Ripassiamo un po' di storia. Il problema della liquidità nei criptoexchange

Invece ha ragione.
No, ciò che ha detto Maestr è sbagliato.

Non è affatto vero che se si danneggia il dispositivo hardware perdi i tuoi soldi.

Se il dispositivo hardware si dovesse danneggiare per qualsiasi motivo, i fondi non sono affatto perduti perchè basta semplicemente che inserisci le 12/24 parole chiave su un altro dispositivo nuovo per recuperare tutti i tuoi fondi.

Lui aveva paragonato il dispositivo ad una valigia piena di banconote, dicendo che così come se la valigia con le banconote per sbaglio prende fuoco allora i soldi sono perduti, allo stesso modo pure il dispositivo hardware se prende fuoco le crypto vanno perdute. Questa è una c4zzata 100%. Uno che va a dire una cosa del genere, non ha davvero capito come funziona il mondo delle criptovalute.
 
Verissimo che non li perde. Li perde se non conosce bene come funziona la blockchain. E se si compra un ledger per svariate centinaia di euro è molto probabile che non lo conosca.
 
Un ledger costa tra gli 80 e massimo massimo 150 EUR :D

E col black friday probabilmente pure meno :o:yes:

Non è questione di conoscere o meno la blockchain ma di utilizzare un prodotto che alla funzione di paper wallet aggiunge un layer software e dei servizi aggiuntivi tipo le apps :o

Giudicare in modo generico questi prodotti senza conoscerli lascia un po' il tempo che trova :o:p
 
Invece ha ragione, a meno che tu non abbia ben chiaro quello che devi fare. Un hardware wallet o una seedphrase con centinaia di migliaia (se non milioni) di $ in asset, è un po' diversa da un salvadanaio con qualche spicciolo. Sfido chiunque a non cagarsi addosso pur prendendo tutte le precauzioni del caso. E per precauzioni intendo che deve conoscere PRECISAMENTE come funziona la blockchain, deve inventarsi un modo per tenersi le proprie chiavi al sicuro e per non perderle IN QUALSIASI CASO (quindi anche in caso di catastrofi naturali); e deve anche trovarsi un modo per poterle fare ereditare se gli prende un coccolone ...

PS: qualcuno ha mai pensato a chi detenga le chiavi private di un exchange? Un gruppo di dirigenti? Un dipendente? L'amministratore delegato? L'owner? Capite che è assurdo?

Mai sentito parlare di MultiSig, vero ? Prova con Google ...

Prima conoscere, poi semmai sentenziare. Non viceversa.

Cmq bel thread, raramente ho letto tante amenitá tutte insieme.

A suo modo divertente.
 
Mai sentito parlare di MultiSig, vero ? Prova con Google ...


Praticamente, la ben conosciuta " firma congiunta" del conto bancario: la disposizione non è effettiva se non firmano tutti gli intestati del conto.
 
Ultima modifica:
Praticamente, la ben conosciuta " firma congiunta" del conto bancario: la disposizione non è effettiva se firmano tutti gli intestati del conto.

Non proprio tutti, ma la maggioranza. Es. 2 di 3 o 3 di 5. Così è fault tolerant.
 
Però sta roba del multisign la vedo poco applicabile al problema di come limitare la liquidità sugli exchange.
 
No, ciò che ha detto Maestr è sbagliato.

Non è affatto vero che se si danneggia il dispositivo hardware perdi i tuoi soldi.

Se il dispositivo hardware si dovesse danneggiare per qualsiasi motivo, i fondi non sono affatto perduti perchè basta semplicemente che inserisci le 12/24 parole chiave su un altro dispositivo nuovo per recuperare tutti i tuoi fondi.

