FaGal
Nuovo Utente
- Registrato
- 21/7/02
- Messaggi
- 17.980
- Punti reazioni
- 231
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2004/03/15/rapportomutui.htm
I tassi di interesse mai così bassi spiegano il fenomeno anche se il costo ancora in crescita delle abitazioni costringe gli acquirenti a chiedere cifre più alte e periodi di ammortamento più lunghi. Aumenta la percentuale dei giovani mutuatari, in calo la fascia di età tra i 36 e i 45 anni
Il boom dei mutui, non si ferma la corsa alla casa
ROSA SERRANO
Boom dell’indebitamento delle famiglie italiane per acquistare casa. Il debito con le banche è, infatti, triplicato in soli sei anni, passando dai 41 miliardi e 522 milioni di euro del dicembre 1997 a oltre 126 miliardi di euro del dicembre 2003. Questo impressionante dato è l’effetto combinato dell’inarrestabile aumento dei prezzi delle case, della drastica riduzione del costo dei mutui, dall’aumento della durata contrattuale dei finanziamenti e del costante incremento dei finanziamenti richiesti dai mutuatari. Ci troviamo di fronte ad una corsa al rialzo sia dei prezzi degli immobili che dell’indebitamento delle famiglie che "avanzano" praticamente in parallelo e può certamente creare in prospettiva seri problemi per i bilanci delle famiglie italiane, soprattutto giovani coppie, che in molti casi, si sono indebitate al limite delle loro disponibilità finanziarie pur di ottenere lo status di proprietario immobiliare.
«Il calo dei tassi d’interesse afferma Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline – ha spinto ancora di più la scelta verso il variabile che permette non solo di risparmiare notevolmente sulla rate, ma anche di ottenere importi di mutuo più elevati: a parità di rata per un mutuo a 15 anni, con un tasso variabile si ottengono 100.000 euro, con un fisso meno di 85.000». L’importo medio del mutuo è passato dai 69.600 euro del primo semestre 2001 ai 100.100 del secondo semestre 2003.
E, in questo contesto ci si deve chiedere: quando finirà la corsa dei prezzi del mattone? Per Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’ufficio studi della Gabetti, il 2004 potrebbe essere l’anno della stabilità e non più della crescita e delle tensioni dei prezzi delle case che se troppo stimolati, non fanno certamente bene al mercato, andando a creare valori che possono effettivamente creare quella bolla speculativa di cui abbiamo sentito parlare così a lungo negli ultimi anni ma che in realtà non abbiamo mai rilevato. Ghisolfi evidenzia che i consumi ridotti all’osso, il crollo della fiducia verso il sistema bancario e nelle istituzioni imprenditoriali provocati dagli ultimi crack finanziari, la "sindrome della quarta settimana", ovvero la paura di non riuscire ad arrivare a fine mese, sono tutte spinte motivazionali che portano la famiglia a guardare con fiducia al solo bene che non li ha mai traditi dal dopoguerra ad oggi: la casa come forma di investimento diretta o indiretta. Con questi scenari, si deve ritenere che dopo tre anni di forte crescita dei prezzi delle case siamo forse giunti ad un momento di stabilizzazione che si dovrebbe consolidare durante tutto il 2004.
Anche Rocco Attinà, responsabile dell’Osservatorio Immobiliare della Fiaip (una delle due federazioni degli operatori immobiliari) prevede per il primo semestre 2004 un mercato residenziale generalmente stabile in termini di prezzi di compravendita.
Il mutuo copre ormai oltre la metà dell’importo necessario per acquistare casa. Questo il dato medio nazionale elaborato da "Scenari Immobiliari" su un panel di istituti bancari e finanziari rappresentativi del mercato dei mutui in Italia e presenti nell’Osservatorio dell’istituto di ricerca relativo all’ultimo quadrimestre 2003. «La quota di mutuo è salita, rispetto ad uno anno fa, del 7 per cento – afferma Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – mentre la quota media nel 2001 era intorno al 35 per cento; questo significa che nel giro di un triennio la quota di mutuo sul totale investito è aumentata di circa il 45%. Il ricorso al mutuo è prevalente, nell’acquisto di una casa, nel centro e ha il suo minimo nel sud e nelle isole».
Per quanto concerne le destinazione del mutuo secondo la tipologia di abitazione, il dato più interessante è la netta diminuzione del mutuo utilizzato per comprare una prima casa (4,8%), a favore della seconda casa e della ristrutturazione. Le richieste di finanziamento sono particolarmente forti nel centro Italia, minime al sud. L’osservatorio presenta anche la distribuzione dei mutuatari per fascia di età del capofamiglia. L’elemento più interessante è l’accresciuta percentuale di mutuatari nella fascia 2635 anni (quando si formano le giovani coppie). In calo del 2 per cento le fasce più adulte (oltre i 45 anni) e quelle più giovani (meno di 25 anni), più netto il regresso dei mutuatari nella fascia di età fra 36 e 45 anni (5%). Chi chiede il mutuo è sempre più giovane e spesso questo prestito è indispensabile per comprare una casa; sovente si rischia di indebitarsi con mutui a tasso variabile come se il costo del denaro non dovesse più aumentare. É, invece, necessaria grande prudenza e lasciarsi un certo margine di manovra in termini di reddito disponibile.
