Questo è un trade vincente!

  • Callable Equity Protection 100 di Societe Generale – capitale protetto a scadenza e premio lordo di richiamo dell’1% mensile (12% su base annua)

    Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza. Per questa emissione SG ha deciso di puntare su un meccanismo detto “Callable”, innovativo per il mondo dei certificati, che prevede che il possibile richiamo anticipato non sia legato ad una determinata barriera, ma possa avvenire in un qualsiasi mese a discrezione dell’emittente. I possibili sottostanti sono Enel (ISIN certificato XS2395029114), ENI (ISIN certificato XS2395029205) e Intesa Sanpaolo (ISIN certificato XS2395029387)
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Miki63

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Tanto di cappello Mr. Loeb :bow:

Grecia, il debito frutta 500 mln agli speculatori - ECONOMIA

La bancarotta greca e la crisi dell'euro sono una fucina di utili per gli speculatori. Se ancora c'erano dubbi a riguardo, date un'occhiata agli incassi della società di hedge fund Third Point del lobbysta ebreo americano Daniel Seth Loeb.
Tra i principali gestori dei fondi speculativi che hanno portato al collasso del 2008, nell'arco di 24 ore il gruppo newyorkese, che vanta un portafoglio di operazioni per 10 miliardi di dollari, ha guadagnato 500 milioni di bigliettoni versi, scommettendo strumentalmente sulla permanenza della Grecia nella moneta unica.

L'ACCORDO SUL BUY-BACK. Lo ha riportato in prima pagina, il 19 ottobre, il quotidiano britannico Financial Times, che, citando fonti ben informate, ha rivelato una posizione aperta dal fondo americano per circa 1 miliardo di dollari in favore di Atene, sul successo delle negoziazioni per la ristrutturazione del debito ellenico.
Chiuso questo mese, l'accordo sul buy back - il riacquisto di azioni proprie da parte dello Stato greco -, si è rivelato una vera manna per le società di hedge fund. Atene e i ministri dell'Eurogruppo hanno infine ceduto sul rifiuto di non pagare i detentori privati più del 28% del valore di facciata dei bond ellenici in loro possesso, accettando così di versare alle aste un prezzo maggiorato del 33,8%.

Le agenzie di rating riabilitano Atene. E gli hedge fund incassano

Rialzate le quotazioni, le obbligazioni hanno ripreso a guadagnare terreno sui mercati secondari. I bond greci hanno riconquistato valore, riportando il rendimento sui tassi decennali sotto il 15%. Puntuale, è arrivato anche il giudizio positivo di Standard&Poor's, che il 18 dicembre ha plaudito alla «forte determinazione eurozona» e rialzato di sei gradini il rating della Grecia, portandolo dal livello di default selettivo a un B-.
In totale, le casse di Atene, attraverso i fondi versati dal Fondo salva Stati europeo, hanno dovuto impegnare 1,29 miliardi di euro in più, rispetto ai 10 pianificati, per riacquistare i bond in circolazione, riducendo così il suo debito di circa 21 miliardi di euro.
LA TRANCHE DI AIUTI. Se l'operazione di buy back - parte di un pacchetto di varie misure per diminuire il debito greco dal tasso del 190% sul Prodotto interno lordo (Pil) stimato nel 2014 - non fosse andata in porto, si sarebbe bloccata anche la tranche di 31 miliardi di aiuti internazionali, di cui la Grecia ha un disperato bisogno.
Gli operatori di hedge fund, che da tempo conducono il gioco, avevano scommesso che, alla fine, i governi europei avrebbero ceduto, rendendo i bond più appetibili (per la loro vendita, ma anche svariate transazioni finanziarie collaterali) e salvando l'Eurozona dal crack.
 

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tobin tax subito... gli speculatori siamo noi....
 
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