Lui aveva paragonato il dispositivo ad una valigia piena di banconote, dicendo che così come se la valigia con le banconote per sbaglio prende fuoco allora i soldi sono perduti, allo stesso modo pure il dispositivo hardware se prende fuoco le crypto vanno perdute. Questa è una c4zzata 100%. Uno che va a dire una cosa del genere, non ha davvero capito come funziona il mondo delle criptovalute.

mai scritto niente di simile.
anzi ho poi specificato nel messaggio successivo che parlavo del fatto che pur avendo un dispositivo hardware per la conservazione delle crypto devi comunque conservare la seed dello stesso che ha gli stessi identici problemi della conservazione del wallet su un foglio di carta.
Questo ho scritto.
Se si rompe il dispositivo hardware devi conoscere la seed e la seed non si dev'essere "rotta" nel frattempo altrimenti addio denaro.

Chi non ha mai investito in crypto si palesa sempre, ogni volta che arriva un bear market e se ne leggono di tutti colori...

Ho scritto le stesse cose anche quando le crypto erano al loro massimo.
Non è una questione di valore finto, è proprio il funzionamento delle stesse che è fallace ed è una bolla che scoppia ogni volta che si gonfia. Per chi vuole fare pura e semplice speculazione può anche andar bene (come pure per chi vuole evadere le tasse, farsi pagare per un ransomware ecc...) ma come valuta per gli esseri umani comuni le crypto non valgono nulla.
Stesso discorso per chi vuole investire su lungo periodo (che appena mettono delle regole in questo settore assurdo crolla tutto).

Chi le paragona all'oro sta vaneggiando, l'oro è un bene fisico, deve il suo valore ad una reale scarsità, le crypto hanno solo una scarsità artificiale e non sono nulla. Paradossalmente se il costo per la produzione di un bitcoin in termini di energia è più elevata del prezzo di vendità l'intero sistema crolla. E se pure i bitcoin finissero esistono miliardi di crypto che potrebbero prenderne il posto in qualsiasi momento ognuna con la sua "scarsità" artificiale.

Il mondo delle crypto è pieno di guru che ripetono sempre il solito tormentone "Uno che va a dire una cosa del genere, non ha davvero capito come funziona il mondo delle criptovalute." o giù di lì come se fossero gli unici depositari della verità assoluta. È una setta pura e semplice piena di invasati che non vogliono guardare il mondo reale. Al momento la realtà ci dice che un miliardario qualsiasi può controllare il prezzo di queste pseudo valute come gli pare, che chi si affida alle "banche di crypto" (gli exchange) non è per nulla tutelato perché non esiste alcuna tutela, che chi si affida ai dispositivi offline è totalmente responsabile di quel che può accadere al proprio denaro e non sono rare persone che perdono il proprio wallet per questa ragione (si rompe il wallet hardware e scoprono di aver perso la chiave per ricostruirlo) e che nessuno le usa come valuta né come oro perché non sono buone né in un senso né nell'altro.
I guru delle crypto trovano sempre una scusa, quando le crypto vanno male si aspetta il ciclo, quando le crypto vanno bene è tutta invidia, chissà perché sta gente non è tutta super ricca, è già la terza volta che le crypto vanno giù dopo che la bolla è esplosa... evidentemente la gente non è così furba come vuole far credere.
 
@Maestr

Chi le paragona all'oro sta vaneggiando,
Può essere che si sia accorto che Bitcoin è un asset camaleontico e fra i volti che assume vi è quello di commodity, come l'oro.
Come quest'ultimo i bitcoin vengono minati e hanno un mercato di scambio, costo di produzione, applicazioni reali, ecc...


l'oro è un bene fisico, deve il suo valore ad una reale scarsità, le crypto hanno solo una scarsità artificiale e non sono nulla.
L'oro vale perché l'umanità ha scelto di utilizzarlo come bene di scambio e il fatto che sia naturalmente scarso è soltanto uno dei motivi che ha consentito di eleggerlo a riserva di valore per alcuni millenni.
Un giorno, con l'avvento dell'industria mineraria spaziale, tanto scarso potrebbe non esserlo più.
https://esquire.com/it/lifestyle/tecnologia/a37300480/asteroide-oro-nasa-metalli/

Il Bitcoin è artificialmente, essendo appunto un'invenzione dell'uomo, scarso e manterrà queste proprietà finché il suo protocollo non verrà violato.
Solo su questo protocollo vi è accordo unanime di un nutrito gruppo di persone, vista la robustezza dimostrata per oltre un decennio, e, dunque, è l'unica criptovaluta o asset digitale il cui prezzo guida quello delle restanti crypto. E queste sono cose che già lo portano a valere qualcosa. Al massimo può essere sopravvalutato, ma ci sono anche investitori che pensano il contrario.


