Roma, giunta Raggi: 400 euro di multa a centurioni e risciò fuorilegge

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Roma, giunta Raggi: 400 euro di multa a centurioni e riscio fuorilegge - Tgcom24
In un incontro fiume approvato il bilancio, ma slitta il via libera alle linee programmatiche

Roma, giunta Raggi: 400 euro di multa a centurioni e risciò fuorilegge
La giunta Raggi ha stabilito una sanzione per i risciò e i centurioni che operano al di fuori dei limiti di legge a Roma. Il sindaco della Capitale mercoledì emetterà in tal senso un'ordinanza con la multa che, secondo fonti del Campidoglio, ammonterà a 400 euro.

Ok bilancio ma slitta il via libera alle linee programmatiche - La Raggi, durante la prima giunta operativa e collegiale, ha riunito in un incontro fiume assessori e maggioranza a Cinque Stelle per affrontare gli argomenti più urgenti: dall'assestamento di bilancio, approvato nel tardo pomeriggio e che dovrà passare in Aula entro il 31 luglio, ad alcune delibere. E' slittata, invece, alla prossima riunione l'approvazione delle linee programmatiche.

Nuovo assestamento a settembre: si punta a risparmi per decine di milioni - La giunta Raggi ha approvato anche un cronoprogramma al fine di procedere a un ulteriore assestamento tecnico a settembre. "Questo - si spiega - perché la giunta M5s punta a eliminare quelle che vengono ritenute 'poste fantasma': impegni approssimativi e poco chiari, senza alcuna natura giuridica, presi dal Comune negli anni precedenti e che ammontano a diverse decine di milioni di euro. Che a suo tempo potranno essere reinvestiti in servizi per la città".
 
E la multa la farà incassare a equitalia presumo come da programma m5s :o
 
Roma, giunta Raggi: 400 euro di multa a centurioni e riscio fuorilegge - Tgcom24
In un incontro fiume approvato il bilancio, ma slitta il via libera alle linee programmatiche

Roma, giunta Raggi: 400 euro di multa a centurioni e risciò fuorilegge
La giunta Raggi ha stabilito una sanzione per i risciò e i centurioni che operano al di fuori dei limiti di legge a Roma. Il sindaco della Capitale mercoledì emetterà in tal senso un'ordinanza con la multa che, secondo fonti del Campidoglio, ammonterà a 400 euro.

Ok bilancio ma slitta il via libera alle linee programmatiche - La Raggi, durante la prima giunta operativa e collegiale, ha riunito in un incontro fiume assessori e maggioranza a Cinque Stelle per affrontare gli argomenti più urgenti: dall'assestamento di bilancio, approvato nel tardo pomeriggio e che dovrà passare in Aula entro il 31 luglio, ad alcune delibere. E' slittata, invece, alla prossima riunione l'approvazione delle linee programmatiche.

Nuovo assestamento a settembre: si punta a risparmi per decine di milioni - La giunta Raggi ha approvato anche un cronoprogramma al fine di procedere a un ulteriore assestamento tecnico a settembre. "Questo - si spiega - perché la giunta M5s punta a eliminare quelle che vengono ritenute 'poste fantasma': impegni approssimativi e poco chiari, senza alcuna natura giuridica, presi dal Comune negli anni precedenti e che ammontano a diverse decine di milioni di euro. Che a suo tempo potranno essere reinvestiti in servizi per la città".

Multe ai nullatenenti centurioni e riscio' mentre il clan Tredicine resta indisturbato...:D

tredicine stellati.jpg
 
no, hanno dato incarico alla famosa ditta di riscossione pizza&buzzi che ha appena assunto anche carminati.

Neo, ma di quest'altra vostra figuremmerd ove cercavate di accreditarvi la pulizia ma per opera altrui, che ce racconti?...

ahahahah

"Raggi:
I bambini tornano in bici sulla ciclabile a Largo Mengaroni, Tor Bella Monaca, dopo l'opera di pulizia avviata da AMA su mie disposizioni.

Così stiamo cambiando le cose, restituendo ai romani la loro città. Ma tocca anche a noi preservarla e curarla ogni giorno."


Virginia Raggi - Journal | Facebook

e qui i veri "spazzini" che raccontano la vera storia...

