Recente letteratura accademica su efficienza e prevedibilità dei mercati finanziari

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swaption

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Volevo sapere da qualche esperto in econometria se la letteratura accademica esistente sancisce o meno l'ipotesi dei mercati efficienti . Sappiamo infatti che se questa ipotesi è valida , non ci sarebbe modo di fare previsioni con analisi grafica ( che comunque personalmente ritengo la meno robusta perchè la più artificiale ) e addirittura anche buona parte della analisi fondamentale sarebbe inutile . So che Lo e McKinley hanno da poco rifiutato questa ipotesi , dopo che per decenni ( da Samuelson in poi ) era comunemente accettata . E' così ? Se si , qualcuno sa cosa dicono Lo e McKinley ? Si possono fare previsioni e come ?
Se no rischiamo veramente , con certe analisi , di giocare alla roulette a favore del banco .

Peccato che nessuno risponda , ci vorrebbe uno come piedi a terra che è esperto di statistica .
Il punto è questo : l'efficienza dei mercati significa che non si possono usare le info storiche ( forma debole ) per prevedere il futuro . Quindi prezzi e volumi non danno segnali , altro che trendline , resistenze , supporti . Però i modelli statistici come il capm utilizzano proprio dati storici ( rend. attesi , varianze-covarianze ) per costruire il portafoglio titoli . Inoltre , per selezionare i titoli si fa ricorso a serie storiche di dati come utili , p/e , d/p , etc . Allora non è vero che le serie storiche non servono ... è qui che non capisco . E' logico che debbano essere usate : se non abbiamo la storia , cosa abbiamo ? La moneta , e basta .


Se è vera l'ipotesi l'at è una bufala colossale , che funziona solo perchè tanti la usano e le banche la usano per incassare commissioni e incastrare il mercato con trucchetti che innescano volatilità e movimenti senza senso , se ne vedono tanti .

Certo che c'è anche un'altra cosa oscura
In statistica applicata alle serie economiche si usano le medie mobili . Come in AT . Ma invece gli studiosi sono scettici , per esempio , sulla parte quantitativa della AT , cioè indicatori tipo rsi : perchè ?
Una mm cosa ha di più nobile rispetto a un rsi ? Non è sempre un indicatore costruito su serie storiche di prezzi ? Si ...

Per ultimo : mettono ancora più nella confusione quei siti che ti spiegano che l'efficienza in forma debole è empiricamente provata ma poi in un'altra pagina ti piazzano grafici e indicatori . Mah!



Ho copiato i post in un nuovo thread come chiestomi da engineer , per dargli un titolo migliore : sicuramente lui ne sa molto più di noi messi insieme , quindi aspettiamo le sue considerazioni . Ciao

:)
 
Non capisco quale sia il tuo dubbio e da cosa derivi....
l'efficenza dei mercati non esiste? l'analisi tecnica è una bufala?? non ho capito sinceramente. comunque modelli di ottimizzazione come il capm o quello di markowitz (credo si scriva cosi') da cui deriva basano i loro studi comunque su dati soggettivi come i rendimenti attesi(anzi direi che i rendimenti attesi sono il dato fondamentale) sia in conto capitale che come dividendi. E i rendimenti attesi come si calcolano?? cioe' si deve attualizzare alla data di studio il rendimento ad esempio di ogni anno da qui al 2005 per ottenere un fair value di un titolo e poi evidenziare sopra o sotto valutazioni dello stesso. Ma il rendimento atteso come viene calcolato?? da cosa deriva?? da semplici studi che posso essere anche di tipo tecnico anche se riempie piu' la bocca parlare di bilanci e p/e ecc. Ora mi chiedo e mi sono chiesto ai tempi degli studi...ma se i rendimenti attesi vengono ritoccati quasi ogni trimestre ha senso costruire un modello teorico?? per me no. Ed inoltre ha senso fare previsioni sull'anno in corso e poi ogni mese ritoccare le stesse (al ribasso quasi sempre) e poi attendere l'uscita dei dati per vedere se sono superiori o inferiori ale stime (gia' ritoccate). Per me no. La trattazione non finirebbe qui comunque posso dirti con estrema modestia che se l'analisi tecnica non servisse a niente a quest'ora ero rovinato dopo il secondo mese di trading. Non entro nella diatriba tra analisti tecnici o fondamentale ma sinceramente farsi seghe mentali per cercare di stimare i rendimenti attesi di un titolo o settore e poi trovarsi dopo un mese con -20% dellondice perche' qualche buon uomo vuol fare la guerra...beeee direi che non serva a molto. Molto meglio tirare qualche linea sul grafico e sotto si shorta e sopra si va lughi tutto qui.
 
