Quota 103 (62+41) con tetto a 2800 lordi: ma a chi giova?

ma.....un mio carissimo amico nato nel 1963 l'anno prossimo dovrebbe andare in pensione anticipata con la Fornero.....43 anni di lavoro e 60 di età,non è che adesso lo bloccano fino a 62 anni....sarebbe una beffa

No, con 42 anni e 10 mesi di contributi vai in pensione sempre... piuttosto... costui non ha finito le superiori e non ha preso il diploma e ha cominciato a lavorare a 17 anni, senza perdere un giorno di contributi fino ad oggi... una situazione che definirei "rara"
 
ma.....un mio carissimo amico nato nel 1963 l'anno prossimo dovrebbe andare in pensione anticipata con la Fornero.....43 anni di lavoro e 60 di età,non è che adesso lo bloccano fino a 62 anni....sarebbe una beffa

Perchè lo bloccano fino a 62 anni?:confused:
 
quindi la pensione anticipata con 43 anni di servizio rimane ?
 
quindi la pensione anticipata con 43 anni di servizio rimane ?

certo, rimane l'architettura della Fornero con l'aggiunta di qualche scappatoia per pochi e per sempre meno (quota 100, 102, 103...) Per una riforma complessiva si parla dal 2024
 
Mio padre classe 1960 probabilmente potrà usufruirne ma francamente la si trova anche in famiglia una riforma senza senso perché anticipa di pochi mesi la sua pensione (circa un anno e mezzo) ma non fa nulla per coloro che, come mia madre, hanno pochi contributi né per me che sono trentenne e ho la prospettiva di dover lavorare fino a 67-70 anni (a seconda che io vada con l'anticipata o con la pensione di vecchiaia). Gli ho detto di prenderla comunque visto che comunque lo stato a noi ha già fatto pagare tutto il possibile ed è giusto che dopo anni di lavoro possa finalmente riposarsi (e visto che tanto le pensioni attuali le pago io preferisco che ci sia anche mio padre) ma è chiaramente una riforma dalla visione cortissima, così come lo era quota 100 (fa solo meno danni alle casse dello stato).
Francamente trovo che per diverse ragioni:
1. Età estremamente avanzata e sempre più alta
2. Carriere spesso piene di buchi contributivi
3. Pensioni contributive quindi molto più giuste di quelle passate
ad una quota 100/103 o come la si voglia chiamare, sarebbe meglio abbassare l'età minima a cui andare in pensione di vecchiaia avendo già accumulato i 20 anni minimi di contributi abbassando o eliminando il limite di 2,8 volte il minimo per la vecchiaia anticipata ed eliminando quello di 1,5 volte il minimo per la vecchiaia... lasciando la vecchiaia contributiva solo per chi è sotto i 20 anni di contributi.

Penso che in un sistema contributivo come quello attuale chi va solo con il contributivo debba avere la possibilità di avere una certa flessibilità in più lato età, dopotutto se il montante contributivo è sufficiente anche andare a 60 anni dovrebbe essere sostenibile per le casse dello stato (non dico sotto perché entrano in gioco fattori come l'aumento dell'età media oltre i limiti previsti dal montante), sicuramente non ha senso un sistema così rigido... non solo, tenuto conto di eventuali investimenti o redditi di altri familiari è anche possibile che uno possa accontentarsi di una pensione minima (esempio mia madre visto che la pensione di mio padre è sufficiente per entrambi ma l'entrata extra, per quanto esigua, della futura pensione di mia madre sarebbe davvero utile per vivere meglio).

Tanto per capirci a me piacerebbe, con il mio solo piano di investimenti + risparmio, ritirarmi dal lavoro ben prima di avere più di 40 anni di contributi... e visto il lavoro che faccio potrei anche riuscirci ma sarei estremamente penalizzato rispetto a chi lavora 40+ anni consecutivi perché dovrei mantenermi una decina d'anni in più con i miei risparmi... al contrario se potessi scegliere di andare con 20-30 anni di contributi in pensione a 60 anni percependo una pensione più bassa potrei compensarla con il rendimento dei miei investimenti e i miei risparmi per il tempo da quando mi ritirerei dal lavoro (magari anche a 50-55 anni) e quando andrei effettivamente in pensione sarebbero più che sufficienti.

Questo sistema alla fin fine andrebbe a vantaggio anche di chi avendo una carriera piena di buchi contributivi non riesce ad arrivare a così tanti anni di contribuzione e dovrebbe attendere, con la fornero, i 70 anni solo se supera di 1,5 volte l'assegno sociale... se no anche 75 anni.

E non dico che l'età debba essere 60 come ho scritto, può essere 62, pure 65 e persino 67 senza ulteriori variazioni sarebbe un grande passo in avanti (è vero che in media si vive di più ma c'è anche un limite fisico che non è superabile e che pare ormai sia stato raggiunto da tempo... quindi penso si possa fissare un limite fisso).

