Redditi da capitale, si passa dal 26% al 14%

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Buongiorno, come da titolo:

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Fonte CdS......e come al solito, a chi converrà di + e chi riguarderà?
Difficile rispondere!!!
Non lo dice il "grillocomunista" Travaglio, ma il Corriere che come al solito tutto
questo favorirà i + ricchi a discapito della gente comune.

Evidentemente in Italia, visto il gradimento al Governo Meloni, sono tutti ricchi.
 
.....faccio comunque notare che visto l'andamento deimercati, di plusvalenze
quest'anno non credo siano presenti "a iosa" nei portafogli....almeno
per quest'anno.
 
Fonte CdS......e come al solito, a chi converrà di + e chi riguarderà?
Difficile rispondere!!!
Non lo dice il "grillocomunista" Travaglio, ma il Corriere che come al solito tutto
questo favorirà i + ricchi a discapito della gente comune.

Evidentemente in Italia, visto il gradimento al Governo Meloni, sono tutti ricchi.
Ma quando hai un disperato bisogno di soldi a chi li chiedi, a chi non possiede nulla?

Poi, se leggi attentamente l'articolo, vai a pagare il 14% sulla valorizzazione del momento che, per chi come me fa trading è cosa ben diversa dalla reale plusvalenza ad operazione CHIUSA, l'unica che conta.

Rampini cita un esempio "limite", l'investimento di 100k su Tesla nel 2019 e grazie ar quazzo! Su asset assai meno remunerativi ti basta un sell off per rimangiarti il gain VIRTUALE di anni e quindi il 14% oggi è peggio del 26% di domani.

È un po' come la tassazione sulle cripto, oggi sono tutte minus.:D
 
Ma quando hai un disperato bisogno di soldi a chi li chiedi, a chi non possiede nulla?

Poi, se leggi attentamente l'articolo, vai a pagare il 14% sulla valorizzazione del momento che, per chi come me fa trading è cosa ben diversa dalla reale plusvalenza ad operazione CHIUSA, l'unica che conta.

Rampini cita un esempio "limite", l'investimento di 100k su Tesla nel 2019 e grazie ar quazzo! Su asset assai meno remunerativi ti basta un sell off per rimangiarti il gain VIRTUALE di anni e quindi il 14% oggi è peggio del 26% di domani.

È un po' come la tassazione sulle cripto, oggi sono tutte minus.:D
.....se mi posso permettere di dare un consiglio, l'aspetto che tu citi in realtà è facilmente superabile,
esattamente come chi vuol far registrare minusvalenze da compensare con le plus......semplicemente,
vendi, registri la tua plus/minus, e ricompri, magari anche leggermente a sconto, scegliendo una giornata
dalla evidente tendenza ribassista, oppure vemdi alle 9:00 in ape e ricompri subito.....
 
Ma quando hai un disperato bisogno di soldi a chi li chiedi, a chi non possiede nulla?

Poi, se leggi attentamente l'articolo, vai a pagare il 14% sulla valorizzazione del momento che, per chi come me fa trading è cosa ben diversa dalla reale plusvalenza ad operazione CHIUSA, l'unica che conta.

Rampini cita un esempio "limite", l'investimento di 100k su Tesla nel 2019 e grazie ar quazzo! Su asset assai meno remunerativi ti basta un sell off per rimangiarti il gain VIRTUALE di anni e quindi il 14% oggi è peggio del 26% di domani.

È un po' come la tassazione sulle cripto, oggi sono tutte minus.:D
è vero pure il contrario, meglio incassare oggi un 14% quando c'è che aspettare un 26% che, qualora i mercati scendessero ancora, potrebbe pur non esserci.
 
Immagino che non riguardi gli investimenti immobiliari dove vige la cedolare secca del 21%
 
vale anche per il capital gain in regime amministrato e/o dichiarativo?
non si capisce un granchè

chi è che tiene delle azioni dal 2019? :5eek:

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E' un normale ....,

Affrancamento, un termine che nei prossimi mesi diventerà familiare a gran parte degli investitori italiani chiamati nel 2023 a compiere una scelta, ossia se “affrancare” fiscalmente i propri investimenti in fondi e polizze vita a gestione separata, anticipando il pagamento dei capital gain maturati al 31 dicembre 2022 pagando un’aliquota più favorevole, il 14% invece del 26% previsto attualmente per la maggior parte degli strumenti finanziari, oppure se rinviare l’assoggettamento dei capital gain a imposta sostitutiva al momento del realizzo come prevede la normativa fiscale in vigore.

....per esigenza di cassa
 
E' un normale ....,

Affrancamento, un termine che nei prossimi mesi diventerà familiare a gran parte degli investitori italiani chiamati nel 2023 a compiere una scelta, ossia se “affrancare” fiscalmente i propri investimenti in fondi e polizze vita a gestione separata, anticipando il pagamento dei capital gain maturati al 31 dicembre 2022 pagando un’aliquota più favorevole, il 14% invece del 26% previsto attualmente per la maggior parte degli strumenti finanziari, oppure se rinviare l’assoggettamento dei capital gain a imposta sostitutiva al momento del realizzo come prevede la normativa fiscale in vigore.

....per esigenza di cassa
ah ecco
è roba da tombe etrusche e faraglioni
 
Ocio che il titolo è fuorviante...leggete bene la norma proposta.
 
E quando mai...
 
