Quasi tutti salvi sull'incandidabilità dei condannati

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Dav. c. G.

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Berlusconi ha ricattato Monti sulla pelle del paese e dei cittadini. E Monti ha ceduto. Questo dimostra che un governo condizionato in maggioranza da Berlusconi non riesce a fare più di tanto. Ed anche il Movimento 5 stelle non dovrebbe mai desiderare una situazione del genere in futuro e non dovrebbe pensare sempre e solo alla propaganda.


Fuori lista i condannati a oltre 2 anni
Cancellieri: Le misure sulla non candidabilità per i condannati in via definitiva sono ispirate a criteri oggettivi


Paola Severino (Ansa)
ROMA - Mentre le fibrillazioni nella maggioranza di governo riportano in primo piano la possibilità di un voto anticipato tra fine febbraio e marzo, al punto che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, fa sapere che valuterà «tempi necessari e opportuni per il voto», il governo vara il decreto legislativo sulle Liste Pulite. Quello che prevede la non candidabilità, a deputato, senatore, europarlamentare, membro di governo o di giunte regionali, comunali e provinciali, di chi riceverà una condanna definitiva a pene superiori ai due anni di carcere per reati contro la pubblica amministrazione, ma anche per mafia, terrorismo, traffico di esseri umani e altri crimini gravi. Un divieto che vale anche per condanne ricevute nel passato (ma non al termine di un patteggiamento), che però ha una durata: il doppio delle pene accessorie ricevute e comunque non inferiore ai 6 anni.

Chi riceverà la condanna, dopo essere stato eletto, decadrà dall'incarico. Ma nel caso dei parlamentari solo dopo un voto della Camera di appartenenza. Una modifica che ha un po' allentato le maglie rispetto alla previsione iniziale di un automatismo. «L'accertamento delle cause di incandidabilità avverrà d'ufficio per garantire maggiore immediatezza prima delle elezioni visto che dopo sarà il Parlamento a decidere su requisiti e decadenza», anticipa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà.

Per il premier Mario Monti, sono misure di «grande rilevanza» «per l'economia e la società moderne e per una vita politica trasparente e ordinata». Ispirate a «criteri oggettivi» evidenzia il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. «Si tratta di reati che palesemente contrastano con l'interesse alla eleggibilità di soggetti che siano candidabili secondo criteri di trasparenza inerenti alla carica che devono andare a ricoprire», aggiunge il ministro della Giustizia, Paola Severino.

La nuova norma potrebbe vedere il suo debutto già alle prossime elezioni perché le Camere hanno 60 giorni per esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante. Oggi stesso il prefetto di Roma potrebbe firmare il decreto per indire quelle del Lazio per il 3 e 4 febbraio, come previsto dal Tar. L'orientamento del governo è far convergere su quella data anche le regionali della Lombardia e Molise. In ogni caso, ha annunciato il ministro Patroni Griffi «è in tempo utile per le prossime elezioni politiche».

A chi gli chiedeva se il venir meno dell'appoggio al governo da parte del Pdl fosse dovuto al decreto, Monti ha risposto: «Non sta a me far processi alle intenzioni». «È stato fatto un lavoro rigoroso e obiettivo, non influenzato dai sentimenti delle parti politiche», ha aggiunto, sottolineando che il provvedimento è in ottemperanza di una delega ricevuta dal governo precedente. Del resto a rivendicare la norma è stato lo stesso ex Guardasigilli, Angelino Alfano, che ha dichiarato: «Non riguarda il nostro presidente perché Berlusconi sarà assolto».


CORRIERE DELLA SERA
 
Ultima modifica:
Ma zilvio lo sa?
Perché forse non ha ancora capito che non c'è bisogno di far cadere il governo.
Bisogna che alfy, con calma, glielo spieghi.
:D
 
quindi sino a due anni di condanna

si è integerrimi???

vale anche per i carabinieri/polizia???

mario_monti_scala_fotogramma.jpg
 
papà, sono rimasta incinta


poco però...
 
Ma zilvio lo sa?
Perché forse non ha ancora capito che non c'è bisogno di far cadere il governo.
Bisogna che alfy, con calma, glielo spieghi.
:D

mbhè, ma se sta con qualche leva in mano, potrebbe sempre tentare un'altra legge ad............hoc :D:D:D:D

e forse dato i tempi, bisogna agire con una certa velocità........forse
 
Per il premier Mario Monti, sono misure di «grande rilevanza» «per l'economia e la società moderne e per una vita politica trasparente e ordinata». Ispirate a «criteri oggettivi» evidenzia il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. «Si tratta di reati che palesemente contrastano con l'interesse alla eleggibilità di soggetti che siano candidabili secondo criteri di trasparenza inerenti alla carica che devono andare a ricoprire», aggiunge il ministro della Giustizia, Paola Severino.



