Carissimi,
ricambio con affetto gli auguri. È presto per radiografare la Meretrice.
Ci sono solo da considerare le condizioni con le quali si è presentata al nuovo nastro di partenza: di buono c'è finalmente la cacciata di una serie di management decotti e una partenza senza il peso del debito che, anche se non elevato in valori assoluti, risultava enorme vista la totale assenza di utili per ripagarlo. Di meno buono c'è la svendita a valori infimi del drilling Onshore con l'inappropriata, ma forse necessaria, ricerca di sostituirlo con le costruzioni civili. Fino ad ora queste erano un ripiego che non produceva alcun guadagno. Un elefante qual'è la Meretrice non è competitivo in questo genere di operazioni e ancor più con la decisione di mantenere in forza lo stesso numero di dipendenti che risultava prima dell'adc.
Potrebbe preoccupare la necessità di manutentare e ammodernare i mezzi navali ormai vetusti e poco manutentati negli ultimi anni.
Terminate le barzellette delle pale eoliche, degli aquiloni elettrici, dei Rover marziani mai venduti, degli zatterini oscillanti, dei tappi sottomarini mai utilizzati e le partecipazioni con aziendine farlocche e addirittura inesistenti, il focus è e rimarrà anche per il futuro il mondo degli idrocarburi: qui si gioca il futuro dell'azienda. Fare bene quel che si sa fare con la capacità, questa volta, di guadagnarci qualcosa.
Auguri quindi anche a Saipem e a me stesso visto l'immane compito che mi aspetta di azzerare le minusvalenze che mi ha lasciato in dote.