D'accordo .
La diatriba tecnica - fondamentale non esiste , sono complementari .

Ma sarà engineer a rispondere per bene.
 
PRIMA DOMANDA/COMMENTO: EFFICIENZA, PREVEDIBILITA’ E SIGNIFICATIVITA’ STATISTICA

Scritto da swaption
Volevo sapere da qualche esperto in econometria se la letteratura accademica esistente sancisce o meno l'ipotesi dei mercati efficienti . Sappiamo infatti che se questa ipotesi è valida , non ci sarebbe modo di fare previsioni con analisi grafica ( che comunque personalmente ritengo la meno robusta perchè la più artificiale ) e addirittura anche buona parte della analisi fondamentale sarebbe inutile .

Ciao swaption sono economist
(non engineer, il messaggio ti è arrivato dal nick del mio collega perché non mi ero accorto che si era loggato sul mio computer).

Ti voglio rispondere in maniera esauriente perchè il tema è di fondamentale importanza e le domande che hai postato mettono in discussione proprio le basi, il fondamento dell'analisi tecnica e econometrica.

Fai molto bene a porti queste domande: purtoppo molti econometrici e analisti tecnici partono a testa bassa con le loro analisi, anche le più sofisticate, ma io lo dico sempre, se non verificano le condizioni di base per la prevedibilità, fanno solo un esercizio intellettuale inutile.

Se hai la pazienza di aspettare un paio di giorni prima di replicare, cercherò di rispondere con ordine a tutte le tue domande, poi discutiamo quanto vuoi.


Incominciamo con la prima domanda/commento:
se questa ipotesi è valida , non ci sarebbe modo di fare previsioni con analisi grafica.
Il problema non sta esattamente in questi termini: in realtà anche se l'ipotesi di mercati efficienti fosse "accademicamente" valida, questo non escluderebbe in assoluto la possibilità di fare previsioni (la renderebbe solo meno probabile).

Mi spiego meglio: la letteratura accademica (di qualsiasi campo, dall'economia, alla medicina, etc.) non "sancisce" ipotesi, può solo "rifutare" (reject) o "non rifiutare" le ipotesi esistenti (per chi conosce Karl Popper, sono le famose "congetture e confutazioni", alla base della moderna teoria del metodo scientifico).

Nel caso dei mercati finanziari, l'ipotesi di base (ragionevolmente) postulata è che i mercati siano efficienti, non esista nessun "free lunch", quindi non siano prevedibili con informazioni passate. Ora quello che fanno gli studi accademici è cercare di rifiutare, scardinare questa ipotesi, nessuno si sognerebbe di perdere tempo facendo uno studio per dimostrare l'efficienza dei mercati, che è già l'ipotesi accettata.

Come questi studi "rifiutano" l'ipotesi di base? Trovando fatti, relazioni che dimostrano la prevedibilità dei mercati in momenti storici passati (queste analisi non hanno niente a che vedere con il fatto di far girare un sistemino di analisi tecnica che sembra funzionare negli ultimi n anni, a fare questo sono buoni tutti, ma non dimostra niente). Tuttavia, per "rifiutare" l'ipotesi e avere i lavori pubblicati devono trovare relazioni di causa-effetto, o di prevedibilità, molto robuste, non so nelle altre scienze ma in economia serve almeno il 95% di significatività statistica.

"95% di significatività" vuol dire che queste relazioni devono essere vere con almeno il 95% di probabilità. In pratica, la probabilità che si siano manifestate per caso, per un fatto meramente statistico, deve essere inferiore al 5%.

Quindi se un paper viene pubblicato, il professore (oltre ad essere ben introdotto nell'ambiente..... tutto il mondo è paese....)deve essere uno veramente in gamba, deve aver trovato una bella inefficienza, e averla saputa isolare efficacemente da altri fenomeni di disturbo, in maniera da poterla evidenziare con il suo bel 95% di significatività.

