Quota 103 (62+41) con tetto a 2800 lordi: ma a chi giova?

AlanSorrenti

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La mia risposta è "quasi a nessuno": solo a chi
a) ha iniziato a lavorare subito dopo una laurea presa nei tempi senza averla riscattata: in questo caso ha un vantaggio di 2 anni rispetto all'uscita di vecchiaia se, da laureato a termine carriera, si trova a guadagnare meno di 37.500 euro LORDI all'anno, cosa che questa appare poco probabile francamente.
b) ha iniziato a lavorare subito dopo il diploma e preferisce anticipare di 10 mesi l'uscita anticipata Fornero (42anni e 10 mesi) incurante della penalizzazione perchè guadagna meno di 37.500 euro Lordi l'anno oppure, pur guadagnando di più, non può permettersi di aspettare i 10 mesi.

Per tutti gli altri non serve.

Spiegazione:
Le persone cui questa misura può interessare sono nate dal 1963 al 1980, chi nasceva in quegli anni si può suddividere in 2 gruppi
A) è andato a scuola fino alle superiori a 19 anni e poi a lavorare
B) dopo 4 anni di università, a lavorare (a 24-25 anni).


Nel Gruppo A :
- il sotto gruppo "donne" incontra prima il cancello di uscita della anticipata Fornero (19+41 e 10 mesi) = 60 anni e 10 mesi di età,
- il sottogruppo uomini al 62mo anno di età (di quota 103) ha 42 anni di contributi, quindi si trova a 10 mesi dal cancello di uscita anticipata Fornero. Pertanto possono essere interessati solo coloro che guadagnano meno dei 37.500 euro annui lordi del massimale di quota 103 oppure coloreo che non riescono ad aspettare 10 mesi.

Nel Gruppo B:
- chi ha riscattato la laurea si trova nelle stesse condizioni del gruppo A,
- mentre chi non l'ha riscattata e si è laureato nei tempi trovando subito dopo lavoro (laurea a 24 anni+41 di contributi= 65 di età) si trova a giovarsi di 2 anni di anticipo rispetto alla Vecchiaia Fornero. Però deve guadagnare a fine carriera da laureato meno di 37.500 euro lordi l'anno (poco probabile), altrimenti ci rimette per due anni la differenza. mentre invece se si è laureato fuoricorso di 1 anno con un solo anno e se con fuoricorso di 2 anni o non ha trovato subito dopo lavoro non ha vantaggio da quota 103 (62+41).
 
ma tanto questa misura vale solo per l'anno prossimo, poi cambia nuovamente tutto e speriamo in maniera definitiva
per l'anno prossimo riguarda solo i nati nel 1961 o precedenti con 41 anni di contributi

Comunque avere 41 anni di contributi a 62 anni è e sarà sempre più in futuro una condizione rarissima
 
Certo, e calmierano i miei aumenti per finanziare pensioni che nessuno utilizzerà!
Quelli che hanno iniziato da giovani vanno prima dei 62 anni
I laureati quasi tutti prenderanno piu’ di 37.500 euro di pensione lorda e quindi non ci andranno con questo taglio
 
misura utile per i titoli sui giornali
 
Siamo a livello di quei cartelli che si trovano nei bar di paese "si fa credito solo ai novantenni accompagnati dai genitori"
 
Certo, e calmierano i miei aumenti per finanziare pensioni che nessuno utilizzerà!
Quelli che hanno iniziato da giovani vanno prima dei 62 anni
I laureati quasi tutti prenderanno piu’ di 37.500 euro di pensione lorda e quindi non ci andranno con questo taglio

Mi sembra di aver capito che i 2850 euro al mese lordi è il massimo che ti danno, fino a 67 anni. Non è che se tu dovessi prendere di più ti impediscono di andare in pensione semplicemente al massimo ti danno quella cifra: quando raggiungerai i 67 anni te la adegueranno, ma se vuoi anticipare a 62 al massimo e per soli 5 anni prenderai 2850 euro al mese lordi... che peraltro mi sembra una bella pensione che diventa anche ricca, se te la vai a spendere in Portogallo, per esempio.

