I tassi sui depositi sono quelli che la gente è disposta a farsi applicare secondo normali regole di mercato: smettiamola di ragionare con la solita logica del "paga Pantalone", quando purtroppo nemmeno lo Stato sui servizi essenziali ragiona così da tempo: non c'è nessuna speculazione se non quella normalmente accettata da ciascuno, nel suo piccolo, quando impegna il suo denaro in attività finanziarie.
Con questa voragine di liquidità improduttiva, un rendimento dei tassi che torni ad essere realmente remunerativo (ma sempre sullo zero virgola, com'era fino a qualche tempo fa) si potrà avere solo una volta che il vortice inflattivo avrà invertito tendenza; nel frattempo tutti auspicano di perdere meno denaro possibile, ma il sacrificio di questi mesi (con una progressiva riduzione della liquidità circolante, almeno finché l'economia non tornerà ad "esplodere") è il dazio da pagare per tornare al corretto equilibrio di quelle stesse regole grazie alle quali almeno in parte tutti sin qui hanno creduto di guadagnare, in rapporto all'economia reale, ed ora sono a discettare.
Insomma credo che il presunto "cartello" del 4% non sia solo un'operazione, pur possibile e magari poco trasparente, per falsare le regole del mercato; è anche un aiuto al ritorno più veloce alla normalità, per la quale in ogni caso ci sarà un prezzo da pagare (magari anche solo quello non pagato per anni nel mantenere artificiosamente l'economia a tassi negativi, creando vagonate di liquidità inutile). Senza contare che il 9% che la banca chiede oggi per il mutuo a due anni andrà in parte a pagare anche gli interessi sui vincoli stipulati oggi per gli anni successivi, con un tasso BCE, nelle aspettative, che non dovrebbe più giustificarli come quello di oggi non giustifica, in negativo, i tassi al momento offerti.