Sarà questo il nostro futuro?

Grecia: S&P declassa rating a default selettivo
di Alberto Susic,

Ancora cattive notizie per la Grecia e questa volta arrivano da Standard & Poor´s che ha deciso di abbassare il rating del Paese. La valutazione del merito di credito scende ad "SD", vale a dire di default selettivo o parziale, l´ultimo livello prima del default vero e proprio. La decisione di S&P di ridurre il rating sui titoli a lungo e a breve termine è legata al fatto che sono venute meno le garanzie su alcune obbligazioni, ma non su tutte per il momento. Gli analisti hanno anticipato che potrebbero rivedere al rialzo il giudizio a "CCC" a metà marzo, quando sarà completata l´operazione di swap che comporterà per i creditori privati una perdita del 53% del capitale investito. Fonte: News Trend Online

Italia: collocati Btp a 10 anni per mld 3,75 mld, rendimento scende al 5,5%
Aggiornato 28.2.12 11:15

Italia: Btp a 5 anni collocati al rendimento minimo da maggio 2011, bid-to-cover pari a 1,412 Aggiornato 28.2.12 11:21
 
Fitch e Bce declassano la Grecia a povera interdetta
di Rossana Prezioso,

Il credit crash ormai alla fine? Da tempo è attesa questa nuova maxi asta ddella Bce per ridare linfa vitale alle banche. Con 500 miliardi di capitali si spera di dare forza motrice alla macchina del credito bancario: rimettere in moto il sistema economico privato (famiglie e mutui in primis) pare l´obiettivo primario. A favorire il tutto, i primi segnali di una cadita della morsa sui mutui, con un abbassamento del rating al di sotto dell´1%. Ma il fantasma di Atene ancora aleggia su tutta l´operazione, infatti, il fallimento della Grecia, finora solo teorico, nei fatti è una realtà senza speranza. Si, perchè dopo il declassamento ulteriore da parte di S&P che ha collocato il Paese ellenico nella fascia SD ovvero default selettivo, controllato, ora i bond greci non saranno più accettatiin garanzia. In pratica la grande capitale della cultura e del pensiero classico è diventata una nobile decaduta e interdetta. L´"umiliazione" di questo declassamento tocca per la prima volta una nazione europea, la quale aveva dovuto subire anchela bocciatura di Fitch, l´altra grande agenzia di rating, con un ribassamento da C a CCC, in virtù del fatto che ormai molte garanzie sui debiti erano ampiamenti mancanti. Ma non è detta l´ultima parola: una magrissima consolazione (anoressica, si potrebbe dire) verrebbe dalla stessa agenzia americana che, a marzo, si sarebbe riservata la possibilità di "alzare" le prospettive a CCC, ovvero considerando i titoli greci come vulnerabili - ma non del tutto insolventi - e soggetti alle condizioni economiche esterne. Una possibilità che vedrebbe un uso dei bond greci come collaterali, sempre se saranno state presew le misure di sostegno concordate dai Paesi europei a luglio e ottobre dello scorso anno. , In realtà in declassamento di S&P era già previsto anche dallo stesso ministro delle Finanze greco e confermato dal presidente dell´Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e prova ne è il fatto che ieri i mercati hanno perfettamente ignorato le decisioni riguardo a declassamenti, dal momento che, ormai, sono tutti atti puramente formali. E prima di tutto non ne hanno subito le conseguenze i titoli di Stato italiani che per le emissioni quinquennali e decennali hanno fatto il pieno con rendimenti addirittura da pre crisi: 4,19% per i primi e 5,5 per i secondi. Tornando all´argomento principale, la Bce metterà a disposizione degli istituti di credito unae quantità di liquidi che gli analisti stimano intorno ai 500 miliardi di euro, la metà di quelle inizialmente indicate, segno questo che la fame di soldi non è poi così grave come si pensava. Comunque sia i risultati verranno resi noti nella tarda mattinata: solo allora si potrà azzardare tutta una serie di ipotesi che, dall´altra parte dell´oceano, non sono ottimistiche. Infatti secondo Fitch, l´asta Bce non fa altro che ritardare la fine di alcune banche nel tentativo disperato di riavviare un sistema non più in grado di reggere. Una sorta di accanimanto terapeutico verso istituti con basso rating che, guarda caso, sono in maggioranza italiane e spagnole. Fonte: News Trend Online
 
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