:rolleyes:



Quasi tutti salvi. Anche Dell'Utri



ROMA - Anche Marcello Dell'Utri sarà candidabile. Tra le maglie del provvedimento passano quasi tutti i parlamentari che avevano temuto di non poter ripresentarsi alle elezioni. Tra questi l'amico di Silvio Berlusconi, che ha condiviso successi e avventure politiche e giudiziarie. Dei diversi procedimenti subiti, incluso quello per concorso esterno in associazione mafiosa (la condanna in appello a 7 anni è stata annullata con rinvio in Cassazione), solo uno avrebbe potuto fermare una sua ricandidatura: la condanna definitiva a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frode fiscale in Publitalia. Ma arrivò al termine di un patteggiamento, nel '99. Quindi non vale. A fugare ogni sospetto il ministro Severino chiarisce: «Chi decide di patteggiare deve essere messo nella possibilità di conoscere le conseguenze della sua scelta. Applicarla oggi ritornerebbe a carico dell'imputato in modo irrazionale». Anche Marcello De Angelis (Pdl) era e resta candidabile perché ha scontato la sua pena a 5 anni e 6 mesi per associazione sovversiva e banda armata nell'89. Tra i condannati in via definitiva si salva il pdl Aldo Brancher perché condannato solo a due anni per ricettazione e appropriazione indebita nello scandalo Antonveneta. Anche Salvatore Sciascia (Pdl) potrebbe essere candidato perché la condanna a 2 anni e sei mesi per aver corrotto alcuni ex colleghi della Finanza risale al 2001: troppo vecchia.


V.Pic.

Quasi tutti salvi. Anche Dell'Utri - Corriere.it
 
si salvi chi può
 
Dove posso vomitare?

A mio giudizio sarebbe bastata condanna in primo grado, o a voler essere garantisti al 100% in secondo, non certo la cassazione.

Domanda, il maestro della scuola dove va vostro figlio è condannato in primo grado per pedofilia, vorreste rimanesse ad insegnare fino alla sentenza definitiva?
Lo si può nel frattempo spostare ad altre mansioni, non credete?

No?
Ma siete degli sporchi giustizialisti!
 
sapete chi ha votato questa schifezza ? :mmmm:
 
sembra quando giocavamo a nascondino...ti facevi un mazzo tanto a trovare tutti,poi arrivava l'ultimo e..."libera tutti"..........:rolleyes:
 
oh mah..trovate miriadi di persone che elogiano l'operato del governo dei tennici...
venditore di fumo ne avevamo uno...questo però lo sta affiancando...se continua ancora potrebbe superarlo...dio che schifo di paese ci ritroviamo...:bye:
 
oh mah..trovate miriadi di persone che elogiano l'operato del governo dei tennici...
venditore di fumo ne avevamo uno...questo però lo sta affiancando...se continua ancora potrebbe superarlo...dio che schifo di paese ci ritroviamo...:bye:

Monti è stato ricattato politicamente dal Pdl. Sulla pelle del paese.
 
Berlusconi ha ricattato Monti sulla pelle del paese e dei cittadini. E Monti ha ceduto. Questo dimostra che un governo condizionato in maggioranza da Berlusconi non riesce a fare più di tanto. Ed anche il Movimento 5 stelle non dovrebbe mai desiderare una situazione del genere in futuro e non dovrebbe pensare sempre e solo alla propaganda.

veramente è il testo voluto dal governo , Berlusconi non ha ottenuto quello che voleva

da Repubblica :

...diciotto articoli, una corposa relazione illustrativa. I tre ministri che lo portano in carico e lo firmeranno in calce — Anna Maria Cancellieri per l'Interno, Paola Severino per la Giustizia, Filippo Patroni Griffi per la Funzione pubblica — hanno fatto muro di fronte alle insistenti richieste del Pdl di ammorbidire il decreto. Fino a ieri sera i tre ministri sono stati inflessibili. Da Cancellieri, prima di partire per Bruxelles, da Severino alla volta di Napoli, da Patroni Griffi: "Il testo è quello e lo approveremo. Andrà in vigore prima delle elezioni politiche".

Quindi è un decreto dei ministri tecnici e con l'approvazione anche del PD
Governo, Cdm approva decreto incandidabilità: non in lista condannati a pene sopra i 2 anni - Repubblica.it
 
Berlusconi ha ricattato Monti sulla pelle del paese e dei cittadini. E Monti ha ceduto. Questo dimostra che un governo condizionato in maggioranza da Berlusconi non riesce a fare più di tanto. Ed anche il Movimento 5 stelle non dovrebbe mai desiderare una situazione del genere in futuro e non dovrebbe pensare sempre e solo alla propaganda.