<header class="entry-header">Sgomberato l'ex fienile di largo Mengaroni: per Tor Bella Monaca un nuovo spazio culturale

Prima l'abbandono poi l'occupazione. L'ex fienile di largo Mengaroni torna ai cittadini di Tor Bella Monaca e alle associazioni che hanno vinto il bando: "Attività già dalla prossima settimana"

</header><section class="entry-content">Anna Grazia Concilio

<time class="datestamp" data-timestamp="oa7kg4">12 luglio 2016 17:31</time>


<figure class="entry-media"><img alt=""></figure>Dopo anni di occupazione l'ex fienile di largo Mengaroni torna ai cittadini di Tor Bella Monaca. Questa mattina, infatti, subito dopo lo sgombero dell'occupante, i vincitori del bando hanno preso possesso dei locali e hanno già avviato l'opera di riqualificazione: "I primi eventi già la prossima settimana".
La storia dell'ex fienile è datata. Era il 2001 quando attraverso il progetto Urban un gruppo di associazioni l'ha preso in carico, iniziando a svolgere proprio qui, in largo Mengaroni,delle attività culturali. Allo scadere dell'affidamento, però, durato sei anni, l'ex fienile è finito abbandonato e nel frattempo, nel 2009, è stato occupato. Da quel momento alcune realtà territoriali, come il centro sociale di Tor Bella Monaca, hanno iniziato una "battaglia" per riqualificare i locali e continuare a svolgere all'interno di questi le attività culturali che qui nel quartiere non sono mai abbastanza. Così, nell'ottobre dello scorso anno, una coalizione di realtà associative, tra cui, oltre il già citato centro sociale, l'associazione 21 luglio, l'associazione Asinitas, la macroarea di lettere e filosofia, la facoltà di biologia dell'università Tor Vergata, il liceo Amaldi di Tor Bella Monaca e altre scuole del quartiere, ha vinto il bando indetto dal Comune nell'aprile dello scorso anno, che mira a riqualificare i locali e svolgere "attività culturali inclusive".

"Questa mattina siamo stati chiamati dagli uffici del dipartimento del patrimonio
- spiega a RomaToday Mario Cecchetti, presidente del centro sociale di Tor Bella Monaca - e siamo venuti qui, in largo Mengaroni per prendere le chiavi". Su quanto avvenuto racconta: "L'occupante ha lasciato i locali ed è stato trasferito in una soluzione offerta dal Comune e da subito ci siamo messi al lavoro per riqualificare l'area". I primi interventi riguardano gli spazi esterni alla struttura, subito dopo, i volontari delle associazioni procederanno alla riqualifica interna.

"Ci siamo dati da fare da subito perché abbiamo intenzione di avviare già una prima serie di iniziative la prossima settimana - continua Cecchetti - quando organizzeremo una festa". Intanto anticipa: "Gli eventi ci saranno già a partire da questa estate, sicuramente con un cineforum, poi a settembre entreremo nel vivo della programmazione". E con molta soddisfazione ed entusiasmo il presidente del centro sociale conclude: "Siamo contenti, perché finalmente l'ex finiele è tornato ai residenti di Tor Bella Monaca".


</section> Sgomberato l'ex fienile di largo Mengaroni: per Tor Bella Monaca un nuovo spazio culturale

:clap::clap::clap:...:D
 
Ultima modifica:
appena insediato ha rivisto le multe :clap:
 
Multe ai nullatenenti centurioni e riscio' mentre il clan Tredicine resta indisturbato...:D

Vedi l'allegato 2292794


http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/marcio-roma-impressionati-grande-bruttezza-camioncini-bar


MARCIO SU ROMA – IMPRESSIONATI DALLA “GRANDE BRUTTEZZA” DEI CAMIONCINI-BAR E DEI BANCHETTI DEGLI AMBULANTI IN TUTTI I PUNTI PIÙ BELLI DELLA CAPITALE? – STORIA DELLA FAMIGLIA TREDICINE, DALLE CALDARROSTE AL CONSIGLIO COMUNALE, PASSANDO PER MAFIA CAPITALE

I Tredicine controllano la comunità bengalese, che impiegano per le loro bancarelle. Giordano, classe 1982, è vicepresidente del consiglio comunale e vice coordinatore di Forza Italia. Ora è ai domiciliari. Di lui Buzzi dice: “S’è sposato con noi. E’ uno serio e poco chiacchierato, nonostante faccia un milione di impicci”…



Chi l’ha detto che in Italia l’ascensore sociale è fermo sempre al piano terra? Basta scegliere quello giusto per scalare vette superbe, come ha fatto l’ onorevole ( così si fa chiamare) Giordano Tredicine, classe 1982, vicepresidente del Consiglio comunale di Roma e vicecoordinatore di Forza Italia, recluso ieri agli arresti domiciliari insieme a una coorte di potenti locali, incarcerati per “Mafia Capitale.2”.

