Risk Free rate area Euro

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

Ivan787

Nuovo Utente
Registrato
11/11/18
Messaggi
814
Punti reazioni
597
Buongiorno a tutti,
capitolo risk free rate: è un parametro basilare su cui costruire buona parte della valutazione aziendale.
Il problema è: quale utilizzare?

Secondo la definizione dovrebbe essere un tasso di interesse praticato da uno stato default-free e senza il rischio reinvestimento. Ora, nel mondo US tutto è più facile, ma nel mondo euro (Italia in particolare)?
Tecnicamente una entità default-free non esiste in quanto nessuno stato ha la possibilità di stampare moneta.

1. Qualcuno afferma di utilizzare il T-bond 10y e correggere con un country risk premium. In questo modo però non si considera il rischio cambio euro/dollaro che può far variare di molto le cose.
2. Qualcuno afferma di utilizzare il bund o la curva dei rendimenti della BCE per area euro. Fare così, oggi, significa avere risk-free negativi fino ai 5 anni e allo 0,05% sui 10 anni. Non vorrei che ciò abbia poco significato in termini di mercato.
3. Terza possibilità è utilizzare un titolo di stato, possibilmente zero coupon, del paese in cui ha sede l'azienda da valutare, con duration simile al periodo di anni oggetto della valutazione. In questo modo i tassi sarebbero più coerenti col mercato, ma lo possiamo considerare davvero risk-free?

Che ne dite? Quale è l'approccio secondo voi migliore per il tasso risk-free di un paese europeo come Italia, Francia, Germania, UK?
 
Indietro