I tassi di interesse mai così bassi spiegano il fenomeno anche se il costo ancora in crescita delle abitazioni costringe gli acquirenti a chiedere cifre più alte e periodi di ammortamento più lunghi. Aumenta la percentuale dei giovani mutuatari, in calo la fascia di età tra i 36 e i 45 anni
Il boom dei mutui, non si ferma la corsa alla casa
ROSA SERRANO
Boom dell’indebitamento delle famiglie italiane per acquistare casa. Il debito con le banche è, infatti, triplicato in soli sei anni, passando dai 41 miliardi e 522 milioni di euro del dicembre 1997 a oltre 126 miliardi di euro del dicembre 2003. Questo impressionante dato è l’effetto combinato dell’inarrestabile aumento dei prezzi delle case, della drastica riduzione del costo dei mutui, dall’aumento della durata contrattuale dei finanziamenti e del costante incremento dei finanziamenti richiesti dai mutuatari. Ci troviamo di fronte ad una corsa al rialzo sia dei prezzi degli immobili che dell’indebitamento delle famiglie che "avanzano" praticamente in parallelo e può certamente creare in prospettiva seri problemi per i bilanci delle famiglie italiane, soprattutto giovani coppie, che in molti casi, si sono indebitate al limite delle loro disponibilità finanziarie pur di ottenere lo status di proprietario immobiliare.
«Il calo dei tassi d’interesse afferma Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline – ha spinto ancora di più la scelta verso il variabile che permette non solo di risparmiare notevolmente sulla rate, ma anche di ottenere importi di mutuo più elevati: a parità di rata per un mutuo a 15 anni, con un tasso variabile si ottengono 100.000 euro, con un fisso meno di 85.000». L’importo medio del mutuo è passato dai 69.600 euro del primo semestre 2001 ai 100.100 del secondo semestre 2003.
E, in questo contesto ci si deve chiedere: quando finirà la corsa dei prezzi del mattone? Per Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’ufficio studi della Gabetti, il 2004 potrebbe essere l’anno della stabilità e non più della crescita e delle tensioni dei prezzi delle case che se troppo stimolati, non fanno certamente bene al mercato, andando a creare valori che possono effettivamente creare quella bolla speculativa di cui abbiamo sentito parlare così a lungo negli ultimi anni ma che in realtà non abbiamo mai rilevato. Ghisolfi evidenzia che i consumi ridotti all’osso, il crollo della fiducia verso il sistema bancario e nelle istituzioni imprenditoriali provocati dagli ultimi crack finanziari, la "sindrome della quarta settimana", ovvero la paura di non riuscire ad arrivare a fine mese, sono tutte spinte motivazionali che portano la famiglia a guardare con fiducia al solo bene che non li ha mai traditi dal dopoguerra ad oggi: la casa come forma di investimento diretta o indiretta. Con questi scenari, si deve ritenere che dopo tre anni di forte crescita dei prezzi delle case siamo forse giunti ad un momento di stabilizzazione che si dovrebbe consolidare durante tutto il 2004.
Anche Rocco Attinà, responsabile dell’Osservatorio Immobiliare della Fiaip (una delle due federazioni degli operatori immobiliari) prevede per il primo semestre 2004 un mercato residenziale generalmente stabile in termini di prezzi di compravendita.
Il mutuo copre ormai oltre la metà dell’importo necessario per acquistare casa. Questo il dato medio nazionale elaborato da "Scenari Immobiliari" su un panel di istituti bancari e finanziari rappresentativi del mercato dei mutui in Italia e presenti nell’Osservatorio dell’istituto di ricerca relativo all’ultimo quadrimestre 2003. «La quota di mutuo è salita, rispetto ad uno anno fa, del 7 per cento – afferma Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – mentre la quota media nel 2001 era intorno al 35 per cento; questo significa che nel giro di un triennio la quota di mutuo sul totale investito è aumentata di circa il 45%. Il ricorso al mutuo è prevalente, nell’acquisto di una casa, nel centro e ha il suo minimo nel sud e nelle isole».
Per quanto concerne le destinazione del mutuo secondo la tipologia di abitazione, il dato più interessante è la netta diminuzione del mutuo utilizzato per comprare una prima casa (4,8%), a favore della seconda casa e della ristrutturazione. Le richieste di finanziamento sono particolarmente forti nel centro Italia, minime al sud. L’osservatorio presenta anche la distribuzione dei mutuatari per fascia di età del capofamiglia. L’elemento più interessante è l’accresciuta percentuale di mutuatari nella fascia 2635 anni (quando si formano le giovani coppie). In calo del 2 per cento le fasce più adulte (oltre i 45 anni) e quelle più giovani (meno di 25 anni), più netto il regresso dei mutuatari nella fascia di età fra 36 e 45 anni (5%). Chi chiede il mutuo è sempre più giovane e spesso questo prestito è indispensabile per comprare una casa; sovente si rischia di indebitarsi con mutui a tasso variabile come se il costo del denaro non dovesse più aumentare. É, invece, necessaria grande prudenza e lasciarsi un certo margine di manovra in termini di reddito disponibile.