Ora, ci potrebbero essere molte inefficienze che non sono così ampie da arrivare ad essere pubblicate, ma che sono comunque interessanti per un investitore/trader/arbitraggista. Io personalmente, quando trovo delle inefficienze con il 70-80% di significatività statistica, le passo al mio collega che segue i programmi dei modelli econometrici (engineer appunto), per vedere se per caso, sfruttando questa inefficienza, si riesce a trovare un sistema per battere i costi di transazione e remunerare sufficientemente il capitale in base ai rischi che si prendono. Ogni tanto si riesce.

Spero di averti chiarito il primo punto. Tuttavia ti anticipo che esiste tutto un recente filone di letteratura accademica, che non ha ancora un nome definito, (c'è chi la chiama "behavioral finance", "information theory", e non so cos'altro), che ha trovato diversi casi di violazione dell'ipotesi di mercati efficienti. Andrew Lo e Craig MacKinlay, che tu hai citato, sono secondo me due dei più grandi esponenti di questo filone di letteratura.

Certamente studiare dei mercato sapendo di avere alle spalle uno studio che ha evidenziato il 95% di significatività fa sentire molto più tranquilli. Tuttavia attenzione che questi studi possono essere un'arma a doppio taglio.... dopo che vengono pubblicati, tutti si accorgono dell'inefficienza, la sfruttano e il mercato diventa efficiente. Il merito dei professori in questo caso è duplice, hanno fatto un bel lavoro accademico e hanno contribuito a rendere efficiente il mercato. E hanno anche dimostrato di essere sinceramente appassionati perla ricerca, preferendo pubblicare lavori piuttosto che non rivelare l'inefficienza per sfruttarla personalmente.

Più tardi o domani rispondo alla tua seconda domanda, cerco tra le mie carte e ti posto i riferimenti di alcuni lavori di Lo e MacKinlay.

Ciao
RR
 
SECONDO COMMENTO/DOMANDA: LO, MACKINLAY E LETTERATURA ACCADEMICA

Scritto da swaption
So che Lo e McKinley hanno da poco rifiutato questa ipotesi , dopo che per decenni ( da Samuelson in poi ) era comunemente accettata . E' così ? Se si , qualcuno sa cosa dicono Lo e McKinley ? Si possono fare previsioni e come?

Ciao swaption,
Lo e Mac Kinlay sono effettivamente i primi e i più famosi esponenti di questo filone di letteratura che ha cominciato a scardinare l'ipotesi tradizionale di mercati efficienti.

Il primo, più famoso paper a cui ti riferisci deve essere quello citato sempre da tutti (non più recentissimo, ha ormai 14 anni...):

w2168 May 1989 Andrew W. Lo, A. Craig MacKinlay, Stock Market Prices Do Not Follow Random Walks: Evidence From a Simple Specification Test (AP CF ME)



Successivamente hanno scritto altri papers, meno famosi ma non meno interessanti sempre sul tema dell'efficienza e prevedibilità dei mercati finanziari (il loro "cavallo di battaglia" storico):

w6257 Nov 1997 Andrew W. Lo, A. Craig MacKinlay, June Zhang, Econometric Models of Limit-Order Executions (AP)

w5027 Feb 1995 Andrew W. Lo A. Craig MacKinlay, Maximizing Predictability in the Stock and Bond Markets (AP)

w3888 Oct 1991 Jerry A. Hausman, Andrew W. Lo, A. Craig MacKinlay, An Ordered Probit Analysis of Transaction Stock Prices (AP)

w3001 Mar 1991 Andrew W. Lo, A. Craig MacKinlay, Data-Snooping Biases in Tests of Financial Asset Pricing Models (AP CF ME)

w2977 Feb 1991 Andrew W. Lo, A. Craig MacKinlay, When are Contrarian Profits Due to Stock Market Overreaction? (AP CF ME)

w2960 Feb 1991, Andrew W. Lo, A. Craig MacKinlay, An Econometric Analysis of Nonsynchronous Trading (AP CF ME)



