riforma Usa sul Medicare

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FaGal

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3 marzo 2004
Maxirisparmi per i big Usa dal «Medicare»


La nuova legge statunitense sul Medicare aiuta le aziende a sostenere i costi delle pensioni. La normativa per l’assistenza agli anziani consentirà, infatti, a un ampio numero di aziende di risparmiare più di 2,5 miliardi di dollari grazie ai contributi governativi concessi alle imprese che coprono i costi dei farmaci prescritti ai propri pensionati. Un’impresa del calibro di BellSouth, a esempio, dovrebbe riuscire a risparmiare circa 572 milioni di dollari, mentre America Airline dovrebbe invece beneficiare della nuova normativa per 415 milioni. E ancora, trarranno vantaggio dalla legge sul Medicare anche i programmi per i fondi pensione della terza età della Deere & Co. (300 milioni), di Alcoa (190 milioni), di Us Steel corp. (450 milioni) e di Delphi corp (500 milioni). I risparmi conseguenti alla normativa sul Medicare potrebbero essere così forti da indurre alcune società a rivedere le proprie aspettative per l’esercizio 2004. Ma prima di cantare vittoria, le aziende dovranno verificare se il loro programma corrisponde ai dettami previsti dalla legge sull’assistenza agli anziani per richiedere i rimborsi sulle spese farmaceutiche. Su questo punto sarà necessario ottenere l’ok da parte dei funzionari incaricati di selezionare le società.

http://www.assinews.it/rassegna/articoli/fm030304sa.html
 
Proliferano i processi per interventi sbagliati, l'America prepara la svolta

Bush si schiera con i medici: limiterò le cause dei pazienti


Errori dei medici e cause legali: il Corriere ne ha parlato 4 mesi fa per via di un gruppo di dottori che, in America, ha fatto una proposta sciocca: d'ora in poi non curiamo più gli avvocati. In Italia un dottore che abbia lavorato venti anni ha 80 probabilità su 100 di aver ricevuto almeno un avviso di garanzia, ma dal momento che ha anche 90 probabilità su 100 di venire assolto, il risultato è chiaro: non è detto che le aule dei tribunali aiutino a ridurre gli errori in medicina. Però i medici certamente sbagliano. Negli Stati Uniti ( e non c'è ragione di pensare che non sia così anche in Italia) su oltre 30 milioni di persone che si ricoverano negli ospedali ogni anno, 44 mila, forse di più, muoiono di errori medici. Per confronto ne muoiono 43 mila di incidenti stradali, più di 42 mila di cancro al seno, e 16 mila di Aids. E così i costi delle assicurazioni continuano ad aumentare.
Se non si trova un accordo, anche con le assicurazioni, chi riuscirà a sostenere i costi della sanità dei prossimi anni? Non solo, ma sempre più medici lasceranno la professione. Già oggi in Florida di neurochirurghi disposti a operare in emergenza ( soprattutto a favore di persone coinvolte in incidenti stradali) ne sono rimasti solo quattro: il rischio di denunce è troppo alto. Bisogna porre un freno, bisogna « limitare le cause dei pazienti » , ha detto George W. Bush, annunciando che chiederà al Congresso un intervento, parlando a un congresso di medici nell'Illinois. Nel suo discorso il presidente Bush ha accennato al fatto che nel Madison County 160 medici in soli due anni si sono ritirati, o hanno cambiato lavoro. « Dobbiamo riparare un sistema di fiducia verso i medici che si è spezzato — ha detto il presidente — ; il Congresso deve approvare una riforma di GIUSEPPE REMUZZI entro l'anno. Le cause pretestuose fanno lievitare i costi delle assicurazioni anche per quei medici che non sono mai stati denunciati. I dottori dovrebbero poter impegnare il loro tempo a guarire le persone, non a difendersi nei tribunali » .
Certo ci sono casi in cui il costo dell'assicurazione, per alcune categorie, neurochirurghi, ortopedici, ostetrici, è superiore allo stipendio di un medico. La metà degli ospedali di tutti gli Usa negli ultimi due anni ha perso medici e questi ospedali hanno tutti dovuto ridurre i servizi. In Italia non va meglio: per gli ospedali è sempre più difficile assicurarsi ( qualcuno ci riesce solo con compagnie straniere, altri non ci riescono affatto), i costi sono altissimi, più di 2 milioni di euro all'anno per un ospedale di 800 letti. Cosa fare? Gli esperti di Bush stanno studiando il modo di intervenire sugli errori medici: il presidente stesso ha proposto un tetto di 250 mila dollari ai risarcimenti per malasanità. Si sono poi accorti che negli ultimi dieci anni nel Massachusetts 98 dottori su più di 37 mila sono costati da soli il 13% del totale dei risarcimenti di quello Stato. Un'idea è di individuare questi medici, e fare in modo che non facciano altri danni. Ma questo non basterà, il problema degli errori in medicina va affrontato in modo diverso. Se è vero che si muore di più di errori medici che di incidenti aerei è altrettanto vero che l'aviazione ha fatto sforzi enormi per individuare gli errori e darsi delle regole che rendano difficile sbagliare. I sistemi sanitari no. La strada per limitare gli errori è prenderne atto e darsi un'organizzazione più sofisticata che consenta di sbagliare di meno. Invece succede il contrario: di errori se ne parla poco, e quasi mai in modo aperto e senza ipocrisie. Per paura dell'avvocato si evitano le procedure che comportano rischi ( che invece vanno misurati e se ne deve poter discutere, soprattutto con l'ammalato). Oggi da malattie gravi e gravissime si può guarire, ma mai senza correre qualche rischio. Non c'è procedura purtroppo efficace, né farmaco, che non abbia effetti indesiderati, anche gravi. Questo però al grande pubblico non è chiaro ( e dipende soprattutto dai medici)
http://www.assinews.it/rassegna/articoli/cor070105ri.html
 
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