A parte le nefandezze di cui lo accusano i giudici, che titoli vanta il giovane Tredicine, della schiatta dei Tredicine di Schiavi, borgo avito di ottocento anime, ex colonia di slavi sperduto nelle montagne del sud dell’Abruzzo, dove la “Spallata” è il ballo locale e un cui nativo pare sia stato a New York tesoriere del sindaco Fiorello La Guardia? Beh, intanto per business familiare e per ruoli politici ricoperti, il giovane è il “santo protettore” o, se vogliamo, il “tiranno” della comunità più numerosa di extracomunitari residenti a Roma: i bengalesi.

Perché si dà il caso che quella comunità, già nelle grazie del papà Elio e dello zio Mario, fu affidata dal mitico sindaco Gianni Alemanno proprio al giovane Tredicine, come presidente della Commissione servizi sociali. Dove fece grandi cose, ben assistito da Maurizio Lattarulo, ex Nar e banda della Magliana, più che per il benessere dei bengalesi per quello delle aziende di famiglia, che in quella comunità pescano caldarrostai da accucciare dietro i bracieri, prestanome per gestire camion-bar, bancarelle di frutta, bibite, souvenir, gelati, fusaje, fiori, stracci, cocomeri, San Pietro con la neve e qualunque altra merce venga in mente di acquistare dai cosiddetti ambulanti.


Insomma, per inseguire la “Grande bruttezza” di Roma basta censire i camion Tredicine (o loro prestanome) che deturpano la basilica di San Pietro come le Terme di Diocleziano, la Bocca della Verità come la scalinata di Piazza di Spagna e la fontana di piazza Navona. Ma censirli non è facile perché del migliaio di postazioni concesse, un terzo (un’ottantina in pieno centro storico) è ufficialmente dei Tredicine, ma le altre sono spesso riconducibili alla loro “holding”.

Giordano fu messo al soldo ufficialmente dal Consiglio d’amministrazione di “Mafia Capitale” personalmente da Buzzi e Carminati, che certificarono l’ingaggio con questa telefonata: «Giordano s’è sposato con noi e noi semo felici de’ stà con lui. È un serio e poco chiacchierato, nonostante faccia un milione d’impicci». Ma il clan Tredicine a Roma, in realtà, anticipa di decenni il “Mondo di mezzo” di “Mafia capitale”. Figurarsi se c’è stato bisogno di aspettare Alemanno per colonizzare la capitale del malaffare.


LA GRANDE BELLEZZA PIAZZA NAVONA PIENA DI AMBULANTI DAL SITO ROMA FA SCHIFO
Chi non è più giovane ricorda come in una scura pittura fiamminga Donato Tredicine, il capostipite sceso dai monti alla fine degli anni Cinquanta, curvo sul suo braciere di castagne collocato tra via Frattina e Piazza di Spagna, che contava gli spiccioli di lire del “cartoccio” venduto alle avanguardie dell’Italia contadina che scendevano nella metropoli del boom. Intanto, da Schiavi d’Abruzzo scendeva la progenie del vecchio Donato, cinque dei nove figli: Mario, il più anziano, Elio, padre dell’ onorevole, Alfiero, Dario, Emilia. E crescono ben annaffiate le licenze, con la complicità delle amministrazioni capitoline, dei politici, dei funzionari, dei vigili urbani corrotti.

Nel 1987 Mario finisce in carcere con due fratelli, una sorella e due vigili urbani. Condannati in primo grado per associazione a delinquere, vengono poi assolti in appello. Il mercato delle licenze a Roma è come il sacro graal, un piatto dove troppi mangiano e pochi fanno imprevedibili ricchezze. Dopo la diatriba natalizia sulle bancarelle di Piazza Navona, che il povero sindaco Ignazio Marino, quasi un personaggio di Cervantes, vorrebbe disciplinare, comparve una pasquinata che recitava: «Una mafia senza fine / è di Roma la padrona / e col marchio Tredicine / chiuder fa piazza Navona / è padron delle licenze /e non teme le sentenze».