Mi chiedo invece dove tu abiti, per dire che chi ha iniziato a lavorare da giovane, a 62 anni arriva facilmente a 41 anni di contributi e che un laureato prenderebbe più di 37500 euro lordi all'anno di pensione.
Qui a Roma e penso che più a sud sia anche peggio, è molto comune trovare giovani 30enni che campano di lavoretti probabilmente senza contributi. Ma anche gente della mia età che ha iniziato a lavorare (senza aver preso una laurea nel frattempo), ben oltre i 25 anni. E in ogni caso bisogna fare una vita lavorativa priva di qualsiasi interruzione... e già se vai in CIG per 6 mesi, credo che quei contributi valgano "per la misura", ma non per l'anticipo anagrafico.
Allo stesso modo, pur essendo laureato, 37500 euro lordi all'anno io me li sogno e come me uno stuolo di gente laureata che guadagna come me tra i 2000 e i 2500 euro netti al mese a fine carriera (e sono anche fortunati).
Voi del nord non avete proprio la percezione di cosa sia il mercato del lavoro sotto Firenze, mi sa...
 
Mi sembra di aver capito che i 2850 euro al mese lordi è il massimo che ti danno, fino a 67 anni. Non è che se tu dovessi prendere di più ti impediscono di andare in pensione semplicemente al massimo ti danno quella cifra: quando raggiungerai i 67 anni te la adegueranno, ma se vuoi anticipare a 62 al massimo e per soli 5 anni prenderai 2850 euro al mese lordi... che peraltro mi sembra una bella pensione che diventa anche ricca, se te la vai a spendere in Portogallo, per esempio.

Mi chiedo invece dove tu abiti, per dire che chi ha iniziato a lavorare da giovane, a 62 anni arriva facilmente a 41 anni di contributi e che un laureato prenderebbe più di 37500 euro lordi all'anno di pensione.
Qui a Roma e penso che più a sud sia anche peggio, è molto comune trovare giovani 30enni che campano di lavoretti probabilmente senza contributi. Ma anche gente della mia età che ha iniziato a lavorare (senza aver preso una laurea nel frattempo), ben oltre i 25 anni. E in ogni caso bisogna fare una vita lavorativa priva di qualsiasi interruzione... e già se vai in CIG per 6 mesi, credo che quei contributi valgano "per la misura", ma non per l'anticipo anagrafico.
Allo stesso modo, pur essendo laureato, 37500 euro lordi all'anno io me li sogno e come me uno stuolo di gente laureata che guadagna come me tra i 2000 e i 2500 euro netti al mese a fine carriera (e sono anche fortunati).
Voi del nord non avete proprio la percezione di cosa sia il mercato del lavoro sotto Firenze, mi sa...

Non è ancora ben chiaro questo aspetto. Sulla stampa circolano versioni differenti. La versione ufficiale ““chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà prendere una pensione superiore a cinque volte la minima.” viene interpretata sia nel senso del raggiungimento dei 67 anni come fai tu mentre ad es. la Repubblica interpreta la frase “sino al raggiungimento dei requisiti” nel senso del raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata con la Fornero (42 anni e 10 mesi per gli uomini ed 1 anno di meno per le donne). Ovviamente si dovrà attendere la presentazione ufficiale della legge di bilancio e la sua definitiva approvazione per avere un’idea precisa.
 
Riforma o no , i soldi sono sempre meno , vanno spesi bene , non buttati per mantenere mezzo mondo. Quando sento la parola solidarietà mi viene l'orticaria. La torta è sempre più piccola. Ma anche questo governo è uguale ai precedenti. Peccato.
 