Fuori lista i condannati a oltre 2 anni
Cancellieri: Le misure sulla non candidabilità per i condannati in via definitiva sono ispirate a criteri oggettivi


Paola Severino (Ansa)
ROMA - Mentre le fibrillazioni nella maggioranza di governo riportano in primo piano la possibilità di un voto anticipato tra fine febbraio e marzo, al punto che il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, fa sapere che valuterà «tempi necessari e opportuni per il voto», il governo vara il decreto legislativo sulle Liste Pulite. Quello che prevede la non candidabilità, a deputato, senatore, europarlamentare, membro di governo o di giunte regionali, comunali e provinciali, di chi riceverà una condanna definitiva a pene superiori ai due anni di carcere per reati contro la pubblica amministrazione, ma anche per mafia, terrorismo, traffico di esseri umani e altri crimini gravi. Un divieto che vale anche per condanne ricevute nel passato (ma non al termine di un patteggiamento), che però ha una durata: il doppio delle pene accessorie ricevute e comunque non inferiore ai 6 anni.

Chi riceverà la condanna, dopo essere stato eletto, decadrà dall'incarico. Ma nel caso dei parlamentari solo dopo un voto della Camera di appartenenza. Una modifica che ha un po' allentato le maglie rispetto alla previsione iniziale di un automatismo. «L'accertamento delle cause di incandidabilità avverrà d'ufficio per garantire maggiore immediatezza prima delle elezioni visto che dopo sarà il Parlamento a decidere su requisiti e decadenza», anticipa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà.

Per il premier Mario Monti, sono misure di «grande rilevanza» «per l'economia e la società moderne e per una vita politica trasparente e ordinata». Ispirate a «criteri oggettivi» evidenzia il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. «Si tratta di reati che palesemente contrastano con l'interesse alla eleggibilità di soggetti che siano candidabili secondo criteri di trasparenza inerenti alla carica che devono andare a ricoprire», aggiunge il ministro della Giustizia, Paola Severino.

La nuova norma potrebbe vedere il suo debutto già alle prossime elezioni perché le Camere hanno 60 giorni per esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante. Oggi stesso il prefetto di Roma potrebbe firmare il decreto per indire quelle del Lazio per il 3 e 4 febbraio, come previsto dal Tar. L'orientamento del governo è far convergere su quella data anche le regionali della Lombardia e Molise. In ogni caso, ha annunciato il ministro Patroni Griffi «è in tempo utile per le prossime elezioni politiche».

A chi gli chiedeva se il venir meno dell'appoggio al governo da parte del Pdl fosse dovuto al decreto, Monti ha risposto: «Non sta a me far processi alle intenzioni». «È stato fatto un lavoro rigoroso e obiettivo, non influenzato dai sentimenti delle parti politiche», ha aggiunto, sottolineando che il provvedimento è in ottemperanza di una delega ricevuta dal governo precedente. Del resto a rivendicare la norma è stato lo stesso ex Guardasigilli, Angelino Alfano, che ha dichiarato: «Non riguarda il nostro presidente perché Berlusconi sarà assolto».


CORRIERE DELLA SERA
non siamo in inghilterra la nostra giustizia va riformata . non dimentichiamo che penati è libero e ci sono 2 assoluzione con la dicitura il fatto non sussiste. qualcosa non va.
 
veramente è il testo voluto dal governo , Berlusconi non ha ottenuto quello che voleva

da Repubblica :

...diciotto articoli, una corposa relazione illustrativa. I tre ministri che lo portano in carico e lo firmeranno in calce — Anna Maria Cancellieri per l'Interno, Paola Severino per la Giustizia, Filippo Patroni Griffi per la Funzione pubblica — hanno fatto muro di fronte alle insistenti richieste del Pdl di ammorbidire il decreto. Fino a ieri sera i tre ministri sono stati inflessibili. Da Cancellieri, prima di partire per Bruxelles, da Severino alla volta di Napoli, da Patroni Griffi: "Il testo è quello e lo approveremo. Andrà in vigore prima delle elezioni politiche".

Quindi è un decreto dei ministri tecnici e con l'approvazione anche del PD
Governo, Cdm approva decreto incandidabilità: non in lista condannati a pene sopra i 2 anni - Repubblica.it

Il Pd non ha rappresentanti nel governo. E' un decreto legge. Il decreto legge è nato così per i ricatti di Berlusconi che avrebbe voluto ottenere anche di peggio.
E come con la legge anticorruzione o quella sulle liberalizzazioni.
 
comunque Berlusconi non c'entra con questo decreto , anche se lui avrebbe voluto maglie ancora più larghe ; questa è opera del governo , con l'intesa dei vari partiti e quindi anche del PD , e non è opera di Berlusconi che ha ricattato Monti , come dici tu . Dici cose false .
 
Dichiarazione del PD

"Dalle prime notizie stampa il decreto incandidabilità appare rispettoso e coerente dei principi approvati in Parlamento
 
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