Quanto può guadagnare una postazione di “ambulanti” al Colosseo o un fioraio a piazza di Spagna? Nessuno sa dirlo ovviamente con precisione, anche se qualcuno valuta che una postazione di caldarroste può valere dai 20 ai 30mila euro al mese. Fatto si è che la holding Tredicine vale oggi molte decine di milioni, al prezzo, non solo della corruzione che i magistrati vogliono provare, ma per la collettività e per milioni di turisti che approdano nella “Grande bruttezza” maledicendo Sorrentino.


Denaro ben precedente al business degli immigrati di Odevaine, Buzzi e Carminati, perché i Tredicine non hanno bisogno di una laurea alla Bocconi e di un master ad Harvard per capire che devono “diversificare”. Il business non sono le castagne arrostite, ma le licenze di cui, con le giuste chiavi d’accesso sono diventati i primi specialisti, senza dover respirare la cenere che inalava il vecchio capostipite Donato.

Denaro e potere. Adesso la seconda e la terza generazione siedono ai tavoli del potere: Mario è una potenza alla Confcommercio, Alfiero alla Confesercenti, Dino alla Cisl, il giovanetto Giordano addirittura onorevole. Le aziende di famiglia ormai non si contano: 18 sono gestite direttamente, 6 da congiunti e altre da prestanome, salvo errori o omissioni. Le consorti di Mario e di Dino sono risolutamente sul campo e in pochi anni la popolazione dei Tredicine a Roma ha subìto un’evoluzione quasi pandemica. Nella sola Camera di commercio i Tredicine iscritti risultano 69.


Diversificare significa anche ottenere licenze fisse e non ambulanti. La holding ne ha accumulate. E qualcuna è diventata anche famosa. Come quella del bar in cima a via della Vite, che fa capo ad Alfredo, finito sui media internazionali per merito di tre gelati: costo 64 euro. Mr. Roland Bannister di Birmingham ha denunciato quella che ha giudicato una rapina a mansalva e giurato che non metterà mai più piede nella “Capitale della bidonata”.

Qualche bello spirito ha chiesto a Giordano prima che finisse agli arresti domiciliari: «Farebbe il sindaco di Roma?». E quello, serio serio: «Se me lo chiedessero...» Vi basta tutto questo per capire che non è vero che l’ascensore sociale si è fermato, ma che sale per tanti bacati? E per avere almeno un po’ di solidarietà per Ignazio Marino, che ci ucciderà di buche, ma piuttosto che avere contatti con la presunta classe dirigente della Capitale preferisce astrarsi spesso dalla turpe realtà con qualche viaggetto all’estero? Quanto ai Tredicine a piede libero non si muovono di qui: sono in festosa attesa del Giubileo 2015. a. statera@ repubblica. it
5 GIU 2015

come vedi per i tredicine si deve ringraziare FI

ORA SI COMICIA DAI CENTURIONI E PROSSIMAMENTE ARRIVERA' ANCHE IL LORO TURNO
 
staranno già organizzando un golpe come in turchia :o
 
Eh sì con Marino andava tutto benissimo, alla grande proprio. Senza vergogna.
 
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/marcio-roma-impressionati-grande-bruttezza-camioncini-bar


MARCIO SU ROMA – IMPRESSIONATI DALLA “GRANDE BRUTTEZZA” DEI CAMIONCINI-BAR E DEI BANCHETTI DEGLI AMBULANTI IN TUTTI I PUNTI PIÙ BELLI DELLA CAPITALE? – STORIA DELLA FAMIGLIA TREDICINE, DALLE CALDARROSTE AL CONSIGLIO COMUNALE, PASSANDO PER MAFIA CAPITALE

I Tredicine controllano la comunità bengalese, che impiegano per le loro bancarelle. Giordano, classe 1982, è vicepresidente del consiglio comunale e vice coordinatore di Forza Italia. Ora è ai domiciliari. Di lui Buzzi dice: “S’è sposato con noi. E’ uno serio e poco chiacchierato, nonostante faccia un milione di impicci”…



Chi l’ha detto che in Italia l’ascensore sociale è fermo sempre al piano terra? Basta scegliere quello giusto per scalare vette superbe, come ha fatto l’ onorevole ( così si fa chiamare) Giordano Tredicine, classe 1982, vicepresidente del Consiglio comunale di Roma e vicecoordinatore di Forza Italia, recluso ieri agli arresti domiciliari insieme a una coorte di potenti locali, incarcerati per “Mafia Capitale.2”.