Oltre a loro, altri famosi esponenti della "behavioral finance" sono Froot, Seasholes, Bekaert, Stephen Ross, Tornell e Levich. Qui ci sono i papers più interessanti sulla prevedibilità dei mercati:

w6687 Aug 1998 Kenneth A. Froot, Paul G.J. O'Connell, Mark S. Seasholes, The Portfolio Flows of International Investors, I (AP)

w8207 Apr 2001 Andrew Ang, Geert Bekaert, Stock Return Predictability: Is it There? (AP)

w7835 Aug 2000 Evan Gatev, Stephen A. Ross, Rebels, Conformists, Contrarians and Momentum Traders (AP)

w7753 Jun 2000 Aaron Tornell, Robust-H-infinity Forecasting and Asset Pricing Anomalies (AP IFM)

w7699 May 2000 Jonathan Lewellen, Jay Shanken, Estimation Risk, Market Efficiency, and the Predictability of Returns (AP)

w7416 Nov 1999 Yin-Wong Cheung, Menzie D. Chinn, Traders, Market Microstructure and Exchange Rate Dynamics (IFM)

w3818 Apr 1994 Richard M. Levich, Lee R. Thomas, The Significance of Technical Trading-Rule Profits in the Foreign Exchange Market: A Bootstrap Approach (ITI IFM)

w0899 Dec 1998 Richard M. Levich, Rosario C. Rizzo, Alternative Tests for Time Series Dependence Based on Autocorrelation Coefficients



I testi degli articoli puoi trovarli, oltre che sulle rispettive riviste dove sono stati pubblicati, nel sito del NBER (National Bureau of Economic Research): www.nber.org
I papers sono scaricabili online pagando al NBER un rimborso spese normalmente compreso tra $5 e $15.

L'ultimo articolo della lista puoi trovarlo nel sito del prof. Levich:
http://pages.stern.nyu.edu/~rlevich/wps.htm
dove puoi scaricarlo gratis.



Come vedi, la letteratura accademica ha trovato diverse violazioni dell'ipotesi di mercati efficienti. Nonostante ciò, ai corsi introduttivi all'università e nelle presentazioni di banche, Sim, etc. continua ad essere presentata come un ipotesi "indiscussa".

Spero di essere stato esauriente su questa prima parte della tua domanda perché questo è un problema che mi sta particolarmente a cuore.

Appena posso risponderò (probabilmente in maniera più sintetica) al resto della tua domanda.

Ciao
RR
 
Ciao economist ,
grazie delle esaurienti risposte . Io avrei già un paio di domande , ma ti lascio finire di rispondere prima.
Mi sa che da qui impareremo tutti parecchio.
 
Re: PRIMA DOMANDA/COMMENTO: EFFICIENZA, PREVEDIBILITA’ E SIGNIFICATIVITA’ STATISTICA

Certamente studiare dei mercato sapendo di avere alle spalle uno studio che ha evidenziato il 95% di significatività fa sentire molto più tranquilli. Tuttavia attenzione che questi studi possono essere un'arma a doppio taglio.... dopo che vengono pubblicati, tutti si accorgono dell'inefficienza, la sfruttano e il mercato diventa efficiente. Il merito dei professori in questo caso è duplice, hanno fatto un bel lavoro accademico e hanno contribuito a rendere efficiente il mercato. E hanno anche dimostrato di essere sinceramente appassionati perla ricerca, preferendo pubblicare lavori piuttosto che non rivelare l'inefficienza per sfruttarla personalmente.

Questo se ho capito bene, deve essere un grave problema per certe societa' costrette a stare forzatamente sul mercato e quindi a gestire il rischio
Prima o poi tutte le tecniche di gestione del rischio diventeranno superate?
 
Re: Re: PRIMA DOMANDA/COMMENTO: EFFICIENZA, PREVEDIBILITA’ E SIGNIFICATIVITA’ STATISTICA

Scritto da Pik Ass 1929
Certamente studiare dei mercato sapendo di avere alle spalle uno studio che ha evidenziato il 95% di significatività fa sentire molto più tranquilli. Tuttavia attenzione che questi studi possono essere un'arma a doppio taglio.... dopo che vengono pubblicati, tutti si accorgono dell'inefficienza, la sfruttano e il mercato diventa efficiente. Il merito dei professori in questo caso è duplice, hanno fatto un bel lavoro accademico e hanno contribuito a rendere efficiente il mercato. E hanno anche dimostrato di essere sinceramente appassionati perla ricerca, preferendo pubblicare lavori piuttosto che non rivelare l'inefficienza per sfruttarla personalmente.

Questo se ho capito bene, deve essere un grave problema per certe societa' costrette a stare forzatamente sul mercato e quindi a gestire il rischio
Prima o poi tutte le tecniche di gestione del rischio diventeranno superate?