Insomma io ogni volta che parlano di quota xxx non vedo particolari modifiche o superamenti della fornero per la stragrande maggioranza delle persone, ma solo tanto debito pubblico che va a vantaggio di davvero pochi lavoratori che sono già in procinto di andare in pensione al massimo 1-2 anni dopo.
Per tutti coloro che non vogliono/possono lavorare 40+ anni la pensione è sempre data dalla riforma fornero e l'età pensionabile per gli attuali 30enni sarà in gran parte tra i 70-75 anni.

Se devono far deficit penso sarebbe più giusto cercare di ristrutturare le pensioni in modo da evitare un gap così ampio tra chi va oggi e chi andrà in futuro e più in particolare dare una buona flessibilità sull'età di uscita a chi va con il contributivo puro.
Se al contrario l'idea è sempre avvantaggiare chi sta già per andare in pensione oggi preferirei quei soldi li usassero per tagliare il cuneo fiscale o anche per non far deficit e migliorare le casse dello stato (cosa che sul lungo periodo libera risorse per fare più cose).
 
37500 euro lordi all'anno, sono meno del mio attuale stipendio, ma essendo riferiti a una pensione, sono molti di più della mia futura pensione!
La legge stabilisce quella cifra in relazione alla pensione e non allo stipendio prima di andare in pensione
I laureati di 62 anni che hanno finito in corso sono una percentuale dei laureati estremamente minima, comunque. Quelli che hanno pure cominciato a lavorare il giorno dopo la laurea, saranno ancora meno.
Magari dopo, con triennale + biennale ed esami a crocette sarà stato più facile...

Le provocazioni sulle lauree che "ai miei tempi erano più difficili" lasciano il tempo che trovano.
Comunque ripeto: questa quota 103 va in direzione di premiare chi ha 41 anni di contributi.

Quindi chi ha iniziato presto a lavorare o subito dopo la laurea e non ha mai avuto buchi.
Nel mondo della scuola, tra chi è entrato negli anni '80, c'è una marea di gente in queste condizioni.

Di fatto si tratta di 2-3 anni di anticipo pensionistico senza incorrere nelle penalizzazioni di opzione donna.

Big rassegnati
- non sei partita iva
- non sei evasore seriale
- non sei dipendente pubblico
- non hai patrimoni nascosti
- non campi di sussidi, avendo tutte le proprietà al sole

Nessun governo ha promesse elettorali per te
 
Mio padre classe 1960 probabilmente potrà usufruirne ma francamente la si trova anche in famiglia una riforma senza senso perché anticipa di pochi mesi la sua pensione (circa un anno e mezzo) ma non fa nulla per coloro che, come mia madre, hanno pochi contributi né per me che sono trentenne e ho la prospettiva di dover lavorare fino a 67-70 anni (a seconda che io vada con l'anticipata o con la pensione di vecchiaia). Gli ho detto di prenderla comunque visto che comunque lo stato a noi ha già fatto pagare tutto il possibile ed è giusto che dopo anni di lavoro possa finalmente riposarsi (e visto che tanto le pensioni attuali le pago io preferisco che ci sia anche mio padre) ma è chiaramente una riforma dalla visione cortissima, così come lo era quota 100 (fa solo meno danni alle casse dello stato).
Francamente trovo che per diverse ragioni:
1. Età estremamente avanzata e sempre più alta
2. Carriere spesso piene di buchi contributivi
3. Pensioni contributive quindi molto più giuste di quelle passate
ad una quota 100/103 o come la si voglia chiamare, sarebbe meglio abbassare l'età minima a cui andare in pensione di vecchiaia avendo già accumulato i 20 anni minimi di contributi abbassando o eliminando il limite di 2,8 volte il minimo per la vecchiaia anticipata ed eliminando quello di 1,5 volte il minimo per la vecchiaia... lasciando la vecchiaia contributiva solo per chi è sotto i 20 anni di contributi.

Penso che in un sistema contributivo come quello attuale chi va solo con il contributivo debba avere la possibilità di avere una certa flessibilità in più lato età, dopotutto se il montante contributivo è sufficiente anche andare a 60 anni dovrebbe essere sostenibile per le casse dello stato (non dico sotto perché entrano in gioco fattori come l'aumento dell'età media oltre i limiti previsti dal montante), sicuramente non ha senso un sistema così rigido... non solo, tenuto conto di eventuali investimenti o redditi di altri familiari è anche possibile che uno possa accontentarsi di una pensione minima (esempio mia madre visto che la pensione di mio padre è sufficiente per entrambi ma l'entrata extra, per quanto esigua, della futura pensione di mia madre sarebbe davvero utile per vivere meglio).

