roverone ha scritto:
lui ha scritto "difficile da spiegarglielo"
o scrivi "difficile DA spiegare" o scirvi "difficile spiegarglielo"
le battute 'sarcastiche' non sono state rivolte a nessuno
è lui che ha scritto di essersi laureato con 110 e lode ed aver preso in castagna il professore
se poi anche tu sei uno che scrive "difficile DA spiegarGLIELO" ... beh, vota DiPietro che sei nel gruppo giusto
Allora: mi ricollego solo adesso e noto nuove risposte sia in relazione ai contenuti sia in relazione alla questione grammaticale di quel post successivo.
Bene, siccome non mi piace lasciare le cose in sospeso, comincio da quest'ultimo.
Non prima, però, di aver messo ben in chiaro una cosa: che se c'è un difetto che non sopporto, è la boria. Un difetto che quindi non può in alcun modo appartenermi. Dunque che il fatto di aver citato laurea, voto, e tutto il resto è avvenuto unicamente perchè ci sono stato letteralmente
costretto, trascinato, da persone che mi hanno espressamente dato dell'ignorante. Sono il primo ad ammettere di essere ignorante sul 99,9% di tutto quello che può considerarsi il "sapere", ma proprio per questo non posso accettare che mi si venga a tacciare di ignoranza su quel residuale 0,1% su cui -se non altro- il titolo conseguito e il modo in cui l'ho conseguito dimostrano e certificano ampiamente che il...naso ce l'ho messo. Sfido chiunque a non reagire sentendosi dare dell'ignorante PROPRIO su quel poco, pochissimo (rispetto all'immensità dello scibile umano) su cui a prezzo di fatica e sudore -come minimo mentale- una persona studiando si è formata una cultura e delle competenze. Naturalmente resto convinto che il tutto sia avvenuto in malafede, mentendo sapendo di mentire, a scopo deliberatamente provocatorio, e dunque nella trappola ci casco ma solo fino un certo punto. Qualunque psicologo spiegherebbe che uno dei modi migliori per innervosire una persona è metterne in crisi l'identità, e a tale scopo nulla di meglio che negargli il riconoscimento delle competenze e quindi del famigerato "ruolo", tanto più in "pubblico", di fronte a una platea di "terzi" come può essere considerato un forum. Quindi più queste persone in malafede insistono a dare dell'ignorante, più questo è sintomatico del fatto di essere state colte LORO in flagranza di contraddittorietà e di essere quindi LORO le prime a non credere a ciò che scrivono. Ne prendo atto e per il futuro mi regolerò di conseguenza.
Detto questo, torno alla questione lessicale. Sì, perchè Roverone -incredibile a dirsi- mi ha messo una pulce nell'orecchio e il tarlo dello sbaglio a un certo punto come un fiume carsico è prepotentemente tornato in superficie in modo del tutto inopinato proprio quando, passando davanti alla libreria, mi è caduto l'occhio su dizionari ed enciclopedie
A dir la verità già prima, ripensandoci un attimo, mi era venuto in mente che la questione fosse in realtà paurosamente semplice: ossia che ci fosse un "da" di troppo. E che quindi andasse scritto, come appunto dice Roverone, "è difficile spiegarglielo". Punto e basta.
Ma la cosa non mi convinceva del tutto.
Innanzitutto partiamo da quello che ho trovato su dizionari ed enciclopedie.
Ho trovato due forme: "Difficile DA spiegare"; "Difficile A spiegar
si".
Possiamo quindi dire con certezza che se il verbo è all'infinito il "da" è corretto; se poi, oltre che all'infinito, è anche scritto in modo impersonale, ossia con il "si" finale, allora la forma corretta non prevede il "da", bensì la preposizione "a" (tenendo presente che in realtà la forma impersonale è una sorta di infinito passivo: "a spiegarsi" equivale a "ad essere spiegato").
Ora, io mi sono basato appunto su questi casi. Se - e dico se- ho sbagliato vuol dire che rispetto a questi due casi il mio è ulteriomente differente.
E constato che l'unica possibile differenza sta in quel pronome finale in coda al verbo: "lo".
Partiamo dal presupposto che quel "LO" in coda a "spiegare" è un pronome che sottintende qualcosa. Cosa? Sottintende, intuitivamente, la parola "concetto". E la parola "concetto" a sua volta si riferisce a quello espresso nel post a cui rispondevo, dove si affermava che "l'alternanza è il sale della democrazia".
Riassumendo: un tizio scrive "l'alternanza è il sale della democrazia".
Questo è un concetto. IO cerco di riprendere tale concetto e di irmando scrivo "E' difficile da spiegarglieLO", dove quel "lo" finale è riassuntivo dell'intera frase (concetto) a cui mi sto riferendo. In altri termini, per esteso avrei potuto/dovuto scrivere: "E' difficile da spiegargli CHE l'alternanza è il sale della democrazia" . Scritta così risulta in piena evidenza il fatto che il verbo "spiegare" introduce un'intera proposizione oggettiva.
La questione, dunque, alla fine diventa questa: se il verbo all'infinito (con il quale sarebbe sicuramente corretto il "da") è seguito da un pronome che sottintende e racchiude a sua volta l'introduzione di una proposizione oggettiva il "da" continua ad essere corretto oppure viene meno la sua necessità?
"Difficile
da spiegare" :

"Difficile spiegarlie
lo"

"Difficile
da spiegarglie
lo":

, oppure

???
Onestamente, non ho trovato frasi esemplificative.
Quindi non ho la minima pretesa di dire di aver ragione oppure no.
Constato soltanto che è davvero una questione da veri linguisti, e quindi -quand'anche fosse uno sbaglio - mi si concederà che associarmi a Di Pietro per una cosa del genere (quando Di Pietro è sinonimo di errori marchaini a una distanza siderale da questo, ammesso che lo sia) è a dir poco strumentale.
Se permetti, caro Roverone, un conto sono errori come "ha" scritto senza la "acca", "c'è" scritto nelle maniere più inverosimili, superlativi assurdi tipo "miserissimo", vocaboli deformati all'inverosimile (tipo "avvallare" per "avallare"), altro conto è la questione su cui per poco sono stato crocifisso come ignorante: una questione per la quale come vedi solo per trovare il bandolo della matassa si è costretti a ripassare a livello quasi accademico la sintassi della lingua italiana, che resta affascinante proprio perchè è tra le più difficili e "misteriose" del mondo.
Piuttosto, sono stato io in passato, e più volte, a sottolineare in merito il panorama desolante di questo forum, dove la lingua viene massacrata e per giunta - come se non bastasse- tocca sorbirsi a ogni pie' sospinto fastidiosissimi neologismi esterofili come "tradare", "gainare" ecc.
Un saluto.