Buongiorno a tutti,
capitolo risk free rate: è un parametro basilare su cui costruire buona parte della valutazione aziendale.
Il problema è: quale utilizzare?
Secondo la definizione dovrebbe essere un tasso di interesse praticato da uno stato default-free e senza il rischio reinvestimento. Ora, nel mondo US tutto è più facile, ma nel mondo euro (Italia in particolare)?
Tecnicamente una entità default-free non esiste in quanto nessuno stato ha la possibilità di stampare moneta.
1. Qualcuno afferma di utilizzare il T-bond 10y e correggere con un country risk premium. In questo modo però non si considera il rischio cambio euro/dollaro che può far variare di molto le cose.
2. Qualcuno afferma di utilizzare il bund o la curva dei rendimenti della BCE per area euro. Fare così, oggi, significa avere risk-free negativi fino ai 5 anni e allo 0,05% sui 10 anni. Non vorrei che ciò abbia poco significato in termini di mercato.
3. Terza possibilità è utilizzare un titolo di stato, possibilmente zero coupon, del paese in cui ha sede l'azienda da valutare, con duration simile al periodo di anni oggetto della valutazione. In questo modo i tassi sarebbero più coerenti col mercato, ma lo possiamo considerare davvero risk-free?
Che ne dite? Quale è l'approccio secondo voi migliore per il tasso risk-free di un paese europeo come Italia, Francia, Germania, UK?
capitolo risk free rate: è un parametro basilare su cui costruire buona parte della valutazione aziendale.
Il problema è: quale utilizzare?
Secondo la definizione dovrebbe essere un tasso di interesse praticato da uno stato default-free e senza il rischio reinvestimento. Ora, nel mondo US tutto è più facile, ma nel mondo euro (Italia in particolare)?
Tecnicamente una entità default-free non esiste in quanto nessuno stato ha la possibilità di stampare moneta.
1. Qualcuno afferma di utilizzare il T-bond 10y e correggere con un country risk premium. In questo modo però non si considera il rischio cambio euro/dollaro che può far variare di molto le cose.
2. Qualcuno afferma di utilizzare il bund o la curva dei rendimenti della BCE per area euro. Fare così, oggi, significa avere risk-free negativi fino ai 5 anni e allo 0,05% sui 10 anni. Non vorrei che ciò abbia poco significato in termini di mercato.
3. Terza possibilità è utilizzare un titolo di stato, possibilmente zero coupon, del paese in cui ha sede l'azienda da valutare, con duration simile al periodo di anni oggetto della valutazione. In questo modo i tassi sarebbero più coerenti col mercato, ma lo possiamo considerare davvero risk-free?
Che ne dite? Quale è l'approccio secondo voi migliore per il tasso risk-free di un paese europeo come Italia, Francia, Germania, UK?