Quella dei prof ignoranti è una tragedia nazionale

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ROMA – Concorsone scuola, quello in corso in tutta Italia per portare in cattedra almeno 64mila prof che in gran parte già hanno insegnato, da precari della scuola. Domanda: come è finita la Prima guerra mondiale? Risposta: con la bomba di Hiroshima. Non è una barzelletta e non è un caso limite, è invece il tipo di risposta che nel 30/40 per cento dei casi forniscono quelli che dovrebbero andare in cattedra. Storia, per non parlare di scienze e tecnologie e tecniche. Nelle discipline scientifiche passano l’esame non più del 20/30 per cento dei prof.

Succede ovunque, dalla Lombardia alla Calabria, dal Trentino alla Sicilia. Ovunque e su ogni materia: promossi in lingue straniere il 30% dei concorrenti, una domanda formulata in lingua straniera poi stronca re aspiranti su quattro alla cattedra. Va un po’ meglio, se così si può dire, quando si tratta delle classiche lettere e filosofia e affini ma anche qui il 30/4o per cento non ce la fa. Risultato per ora: la metà dei prof in concorso per una cattedra vine bocciato al primo esame serio della loro competenza e preparazione.

Quella dei prof ignoranti è una tragedia nazionale, una vergogna che si tiene nascosta, una rovina cui hanno collaborato in molti, una sciagura per il presente e per il futuro. Un danno collettivo, una tassa, anzi un enorme pizzo sulla qualità della vita associata e dell’economia. Ma nessuno ama parlare dei prof ignoranti, li abbiamo fatti noi così, li abbiamo voluti noi così, fanno parte integrante, sono pilastro e anima della recessione civica cui abbiamo collaborato.

Buona parte, gran parte di questi prof ha come vero e unico titolo ad insegnare quello di essere in lista di attesa in quanto precario. Come mostrano gli esami, nessun altro titolo e competenza. L’anzianità di servizio da precario è però un valore sufficiente eccome per sindacati, partiti e associazioni, e anche giornali e telegiornali e conduttori tv per andare in cattedra. Precario è valore, ignorante è accidente. Quindi sia dato loro stipendio e cattedra. Questa è recessione civica.

Recessione civica è anche come si è permesso e volto che i prof fossero in gran parte ignoranti. Una pedagogia bugiarda sostiene il percorso formativo non debba trasmettere sapere ma socializzare esperienze. Comincia così, si veste da progresso ed è medioevo. Generazioni di prof vengono allevati all’abolizione di ogni griglia di valutazione e allo sterminio del merito derivante dallo studio e dal sapere. Generazioni di studenti vengono “curati” da genitori sindacalisti dei figli, genitori fieramente ignoranti di molte materie di insegnamento ovviamente, ma che insegnano come si insegna. Generazioni di studenti non imparano a leggere, scrivere, parlare correttamente. Non sono in grado di elaborare un testo o comprenderlo, non leggono un libro, non producono concetti.

Con gli anni questi studenti prendono diplomi senza ostacoli e lauree la cui consistenza formativa è stata azzerata. Diventano prof precari, non sanno esprimersi, concettualizzare, studiare, parlare. Non è colpa loro, non è stato loro insegnato, nessuno ha mai richiesto loro una competenza qualificata. Ora i prof ignoranti vanno in cattedra e la loro impreparazione, inadeguatezza risalta al primo esame. Ovviamente gridano al complotto, l’hanno sentito fare da ogni politico, calciatore, cantante rap, giornalista rimosso…E’ sempre complotto da noi. I prof ignoranti gridano al complotto: ci bocciano perché ci vogliono precari e non in cattedra. Strano complotto quello dove si spendono miliardi per settantamila assunzioni di prof precari per farli restare precari…

Il vero complotto, di fatto anche se involontario, è quello ai danni di chi oggi va a scuola e ci andrà domani. In nome dello stipendio e del posto che al precario non si deve negare si sacrifica la qualità della scuola. Ma è un complotto cui partecipiamo tutti, tutti, qualunque sia la nostra famiglia, gruppo, categoria, condizione sociale sacrifichiamo con convinzione, determinazione e successo ogni forma di interesse generale a quello appunto di gruppo, lobby, categoria…Abbiamo i prof ignoranti che ci meritiamo. La recessione civica la votiamo perfino alle elezioni.
Concorsone scuola, meta bocciati. Prof ignoranti vergogna nascosta | Blitz quotidiano
 
infatti l'ho sempre detto,se perdiamo tempo e risorse a imparare il latino e filosofia poi non possiamo sapere anche cose utili. I licei sono obsoleti,il resto del mondo avanza alla velocità della luce e noi siamo fermi al 1930.
 
molti insegnanti anche già assunti non passerebbero veri concorsi. Ricordo (anni 2000) che nè il preside nè gli altri insegnanti sapevano nulla di informatica,inglese,internet,nulla di nulla. Uno di latino disse che la Turchia era già nell'unione europea,uno di filosofia non sapeva una parola di inglese. Con questi licei dove vogliamo andare.
 
infatti l'ho sempre detto,se perdiamo tempo e risorse a imparare il latino e filosofia poi non possiamo sapere anche cose utili. I licei sono obsoleti,il resto del mondo avanza alla velocità della luce e noi siamo fermi al 1930.