A parte le nefandezze di cui lo accusano i giudici, che titoli vanta il giovane Tredicine, della schiatta dei Tredicine di Schiavi, borgo avito di ottocento anime, ex colonia di slavi sperduto nelle montagne del sud dell’Abruzzo, dove la “Spallata” è il ballo locale e un cui nativo pare sia stato a New York tesoriere del sindaco Fiorello La Guardia? Beh, intanto per business familiare e per ruoli politici ricoperti, il giovane è il “santo protettore” o, se vogliamo, il “tiranno” della comunità più numerosa di extracomunitari residenti a Roma: i bengalesi.

Perché si dà il caso che quella comunità, già nelle grazie del papà Elio e dello zio Mario, fu affidata dal mitico sindaco Gianni Alemanno proprio al giovane Tredicine, come presidente della Commissione servizi sociali. Dove fece grandi cose, ben assistito da Maurizio Lattarulo, ex Nar e banda della Magliana, più che per il benessere dei bengalesi per quello delle aziende di famiglia, che in quella comunità pescano caldarrostai da accucciare dietro i bracieri, prestanome per gestire camion-bar, bancarelle di frutta, bibite, souvenir, gelati, fusaje, fiori, stracci, cocomeri, San Pietro con la neve e qualunque altra merce venga in mente di acquistare dai cosiddetti ambulanti.


Insomma, per inseguire la “Grande bruttezza” di Roma basta censire i camion Tredicine (o loro prestanome) che deturpano la basilica di San Pietro come le Terme di Diocleziano, la Bocca della Verità come la scalinata di Piazza di Spagna e la fontana di piazza Navona. Ma censirli non è facile perché del migliaio di postazioni concesse, un terzo (un’ottantina in pieno centro storico) è ufficialmente dei Tredicine, ma le altre sono spesso riconducibili alla loro “holding”.

Giordano fu messo al soldo ufficialmente dal Consiglio d’amministrazione di “Mafia Capitale” personalmente da Buzzi e Carminati, che certificarono l’ingaggio con questa telefonata: «Giordano s’è sposato con noi e noi semo felici de’ stà con lui. È un serio e poco chiacchierato, nonostante faccia un milione d’impicci». Ma il clan Tredicine a Roma, in realtà, anticipa di decenni il “Mondo di mezzo” di “Mafia capitale”. Figurarsi se c’è stato bisogno di aspettare Alemanno per colonizzare la capitale del malaffare.


LA GRANDE BELLEZZA PIAZZA NAVONA PIENA DI AMBULANTI DAL SITO ROMA FA SCHIFO
Chi non è più giovane ricorda come in una scura pittura fiamminga Donato Tredicine, il capostipite sceso dai monti alla fine degli anni Cinquanta, curvo sul suo braciere di castagne collocato tra via Frattina e Piazza di Spagna, che contava gli spiccioli di lire del “cartoccio” venduto alle avanguardie dell’Italia contadina che scendevano nella metropoli del boom. Intanto, da Schiavi d’Abruzzo scendeva la progenie del vecchio Donato, cinque dei nove figli: Mario, il più anziano, Elio, padre dell’ onorevole, Alfiero, Dario, Emilia. E crescono ben annaffiate le licenze, con la complicità delle amministrazioni capitoline, dei politici, dei funzionari, dei vigili urbani corrotti.

Nel 1987 Mario finisce in carcere con due fratelli, una sorella e due vigili urbani. Condannati in primo grado per associazione a delinquere, vengono poi assolti in appello. Il mercato delle licenze a Roma è come il sacro graal, un piatto dove troppi mangiano e pochi fanno imprevedibili ricchezze. Dopo la diatriba natalizia sulle bancarelle di Piazza Navona, che il povero sindaco Ignazio Marino, quasi un personaggio di Cervantes, vorrebbe disciplinare, comparve una pasquinata che recitava: «Una mafia senza fine / è di Roma la padrona / e col marchio Tredicine / chiuder fa piazza Navona / è padron delle licenze /e non teme le sentenze».