Mi sembra di aver capito che i 2850 euro al mese lordi è il massimo che ti danno, fino a 67 anni. Non è che se tu dovessi prendere di più ti impediscono di andare in pensione semplicemente al massimo ti danno quella cifra: quando raggiungerai i 67 anni te la adegueranno, ma se vuoi anticipare a 62 al massimo e per soli 5 anni prenderai 2850 euro al mese lordi... che peraltro mi sembra una bella pensione che diventa anche ricca, se te la vai a spendere in Portogallo, per esempio.

Mi chiedo invece dove tu abiti, per dire che chi ha iniziato a lavorare da giovane, a 62 anni arriva facilmente a 41 anni di contributi e che un laureato prenderebbe più di 37500 euro lordi all'anno di pensione.
Qui a Roma e penso che più a sud sia anche peggio, è molto comune trovare giovani 30enni che campano di lavoretti probabilmente senza contributi. Ma anche gente della mia età che ha iniziato a lavorare (senza aver preso una laurea nel frattempo), ben oltre i 25 anni. E in ogni caso bisogna fare una vita lavorativa priva di qualsiasi interruzione... e già se vai in CIG per 6 mesi, credo che quei contributi valgano "per la misura", ma non per l'anticipo anagrafico.
Allo stesso modo, pur essendo laureato, 37500 euro lordi all'anno io me li sogno e come me uno stuolo di gente laureata che guadagna come me tra i 2000 e i 2500 euro netti al mese a fine carriera (e sono anche fortunati).
Voi del nord non avete proprio la percezione di cosa sia il mercato del lavoro sotto Firenze, mi sa...

37500 lordi all'anno di pensione (non di RAL) sono tanti anche al Nord, anche per i laureati. Io non credo proprio di arrivarci
 
Non è ancora ben chiaro questo aspetto. Sulla stampa circolano versioni differenti. La versione ufficiale ““chi decide di entrare in questa finestra, fino a maturazione dei requisiti, non potrà prendere una pensione superiore a cinque volte la minima.” viene interpretata sia nel senso del raggiungimento dei 67 anni come fai tu mentre ad es. la Repubblica interpreta la frase “sino al raggiungimento dei requisiti” nel senso del raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata con la Fornero (42 anni e 10 mesi per gli uomini ed 1 anno di meno per le donne). Ovviamente si dovrà attendere la presentazione ufficiale della legge di bilancio e la sua definitiva approvazione per avere un’idea precisa.

Credo che non sia costituzionale impedire a qualcuno di andare in pensione perchè "guadagna troppo" :o
Mi dirai che se questa persona a 62 anni ci è arrivato con 41 anni di contributi... ha fatto 30 e può fare anche 31: lavora un altro anno e 10 mesi, o concorda un miniscivolo col datore di lavoro e poi si prende tutta la pensione che merita.

Che poi, non ci pensavo, ma chi ha 41 anni di contributi, raggiunge il primo requisito 1 anno e 10 mesi dopo... perchè dovrebbe aspettare fino a 67 anni? Semmai aspetterà fino a raggiungere il requisito più vicino...
 
Quota 103 è ingiusta perche' lega i lavori usuranti all'età . Cioè per accontentare Salvini si penalizza chi davvero ha bisogno dell'anticipata.
 
Quota 103 è ingiusta perche' lega i lavori usuranti all'età . Cioè per accontentare Salvini si penalizza chi davvero ha bisogno dell'anticipata.

i tuoi messaggi sono sempre criptici... ma che c'entrano adesso i lavori usuranti?
Come al solito ti sarai fatto un ragionamento in testa che conosci solo tu e invece di essere "didattico" e spiegare hai buttato là la sentenza che non si capisce cosa voglia dire e soprattutto cosa c'entri con quota 103 valida per un anno... boh?
 