Tanto per capirci a me piacerebbe, con il mio solo piano di investimenti + risparmio, ritirarmi dal lavoro ben prima di avere più di 40 anni di contributi... e visto il lavoro che faccio potrei anche riuscirci ma sarei estremamente penalizzato rispetto a chi lavora 40+ anni consecutivi perché dovrei mantenermi una decina d'anni in più con i miei risparmi... al contrario se potessi scegliere di andare con 20-30 anni di contributi in pensione a 60 anni percependo una pensione più bassa potrei compensarla con il rendimento dei miei investimenti e i miei risparmi per il tempo da quando mi ritirerei dal lavoro (magari anche a 50-55 anni) e quando andrei effettivamente in pensione sarebbero più che sufficienti.

Questo sistema alla fin fine andrebbe a vantaggio anche di chi avendo una carriera piena di buchi contributivi non riesce ad arrivare a così tanti anni di contribuzione e dovrebbe attendere, con la fornero, i 70 anni solo se supera di 1,5 volte l'assegno sociale... se no anche 75 anni.

E non dico che l'età debba essere 60 come ho scritto, può essere 62, pure 65 e persino 67 senza ulteriori variazioni sarebbe un grande passo in avanti (è vero che in media si vive di più ma c'è anche un limite fisico che non è superabile e che pare ormai sia stato raggiunto da tempo... quindi penso si possa fissare un limite fisso).

Insomma io ogni volta che parlano di quota xxx non vedo particolari modifiche o superamenti della fornero per la stragrande maggioranza delle persone, ma solo tanto debito pubblico che va a vantaggio di davvero pochi lavoratori che sono già in procinto di andare in pensione al massimo 1-2 anni dopo.
Per tutti coloro che non vogliono/possono lavorare 40+ anni la pensione è sempre data dalla riforma fornero e l'età pensionabile per gli attuali 30enni sarà in gran parte tra i 70-75 anni.

Se devono far deficit penso sarebbe più giusto cercare di ristrutturare le pensioni in modo da evitare un gap così ampio tra chi va oggi e chi andrà in futuro e più in particolare dare una buona flessibilità sull'età di uscita a chi va con il contributivo puro.
Se al contrario l'idea è sempre avvantaggiare chi sta già per andare in pensione oggi preferirei quei soldi li usassero per tagliare il cuneo fiscale o anche per non far deficit e migliorare le casse dello stato (cosa che sul lungo periodo libera risorse per fare più cose).

L'unica riforma giusta è lasciare solo la versione contributiva Fornero.
Ti contraddici quando auspichi più flessibilità ma ti lamenti delle pensioni basse per chi ha pochi contributi.

Se tu vuoi smettere di lavorare prima hai a disposizione la rpevidenza complementare, ma non puoi sperare che sia l'inps a mantenerti.

Mandare in pensione la gente a 60 anni con meno di 1000€/mese è anti-economico per lo stato, perché si troverebbe in dieci anni troppi pensionati poveri, da aiutare con altri sistemi (pensione di cittadinanza, indennità varie, etc.).

Nella vita bisogna lavorare dichiarando tutto e pagando i relativi contributi: fuori da questo schema non esiste sistema previdenziale che tenga.
 
Per fortuna che rimane la Fornero che è sempre li’ irremovibile, cercano di abbatterla ma non la scalfiscono neppure, tutte queste manovre pigliavoti che costano e basta.
Quando sarete in pensione con tutte queste decurtazioni accettate oggi solo per la fregola di andare in pensione, sarete soddisfatti?
 
L'unica riforma giusta è lasciare solo la versione contributiva Fornero.
Ti contraddici quando auspichi più flessibilità ma ti lamenti delle pensioni basse per chi ha pochi contributi.

Se tu vuoi smettere di lavorare prima hai a disposizione la rpevidenza complementare, ma non puoi sperare che sia l'inps a mantenerti.

Mandare in pensione la gente a 60 anni con meno di 1000€/mese è anti-economico per lo stato, perché si troverebbe in dieci anni troppi pensionati poveri, da aiutare con altri sistemi (pensione di cittadinanza, indennità varie, etc.).

Nella vita bisogna lavorare dichiarando tutto e pagando i relativi contributi: fuori da questo schema non esiste sistema previdenziale che tenga.

Mi sa che hai letto male o ho scritto peggio. Non mi sono mai lamentato delle pensioni basse per chi ha pochi contributi, ho detto che proprio perché c'è il contributivo qualcuno che può dimostrare di avere altri redditi a cui attingere potrebbe voler scegliere di anticipare la pensione anche a costo di prendere pensioni basse (e potendo dimostrare di prendere altri redditi non dovrebbe usufruire di welfare per chi ha davvero bisogno), si pensi a chi ha investimenti redditizi o a chi ha un partner con pensione elevata (o comunque sufficiente per la coppia).
Senza contare che una persona che guadagna bene potrebbe avere diritto ad una bella pensione già prima dell'età decisa per legge in base al suo montante contributivo ma al momento la limitazione per accedere all'anticipata di vecchiaia prevede un minimo di 20 anni di contributi e un assegno che superi di 2,8 volte il minimo che è tantissimo per uno sconto sull'età ridicolo (solo 3 anni).