Paradossalmente se il costo per la produzione di un bitcoin in termini di energia è più elevata del prezzo di vendità l'intero sistema crolla.
Cosa succede se i costi di produzione di un'oncia d'oro in termini di energia aumentano?
Crolla il "sistema" dei metalli preziosi?
Non lo so, chiedo.


E se pure i bitcoin finissero esistono miliardi di crypto che potrebbero prenderne il posto in qualsiasi momento ognuna con la sua "scarsità" artificiale.
No, perché le altre crypto sono generalmente brutte copie dei bitcoin e/o non hanno le stesse proprietà, soprattutto quelle riguardanti la sicurezza.
Bitcoin è un'invenzione notevole, figlia di decenni di sviluppo della comunità cypherpunk. Deriva dagli sforzi congiunti delle menti più geniali del mondo della crittografia e non verrà soppiantata da una shitcoin nata ieri per soddisfare le manie di grandezza di uno sbarbatello.

Al giorno d'oggi chi vuole rimanere esposto al mercato crypto e abbassare il profilo di rischio cambia tutto in bitcoin, al limite in ether. Infatti, quest'anno chiunque ha potuto osservare che tenere un patrimonio in stable coin con interessi inspiegabilmente elevati è un gioco che non vale candela.



Passo e chiudo. Più chiudo che passo.
 
@FiatBear I costi di estrazione dell'oro determinano anche il prezzo, cosa che non è vera per i bitcoin visto che il valore del bitcoin cambia sulla base della speculazione alla base e sulla base di come vanno anche le altre crypto (anche delle shitcoin come le chiami tu).
Tu stesso poi, nel tuo stesso messaggio hai ammesso che oltre a bitcoin ad oggi ci sono anche gli etherium che sono considerati affidabili nell'ambito delle cryptovalute, cosa impedisca ad un'altra crypto di spuntar fuori in futuro e di fare altrettanto successo? Secondo te il profilo tecnologico, peccato che fare una blockchain non sia per nulla complicato (da sviluppatore software mi sono interessato alla blockchain per altri usi e ho utilizzato uno dei tanti algoritmi di criptazione open source molto robusti e mai violati per creare qualcosa di simile, non è stato assolutamente complicato), ciò che può essere complesso è fargli fare successo in un ambito come quello delle crypto già saturo.
La base di tutto è la crittografia asimmetrica
https://it.wikipedia.org/wiki/Crittografia_asimmetrica

usata ad esempio negli algoritmi RSA
https://it.wikipedia.org/wiki/RSA_(crittografia)

L'algoritmo RSA è pubblico e viene studiato nelle scuole, la sua implementazione non è neanche complicata e, a patto che si usi un numero abbastanza grande, è molto sicuro.

La blockchain non sono altro che blocchi di informazioni (quantità, data transazione, puntatore al blocco precedente) criptate in modo da poter essere decriptate solo da chi ha la chiave privata, mentre la chiave pubblica è di fatto l'indirizzo del wallet.

Di base insomma chiunque con un minimo di conoscenza informatica può creare una crypto (altro che menti geniali, hanno sfruttato un sistema già esistente per inviare le pec ad esempio) più che affidabile dal punto di vista tecnologico. Ovviamente il valore di una crypto non viene determinato solo dalla sua affidabilità tecnologica.

In definitiva il mercato delle crypto è molto diverso da quello dell'oro, non è un caso che le crypto siano crollate molto più dell'azionario (il bitcoin ad esempio ha perso il 70% del suo valore dal novembre 2021, l'indice S&P 500 solo il 15%) mentre l'oro ha avuto un andamento di gran lunga più stabile (perdendo appena il 2%, pure considerando il momento peggiore per acquistarlo siamo comunque a meno del 14% di perdita, non è un caso che sia un bene rifugio).