Mi sembra di aver capito che i 2850 euro al mese lordi è il massimo che ti danno, fino a 67 anni. Non è che se tu dovessi prendere di più ti impediscono di andare in pensione semplicemente al massimo ti danno quella cifra: quando raggiungerai i 67 anni te la adegueranno, ma se vuoi anticipare a 62 al massimo e per soli 5 anni prenderai 2850 euro al mese lordi... che peraltro mi sembra una bella pensione che diventa anche ricca, se te la vai a spendere in Portogallo, per esempio.

Mi chiedo invece dove tu abiti, per dire che chi ha iniziato a lavorare da giovane, a 62 anni arriva facilmente a 41 anni di contributi e che un laureato prenderebbe più di 37500 euro lordi all'anno di pensione.
Qui a Roma e penso che più a sud sia anche peggio, è molto comune trovare giovani 30enni che campano di lavoretti probabilmente senza contributi. Ma anche gente della mia età che ha iniziato a lavorare (senza aver preso una laurea nel frattempo), ben oltre i 25 anni. E in ogni caso bisogna fare una vita lavorativa priva di qualsiasi interruzione... e già se vai in CIG per 6 mesi, credo che quei contributi valgano "per la misura", ma non per l'anticipo anagrafico.
Allo stesso modo, pur essendo laureato, 37500 euro lordi all'anno io me li sogno e come me uno stuolo di gente laureata che guadagna come me tra i 2000 e i 2500 euro netti al mese a fine carriera (e sono anche fortunati).
Voi del nord non avete proprio la percezione di cosa sia il mercato del lavoro sotto Firenze, mi sa...

Sono parzialmente in disaccordo.
37.5k lordi/anni equivalgono più o meno a 2k/mese, quindi meno del tuo attuale stipendio.
Se la soglia è 41 anni di contributi, non puoi includere nel ragionamento chi fa lavoretti, carriere spezzettate, stipendi in nero, etc.

Questa misura come quota 100 alla fine è destinata ai lavoratori della PA vincitori di concorso in età abbastanza giovane (NB: non citare sempre il tuo caso, ci sono tanti laureati, anche in ingegneria, che iniziano a lavorare a 24/25 anni) e va a compensare, dal punto di vista elettorale, la flat tax alle partite iva.

Conclusione: con questa finanziaria il governo ringrazia per i voti di docenti della scuola, altri statali e partite iva allergiche alla fatturazione di tutte le prestazioni.
 
Sono parzialmente in disaccordo.
37.5k lordi/anni equivalgono più o meno a 2k/mese, quindi meno del tuo attuale stipendio.
Se la soglia è 41 anni di contributi, non puoi includere nel ragionamento chi fa lavoretti, carriere spezzettate, stipendi in nero, etc.

Questa misura come quota 100 alla fine è destinata ai lavoratori della PA vincitori di concorso in età abbastanza giovane (NB: non citare sempre il tuo caso, ci sono tanti laureati, anche in ingegneria, che iniziano a lavorare a 24/25 anni) e va a compensare, dal punto di vista elettorale, la flat tax alle partite iva.

Conclusione: con questa finanziaria il governo ringrazia per i voti di docenti della scuola, altri statali e partite iva allergiche alla fatturazione di tutte le prestazioni.

37500 euro lordi all'anno, sono meno del mio attuale stipendio, ma essendo riferiti a una pensione, sono molti di più della mia futura pensione!
La legge stabilisce quella cifra in relazione alla pensione e non allo stipendio prima di andare in pensione
I laureati di 62 anni che hanno finito in corso sono una percentuale dei laureati estremamente minima, comunque. Quelli che hanno pure cominciato a lavorare il giorno dopo la laurea, saranno ancora meno.
Magari dopo, con triennale + biennale ed esami a crocette sarà stato più facile...
 