Quanto può guadagnare una postazione di “ambulanti” al Colosseo o un fioraio a piazza di Spagna? Nessuno sa dirlo ovviamente con precisione, anche se qualcuno valuta che una postazione di caldarroste può valere dai 20 ai 30mila euro al mese. Fatto si è che la holding Tredicine vale oggi molte decine di milioni, al prezzo, non solo della corruzione che i magistrati vogliono provare, ma per la collettività e per milioni di turisti che approdano nella “Grande bruttezza” maledicendo Sorrentino.


Denaro ben precedente al business degli immigrati di Odevaine, Buzzi e Carminati, perché i Tredicine non hanno bisogno di una laurea alla Bocconi e di un master ad Harvard per capire che devono “diversificare”. Il business non sono le castagne arrostite, ma le licenze di cui, con le giuste chiavi d’accesso sono diventati i primi specialisti, senza dover respirare la cenere che inalava il vecchio capostipite Donato.

Denaro e potere. Adesso la seconda e la terza generazione siedono ai tavoli del potere: Mario è una potenza alla Confcommercio, Alfiero alla Confesercenti, Dino alla Cisl, il giovanetto Giordano addirittura onorevole. Le aziende di famiglia ormai non si contano: 18 sono gestite direttamente, 6 da congiunti e altre da prestanome, salvo errori o omissioni. Le consorti di Mario e di Dino sono risolutamente sul campo e in pochi anni la popolazione dei Tredicine a Roma ha subìto un’evoluzione quasi pandemica. Nella sola Camera di commercio i Tredicine iscritti risultano 69.


Diversificare significa anche ottenere licenze fisse e non ambulanti. La holding ne ha accumulate. E qualcuna è diventata anche famosa. Come quella del bar in cima a via della Vite, che fa capo ad Alfredo, finito sui media internazionali per merito di tre gelati: costo 64 euro. Mr. Roland Bannister di Birmingham ha denunciato quella che ha giudicato una rapina a mansalva e giurato che non metterà mai più piede nella “Capitale della bidonata”.

Qualche bello spirito ha chiesto a Giordano prima che finisse agli arresti domiciliari: «Farebbe il sindaco di Roma?». E quello, serio serio: «Se me lo chiedessero...» Vi basta tutto questo per capire che non è vero che l’ascensore sociale si è fermato, ma che sale per tanti bacati? E per avere almeno un po’ di solidarietà per Ignazio Marino, che ci ucciderà di buche, ma piuttosto che avere contatti con la presunta classe dirigente della Capitale preferisce astrarsi spesso dalla turpe realtà con qualche viaggetto all’estero? Quanto ai Tredicine a piede libero non si muovono di qui: sono in festosa attesa del Giubileo 2015. a. statera@ repubblica. it
5 GIU 2015

come vedi per i tredicine si deve ringraziare FI

ORA SI COMICIA DAI CENTURIONI E PROSSIMAMENTE ARRIVERA' ANCHE IL LORO TURNO

Con comodo non c'e' mica fretta...

ahahahah

io al posto vostro, per dimostrare la mia kazzutaggine ed il cambio di paradigma me la sarei presa prima con i veri delinquenti e poi DOPO (e forse) con i centurioni che magari stanno solo per sfamarsi non vedendo manco quanto deturpino.....

ma sceglietevi le priorita' come vi pare e fate pure i forti con i deboli ed i deboli con i forti che almeno se ride...:D
 
l' avvocat dei crediti inesigibili :D
 
ridi ridi che buzzi ha fatto i gnocchi

Con comodo non c'e' mica fretta...

ahahahah

io al posto vostro, per dimostrare la mia kazzutaggine ed il cambio di paradigma me la sarei presa prima con i veri delinquenti e poi DOPO (e forse) con i centurioni che magari stanno solo per sfamarsi non vedendo manco quanto deturpino.....

ma sceglietevi le priorita' come vi pare e fate pure i forti con i deboli ed i deboli con i forti che almeno se ride...:D
 
ridi ridi che buzzi ha fatto i gnocchi

Ed il tuo Carminati er sugo...non te lo scordare sempre...:D

pero' scusa co' voi che se po' fa'?...ridervi dietro se aveste stoppato i Tredicine a rischio di farvi sparare?...non credo, percio' se ride perche' ve siete scatenati co' gl'innocui Centurioni...

ahahahahah
 
ormai starà già pignorando ai centurioni le mance
 
Ma i grillocomunisti non avevano detto che per i mafiocapitali sarebbe finita la pacchia con la Raggi al potere?