E se anche un giorno si potesse ottenere oro infinito dallo spazio scommetto che per mandarlo sulla terra ci vorranno parecchi soldi e che quindi non sarà sostenibile senza un prezzo adeguato. Poi tutto può succedere, tecnicamente è pure possibile tramutare il piombo in oro ma non è conveniente, mettendo pure che lo diventi può anche darsi che l'assurdo capiti e che l'oro non sia più un bene rifugio... prima che le crypto possano prendere il posto dell'oro ci sono miliardi di cose tangibili che potrebbero farlo.
 
ciao, ho letto solo le prime 2 righe e mi sono fermato.

l'idea alla base del mondo crypto è stata quella di utilizzare le cripto senza mai passare per fiat, quindi il problema non si pone. Poi che ad oggi non sia così è un altro discorso.

saluti

Sì come no. E Babbo Natale esiste pure.
 
Ho scritto le stesse cose anche quando le crypto erano al loro massimo.


Idem, e l'ho dimostrato. Ma fa comodo dire che è FUD.... Sinceramente, provo solo un po' di pena per chi è talmente drogato da questo casino virtuale da non capire le basi del sistema delle criptovalute.

Quando un miner emette un token, esso viene immediatamente PAGATO ed esce fuori dal circuito economico delle cripto, entrando in quello energetico e delle società di mining e NON può tornare negli exchange. Mi si deve spiegare come fa un exchange a restituire il valore di tale token a livello matematico nel momento in cui il proprietario vuole liquidarlo. Quei soldi non possono esistere più, SONO GIA' FINITI NELLE MANI DI CHI LO HA EMESSO (il miner o altro ente se si tratta di altcoin/shitcoin) pertanto il gioco è a somma negativa; e infatti, gli exchange lavorano con la riserva frazionaria e NON STANNO IN PIEDI nella maniera più assoluta (c'è bisogno di altro per dimostrarlo dopo i casi ftx, celsius, anchor, ecc.?)

Tether nasce assieme al movimento dell'HODLING proprio per evitare che la gente liquidi perché tutti sanno che il sistema non può reggere.
Ma prima o poi cadrà tutto come un castello di sabbia.

Se volete capirlo bene, se no cavoli vostri (si è già rovinata un sacco di gente, uno più o meno non fa differenza).

queste cose le ho dette con bitcoin a 60k e le ripeto con bitcoin a 15k e saranno valide qualsiasi sia il "valore"; perché se anche dovesse esserci un nuovo bull-run esso sarà determinato solo dal combinato disposto HODLING+SPECULAZIONE.

bye bye
 
Idem, e l'ho dimostrato. Ma fa comodo dire che è FUD.... Sinceramente, provo solo un po' di pena per chi è talmente drogato da questo casino virtuale da non capire le basi del sistema delle criptovalute.

Quando un miner emette un token, esso viene immediatamente PAGATO ed esce fuori dal circuito economico delle cripto, entrando in quello energetico e delle società di mining e NON può tornare negli exchange. Mi si deve spiegare come fa un exchange a restituire il valore di tale token a livello matematico nel momento in cui il proprietario vuole liquidarlo. Quei soldi non possono esistere più, SONO GIA' FINITI NELLE MANI DI CHI LO HA EMESSO (il miner o altro ente se si tratta di altcoin/shitcoin) pertanto il gioco è a somma negativa; e infatti, gli exchange lavorano con la riserva frazionaria e NON STANNO IN PIEDI nella maniera più assoluta (c'è bisogno di altro per dimostrarlo dopo i casi ftx, celsius, anchor, ecc.?)

Tether nasce assieme al movimento dell'HODLING proprio per evitare che la gente liquidi perché tutti sanno che il sistema non può reggere.
Ma prima o poi cadrà tutto come un castello di sabbia.