Forse e' una domanda a cui non c' e' risposta :D
ed e' megli non pensarci :D
 
Qua io non ho capito una mazza!
Cosa puo' voler dire efficienza dei mercati nella gestone del rischio?
Un esempio di efficienza si ha quando io ho una correlazione tra 2 mercati che dice che se A scende di uno anche B scende di uno?
Ho una inefficienza quando questa legge al momento non si verifica ma poi col passare del tempo si presenta?
E' cosi'?
 
Scritto da Pik Ass 1929
Qua io non ho capito una mazza!
Cosa puo' voler dire efficienza dei mercati nella gestone del rischio?
Un esempio di efficienza si ha quando io ho una correlazione tra 2 mercati che dice che se A scende di uno anche B scende di uno?
Ho una inefficienza quando questa legge al momento non si verifica ma poi col passare del tempo si presenta?
E' cosi'?

La definizione di efficienza dei mercati finanziari è questa : un mkt è efficiente se tutto il set di informazioni sui titoli è scontato nel prezzo immediatamente ( o giù di lì ) . Significa che essendo già tutto incorporato nel prezzo , il prezzo di oggi è la migliore stima del valore intrinseco della società.

In realtà ci sono 3 livelli di efficienza :

1. efficienza in forma debole : nel prezzo sono scontate le info passate ( questa è quella dimostrata , che sancisce l'inutilità della at come strumento previsionale )

2. efficienza in forma semiforte : scontate anche le info presenti ( ultimi bilanci , ultimi dati , neanche la af sarebbe utile ) . Questa invece credo di avere letto sia assente , ci sono titoli che non scontano per niente bene le ultime news , per vari motivi ( tra cui la presenza di operatori sul titolo )

3. efficienza in forma forte, questa è impossibile credo : il prezzo sconta anche le news degli insider , di modo che neanche loro possano ottenere extrarendimenti investendo sul titolo ( cioè rendimenti superiori a quelli derivanti dal livello di rischio storico del titolo , vedi frontiera efficiente )

La at fa guadagnare se uno la usa bene , ma è un gioco a somma zero tra concorrenti ( come di conseguena lo è a mio avviso il trading veloce , che sulla at si basa ) ; il problema sta nel vedere se un buy and hold batte la at e se il benchmark batte la at . Se un utilizzo costante solo di at nel mediolungo porta a questo .
 
TERZA DOMANDA/COMMENTO: VALIDITA DEI MODELLI STATISTICI TIPO IL CAPM

Scritto da swaption
Peccato che nessuno risponda , ci vorrebbe uno come piedi a terra che è esperto di statistica .
Il punto è questo : l'efficienza dei mercati significa che non si possono usare le info storiche ( forma debole ) per prevedere il futuro . Quindi prezzi e volumi non danno segnali , altro che trendline , resistenze , supporti . Però i modelli statistici come il capm utilizzano proprio dati storici ( rend. attesi , varianze-covarianze ) per costruire il portafoglio titoli . Inoltre , per selezionare i titoli si fa ricorso a serie storiche di dati come utili , p/e , d/p , etc . Allora non è vero che le serie storiche non servono ... è qui che non capisco .

swaption,
l'efficienza dei mercati implica che non si possono utilizzare informazioni passate per prevedere VARIAZIONI di prezzi (rendimenti attesi), perchè da questa previsione si otterrebbe un profitto positivo. Tuttavia questo non impedisce che si possano fare previsioni sui LIVELLI, che di per se' non necessariamente danno un profitto positivo. Ad esempio, il livello di prezzo atteso di un titolo è banale, è semplicemente il livello di prezzo di oggi, ma questa previsione non mi permette di fare un profitto.

Ora la volatilità, come tutta la matrice di varianze-covarianze, sono dei LIVELLI, e l'ipotesi di mercati efficienti è compatibile con la prevedibilità di tali livelli nel futuro. E infatti i modelli econometrici "GARCH" hanno capacità previsiva sul livello di volatilità. Quello che non e' possibile in mercati efficienti, è la previsione della VARIAZIONE della volatilità (per essere più precisi se la volatilità futura sarà maggiore o minore della volatilità implicita prezzata oggi per quella scadenza futura).