Altra cosa, la previdenza complementare non l'ho toccato come argomento ma a mio parere è molto fallace... di fatto non permette di anticipare l'assegno pensionistico ma solo di incrementarlo (ritirare i soldi in anticipo è possibile solo quando si verificano condizioni particolari e la tassazione è sfavorevole). Di fatto conviene di gran lunga investire in autonomia in modo da poter scegliere quando ritirare l'investimento e come investirli questi soldi (vero c'è la RITA ma ha tantissime limitazioni e non è comunque conveniente rispetto all'investire in autonomia).

Sono d'accordo che bisogna lavorare dichiarando tutto e pagando i relativi contributi ma penso che proprio perché il sistema diverrà sempre più totalmente contributivo debba avere quel minimo di flessibilità in più. Ad oggi invece si pensa solo a chi ha lavorato più di 40 anni consecutivi che diverranno 45 quando dovrei andare in pensione io... ossia si andrà a 67 anni pur avendo lavorato senza sosta o in alternativa, per chi come me vorrà fermarsi prima ci sarà da attendere 3 anni in più (se non di più in caso approvino quota xxx) anche se magari con tutti i risparmi, investimenti e montante potrei tranquillamente accontentarmi di 2-300€ in meno al mese (per dire) ma andare prendere prima l'assegno pensionistico.
Stesso discorso vale per chi ha una carriera piena di buchi contributivi ma ha comunque un montante sostanzioso (basta che negli anni in cui lavora il guadagno sia alto per essere possibile).

Insomma il problema non è la fornero in se, il problema è che continuano a far deficit per fare leggi che sono pensate solo per una categoria molto ristretta di lavoratori che lo sarà anche di più in futuro. Io sarei anche d'accordo a non toccare la fornero a patto che smettano di far deficit per leggine di questo genere, se proprio vogliono toccarla e far deficit almeno intervengano per fare in modo che venga abbassata l'età e data maggiore flessibilità sulla pensione di vecchiaia piuttosto che sull'anticipata.
 
Il problema è sempre quello , se non hai una discreta pensione non può lasciare facilmente il lavoro. Diventeresti un peso per lo stato. Ci sono già troppi parassiti da mantenere , gente che grava sempre di più su chi lavora. La porcata di aumentare le minime ne è un esempio.Gente che ha sempre pagato poco e nulla e ora vorrebbe discrete pensioni.
 
Completamente d’accordo!
Come ho scritto in precedenza, sono tutte manovre per accorciare le distanze tra le pensioni
Tutte uguali, chi ha pagato come quelle integrate al minimo, la linea di Mander per il primo pilastro! Solo che qui tra noi e il datore di lavoro abbiamo pagato il 33% dello stipendio, noi ex dipendenti.
Qualcuno al governo lo dimentica!
 
...
Comunque ripeto: questa quota 103 va in direzione di premiare chi ha 41 anni di contributi.

Quindi chi ha iniziato presto a lavorare o subito dopo la laurea e non ha mai avuto buchi.
Nel mondo della scuola, tra chi è entrato negli anni '80, c'è una marea di gente in queste condizioni.

Di fatto si tratta di 2-3 anni di anticipo pensionistico senza incorrere nelle penalizzazioni di opzione donna.

Non è così:
1) chi ha inizato presto a lavorare (a 19-20 anni) o ha riscattato la laurea incontra prima l'anticipata Fornero -se donna- o -se uomo- anticipa di 10 mesi al massimo (19+42,10=61,10 e 20+42,10=62,10).
2) Chi ha iniziato a lavorare dopo i 26 anni (da 27 in su) incontra prima l'uscita a 67 anni della vecchiaia Fornero (27+41=68).
3) Per Chi ha iniziato a 26 è inifluente (26+41=67).
4) Unici beneficiari sono coloro che hanno iniziato a lavorare tra 22 e 25 anni (quindi senza laurea o con laurea non riscattata),
i quali incontrano 41 anni di contriibuti a 22+41=63 anni e 25+41=66 anni di età, giovandosi rispettivamente di un anticipo da 4 a 1 anno rispetto alla vecchiaia.