Se volete capirlo bene, se no cavoli vostri (si è già rovinata un sacco di gente, uno più o meno non fa differenza).

queste cose le ho dette con bitcoin a 60k e le ripeto con bitcoin a 15k e saranno valide qualsiasi sia il "valore"; perché se anche dovesse esserci un nuovo bull-run esso sarà determinato solo dal combinato disposto HODLING+SPECULAZIONE.

bye bye


La questione è semplicissima, davvero.
Il valore del btc è dato, come ogni cosa, da domanda e offerta. L'offerta è molto rigida, tanto che possiamo considerarla una costante. Quindi, mentre nel mondo reale le valute fluttuano per la loro domanda (data dallo stato dell'economia di un paese) e la loro offerta (le politiche monetarie della banca centrale), qui l'unico fattore a decidere il prezzo del btc è la domanda.
Domanda che può provenire da 1) utilizzo (mi hanno fatto un attacco ransomware, vogliono un pagamento in btc, compro i btc per riavere il computer. Oppure voglio comprare beni e servizi senza passare per un conto in banca perchè ho fatto del nero, cambio i soldi in btc con una offshore e li spendo -scusate al momento non mi sovvengono usi legali), 2) speculazione (HODL: voglio tenere btc perchè credo che altri faranno altrettanto e il valore salirà).
Ora, sappiamo che all'incirca ci sono 460 milioni di indirizzi BTC al mondo. Di questi, meno di 30 milioni hanno registrato una qualsiasi attività economica o movimentazione nell'ultimo anno. Contando un numero di transazioni nel 2021 di circa 146 milioni, si deduce che mediamente ogni wallet attivo ha fatto meno di 5 transazioni in un anno. Contando che molte sono transazioni da e per gli exchange (che si usano fondamentalmente per convertire in fiat), è presumibile che il numero di transazioni "reali", cioè per comprare o vendere qualcosa, sia inferiore. Se anche fossimo magnanimi, e pensassimo che ogni transizione coinvolge due utenti e dunque si debba dividere tutto per 15 milioni anzichè 30, si avrebbe comunque un numero inferiore alle 10 all'anno. Meno di una al mese.

Ovviamente non ci è dato sapere a quanto ammonti il volume delle transazioni, quindi non possiamo sapere precisamente che percentuale di BTC sono usati per le transazioni e quale per essere tenuta nei wallet. Ma una cosa è certa: è un numero infinitesimale. La velocity of money del btc è praticamente zero. Ergo, tutta la domanda di BTC viene dettata dalla fiducia negli investitori futuri (o nei greater fool che dir si voglia), e nessuna dal suo utilizzo. Per questo si è riusciti ad andare da 10k a 70k e poi a 16k nell'arco di due anni. La domanda di moneta come bene di scambio non ha grandi scossoni, a meno di cataclismi, mentre la fiducia nel futuro è una cosa che ci mette pochi secondi a svanire.

Di più: nell'ipotetico scenario iper-deflazionistico che molti sognano ("supply di soli 21 milioni: entro pochi anni sono ricco!!"), non ci sarebbe nemmeno un incentivo per usare i btc come moneta: se hai una moneta deflazionistica e una inflazionistica, di quale ti sbarazzerai per comprare la pizza? Il primo che ha usato il btc viene perculato annualmente da quelli che sognano che in futuro lo faranno tutti.
Insomma, un giorno i greater fools finiranno. Una tecnologia di oltre 10 anni fa non sarà la "curiosa novità su cui investire" ancora a lungo. Anzi, siamo fuori tempo massimo. Ormai buona parte della popolazione mondiale sa cosa sia il btc, i ranghi dell'esercito dei potenziali greater fools pronti ad iniettare nuovi capitali si fanno via via più sottili. Pensare che si possano fare grandi profitti con una cosa che ormai è di pubblico dominio è un po' ingenuotto. La smart money si è presto trasferita ad un'attività più redditizia -attaccare e far scoppiare gli exchange e i protocolli-.
 