37500 euro lordi all'anno, sono meno del mio attuale stipendio, ma essendo riferiti a una pensione, sono molti di più della mia futura pensione!
La legge stabilisce quella cifra in relazione alla pensione e non allo stipendio prima di andare in pensione
I laureati di 62 anni che hanno finito in corso sono una percentuale dei laureati estremamente minima, comunque. Quelli che hanno pure cominciato a lavorare il giorno dopo la laurea, saranno ancora meno.
Magari dopo, con triennale + biennale ed esami a crocette sarà stato più facile...

Non vorrei alimentare una flame, ma fino agli anni '80 del secolo scorso, tempo in cui ha iniziato a lavorare chi si appresta a uscire adesso, le condizioni del sistema scolastico e del mondo del lavoro erano molto diverse da quelle di oggi.

I diplomi di maturità degli istituti tecnici erano di per sè abilitanti a una professione (Es Geometri, ragioneri, Periti dove oggi serve una laurea breve) o all'immissione in azienda o nel modo del pubblico/parabubblico (per gli impiegati pubblici oggi ci vuole la laurea breve...).
Aziende che, peraltro, assumevano direttamente e non attraverso forme destrutturate (es cooperative per servizi in appalto, eccetera).
Idem per la laurea, che ricordo in quegli anni essere di 4 anni (eccetto Giurisprudenza di 5 e Medicina di 6) tale per cui era tutt'altro che infrequente (al netto dei somari chiaro) che la laurea fosse conseguita nei tempi previsti.

In sintesi la condizione di chi 'è entrato nel lavoro' subito dopo la scuola-università fino al 1990 ed ha poi avuto un percorso tutto sommato stabile, cioè fatto di continuità contributiva per 'il diritto' alla pensione, non è infrequente.

Ed è il motivo per cui accanto a '41' (di cui ha bisogno una forza politica per dire che ha mantenuto le promesse elettorali) c'è il '62', che nei fatti la equipara all'anticipata Fornero (anzi per chi è donna peggiorerebbe la situazione, come ho detto nel post di apertura)e, per essere ancora più convincenti che nessuno la utilizzi, hanno messo il tetto di retribuizione.

Ricordo che la platea di interessati a questa misura è, a detta del governo, di sole 48.000 persone. Secondo me anche meno.
 
E’ una manovra che interessa sostanzialmente il personale della scuola e dipendenti pubblici
E’ una manovra che crea un precedente, mette un limite agli importi della pensione, indipendentemente da quanto uno ha versato!!!! Quindi pensiamoci bene che arriveremo alla pensione uguale per tutti pur con versamenti molto diversi:
- Aumento del 120% delle minime, cioè di quelli che non hanno versato perche’ la maggior parte sono integrate al minimo
- Tetto per le pensioni medie
- Le pensione alte non vengono aggiornate in percentuale e vengono falcidiate dall’Irpef
Quasi quasi faccio una tabella con l’andamento negli anni della mia pensione, di quella di mia moglie e di mia suocera, purtroppo si stanno avvicinando, con l’abbattimento della perequazione e le aliquote irpef per gli importi più elevati…
 
Non vorrei alimentare una flame, ma fino agli anni '80 del secolo scorso, tempo in cui ha iniziato a lavorare chi si appresta a uscire adesso, le condizioni del sistema scolastico e del mondo del lavoro erano molto diverse da quelle di oggi.

I diplomi di maturità degli istituti tecnici erano di per sè abilitanti a una professione (Es Geometri, ragioneri, Periti dove oggi serve una laurea breve) o all'immissione in azienda o nel modo del pubblico/parabubblico (per gli impiegati pubblici oggi ci vuole la laurea breve...).
Aziende che, peraltro, assumevano direttamente e non attraverso forme destrutturate (es cooperative per servizi in appalto, eccetera).
Idem per la laurea, che ricordo in quegli anni essere di 4 anni (eccetto Giurisprudenza di 5 e Medicina di 6) tale per cui era tutt'altro che infrequente (al netto dei somari chiaro) che la laurea fosse conseguita nei tempi previsti.