Ma per questi ultimi, che il Gpoverno dice essere da aprile a dicembre 2023 48.000 teste, hanno messo come disincentivo il tetto alla pensione, e se lo hanno posto a 37.5000 di RAL annui, vuol dire che hanno (l'inps ha i dati e ci vuole poco a farlo) fatto la simulazione delle pensioni di queste 48.000 teste per vedere dove mettere un tetto che fosse incisivo e quindi disincentivante.
 
Chiedo venia, forse sono io che sono duro di comprendonio.
Relativamente al punto 4:
chi l'anno prossimo avrà 66 anni e 41 di contributi 3 anni prima, nel 2020, aveva 63 anni e 38 di contributi... quindi rientrava in quota 100 e già sta in pensione.
Chi l'anno prossimo avrà 65 anni e 41 di contributi, anche lui 3 anni prima rientrava in quota 100 e già sta in pensione.
Chi l'anno prossimo avrà 64 anni e 41 di conributi, 2 anni prima rientrava anche lui in quota 100 e già sta in pensione.
Chi avrà 63 e 41 di contributi è l'unico che non ha potuto usufruire né di quota 100 né di quota 102 perché era troppo giovane ed è quindi il solo che avrà un piccolo vantaggio da questa legge, ma solo perché era rimasto vergognosamente fuori da quota 100, nonostante i 39 anni di contributi ma purtroppo i soli 61 anni di età nel 2021.
Io trovo che una nuova quota 100 a 62 anni di età e almeno 38 di contributi, sia la combinazione più giusta, anche se mi piacerebbe che dopo i 60 anni fosse data un'ampia flessibilità per uscire con la pensione che viene fuori: magari, come è stato detto, il 60 enne ha ereditato 2 case e aggiunge 1500 euro di affitti alla pensione ridotta
 
Mi sa che hai letto male o ho scritto peggio. Non mi sono mai lamentato delle pensioni basse per chi ha pochi contributi, ho detto che proprio perché c'è il contributivo qualcuno che può dimostrare di avere altri redditi a cui attingere potrebbe voler scegliere di anticipare la pensione anche a costo di prendere pensioni basse (e potendo dimostrare di prendere altri redditi non dovrebbe usufruire di welfare per chi ha davvero bisogno), si pensi a chi ha investimenti redditizi o a chi ha un partner con pensione elevata (o comunque sufficiente per la coppia).
Senza contare che una persona che guadagna bene potrebbe avere diritto ad una bella pensione già prima dell'età decisa per legge in base al suo montante contributivo ma al momento la limitazione per accedere all'anticipata di vecchiaia prevede un minimo di 20 anni di contributi e un assegno che superi di 2,8 volte il minimo che è tantissimo per uno sconto sull'età ridicolo (solo 3 anni).

Altra cosa, la previdenza complementare non l'ho toccato come argomento ma a mio parere è molto fallace... di fatto non permette di anticipare l'assegno pensionistico ma solo di incrementarlo (ritirare i soldi in anticipo è possibile solo quando si verificano condizioni particolari e la tassazione è sfavorevole). Di fatto conviene di gran lunga investire in autonomia in modo da poter scegliere quando ritirare l'investimento e come investirli questi soldi (vero c'è la RITA ma ha tantissime limitazioni e non è comunque conveniente rispetto all'investire in autonomia).

Sono d'accordo che bisogna lavorare dichiarando tutto e pagando i relativi contributi ma penso che proprio perché il sistema diverrà sempre più totalmente contributivo debba avere quel minimo di flessibilità in più. Ad oggi invece si pensa solo a chi ha lavorato più di 40 anni consecutivi che diverranno 45 quando dovrei andare in pensione io... ossia si andrà a 67 anni pur avendo lavorato senza sosta o in alternativa, per chi come me vorrà fermarsi prima ci sarà da attendere 3 anni in più (se non di più in caso approvino quota xxx) anche se magari con tutti i risparmi, investimenti e montante potrei tranquillamente accontentarmi di 2-300€ in meno al mese (per dire) ma andare prendere prima l'assegno pensionistico.
Stesso discorso vale per chi ha una carriera piena di buchi contributivi ma ha comunque un montante sostanzioso (basta che negli anni in cui lavora il guadagno sia alto per essere possibile).

Insomma il problema non è la fornero in se, il problema è che continuano a far deficit per fare leggi che sono pensate solo per una categoria molto ristretta di lavoratori che lo sarà anche di più in futuro. Io sarei anche d'accordo a non toccare la fornero a patto che smettano di far deficit per leggine di questo genere, se proprio vogliono toccarla e far deficit almeno intervengano per fare in modo che venga abbassata l'età e data maggiore flessibilità sulla pensione di vecchiaia piuttosto che sull'anticipata.

Ok stiamo correggendo il tiro.

Previdenza complementare: tramite il meccanismo della Rita permette di anticipare la pensione (in pratica da dieci anni prima della pensione ti danno un decimo all'anno di quanto hai accumulato).