Beh, si sbrighi a mantenere quanto promesso. Se poi scontenterà i Tredicine, gente vicina ai suoi ex datori di lavoro dello studio Previti, pazienza :o
Finora ha fatto solo giri propagandistici, atti concreti pochi. Ma c'è tempo per giudicare.
Se l'albero è buono o meno lo si vedrà dai frutti OK!
 
Oh governavate Roma da 60 anni e adesso volete tutto risolto dalla raggi in un mese. Fate ridere
 
Oh governavate Roma da 60 anni e adesso volete tutto risolto dalla raggi in un mese. Fate ridere

Nessuno ha scritto questo. Io ho solo sottolineato che il tempo della propaganda è finito.
 
E questi so' gli spazzini dell'AMA mandati dalla Raggi a pulire la pista ciclabile di Largo Mengaroni a Tor Bella Monaca...

ragazzi-di-pamplona-2.jpg

:clap::clap::clap:...:bow::bow::bow:


<header class="entry-header">I ragazzi di Pamplona e la Raggi, grandi pulizie a Tor Bella Monaca

Quando le grandi pulizie diventano un caso. La sindaca Raggi e i ragazzi di Pamplona effettuano interventi di riqualificazione a largo Mengaroni

</header><section class="entry-content">Anna Grazia Concilio
<time class="datestamp" data-timestamp="oakc6d">19 luglio 2016 15:01</time>

</section>
Giorni di grandi pulizie a Tor Bella Monaca e più esattamente in largo Mengaroni. Ad intervenire la sindaca Raggi che già nei giorni scorsi è arrivata qui, in uno dei quartieri più difficili del Municipio Roma VI delle Torri. Per combattere il degrado, sono intevenuti poi anche i ragazzi di Pamplona che, insieme agli attivisti di "El che'ntro" hanno completato le operazioni di decoro.
POST VIRALI - Nella giornata di ieri un post sulla pagina facebook della sindaca annunciava l'avvenuta pulizia della pista ciclabile in largo Mengaroni "I bambini tornano in bici sulla ciclabile a largo Mengaroni, Tor Bella Monaca, dopo l'opera di pulizia avviata da Ama su mie disposizioni". Un post che ha fatto discutere e in breve tempo è diventato virale suscitando non poche polemiche tra i lettori e gli utenti della rete. In particolare in un "contropost" firmato da Riccardo Diroma si accusa Virginia Raggi di appropriarsi di meriti che in realtà non le appartengono. Nelle specifico, si sarebbe attribuita la paternità delle pulizie della pista ciclabile ai ragazzi di Pamplona.
riccardodiroma-2.jpg

I RAGAZZI DI PAMPLONA - Sono arrivati a Tor Bella Monaca il 1 luglio e fino al 14 dello stesso mese sono stati ospiti del centro sociale di largo Mengaroni e della parrocchia di Santa Rita. Da paesi baschi al Municipio delle Torri grazie ad un progetto interculturale organizzato dall'associazione 21 luglio in collaborazione con il centro sociale. Per due settimane sono stati impegnati in un campo lavoro che hanno svolto tra largo Mengaroni e la ludoteca La Casa di Alice del comparto R5. Il loro compito? Cimentarsi in interventi di riqualificazione e pulizia e dedicarsi ad attività ludiche e campi inclusivi anche con bambini di etnìa rom.


CHI HA PULITO LA CICLABILE? - Abbiamo intervistato Mario Cecchetti, presidente del centro sociale di Tor Bella Monaca che in queste settimane ha coordinato il lavoro dei ragazzi di Pamplona insieme a tutti gli attivisti del centro e dell'associazione. "Abbiamo pulito la piazza di largo Mengaroni con i mezzi che avevamo a disposizione e l'intervento sulla pista ciclabile è stato fatto dalla sindaca", dichiara Cecchetti. Nel dettaglio spiega: "Per ripulire la pista c'era necessità di un trattore che noi non abbiamo". A questo il presidente del centro sociale aggiunge: "Sono stato intervistato da una televisione spagnola, mi è stato chiesto quale fosse la differenza tra il sindaco attuale e quelli che l'hanno preceduta, senza dubbio, la Raggi è venuta a Tor Bella Monaca anche senza invito, ha visto il video del degrado per la presenza dei topi ed è corsa il giorno dopo, gli altri qua si sono visti solo in campagna elettorale"


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