re, politici, papi e banchieri, come Napoleone III, Bismarck, Cavour, Pio IX, Rothscild, forse per cancellare carte compromettenti o per negare che l'Italia le era debitrice perché l'Unità era stata conseguita anche attraverso le sue modalità non troppo lecite, ma era stato proprio il capo del governo, Cavour,quando l'aveva spedita a Parigi da Napoleone III, a dire a Virginia"Usate tutti i mezzi che vi pare, ma riuscite".
La contessa di Castiglione non ebbe nemmeno la tomba in Italia, non fu sepolta alla Spezia, ma nel cimitero di Père Lachaise, dove ancora oggi riposa.
Un poeta anonimo le dedicò questi versi:

"Ah la contessa riposa

su un letto di fiori e di trine,

colei che fu Aspasia e fu Frine,

giglio, anemone e rosa



sogna gli amanti imperiali

i balli le corti gli omaggi

côtillons feste equipaggi

gli amici dai nomi immortali.



Voleva essere insieme

imperatrice e regina

or la bellezza si incrina

e il tenero cuore ne geme.



Tutto è perduto: gli specchi

coperti. Non vuole vedere

mutate le chiome sue nere

in grigio di spenti cernecchi.



E piange, ogni lacrima splende

come una perla sul viso;

Napoleone conquiso

dal gran ritratto discende



e dice: "Contessa, voi siete

tra le più belle la bella

sempre". Un sorriso cancella

allora le pene segrete.



E' un attimo solo. La Morte

distende il suo nero mantello

e il viso che fu così bello

conosce l'oltraggio più forte."



Francesca Santucci
 
Re: Re: Re: Re: qual è il vostro antidoto contro il tempo..

Scritto da Fastmax!!
Un giorno di moltissimi anni fa volevo morire......lo pianificai con lucida consapevolezza......di fronte a me nessuna via di uscita........poi lassù qualcuno mi ha preso per i capelli e riportato su,............un sogno è tornato in me........è rifiorita la speranza.....e sono vivo.

Quel sogno è stato un dono venuto dal cielo.
Caro Fastmax!! sono contento che quel sogno venuto da cielo ti abbia fatto rifiorire la speranza....., non ti conosco personalmente, ma ti leggo come una persona vitale, attenta ai rapporti umani e curiosa di ciò che ti circonda....
Ciao
FR
 
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