Pensioni basse: l'Italia è il paese dei chiagni e fotti. Se apri un qualsiasi giornale troverai l'ex calciatore, l'ex velina, l'ex cantante , etc che si lamentano che hanno vissuto di lussi e ora vanno alla Caritas a mangiare e chiedono sussidi perché non riescono a mantenersi solo con la pensione sociale. Figurati quanto altri anonimi signor Rossi ci sono in queste stesse condizioni (che si sono sputt***i tutto e a 65 anni pretendono sia lo stato a mantenerli).

Avrò capito male prima, ma tu ti contraddici di nuovo. "Sai quanti avrebbero comunque una pensione alta?" e poi mi parli che 2.8*pensione minima è un traguardo difficile da raggiungere! Considera che 2.8*pensione minima è meno di 1500/mese lordi e tantissimi non riuscirebbero a mantenersi. Dunque è un limite fin troppo generoso, chi non ci rientra è giusto che sia spinto a lavorare di più.


I minimi fissati dalla Fornero sono corretti.
È difficile dimostrare di avere redditi fissi e garantiti per pretendere dallo stato una pensione dai 55 anni. D'altronde chi ha redditi generati da altre entrate (affitti, investimenti, partner danaroso, etc) può benissimo smettere di lavorare quando vuole e aspettare la pensione statale senza patemi.
Insomma pretendere la pensione Inps da giovani si presta eccessivamente a "truffe" e situazioni di arrembaggio (sai quante aziende farebbero finti licenziamenti? sai quanti non sanno valutare il netto dal lordo e si accorgerebbero solo tardi di aver fatto male i conti? Sai quanti dichiarerebbero redditi dimostrabili e poi li sputt***ebbero il giorno dopo aver iniziato a ricevere la pensione?)
 
Completamente d’accordo!
Come ho scritto in precedenza, sono tutte manovre per accorciare le distanze tra le pensioni
Tutte uguali, chi ha pagato come quelle integrate al minimo, la linea di Mander per il primo pilastro! Solo che qui tra noi e il datore di lavoro abbiamo pagato il 33% dello stipendio, noi ex dipendenti.
Qualcuno al governo lo dimentica!

Però se paghi il 33% per 35 anni con un lavoro medio non prendi la minima, dai.

Sull'andazzo invece sono d'accordo con te: troppi vivono cercando di arraffare più welfare possibile, perché sanno che lo stato non lascia morire di fame nessuno.
E allora giù di lavoro in nero, finti ciechi, finti invalidi, rdc con isee abbassati ad arte, etc.
 
Non è così:
1) chi ha inizato presto a lavorare (a 19-20 anni) o ha riscattato la laurea incontra prima l'anticipata Fornero -se donna- o -se uomo- anticipa di 10 mesi al massimo (19+42,10=61,10 e 20+42,10=62,10).
2) Chi ha iniziato a lavorare dopo i 26 anni (da 27 in su) incontra prima l'uscita a 67 anni della vecchiaia Fornero (27+41=68).
3) Per Chi ha iniziato a 26 è inifluente (26+41=67).
4) Unici beneficiari sono coloro che hanno iniziato a lavorare tra 22 e 25 anni (quindi senza laurea o con laurea non riscattata),
i quali incontrano 41 anni di contriibuti a 22+41=63 anni e 25+41=66 anni di età, giovandosi rispettivamente di un anticipo da 4 a 1 anno rispetto alla vecchiaia.

Ma per questi ultimi, che il Gpoverno dice essere da aprile a dicembre 2023 48.000 teste, hanno messo come disincentivo il tetto alla pensione, e se lo hanno posto a 37.5000 di RAL annui, vuol dire che hanno (l'inps ha i dati e ci vuole poco a farlo) fatto la simulazione delle pensioni di queste 48.000 teste per vedere dove mettere un tetto che fosse incisivo e quindi disincentivante.

Che 42 anni sia molto simile a 42 anni e 10 mesi non ci piove. Un dipendente con continuità retributiva e laurea riscattata (ma inizio a lavorare un paio anno dopo laurea), arriva prima a 42 anni che a 42 anni e 10 mesi.
37.5k non è così basso come sembra, probabilmente un docente prenderebbe meno; detto che comunque si prende fino a 37.5 solo fino a che non si raggiungono i requisiti per una pensione standard (e nel contributivo, la anticipata è solo 10 mesi più avanti) quindi l'eventuale penalizzazione dura al massimo 10 mesi.

Conti a parte.
Tutti sono consapevoli che solo la Fornero è il metodo equo e sostenibile.
Questa riforma è fatta per accontentare ulteriori 48k persone, REGALANDOGLI DEI SOLDI A SPESE PUBBLICHE, così come è stato fatto per tutti gli anticipi dal 2012 in poi (quota 100, quota 41, esodati, etc ).