Le novità sono agli articoli 26 e 27 del disegno di legge ora in Parlamento. All’articolo 26 si allarga a una platea molto più vasta l’opzione di rivalutare la consistenza del proprio patrimonio, pagandovi un’aliquota ridotta al 14%. Non potrà farlo più solo chi possiede società non quotate o terreni edificabili — come fino ad oggi — ma anche chi ha azioni, obbligazioni o altri titoli sui mercati finanziari. In sostanza, entro giugno si aggiusta ciò che si possiede al valore attuale più alto. E non si dovrà più pagare il 26% sui redditi da capitale, quando in seguito l’investimento verrà venduto.


cioe' non ho capito...verso ora il 14% su una presunta plusvalenza alle quotazioni attuali ? e se poi vendo il prossimo anno ed il valore si abbassa ....:mmmm:
 
non c'erano dubbi siamo nel paese del e' tutto un programma ....ah la semplificazione sisii.....



In realtà la legge è scritta in modo così contorto che si presta a interpretazioni diverse. Secondo almeno due grandi tributaristi, il contribuente se la caverà pagando il 14% della consistenza dell’intero patrimonio rivalutato. Per esempio, chi ha investito 100 mila euro in titoli Tesla nel 2019 ha, oggi, un valore dell’investimento da circa 1.400 euro; e si metterebbe a posto pagando il 14% di quest’ultima somma. La Banca d’Italia ha dato al Parlamento una lettura più generosa: si regolano tutti i conti con il fisco pagando il 14% solo sul guadagno realizzato, non sul totale del valore posseduto.


Versamenti entro settembre

Vince invece senz’altro l’interpretazione generosa per l’articolo 27. Lì si stabilisce una novità che taglia le tasse per chi ha redditi da capitale: coloro che detengono risparmi e patrimoni nei fondi o in certe polizze assicurative assolvono a ogni richiesta del fisco, presente o futura, pagando il 14% — non più il 26% previsto dalla legge — su quanto guadagnato con l’investimento fatto. La sola condizione è che si versi tutto entro settembre, anche senza vendere le quote proprie di fondi o i titoli in portafoglio. L’obiettivo del governo è appunto raccogliere soldi subito: la Ragioneria stima più di un miliardo di entrate dall’articolo 26 e quasi mezzo miliardo dal 27. Ma un effetto delle misure è quello di dimezzare o quasi le tasse su chi ha redditi da capitale, benché questi ultimi siano già tassati molto meno dei redditi da lavoro. L’impatto sarà massiccio perché, secondo l’Istat, in Italia nei fondi comuni sono investiti circa 700 miliardi di euro e circa 1.200 miliardi in polizze assicurative.

Ci guadagna chi ha di più

Ma sarà uno sgravio fiscale asimmetrico, in gran parte di fatto a favore di chi ha di più.
Simone Pellegrino dell’Università di Torino stima che la metà più povera della popolazione in Italia oggi detiene il 2,5% dei patrimoni, mentre il 10% più ricco ha il 56% di essi. Dunque saranno i più ricchi a beneficiare di più di queste norme. Intanto la spesa per il reddito di cittadinanza, riservato al decimo più povero della popolazione, viene tagliata di 700 milioni nel 2023 e di un miliardo dagli anni seguenti. Tutto il reddito di cittadinanza del resto rimane sganciato dall’inflazione, dunque non si adegua nemmeno in parte all’aumento dei prezzi: in termini reali l’assegno medio cala di ben oltre il 10%. In tutto questo, la legge di bilancio non aiuta certo a ridurre le diseguaglianze in Italia.
 
non c'erano dubbi siamo nel paese del e' tutto un programma ....ah la semplificazione sisii.....
In realtà la legge è scritta in modo così contorto che si presta a interpretazioni diverse.
omissis...

Come il discorso del disaggio minus/plus di BTP Italia: così contorto che le banche lo "interpretano" ed applicano in maniera diversa :wall:

Io non so spiegarlo così, per completezza, cito il post BTP ITALIA indicizzati all’inflazione italiana (info a pag.1) Vol.25

La rivalutazione capitale espressa dal CI può generare plusvalenza fiscale?
Al rimborso del titolo e al pagamento della cedola, la rivalutazione viene fiscalmente considerata sempre un reddito da capitale, mai un reddito diverso da plusvalenza.
Tuttavia, in caso di vendita del titolo sul mercato, la rivalutazione può generare plusvalenza, infatti i prezzi fiscali di acquisto e di vendita vengono generalmente calcolati come prezzo x CI, esistono però alcune eccezioni elencate in seguito.
Se si vendesse il titolo ad un prezzo superiore a quello d'acquisto, la rivalutazione espressa dal CI potrebbe contribuire ad aumentare la plusvalenza generata.
Se invece si vendesse il titolo ad un prezzo inferiore a quello d'acquisto, la rivalutazione espressa dal CI potrebbe contribuire a ridurre la minusvalenza, fino anche a generare una plusvalenza.
E' però necessario considerare anche l'esistenza di un particolare periodo "fiscalmente diverso" che inizia dal primo giorno del mese solare nel quale verrà pagata la cedola e si conclude col pagamento della cedola stessa. Durante suddetto periodo la rivalutazione verrebbe considerata un disaggio d'emissione pertanto, in caso di vendita, la rivalutazione verrebbe fiscalmente considerata un reddito da capitale anziché un reddito diverso da plusvalenza.
Questo periodo "fiscalmente diverso" consegue alla normativa che imporrebbe di considerare la rivalutazione come un disaggio d'emissione a partire dalla data in cui diventi noto il CI cedolare. Tuttavia, visto che suddetta data non è fissa ne ufficiale, e siccome le tabelle CI pubblicate dal MEF sono mensili, la maggior parte delle banche si sono accordate per interpretare la norma applicandola dal primo giorno del mese di pagamento cedolare, definita come data fissa ed ufficiale nella quale il CI cedolare sarà sempre certamente già noto.
Alcune banche hanno invece interpretato diversamente, considerando il CI cedolare noto solo nel giorno stesso di pagamento cedolare, rendendo di fatto inesistente alcun periodo "fiscalmente diverso".
 
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