In sintesi la condizione di chi 'è entrato nel lavoro' subito dopo la scuola-università fino al 1990 ed ha poi avuto un percorso tutto sommato stabile, cioè fatto di continuità contributiva per 'il diritto' alla pensione, non è infrequente.

Ed è il motivo per cui accanto a '41' (di cui ha bisogno una forza politica per dire che ha mantenuto le promesse elettorali) c'è il '62', che nei fatti la equipara all'anticipata Fornero (anzi per chi è donna peggiorerebbe la situazione, come ho detto nel post di apertura)e, per essere ancora più convincenti che nessuno la utilizzi, hanno messo il tetto di retribuizione.

Ricordo che la platea di interessati a questa misura è, a detta del governo, di sole 48.000 persone. Secondo me anche meno.

Aggiungerei alle lauree quinquennali anche ingegneria, chimica industriale, farmacia, biologia...
Giurisprudenza nel vecchio ordinamento invece era quadriennale, così come Matematica, Fisica, Scienze politiche, Economia e commercio...
La media del completamento della laurea quinquennale in ingegneria era, negli anni 80 (certificata dall'università e da istituti come Alma Laurea) di 7,5 anni: per cui non definirei un ingegnere che è rimasto nella media "reale" e non teorica del corso di studi un "somaro"...

Ti contraddici perchè da un lato assumi che non sia infrequente per i nati nel 1961 avere un percorso di studio e lavorativo che li abbia portati ad avere 41 anni di contributi a 62 anni di età, ma subito dopo affermi anche che secondo te gli interessati sono anche meno dei 48000 stimati, cifra di per sé bassissima: i nati nel 1961 sono 962mila. Facciamo finta che il 20% non ci sia più e che il 50% non lavori (ho esagerato), ce ne sarebbero ancora 385mila pronti per la pensione con quota 41. Se sono solo 48mila, vuol dire che è molto più frequente:
1) non aver iniziato a lavorare a 21 anni
2) non aver finito l'università nei tempi
3) non avere avuto una carriera lavorativa continua
 
Idem per la laurea, che ricordo in quegli anni essere di 4 anni (eccetto Giurisprudenza di 5 e Medicina di 6) tale per cui era tutt'altro che infrequente (al netto dei somari chiaro) che la laurea fosse conseguita nei tempi previsti.

questo è sbagliato. La percentuale di laureati in corso è nettamente piu' alta ora, e di tanto. C'è stato un grosso lavoro per abbassare il tempo necessario a laurearsi perché fino agli anni 90 c'era da un lato troppa selezione (la percentuale di iscritti che si laureava era troppo bassa) e dall'altro il tempo per arrivare alla laurea era esageratamente piu' lungo di quello nominale. Tanto per fare un esempio, università di milano: all'inizio degli anni 90 i laureati in corso in fisica erano il 3%, nel 2004 i laureati in corso alla magistrale di fisica sono stati il 32%, nel 2021 il 77%
 
questo è sbagliato. La percentuale di laureati in corso è nettamente piu' alta ora, e di tanto. C'è stato un grosso lavoro per abbassare il tempo necessario a laurearsi perché fino agli anni 90 c'era da un lato troppa selezione (la percentuale di iscritti che si laureava era troppo bassa) e dall'altro il tempo per arrivare alla laurea era esageratamente piu' lungo di quello nominale. Tanto per fare un esempio, università di milano: all'inizio degli anni 90 i laureati in corso in fisica erano il 3%, nel 2004 i laureati in corso alla magistrale di fisica sono stati il 32%, nel 2021 il 77%

Quindi confermi la mia nettissima sensazione che l'università si è semplificata?
Non è che riesci a trovare le percentuali pure per la facoltà di ingegneria? :D
 
ma.....un mio carissimo amico nato nel 1963 l'anno prossimo dovrebbe andare in pensione anticipata con la Fornero.....43 anni di lavoro e 60 di età,non è che adesso lo bloccano fino a 62 anni....sarebbe una beffa
 
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