L'unica soluzione è non votare chi promette regalo elettorali. Se lo si fa, bisogna riconoscere di aver agito per interesse personale e a danno della collettività.

Io trovo che una nuova quota 100 a 62 anni di età e almeno 38 di contributi, sia la combinazione più giusta, anche se mi piacerebbe che dopo i 60 anni fosse data un'ampia flessibilità per uscire con la pensione che viene fuori: magari, come è stato detto, il 60 enne ha ereditato 2 case e aggiunge 1500 euro di affitti alla pensione ridotta

tu come al solito ritieni che la legge più giusta sia quella che regala soldi a te ed esclude tutti quelli che vengono appena dopo di te.
Smettila di seguire le sirene populiste.

Al di fuori dei paletti della Fornero siamo sempre nel territorio dei regali in chiave elettorale. Qualcuno viene accontentato a danni della collettività, ma non si può sbracare troppo.

Sarebbe meglio evitare di andare al governo facendo promesse simili.
 
Solo la Fornero è il metodo equo e sostenibile.
Al di fuori dei paletti della Fornero siamo sempre nel territorio dei regali in chiave elettorale.
Sarebbe meglio evitare di andare al governo facendo promesse simili.

Standing ovattino, sei un libro stampato!
 
@Benjamin_Malaussène
Premesso che come detto quel che ho scritto è solo un modo alternativo per utilizzare il deficit che viene continuamente fatto, quindi se non venisse fatto nuovo deficit tenendo la Fornero non avrei nulla in contrario. Insomma il mio è un discorso "se vuoi fare deficit per le pensioni perlomeno rendi il sistema più sostenibile per tutti al posto che fare regali a destra e a manca".
Riguardo la flessibilità dell'età in uscita con pensioni più basse penso che si potrebbe risolvere il problema di cui parli semplicemente facendo accettare esplicitamente dei limiti nell'accesso a forme di welfare statale per poter avere accesso alla pensione prima di x anni. Poi tutto si presta ad essere abusato ma a mio parere basta legiferare tenendo a mente i possibili abusi (cosa che non si fa in generale su questo sono d'accordo basti guardare al reddito di cittadinanza che lo prendono cani e porci perché viene richiesta una semplice autocertificazione).
In ogni caso un certo livello di welfare per gli anziani ci dev'essere, l'assegno sociale non verrà di certo eliminato, difatti non dico di far andare in pensione chi prenderebbe meno dell'assegno sociale, solo di permettere a chi ha già i capitali e non graverà sulle tasche dello stato di andare in pensione in anticipo, il che penso sia un ottimo modo per liberare posti di lavoro per i giovani senza fare regali, tenuto conto che il sistema si basa sui contributi dei giovani che lavorano penso sia assolutamente auspicabile farlo. Tieni comunque conto che l'età che ho suggerito non è neanche così lontana dai 67 anni odierni anzi ho anche scritto che penso che 67 anni possano pure andar bene a patto di non rivalutarli oltre (e questo è l'unico punto che penso andrebbe davvero cambiato nella Fornero a prescindere da tutto. Perché fare di 67 anni l'obiettivo definitivo oltre che giusto (a prescindere dall'età media a 67 anni non si è più in grado di lavorare in quanto molto anziani) darebbe a molti giovani la speranza di arrivarci e ridarebbe quindi fiducia in tutto il sistema). Insomma tra il fatto che la flessibilità in uscita sarebbe comunque ad un'età vicina a quella attuale e il fatto che l'assegno sarebbe proporzionale al montante contributivo ma comunque superiore all'assegno sociale e non darebbe diritto a welfare aggiuntivo penso si potrebbe arrivare ad un sistema sostenibile anche sul lungo periodo che però sia anche più vicino alle esigenze dei lavoratori che ad oggi non vedono alcun traguardo.
Insomma non ho neanche mai parlato di 55 anni, ho scritto come minimo 60 ma esplicitando il fatto che anche altre età più vicine a 67 a patto di essere limiti definitivi che non si rivalutano verso l'alto nel tempo sono accettabili.

Parlo di limite alto per 2.8 volte il minimo perché per arrivare a quella cifra la stragrande maggioranza dovrà lavorare ben oltre i 20 anni minimi richiesti per la pensione di vecchiaia anticipata e quella di vecchiaia. Penso che un limite più realistico sia 1,5 volte il minimo come richiesto attualmente a chi arriva a quella di vecchiaia che, essendo molto in la con l'età non dovrebbe avere vincoli di minimo... Lasciando la vecchiaia contributiva solo per chi non ha neanche il requisito di 20 anni di contributi, ma ne ha almeno 5... Insomma la vecchiaia contributiva non cambierebbe.