Cosa c'entra il liceo. L'articolo dice che gli insegnanti non conoscono la storia, "non sanno esprimersi, concettualizzare, studiare, parlare" e tu traduci nell'abolizione del liceo.
Complimenti
Nell'altro thread http://www.finanzaonline.com/forum/...messa-maluccio-post46999010.html#post46999010
Cinesi 613 in matematica
Italia 485
Secondo te chi te l'insegna la matematica se non il liceo ?
 
Ultima modifica:
Prima del 68 non era così ma sai com'è qualcuno definisce "fascista" disciplinare gli allievi lavativi o peggio allontanare quelli incapaci.

Per non parlare degli insegnanti un'altra categoria protetta dalle sinistre sullo standard di queste tarata, inutilità pari alla supponenza.
 
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Ricordo un collega di matematica (in ruolo)che mi ha chiesto cosa erano i logaritmi.
 
Quella degli insegnanti è una professione ormai svalutata e poco pagata. Infatti sono quasi tutte donne, per la facilità di conciliare lavoro e famiglia.
Però molti dicono che sono privilegiati, che sono pagati troppo, che fanno troppe ferie, ecc. Quindi poi è inutile lamentarsi del decadimento del sistema scolastico.
 
Quella degli insegnanti è una professione ormai svalutata e poco pagata. Infatti sono quasi tutte donne, per la facilità di conciliare lavoro e famiglia.
Però molti dicono che sono privilegiati, che sono pagati troppo, che fanno troppe ferie, ecc. Quindi poi è inutile lamentarsi del decadimento del sistema scolastico.

Considerando che nel privato non c'è più distinzione tra laureato e non, come qualifica per il primo impiego, cioè una volta lo potevi assumere come minimo a X livello, ora non più e quindi ti trovi i laureati al call centre a... 900 al mese o meno ?
gli insegnanti in confronto sono dei privilegiati sotto tutti gli aspetti.
Fare l'insegnante è un'assoluta pacchia
 
Considerando che nel privato non c'è più distinzione tra laureato e non, come qualifica per il primo impiego, cioè una volta lo potevi assumere come minimo a X livello, ora non più e quindi ti trovi i laureati al call centre a... 900 al mese o meno ?
gli insegnanti in confronto sono dei privilegiati sotto tutti gli aspetti.
Fare l'insegnante è un'assoluta pacchia

Dico solo che se svaluti una professione a livello economico e di immagine, quella professione non attirerà più le persone più preparate, e quelli che già ci sono perdono motivazione.
Mi pare lapalissiano.
 
La mia proposta ( a costo zero) era : portare l'orario di lezione frontale a 24 ore con aumento proporzionale di stipendio; quantificazione dei tempi di correzione elaborati per distinguere le varie materie (non ha senso l'orario a 18 ore per un insegnante di educazione fisica uguale a quello di un insegnante di greco/matematica).
 
Dico solo che se svaluti una professione a livello economico e di immagine, quella professione non attirerà più le persone più preparate, e quelli che già ci sono perdono motivazione.
Mi pare lapalissiano.

Quella professione è come i bot al 20% con inflazione zero. Dove trovi oggi un contratto del genere?
 
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Dico solo che se svaluti una professione a livello economico e di immagine, quella professione non attirerà più le persone più preparate, e quelli che già ci sono perdono motivazione.
Mi pare lapalissiano.

Non sono svalutati a livello economico e neanche di immagine.
In fin dei conti sono chiamati professori, mentre un laureato al lavoro, viene chiamato ... Martina, fammi una fotocopia :)
 
Io ci andrei piano a parlare di svalutazione della professione di insegnante, che se non adeguatamente ricompensata non attrae persone valide.
Il problema oggi non è attrarre nuovi soggetti preparati, che già fanno a cazz.otti per i concorsi, visto il mercato del lavoro attuale.
Il problema è mandare via quelli impreparati che sono di ruolo, sono tanti e sono inamovibili.

Una volta sgombrato il campo da insegnanti di inglese che non sanno l'inglese, insegnanti di matematica che non sanno cos'è un logaritmo, eccetera, state tranquilli che quelli nuovi e validi arriveranno a frotte, con l'aria che tira.
 
Da anni la scuola serve ai professori... gli alunni sono solo un fastidioso orpello di contorno... pare... :o
 
Io ci andrei piano a parlare di svalutazione della professione di insegnante, che se non adeguatamente ricompensata non attrae persone valide.
Il problema oggi non è attrarre nuovi soggetti preparati, che già fanno a cazz.otti per i concorsi, visto il mercato del lavoro attuale.
Il problema è mandare via quelli impreparati che sono di ruolo, sono tanti e sono inamovibili.

Una volta sgombrato il campo da insegnanti di inglese che non sanno l'inglese, insegnanti di matematica che non sanno cos'è un logaritmo, eccetera, state tranquilli che quelli nuovi e validi arriveranno a frotte, con l'aria che tira.

Concordo. Dal mio punto di vista il problema è anche un'altro... ci serve davvero numericamente (anche fossero ben preparati) questo esercito di insegnanti?
 
C'è anche da dire che l'Italia non è tutta uguale:

risultati-test-pisa-per-regione-italia-ocse.png

(test PISA per regione)

E visto che, per mancanza di alternative di lavoro, storicamente moltissimi insegnanti del sud sono andati a lavorare al nord, questo dislivello qualitativo rende inspiegabile come riescano in media a essere quasi sempre i primi in graduatoria :mmmm:
 
lo sa bene renzi
che manda i marmocchi alle scuole private
 
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