Quindi a mio avviso, il CAPM va preso come una costruzione accademica per quella parte che riguarda i rendimenti attesi (chi sosterrebbe che il rendimento atteso di un mercato sia crescente al crescere del rendimento degli ultimi n anni?). Per quella parte che riguarda il risk management e la diversificazione (matrice varianze-covarianze, ossia volatilità e correlazione tra diversi mercati), il CAPM è un importante strumento operativo.

Rileggendo il messaggio prima di postarlo mi rendo conto che contiene alcune imprecisioni, ma lo lascio così perchè altrimenti diventerebbe troppo pesante. Quello che mi interessa è di aver dato l'idea della differenza tra previsioni economicamente sfruttabili (non possibili in mercati efficienti) e non sfruttabili (compatibili con tale ipotesi).

RR
 
Scritto da swaption
Se è vera l'ipotesi l'at è una bufala colossale , che funziona solo perchè tanti la usano e le banche la usano per incassare commissioni e incastrare il mercato con trucchetti che innescano volatilità e movimenti senza senso , se ne vedono tanti .

Sono assolutamente d'accordo, nei mercati veramente efficienti, l'AT non vale niente, tanto vale usare l'oroscopo.

Tuttavia, come ho scritto sopra, potrebbe essere che i mercati non siano efficienti, ma gli strumenti statistici non siano in grado di evidenziare questa inefficienza con il 95% di significatività. Infine ci sono numerosi casi (pubblicati) di rifiuto dell'ipotesi di efficienza (al 95% di significatività).
 
Ultima modifica:
QUARTA DOMANDA/COMMENTO: MEDIA MOBILE NELL'ANALISI TECNICA E ECONOMETRICA

Scritto da swaption
Certo che c'è anche un'altra cosa oscura
In statistica applicata alle serie economiche si usano le medie mobili . Come in AT . Ma invece gli studiosi sono scettici , per esempio , sulla parte quantitativa della AT , cioè indicatori tipo rsi : perchè ?
Una mm cosa ha di più nobile rispetto a un rsi ? Non è sempre un indicatore costruito su serie storiche di prezzi ? Si ...
Ciao swaption,
effettivamente una media mobile come definita dall'analisi tecnica non ha niente di più nobile rispetto a un RSI. Ma gli accademici sono scettici tanto verso l'RSI quanto verso la media mobile.

Questo perchéla media mobile dell'analisi tecnica, che è una media di livelli passati, è diversa dalla media mobile dell'analisi statistica/econometrica, che è una media calcolata sui residui passati di un modello autoregressivo.

Un modello autoregressivo a media mobile di ordine p,q (detto appunto ARMA(p,q), Auto-Regressive Moving Average) è definito come:

x(t) =a1*x(t-1) + a2*x(t-2) + … + ap*x(t-p) + e(t) + b1*e(t-1) + b2*e(t-2) + ... + bq*e(t-q)

Di solito, nelle serie storiche finanziarie, x(t) è la variazione di prezzo di oggi, x(t-1), x(t-2), x(t-p) la variazione di 1, 2, p giorni fa, etc., e(t) l’errore (il residuo) del modello per l’osservazione di oggi e e(t-1), e(t-2), e(t-q) l’errore del modello per 1, 2, q.

La parte della media mobile è la seconda, in pratica il modello ARMA dice che una parte della variazione di prezzo è spiegata da una media mobile PONDERATA (con pesi b1, b2, …. bq) degli ERRORI DI STIMA dei giorni precedenti.

Come vedi è una cosa ben diversa dalla media mobile dell’analisi tecnica, che è invece una media mobile CON PESI UGUALI di LIVELLI DI PREZZO.

Spero di averti chiarito questa “cosa oscura”.



Per ultimo : mettono ancora più nella confusione quei siti che ti spiegano che l'efficienza in forma debole è empiricamente provata ma poi in un'altra pagina ti piazzano grafici e indicatori . Mah!
Sono d'accordo con te, è proprio una contraddizione..... ma sai bene come vengono fatti questi siti.... solo marketing....



Ho copiato i post in un nuovo thread come chiestomi da economist, per dargli un titolo migliore : sicuramente lui ne sa molto più di noi messi insieme , quindi aspettiamo le sue considerazioni . Ciao
Spero di averti chiarito questi dubbi. Se le mie risposte ti hanno fatto venire in mente altri commenti o altre domande, scrivi pure. Io ho imparato moltissime cose da questi forum del FOL e credo sia giusto ricambiare contribuendo utilmente a qualche discussione in uno dei pochi campi dove mi sento più preparato.
RR
 
da: STUDIO BIBLIOGRAFICO DI BORSA dr. STEFANO CALAMITA

Robert Wilson +34%
Compound annual over 20 years

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Independent short-seller.