Il problema della Rita come già scritto è che ha una quantità di limitazioni enorme. A parte il fatto che devi accettare che sia di fatto qualcun altro ad investire quei soldi per te per almeno 5 anni e quei soldi possono rendere meglio altrove, poi non è che puoi decidere di smettere di lavorare e accedere alla Rita... Puoi farlo solo se smetti ed entro 5 anni successivi vai in pensione oppure se sei disoccupato già da 24 mesi ed entro 10 anni maturi il diritto alla pensione....
Sono limiti abbastanza pesanti significa, ad oggi, andare in pensione a 62 anni (che non sono per nulla pochi e se vai a quell'età tanto vale puntare all'anticipata con 43 anni di contributi) o a 58 essendo però già a 56 disoccupato. Senza contare che in gran parte sono soldi sottratti al Tfr... Tanto vale usare quello per gli anni che mancano alla pensione.
Non dico che non sia una possibilità ma penso che si potrebbe proporre una simile flessibilità senza richiedere l'adesione ad un fondo.

Concludo ribadendo che se la riforma Fornero non venisse mai toccata sarei anche d'accordo con il fatto che deve rimanere così (metterei solo un tetto definivo all'età visto che a 67 anni si è fisicamente già provati e che chi si ritrova ad arrivare alla pensione di vecchiaia contributiva va 5 anni dopo) ma ad oggi viene toccata continuamente e penso quindi che piuttosto che toccarla per chi andrebbe comunque in pensione pochi mesi dopo si dovrebbe pensare a chi ha pochi contributi.
 
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Se vogliamo argomentare dobbiamo essere realisti
Parlo di limite alto per 2.8 volte il minimo perché per arrivare a quella cifra la stragrande maggioranza dovrà lavorare ben oltre i 20 anni minimi richiesti per la pensione di vecchiaia anticipata e quella di vecchiaia. Penso che un limite più realistico sia 1,5 volte il minimo come richiesto attualmente a chi arriva a quella di vecchiaia che, essendo molto in la con l'età non dovrebbe avere vincoli di minimo... Lasciando la vecchiaia contributiva solo per chi non ha neanche il requisito di 20 anni di contributi, ma ne ha almeno 5... Insomma la vecchiaia contributiva non cambierebbe.
Dici che 64anni vanno bene, ma ti lamenti dei 2.8x contributi.
Siamo realisti: chi arriva a 64 anni:
- o ha lavorato per molto più di 20 anni (almeno 30) e quindi raggiunge agevolmente 2.8*assegno sociale
- o ha altre rendite che gli consentono di non lavorare e quindi può attendere la pensione di vecchiaia
- o ha versato contributi un mese sì e un mese no, accordandosi con datore compiacente (preferisci 1000 in mano o 800 post tassazione?) o ricorrendeo ad altre pratiche evasive


Il problema della Rita come già scritto è che ha una quantità di limitazioni enorme. A parte il fatto che devi accettare che sia di fatto qualcun altro ad investire quei soldi per te per almeno 5 anni e quei soldi possono rendere meglio altrove, poi non è che puoi decidere di smettere di lavorare e accedere alla Rita... Puoi farlo solo se smetti ed entro 5 anni successivi vai in pensione oppure se sei disoccupato già da 24 mesi ed entro 10 anni maturi il diritto alla pensione....
Sono limiti abbastanza pesanti significa, ad oggi, andare in pensione a 62 anni (che non sono per nulla pochi e se vai a quell'età tanto vale puntare all'anticipata con 43 anni di contributi) o a 58 essendo però già a 56 disoccupato. Senza contare che in gran parte sono soldi sottratti al Tfr... Tanto vale usare quello per gli anni che mancano alla pensione.
Non dico che non sia una possibilità ma penso che si potrebbe proporre una simile flessibilità senza richiedere l'adesione ad un fondo.
Non capisco le obiezioni.
Se sei disoccupato, puoi accedere ad un'età anche abbastanza bassa (parliamo sempre prima dei 60 anni).
Per i primi due anni lo stato prevede già la naspi.
Se non si vuole dare ad altri il TFR, ci si licenzia e si vive col TFR fino alla pensione.

Concludo ribadendo che se la riforma Fornero non venisse mai toccata sarei anche d'accordo con il fatto che deve rimanere così (metterei solo un tetto definivo all'età visto che a 67 anni si è fisicamente già provati e che chi si ritrova ad arrivare alla pensione di vecchiaia contributiva va 5 anni dopo) ma ad oggi viene toccata continuamente e penso quindi che piuttosto che toccarla per chi andrebbe comunque in pensione pochi mesi dopo si dovrebbe pensare a chi ha pochi contributi.

Il 64 della pensione anticipata diventerà (nel lungo periodo) 67 anni
Il 67 della pensione di anzianità diventerà (nel lungo periodo) 70 anni
 
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