@Maestr

I costi di estrazione dell'oro determinano anche il prezzo, cosa che non è vera per i bitcoin visto che il valore del bitcoin cambia sulla base della speculazione alla base e sulla base di come vanno anche le altre crypto (anche delle shitcoin come le chiami tu).
Tutti i mercati finanziari sono speculativi.

Al momento il costo per minare 1 BTC è in linea con il prezzo di mercato.
https://en.macromicro.me/charts/29435/bitcoin-production-total-cost

Se il prezzo scendesse ulteriormente, progressivamente i minatori comincerebbero a spegnere l'hardware riducendo l'offerta. Questo indurrebbe una progressiva scarsità di nuovi bitcoin che condurrebbe, a parità di domanda, a un aumento del prezzo. Lo stesso effetto è indotto dall'halving. Un prezzo più alto convince i minatori a comprare e accendere hardware il che aumenta l'offerta dei bitcoin. Questo comporta già di per sé un abbassamento del prezzo, a cui si aggiunge l'effetto della vendita da parte dei minatori che vogliono prendere profitto. Il prezzo, dunque, scende e il ciclo si ripete.

Si tratta di un meccanismo che esiste da prima dell'avvento del protocollo Bitcoin in quanto comune nel mercato delle commodities.

Lo ipotizzava persino Satoshi Nakamoto su bitcointalk.org nel lontano 2010.
https://bitcointalk.org/index.php?topic=57.msg415#msg415

A tale meccanismo se ne sovrappongono altri per cui non è detto che sia il più incisivo nella determinazione del prezzo.


Tu stesso poi, nel tuo stesso messaggio hai ammesso che oltre a bitcoin ad oggi ci sono anche gli etherium che sono considerati affidabili nell'ambito delle cryptovalute, cosa impedisca ad un'altra crypto di spuntar fuori in futuro e di fare altrettanto successo?
Intanto, si scrive Ethereum, errore tipico fra le persone che in realtà non hanno mai approfondito le crypto.
Comunque, più che una ammissione è una constatazione del sentiment di chi investe in questo settore. Nulla impedisce a una nuova crypto di acquisire importanza e attrarre capitali, ma dovrebbe apportare qualcosa di nuovo e con buona probabilità sarebbe subordinata a Bitcoin ed Ethereum.


Secondo te il profilo tecnologico, peccato che fare una blockchain non sia per nulla complicato (da sviluppatore software mi sono interessato alla blockchain per altri usi e ho utilizzato uno dei tanti algoritmi di criptazione open source molto robusti e mai violati per creare qualcosa di simile, non è stato assolutamente complicato), ciò che può essere complesso è fargli fare successo in un ambito come quello delle crypto già saturo.
A fare una struttura dati che si comporta come un database sono tutti bravi, ma stiamo parlando di un protocollo.
Il protocollo Bitcoin non è solo blockchain, ma l'unione di una serie di discipline e tecnologie quali teoria dei giochi, economia, sistemi distribuiti, crittografia avanzata, ecc...


La base di tutto è la crittografia asimmetrica
https://it.wikipedia.org/wiki/Crittografia_asimmetrica

usata ad esempio negli algoritmi RSA
https://it.wikipedia.org/wiki/RSA_(crittografia)

L'algoritmo RSA è pubblico e viene studiato nelle scuole, la sua implementazione non è neanche complicata e, a patto che si usi un numero abbastanza grande, è molto sicuro.

La blockchain non sono altro che blocchi di informazioni (quantità, data transazione, puntatore al blocco precedente) criptate in modo da poter essere decriptate solo da chi ha la chiave privata, mentre la chiave pubblica è di fatto l'indirizzo del wallet.
RSA non c'entra nulla, il che mi fa pensare nuovamente che Bitcoin non te lo sei mai guardato...
Bitcoin come crittografia a chiave asimmetrica utilizza secp256k1 (scelta curiosa) con l'algoritmo ECDSA.


