Redditi da capitale, si passa dal 26% al 14%

la cosa desolante sono 'sti pseudo-giornalisti che tifano sempre contro i piu' abbienti come se i ricchi non fossero gia' stati abbastanza derubati per decenni
 
Per l'amor del cielo, ovvio che qua dentro non puo' che essere vista come una manna. Ma se parliamo del sistema paese ...
che messaggio diamo? Affitti cedolare secca, capital gains 14% .... se invece fa l'artigiano, tra contributi e oboli vari .... 60-65%.
Nei talk possono raccontare tutte le favole che vogliono. E' con i fatti che si mandano i messaggi.
 
cioe' non ho capito...verso ora il 14% su una presunta plusvalenza alle quotazioni attuali ? e se poi vendo il prossimo anno ed il valore si abbassa ....:mmmm:
Premesso che è ancora tutto sulla carta, ammesso che venga approvata come descritto, mi pare utile quasi esclusivamente per le polizze vita, e per quei pochi che hanno solo gains, senza minus pregresse da compensare. Quindi se hai solo gains e paghi questo famigerato 14%, se in futuro il valore si abbassa, andrai a credito, con Minus da compensare nei 4 anni successivi, sempre che tu venda.
 
Ultima modifica:
Per l'amor del cielo, ovvio che qua dentro non puo' che essere vista come una manna. Ma se parliamo del sistema paese ...
che messaggio diamo? Affitti cedolare secca, capital gains 14% .... se invece fa l'artigiano, tra contributi e oboli vari .... 60-65%.
Nei talk possono raccontare tutte le favole che vogliono. E' con i fatti che si mandano i messaggi.
Ma infatti andrebbe messo tutto in dichiarazione, poi rivedere e abbassare le aliquote, ma a quasi nessuno sta bene. Che poi tutto sto casino per recuperare un misero miliardo di euro quando se ne buttano a decine in politiche dell'immigrazione e redditi di cittadinanza, bonus 110, ecc...
 
Ultima modifica:
Immagino che non riguardi gli investimenti immobiliari dove vige la cedolare secca del 21%
Ma gli investimenti immobiliari hanno già una tassazione sulle plusvalenze, se realizzate nei 5 anni, senza possibilità di prova contratia. Se invece parliamo di tassazione sugli affitti è come dici del 21% per i canoni liberi, e del 10% per i canoni agevolati. Comunque è una facoltà la cedolare secca, uno, avendone convenienza, può optare per la tassazione irpef, tipico il caso di persone con solo il reddito da locazione e magari spese di ristrutturazione da portare in detrazione, che alla fine possono azzerare o quasi la tassazione.
 
Io avevo capito che avrebbero abbassto la ritenuta fiscale sugli interessi dei conti bancari dal 26 al 14% :o
 
Ma infatti andrebbe messo tutto in dichiarazione, poi rivedere e abbassare le aliquote, ma a quasi nessuno sta bene. Che poi tutto sto casino per recuperare un misero miliardo di euro quando se ne buttano a decine in politiche dell'immigrazione e redditi di cittadinanza, bonus 110, ecc...
E' quello che dico da anni e anni: tutto a fare redditto, qualsiasi sia la fonte e si pagano le aliquote irpef.
Invece, per tutelare le clientele, ci sono mille distinguo. Allo stato non dovrebbe fregare niente di come li faccio,
almeno finche' e' legale.
 
(...)
cioe' non ho capito...verso ora il 14% su una presunta plusvalenza alle quotazioni attuali ? e se poi vendo il prossimo anno ed il valore si abbassa ....:mmmm:
Non vorrei che fosse un colpo basso, per far abituare le persone a pagare plusvalenze anche quando non si vende. :sperem:
 
vale anche per il capital gain in regime amministrato e/o dichiarativo?
non si capisce un granchè

chi è che tiene delle azioni dal 2019? :5eek:

hFQUj6f.png
io, anche da anni ed anni prima
cazzettista fai da me
 
Non vorrei che fosse un colpo basso, per far abituare le persone a pagare plusvalenze anche quando non si vende. :sperem:
Ma infatti per come l'ho letta io al momento, viene comoda per chI comunque voleva vendere una quota significativa nei prossimi, mettiamo, 12 mesi.
Per uno che magari nei prossimi 4-5 anni non pensa di aver bisogno di smobilitare, non credo, statisticamente, convenga.
chi è che tiene delle azioni dal 2019? :5eek:
Ah be', se adesso sia inusuale cassettare azioni per 3 anni (e molto oltre)...
Chiaro che in un forum come questo ci sia un bias nell'altro senso - un cassettista più di 4 volte l'anno magari sul FOL non ci si affaccia, mentre un trader... - però, non tenerlo nemmeno a mente.
 
