Un'Europa unita fin dall'anno mille, nata grazie alla fede religiosa e alle visite dei suoi Santuari. «L’Europa - ha detto Goethe - è nata dai pellegrinaggi a Santiago».
Nel 42 d.C., Giacomo, uno dei dodici apostoli, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni Evangelista, fu decapitato per ordine di Erode. Secondo una leggenda il corpo fu rubato dai discepoli, messo in un sepolcro di marmo e sistemato su una nave senza equipaggio. La nave e il sarcofago avrebbero raggiunto la foce del fiume Ulla, andando poi a fermarsi nelle vicinanze di Iria Flavia, capitale della Galizia romana. La salma fu quindi sepolta nel luogo dove in seguito nacque la città di Santiago.
Risale all'anno 814 la scoperta della tomba di Giacomo da Teodoro da Ira, anche se racconti e tradizioni popolari vogliono che a trovare il sepolcro sia stato un abitante del luogo, certo Pelajo, dopo aver visto per diverse notti nel cielo alcune luci simili a stelle cadenti che rischiaravano il luogo della sepoltura, un luogo preciso nel bosco di Libredòn. Era il segno rivelatore, da quel momento il posto fu riconosciuto in tutti gli scritti medioevali come Campus stellae, e così nacque il nome di Compostela.
Nell'anno 1139 il chierico francese Almerico Picaud cominciò a scrivere i cinque volumi che, oltre a narrare le vicende dell'apostolo, descrivono gli itinerari che attraverso la Francia e il nord della Spagna conducono alla Cattedrale di Santiago de Compostela. Custodito nella cattedrale di Compostela, il “Liber Sancti Jacobi” divenne famoso con il nome di Codice Callistiano ed è sicuramente la prima “guida al pellegrinaggi”.
Nel 42 d.C., Giacomo, uno dei dodici apostoli, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni Evangelista, fu decapitato per ordine di Erode. Secondo una leggenda il corpo fu rubato dai discepoli, messo in un sepolcro di marmo e sistemato su una nave senza equipaggio. La nave e il sarcofago avrebbero raggiunto la foce del fiume Ulla, andando poi a fermarsi nelle vicinanze di Iria Flavia, capitale della Galizia romana. La salma fu quindi sepolta nel luogo dove in seguito nacque la città di Santiago.
Risale all'anno 814 la scoperta della tomba di Giacomo da Teodoro da Ira, anche se racconti e tradizioni popolari vogliono che a trovare il sepolcro sia stato un abitante del luogo, certo Pelajo, dopo aver visto per diverse notti nel cielo alcune luci simili a stelle cadenti che rischiaravano il luogo della sepoltura, un luogo preciso nel bosco di Libredòn. Era il segno rivelatore, da quel momento il posto fu riconosciuto in tutti gli scritti medioevali come Campus stellae, e così nacque il nome di Compostela.
Nell'anno 1139 il chierico francese Almerico Picaud cominciò a scrivere i cinque volumi che, oltre a narrare le vicende dell'apostolo, descrivono gli itinerari che attraverso la Francia e il nord della Spagna conducono alla Cattedrale di Santiago de Compostela. Custodito nella cattedrale di Compostela, il “Liber Sancti Jacobi” divenne famoso con il nome di Codice Callistiano ed è sicuramente la prima “guida al pellegrinaggi”.