Di base insomma chiunque con un minimo di conoscenza informatica può creare una crypto (altro che menti geniali, hanno sfruttato un sistema già esistente per inviare le pec ad esempio) più che affidabile dal punto di vista tecnologico. Ovviamente il valore di una crypto non viene determinato solo dalla sua affidabilità tecnologica.
Allora attendiamo il lancio della tua blockchain innovativa facile da realizzare.
Un vero dramma il fatto che Satoshi Nakamoto e Vitalik Buterin abbiano reso saturo il settore, precedendo le vere menti geniali in circolazione.


In definitiva il mercato delle crypto è molto diverso da quello dell'oro, non è un caso che le crypto siano crollate molto più dell'azionario (il bitcoin ad esempio ha perso il 70% del suo valore dal novembre 2021, l'indice S&P 500 solo il 15%) mentre l'oro ha avuto un andamento di gran lunga più stabile (perdendo appena il 2%, pure considerando il momento peggiore per acquistarlo siamo comunque a meno del 14% di perdita, non è un caso che sia un bene rifugio).
È una lettura scorretta. Bitcoin spesso è stato fortemente correlato all'azionario tecnologico, non all'azionario in generale e alcune aziende quali Amazon (-48%), Meta/Netflix (-77%), Intel (-64%), Nvidia/AMD (-69%), ecc... hanno registrato cali di entità comparabile. Solo che i bitcoin non sono azioni e il confronto lascia il tempo che trova. Poi, il fatto che il Bitcoin abbia meccanismi simili a quelli delle commodities fisiche non significa che debba avere lo stesso andamento dell'oro.


E se anche un giorno si potesse ottenere oro infinito dallo spazio scommetto che per mandarlo sulla terra ci vorranno parecchi soldi e che quindi non sarà sostenibile senza un prezzo adeguato. Poi tutto può succedere, tecnicamente è pure possibile tramutare il piombo in oro ma non è conveniente, mettendo pure che lo diventi può anche darsi che l'assurdo capiti e che l'oro non sia più un bene rifugio... prima che le crypto possano prendere il posto dell'oro ci sono miliardi di cose tangibili che potrebbero farlo.
Bisogna anche vedere quanto ne sarà rimasto sulla Terra, se scavare per ricavare un'oncia costerà di più che spedire un razzo-minatore nello spazio.
Alla fine era solo un esempio per mostrare che la proprietà della scarsità dell'oro non è immutabile.




Detto ciò, se fare il detrattore delle criptovalute nella sezione dedicata alle criptovalute ti arricchisce, auguri.
 
@FiatBear ho sollevato dei punti critici. Dopotutto è un forum e non sono neanche l'unico qui.

Non ho mai scritto che bitcoin usi RSA ho scritto che un esempio di algoritmo asimmetrico è RSA per dire che gli algoritmi robusti e open source non mancano di certo e alcuni sono famosissimi e studiatissimi da decenni. Poi certo ho sbagliato a scrivere il nome di una crypto... Ciò detto da quel che ho scritto dovrebbe essere chiaro che conosco abbastanza bene questo mondo pur non avendoci mai scommesso sopra. Prova a chiedere ad una persona normale cos'è una cryptovaluta, persino la maggioranza di chi detiene crypto non ne ha la più pallida idea (almeno da un punto di vista tecnico).

La tua ipotesi sulla sostenibilità del costo energetico per i miners poi è solo teoria. Se il prezzo di minare supererà il prezzo energetico è assolutamente possibile che il sistema crolli proprio in virtù dell'halving.

Non penso metterò mai sul mercato una cryptovaluta e ad oggi mi deve ancora venire in mente un uso pratico veramente innovativo per una block chain che non sia già stato ipotizzato.
Di certo trovo assolutamente contrario ai miei principi un sistema che usa le crypto come valuta o come bene rifugio. Mentre trovo che l'idea di usare la blockchain per evitare la falsificazione di dati sia ok.
 
Ma tutti sti nick sconosciuti a questa sezione da dove vengono mi chiedo :D
 
Bella discussione, questa.
Molto "concettuale".

Dalla lettura di topic come questi mi viene da pensare che BTC sia davvero qualcosa di epocale.
Qualcuno, forse qui, lo definiva "camaleontico". In effetti, è il punto di convergenza di tanti settori: macroeconomia, crittografia, trading, ecc. ecc.