Methodology

Short-selling and busting mediocre concept stocks that get wildly puffed up by hungry stockbrokers.
Research Techniques Employed

Spends two-third of a day on the phone, and one-third of it reading business magazines and telephone messages taken by his secretary. Goes out a lot at night with stock market friends.
He virtually never visits companies or assesses their management firsthand. Did go to WEMA (Western Electronics Manufacturer’s Association) conference every year.
Buy companies that are doing something new and different, or doing it in a different way. Buy technology companies that could go up ten times in five to seven years.
Don’t try to anticipate how fast competition will undercut an established company.
Trading/ Valuation Techniques Employed

He likes to short into strength in a stock, not when it’s already on the way down.
Points out that only in US market can one take short positions that can be kept in place month after month.
Philosophy and beliefs
Insists on stocks in which there is a major risk, because such a stock is likely to go way up. "Unless there is fear in a stock, it probably doesn’t have a great capital gains potential."
Bets on the stock image that he thinks will excite the public in a few months or a year. You get a better move "playing the surprises".
History and other facts

Worked for First Boston, General American Investors, a closed-end fund, and A.G. Becker & Co. Set up his own hedge fund in 1968, gets 20% of any outperformance over S&P 400.
An important patron of New York Metropolitan Opera and Whitney Museum.
Quotes Bernard Berenson: "In order to be comfortable, one should have a little more money and a little less time than one needs."
"Living well is the best revenge."
Following J.P. Morgan’s dictum "I can do a year’s work in nine months, but not in twelve."
Examples

Lost $10M shorting Resorts International, which is likely to be remembered as the most catastrophic short play in modern times.
Performance Record

34% over 20 years: "In 1958 he received an initial stake of $15,000 from his father and has multiplied his assets into the tens of millions... in spite of fearful setback in 1978".
 
Re: QUARTA DOMANDA/COMMENTO: MEDIA MOBILE NELL'ANALISI TECNICA E ECONOMETRICA

Scritto da economist
Ciao swaption,
effettivamente una media mobile come definita dall'analisi tecnica non ha niente di più nobile rispetto a un RSI. Ma gli accademici sono scettici tanto verso l'RSI quanto verso la media mobile.

Questo perchéla media mobile dell'analisi tecnica, che è una media di livelli passati, è diversa dalla media mobile dell'analisi statistica/econometrica, che è una media calcolata sui residui passati di un modello autoregressivo.

Un modello autoregressivo a media mobile di ordine p,q (detto appunto ARMA(p,q), Auto-Regressive Moving Average) è definito come:

x(t) =a1*x(t-1) + a2*x(t-2) + … + ap*x(t-p) + e(t) + b1*e(t-1) + b2*e(t-2) + ... + bq*e(t-q)

Di solito, nelle serie storiche finanziarie, x(t) è la variazione di prezzo di oggi, x(t-1), x(t-2), x(t-p) la variazione di 1, 2, p giorni fa, etc., e(t) l’errore (il residuo) del modello per l’osservazione di oggi e e(t-1), e(t-2), e(t-q) l’errore del modello per 1, 2, q.

La parte della media mobile è la seconda, in pratica il modello ARMA dice che una parte della variazione di prezzo è spiegata da una media mobile PONDERATA (con pesi b1, b2, …. bq) degli ERRORI DI STIMA dei giorni precedenti.

Come vedi è una cosa ben diversa dalla media mobile dell’analisi tecnica, che è invece una media mobile CON PESI UGUALI di LIVELLI DI PREZZO.

Spero di averti chiarito questa “cosa oscura”.




Sono d'accordo con te, è proprio una contraddizione..... ma sai bene come vengono fatti questi siti.... solo marketing....




