Quota 103 (62+41) con tetto a 2800 lordi: ma a chi giova?

...tu come al solito ritieni che la legge più giusta sia quella che regala soldi a te ed esclude tutti quelli che vengono appena dopo di te.
Smettila di seguire le sirene populiste.

Al di fuori dei paletti della Fornero siamo sempre nel territorio dei regali in chiave elettorale. Qualcuno viene accontentato a danni della collettività, ma non si può sbracare troppo.

Sarebbe meglio evitare di andare al governo facendo promesse simili.

Ma manco per idea.
Io ho sempre detto che quello che auspico lo auspico per tutti, anche per chi nasce oggi e inizierà a lavorare tra 25 anni: anche lui dovrà poter scegliere, raggiunti i 60 anni se continuare a lavorare o se prendere una pensione (leggermente) ridotta pur di uscire prima.
 
Se vogliamo argomentare dobbiamo essere realisti

Dici che 64anni vanno bene, ma ti lamenti dei 2.8x contributi.
Siamo realisti: chi arriva a 64 anni:
- o ha lavorato per molto più di 20 anni (almeno 30) e quindi raggiunge agevolmente 2.8*assegno sociale
- o ha altre rendite che gli consentono di non lavorare e quindi può attendere la pensione di vecchiaia
- o ha versato contributi un mese sì e un mese no, accordandosi con datore compiacente (preferisci 1000 in mano o 800 post tassazione?) o ricorrendeo ad altre pratiche evasive

È anche possibile che la rendita non sia abbastanza alta da mantenersi ma integrando con una pensione lo sia.
Io in particolare vorrei smettere di lavorare quando i risparmi sono sufficienti per avere un rendimento da investimento non necessariamente sufficiente da solo a mantenermi ma sufficiente aggiunto alla pensione, ed erodendo il resto del risparmio arrivare all'età di pensionamento prestabilita sulla base di spesa annuale + stima inflazione (escludendo dal calcolo il TFR per tenermi largo).
Insomma l'idea è lavorare sui 20-25 anni (comunque meno di 30) e interrompere volontariamente la mia carriera lavorativa. Non conto di arrivare a 2,8 volte il minimo in questo lasso di tempo, ma visto il mio stipendio attuale e i miei investimenti è probabile che sarò in grado di ritirarmi senza problemi (ho anche già casa di proprietà senza mutuo).
Altre persone potrebbero, come mia madre, avere sempre sui 25 anni di contributi ma avere un familiare che riesce a mantenere entrambi (mia madre ovviamente ha mio padre la cui prossima pensione non sarà altissima, ma sufficiente a mantenere entrambi) e che se potesse accedere al suo montante attuale potrebbe integrare alla prossima pensione di mio padre per arrivare più comodamente a fine mese.
E no, non ho mai preso nulla fuori busta anzi mi incazzo molto quando vedo che qualcuno evade le tasse.

Non capisco le obiezioni.
Se sei disoccupato, puoi accedere ad un'età anche abbastanza bassa (parliamo sempre prima dei 60 anni).
Per i primi due anni lo stato prevede già la naspi.
Se non si vuole dare ad altri il TFR, ci si licenzia e si vive col TFR fino alla pensione.

La Naspi è prevista solo in caso di licenziamento, non in caso di dimissioni volontarie.
Inoltre l'ammontare della RITA dipende tutto da quel che hai versato nel fondo integrativo... se il fondo integrativo è stato riempito per 5 anni sono 4 soldi in croce distribuiti in 10 anni, se è stato riempito per più tempo significa aver lasciato molto di più il che significa aver potuto risparmiare meno durante il lavoro stesso.
E di certo la seconda opzione che hai scritto (prendersi il TFR tutto insieme e basta) conviene di gran lunga rispetto alla RITA visto che si può anche investire in modo più adeguato e ricevere senza vincoli d'età.
A meno di non aver puntato alla RITA fin dal primo anno di lavoro puntando a ritirarsi esattamente quando è possibile farlo la RITA non ha granché senso... è ok solo per le detrazioni che si ottengono su quei soldi e per la minima integrazione del datore di lavoro nel fondo pensione, che comunque non valgono un buon investimento in autonomia.

Il 64 della pensione anticipata diventerà (nel lungo periodo) 67 anni
Il 67 della pensione di anzianità diventerà (nel lungo periodo) 70 anni

Appunto, a me sembra troppo. La gente durerà anche di più in media, ma durare di più non significa che non invecchia e già a 67 anni si è anziani... a 70 si è proprio vecchi e anche lavori come il mio (faccio il programmatore) che non richiedono sforzi fisici, richiedono una certa concentrazione che non si può avere per periodi di tempo prolungati a quell'età.

Se proprio non si vuol far andare la gente in pensione ad un'età decente almeno si preveda un meccanismo di part time agevolato per gli anziani in modo che chi raggiunge una certa età possa iniziare a lavorare meno ore e si possa quindi affaticare meno. E non parlo per me, come detto io a prescindere dalla legge + o - quando avrò una cifra sufficiente e un buon ritorno dai miei investimenti mi ritirerò (sono fortunato e potrò probabilmente farlo con 20-25 anni di contributi... 30 se proprio va male... con le attuali regole legge fornero che arriverà a 70 anni)... Parlo per tutti gli altri della mia generazione, per le donne che non hanno potuto lavorare (o che come mia madre si sono ritrovati con meno contributi di quelli che credevano perché all'epoca non si riuscivano a controllare i contributi e ormai sono andati in prescrizione), per coloro che in generale essendo nel contributivo puro e avendo quindi tutti gli svantaggi che questo comporta dovrebbero perlomeno avere quella minima flessibilità in più che dovrebbe essere loro possibile proprio in virtù del contributivo. Ma più in particolare parlo di tutti quelli sempre esclusi dalle leggine che favoriscono sempre chi ha 40+ anni di contributi dimenticandosi sempre di chi non ci arriva. Hanno fatto un sacco di deficit per quota 100, quota 103 e per mandare in pensione baby in passato... mi pare solo giusto che un minimo si pensi anche alla maggior parte dei giovani attuali che si ritrovano spesso con carriere piene di buchi contributivi (perché magari fanno la stagione, altra possibilità che non hai contemplato) e che quindi lavorano 3-4 mesi l'anno e che non avranno mai 40+ anni di contributi.
 