Credo che nessuno abbia la conoscenza di tutti questi settori, e necessariamente l'approccio al BTC ne risente.
Ovvero: un po' tutti, a partire da me, vedono BTC di volta in volta sotto un luce settoriale, e poi passano al successivo "spaccato".

Io ritengo che non sia qualcosa che possa essere percepito come una moda.
Credo che "sia qui per restare".
Di fatto, è la radice della CBDC, dunque almeno l'onore della armi gli va tributato.
Se poi permetta anche di fare del lucro, questo è molto variabile. Come sempre, pochissimi ne fanno tantissimo.
 
Di fatto, è la radice della CBDC, dunque almeno l'onore della armi gli va tributato.

Bitcoin non è la radice del CBDC.

Quest'ultimo sta ai suoi antipodi.
E' la sua nemesi ideologica.

Per trasformare Bitcoin in un CBDC in sostanza devi idealmente rimuovere tutto ciò di utile e di etico introduce: openness (=libertà di transare senza chiedere il permesso), neutralità (=indipendenza da una autorità), resistenza alla censura, immutabilità (=resilienza rispetto alla manipolazione e non confiscabilità), privacy (=pseudonimia).

Quale che sia l'orientamento di ciascuno, credo sia palese che rimuovere quanto sopra comporti rischi enormi.
Con il pretesto della "nuova" moneta digitale si rischia di creare un mostro, in nuce il più capillare strumento di controllo / oppressione finanziaria che si possa concepire.

Ricordiamoci che Bitcoin lo adotti tu se lo vuoi, un CBDC tendenzialmente invece adotta te, a prescindere dalla tua volontà.
 
@FiatBear ho sollevato dei punti critici. Dopotutto è un forum e non sono neanche l'unico qui.

Non ho mai scritto che bitcoin usi RSA ho scritto che un esempio di algoritmo asimmetrico è RSA per dire che gli algoritmi robusti e open source non mancano di certo e alcuni sono famosissimi e studiatissimi da decenni. Poi certo ho sbagliato a scrivere il nome di una crypto... Ciò detto da quel che ho scritto dovrebbe essere chiaro che conosco abbastanza bene questo mondo pur non avendoci mai scommesso sopra. Prova a chiedere ad una persona normale cos'è una cryptovaluta, persino la maggioranza di chi detiene crypto non ne ha la più pallida idea (almeno da un punto di vista tecnico).

La tua ipotesi sulla sostenibilità del costo energetico per i miners poi è solo teoria. Se il prezzo di minare supererà il prezzo energetico è assolutamente possibile che il sistema crolli proprio in virtù dell'halving.

Non penso metterò mai sul mercato una cryptovaluta e ad oggi mi deve ancora venire in mente un uso pratico veramente innovativo per una block chain che non sia già stato ipotizzato.
Di certo trovo assolutamente contrario ai miei principi un sistema che usa le crypto come valuta o come bene rifugio. Mentre trovo che l'idea di usare la blockchain per evitare la falsificazione di dati sia ok.

Vero, sulle criptovalute, gli aspetti tecnici, i wallet, ecc l'ignoranza è tanta.

Invece su i prodotti finanziari tradizionali la cultura della persona normale è risaputa essere molto alta. Proviamo a chiedere alla così detta persona normale cosa è una obbligazione, un titolo di stato, una azione, per non parlare di derivati. Proviamo semplicemente a chiedere cosa è una valuta fiat.

Credo che si vada cercando una maturità in un settore che maturo non è.
Era come chiedersi, negli anni 90, perché internet avesse un uso così limitato.
All'epoca non mancava chi profetizzava l'implosione di internet.
 
Ricordiamoci che Bitcoin lo adotti tu se lo vuoi, un CBDC tendenzialmente invece adotta te, a prescindere dalla tua volontà.

Bella questa.

Non mi convince molto la tua posizione che BTC non sia alla base della CBDC.
Anche se quello che rilevi mi pare ragionevole.
Grazie
 
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