Spero di averti chiarito questi dubbi. Se le mie risposte ti hanno fatto venire in mente altri commenti o altre domande, scrivi pure. Io ho imparato moltissime cose da questi forum del FOL e credo sia giusto ricambiare contribuendo utilmente a qualche discussione in uno dei pochi campi dove mi sento più preparato.
RR


Ti ringrazio molto . Ho imparato molto da quello che hai scritto , e se non ti dispiace ho ancora due domande . Magari dalle domande che farò penserai : ma come , mi dice che ha imparato e poi mi fa domande così : allora è proprio un pir.la :)
Può essere :D

Le domande sono 2 , per ora :

1 ) Se esistono studi che provano pesantemente inefficienze sfruttabili ( fino a che la massa degli operatori non le avrà annullate ) , con quali modelli si possono prevedere i mercati inefficienti ? La at va bene o rimane sempre un modello autorealizzante e quindi debole ?

2 ) Perchè ci vuole il 95% di significatività ? Non basta il 75% , per dire ?

I mercati sono efficienti ; ma non basterebbe guardare i Futures di Londra su Wall Street ogni giorno per aprire posizioni long o short nel pomeriggio a seconda dell'andamento dei futures . Acquistando titoli a beta alto .
 
EFFICIENZA E GESTIONE DEL RISCHIO

Scritto da Pik Ass 1929
Tuttavia attenzione che questi studi possono essere un'arma a doppio taglio.... dopo che vengono pubblicati, tutti si accorgono dell'inefficienza, la sfruttano e il mercato diventa efficiente.

Questo se ho capito bene, deve essere un grave problema per certe societa' costrette a stare forzatamente sul mercato e quindi a gestire il rischio.


Prima o poi tutte le tecniche di gestione del rischio diventeranno superate? Forse e' una domanda a cui non c' e' risposta
ed e' meglio non pensarci


Cosa puo' voler dire efficienza dei mercati nella gestone del rischio?
Un esempio di efficienza si ha quando io ho una correlazione tra 2 mercati che dice che se A scende di uno anche B scende di uno?
Ho una inefficienza quando questa legge al momento non si verifica ma poi col passare del tempo si presenta?
E' cosi'?

Ciao Pik Ass,
swaption ti ha in parte risposto.

Lasciami aggiungere un commento.

L'efficienza dei mercati implica la non prevedibilità dei rendimenti (non esistono "free lunch").

La volatilità e le correlazioni tra mercati sono rimangono (in parte) prevedibili sia nei mercati inefficienti, sia nei mercati efficienti.

Di conseguenza, puoi stare tranquillo che le tecniche attuali di gestione del rischio dovrebbero rimanere valide nel lungo termine.

Al contrario, tutte le tutte le tecniche di previsione che oggi generano extra-profitti prima o poi diventeranno superate. La sfida degli analisti/traders/gestori è proprio questa.... continuare a elaborare tecniche sempre nuove, per stare un pelo avanti rispetto agli altri per più tempo possibile, come i 20 anni di Robert Wilson citato da atima in questo thread.
 
...20 anni di Robert Wilson citato da atima...


Il quale per tutta la vita ha però utilizzato di fatto la stessa metodologia;)

ciao


atima
 
Up complimenti a tutti i partecipanti ;)
 
L'AT batte il buy-and-hold?

Scritto da swaption
La at fa guadagnare se uno la usa bene , ma è un gioco a somma zero tra concorrenti ( come di conseguena lo è a mio avviso il trading veloce , che sulla at si basa ) ; il problema sta nel vedere se un buy and hold batte la at e se il benchmark batte la at . Se un utilizzo costante solo di at nel mediolungo porta a questo .

Non so risponderti con sicurezza.

La mia impressione (del tutto personale e non supportata da alcuna analisi) è che sia così, l'analisi tecnica fa guadagnare solo se la si usa bene, ma che tra tutti quelli che la usano il gioco è a somma (approssimativamente) zero.

Il buy-and-hold potrebbe quindi battere l'insieme degli analisti tecnici (la media di quelli capaci e di quelli non capaci), per il fatto che non si devono pagare costi di transazione.

Su questo punto ci vorrebbe però l'opinione di qualche esperto che ha studiato più approfonditamente il problema.
 
Re: L'AT batte il buy-and-hold?

Scritto da economist

Su questo punto ci vorrebbe però l'opinione di qualche esperto che ha studiato più approfonditamente il problema.

Io ci ho lavorato per circa 6 mesi e ho tirato le mie conclusioni verso ottobre 2002. In circa un mese un bravissimo "quasi laureato" in economia si é trasferito da Firenze a Varese ha preso in carico lo studio che a breve diventerà la sua tesi di laurea (tesi di ricerca).
 
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