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È anche possibile che la rendita non sia abbastanza alta da mantenersi ma integrando con una pensione lo sia.
Io in particolare vorrei smettere di lavorare quando i risparmi sono sufficienti per avere un rendimento da investimento non necessariamente sufficiente da solo a mantenermi ma sufficiente aggiunto alla pensione, ed erodendo il resto del risparmio arrivare all'età di pensionamento prestabilita sulla base di spesa annuale + stima inflazione (escludendo dal calcolo il TFR per tenermi largo).
Insomma l'idea è lavorare sui 20-25 anni (comunque meno di 30) e interrompere volontariamente la mia carriera lavorativa. Non conto di arrivare a 2,8 volte il minimo in questo lasso di tempo, ma visto il mio stipendio attuale e i miei investimenti è probabile che sarò in grado di ritirarmi senza problemi (ho anche già casa di proprietà senza mutuo).
Altre persone potrebbero, come mia madre, avere sempre sui 25 anni di contributi ma avere un familiare che riesce a mantenere entrambi (mia madre ovviamente ha mio padre la cui prossima pensione non sarà altissima, ma sufficiente a mantenere entrambi) e che se potesse accedere al suo montante attuale potrebbe integrare alla prossima pensione di mio padre per arrivare più comodamente a fine mese.
E no, non ho mai preso nulla fuori busta anzi mi incazzo molto quando vedo che qualcuno evade le tasse.



La Naspi è prevista solo in caso di licenziamento, non in caso di dimissioni volontarie.
Inoltre l'ammontare della RITA dipende tutto da quel che hai versato nel fondo integrativo... se il fondo integrativo è stato riempito per 5 anni sono 4 soldi in croce distribuiti in 10 anni, se è stato riempito per più tempo significa aver lasciato molto di più il che significa aver potuto risparmiare meno durante il lavoro stesso.
E di certo la seconda opzione che hai scritto (prendersi il TFR tutto insieme e basta) conviene di gran lunga rispetto alla RITA visto che si può anche investire in modo più adeguato e ricevere senza vincoli d'età.
A meno di non aver puntato alla RITA fin dal primo anno di lavoro puntando a ritirarsi esattamente quando è possibile farlo la RITA non ha granché senso... è ok solo per le detrazioni che si ottengono su quei soldi e per la minima integrazione del datore di lavoro nel fondo pensione, che comunque non valgono un buon investimento in autonomia.



Appunto, a me sembra troppo. La gente durerà anche di più in media, ma durare di più non significa che non invecchia e già a 67 anni si è anziani... a 70 si è proprio vecchi e anche lavori come il mio (faccio il programmatore) che non richiedono sforzi fisici, richiedono una certa concentrazione che non si può avere per periodi di tempo prolungati a quell'età.

Se proprio non si vuol far andare la gente in pensione ad un'età decente almeno si preveda un meccanismo di part time agevolato per gli anziani in modo che chi raggiunge una certa età possa iniziare a lavorare meno ore e si possa quindi affaticare meno. E non parlo per me, come detto io a prescindere dalla legge + o - quando avrò una cifra sufficiente e un buon ritorno dai miei investimenti mi ritirerò (sono fortunato e potrò probabilmente farlo con 20-25 anni di contributi... 30 se proprio va male... con le attuali regole legge fornero che arriverà a 70 anni)... Parlo per tutti gli altri della mia generazione, per le donne che non hanno potuto lavorare (o che come mia madre si sono ritrovati con meno contributi di quelli che credevano perché all'epoca non si riuscivano a controllare i contributi e ormai sono andati in prescrizione), per coloro che in generale essendo nel contributivo puro e avendo quindi tutti gli svantaggi che questo comporta dovrebbero perlomeno avere quella minima flessibilità in più che dovrebbe essere loro possibile proprio in virtù del contributivo. Ma più in particolare parlo di tutti quelli sempre esclusi dalle leggine che favoriscono sempre chi ha 40+ anni di contributi dimenticandosi sempre di chi non ci arriva. Hanno fatto un sacco di deficit per quota 100, quota 103 e per mandare in pensione baby in passato... mi pare solo giusto che un minimo si pensi anche alla maggior parte dei giovani attuali che si ritrovano spesso con carriere piene di buchi contributivi (perché magari fanno la stagione, altra possibilità che non hai contemplato) e che quindi lavorano 3-4 mesi l'anno e che non avranno mai 40+ anni di contributi.


A 70 anni il 90 % delle persone è da rottamare , buona per le case di riposo.
 
Aiuto, l’anno prossimo faccio 70 anni…..a dire il vero quest’anno mi hanno già tolto dei pezzi, sono bello leggero, settimana prossima devo avere un riscontro sull’eventuale rottamazione, cercavo di non pensarci….
Magari il mancato aumento della pensione non mi interesserà più!
 
Aiuto, l’anno prossimo faccio 70 anni…..a dire il vero quest’anno mi hanno già tolto dei pezzi, sono bello leggero, settimana prossima devo avere un riscontro sull’eventuale rottamazione, cercavo di non pensarci….
Magari il mancato aumento della pensione non mi interesserà più!

ma no certamente.sei simpatico e leggero, lunga vita a quelli come te.
 
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