Ma infatti per come l'ho letta io al momento, viene comoda per chI comunque voleva vendere una quota significativa nei prossimi, mettiamo, 12 mesi.
Per uno che magari nei prossimi 4-5 anni non pensa di aver bisogno di smobilitare, non credo, statisticamente, convenga.

Ah be', se adesso sia inusuale cassettare azioni per 3 anni (e molto oltre)...
Chiaro che in un forum come questo ci sia un bias nell'altro senso - un cassettista più di 4 volte l'anno magari sul FOL non ci si affaccia, mentre un trader... - però, non tenerlo nemmeno a mente.
ai giorni nostri già fare azioni è singolare, poi iniziare ogni anno a meno 0,2% su tutto l'investito mah....
 
Per pigrizia faccio un copi incolla
Si tratta, per quanto sino ad ora si può leggere dalla bozza di norma contenuta nel disegno della legge finanziaria 2023 approvata dal CdM, di un’operazione contabile (FACOLTATIVA) di affrancamento delle plusvalenze in corso alla data del 31 dicembre 2022 attraverso il pagamento di un’imposta straordinaria del 14% su tali plusvalenze.
In buona sostanza, supponiamo che si abbia in carico un ETF al valore di carico di 1.000 e che il valore di mercato, al 31 dicembre 2022, sia di 1.200 per cui si ha, in corso, una plusvalenza di 200. L'operazione ipotizzata prevede che entro il 30 giugno 2023 si comunichi al proprio broker di voler aderire alla tassazione straordinaria della plusvalenza latente di 200, pagando entro il successivo 16 settembre 2023 un importo di 28 Euro (in luogo delle 52 che si pagherebbero in via ordinaria qualora si vendesse l’ETF) che il broker, quale sostituto d’imposta, dovrebbe prelevare dal conto direttamente dalla liquidità disponibile sul conto o sollecitando un apposito versamento. Un’ulteriore condizione è che al momento dell’adesione all’affrancamento comunicata al broker, l’ETF sia ancora in portafoglio.
Supponiamo, quindi, che il 26 giugno 2023 si comunichi al broker di voler aderire all’affrancamento e l’ETF avesse un valore di 1.350 Euro. Nel caso venga venduto, con il realizzo di una plusvalenza di 350, sulle prime 200 Euro non si pagano imposte (in quanto già pagate o saranno pagate con la tassazione straordinaria del 14%) con una plusvalenza tassabile al 26% sulle sole 150 Euro. E’ come se, con l’affrancamento, il nuovo prezzo di carico fosse ora di 1.200 e non più 1.000. Quindi su una plusvalenza di 350 avrò pagato 67 (28+39) con una tassazione media del 19,14% (67/350).
Cosa accade se, successivamente all’adesione, il valore dell’ETF scende al di sotto del valore di 1.200, ad esempio arriva a 1.100 e si vende ? Nulla specifica la legge a tal proposito, ma logica del processo di affrancamento vorrebbe che tale valore di vendita, si confronti con il nuovo valore fiscale di carico di 1.200, determinandosi, perciò, una minusvalenza fiscale di 100 (da un punto di vista economico sono ancora in plus di 100 perché il valore effettivo di carico è 1.000) ed ancora non è chiarito se tale minus possa compensare le plus al 26% oppure al 14%. Sarebbe da ritenere che possano essere compensate al 26%, altrimenti si perderebbe l’effetto agevolativo che è insito a tale processo di affrancamento.
Infine, ci sono altri nodi da sciogliere che la scarna normativa non disciplina:
a) cosa accade per quegli ETF obbligazionari la cui aliquota di tassazione, per effetto di titoli presenti nella white list è inferiore al 14% ?
b) visto che l’operazione avviene attraverso gli intermediari (che fanno da sostituti d’imposta), cosa accade per gli intermediari esteri che non svolgono (e non possono svolgere) tale ruolo di sostituti d’imposta. A chi si deve comunicare l’opzione ? (Credo, poi che l’operazione non possa limitarsi ai soli acquisti effettuati tramite broker italiani, per evidente discriminazione che si creerebbe tra operatori di mercato UE, non so fino a che punto legittima)
Quanto ai margini di convenienza dell’operazione, questi sono legati alla situazione ed agli obiettivi finanziari di ciascuno e non è possibile fare un discorso generale.

Aggiungo che nel caso si aderisca a questa agevolazione e nella vendita successiva si produca una minus lo prendi nel gnau, avendo riconosciuta una plus che nella realtà non c'è stata. Insomma...
 
vale anche per il capital gain in regime amministrato e/o dichiarativo?
non si capisce un granchè

chi è che tiene delle azioni dal 2019? :5eek:

hFQUj6f.png
Semmai c'è da stupirsi del contrario.
Purtroppo gli investitori latitano, è pieno di trader della domenica ormai ovunque.
"il 75% dei clienti perde soldi". :clap:
Certo poi ci sono i mitici cassettisti di mps, anche loro geni incompresi.
 
Indietro