Questione di carte...!!!

E' la cugina (anche se a me pare più omo) oltralpe di Pietro l'eremita?
 
Ma sai che questa tizia era famosissima?
Diversi operatori olistici assolutamente seri e preparati la seguivano...
Quando è morta (recentemente) uno di questi scriveva:

"E purtroppo un altro pezzo di romanità quella vera, verace non di quella dei radical chic tipo Jep Gambardella se ne va e con lei anche quel poco che si poteva amare di Roma, una città dalle incommensurabili ricchezze culturali che ti risucchia in un vortice di degrado e decadenza sociale. In quella che, secondo alcune statistiche, è la città più inquinata del mondo e in queste ore ho notato un peggioramento drastico, c’è una anima notturna, una anima “volgare” ma al contempo vera, vitale, financo sboccata ma schietta e vera. Come fu Massimo Marino che passava le nottate nei locali hot di Roma andando a evidenziare quello che erra il vero motore della città. Città decadente, morta, austera…una bella copertina di un libro pessimo eppure è una città che ha fondato il Diritto, la cultura, che ha creato un impero che nessun esercito ora potrebbe solo minimamente pensare.
Come quando toccò ad Alberto Sordi, Nino Manfredi, Gigi Proietti si ha la sensazione che la città ogni volta crolli…un pilastro inizi a cedere, un tetto inizi a scricchiolare. Solo che a scricchiolare non è solo il tetto…sono oltre 2700 anni di storia che cadono sotto il peso di una decadenza che si può comprendere solo vivendola Roma.
La sua bellezza vera e antica effimera agli occhi del critico vede il passo all’orrore, al disordine, alla noncuranza i cui responsabili, non paghi, si sono aumentati di 1000 euro il compenso come consiglieri comunali.
La superbia di Roma evidenziata anche da Dante che non aveva tuttavia apprezzamento per la cadenza “romanesca” (Nec mirum cum etiam morum habitumque deformitate precunctis videantur fetere - il che non meraviglia, dato che anche quanto a bruttura di abitudini e fogge esteriori appaiono i più fetidi di tutti), (De Vulgari Eloquentia, I, XI) dimostra come la città mancasse già all’epoca di sani principi.
Ogni volta che cade un pezzo di Roma cade il mondo…ricordate…
Se crolla il Colosseo crolla Roma, se crolla Roma crolla il mondo.
Pierre era un personaggio degli ultimi, de popolino dei “diversi”, lontano dalla mondanità e dai sorrisi di facciata. Pierre era un pilastro di Roma…città che si sgretola lenta…lenta…lenta….
Ora sarà davanti a San Pietro in fila a dire…
“Quanto mancaaaaaaaaaa??????”

Dobbiamo parlarne comodamente adagiati sul triclinio de Roma...!!! ;) Sorseggiando un buon nettare...!!! ;)
 
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