Gary Bielfeldt
Sex Trader
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L'esordio in borsa di Saras, uno dei più consistenti collocamenti azionari degli ultimi anni, non sarà certo ricordato come uno dei più brillanti. Rispetto a molte delle matricole che hanno preceduto il titolo della famiglia Moratti a piazza Affari, il capitombolo del 12% registrato nel primo giorno delle contrattazioni figura, se la memoria non inganna, tra le peggiori performance iniziali da sempre. O quasi. La fibrillazione che i mercati azionari mondiali stanno vivendo da qualche giorno a questa parte non ha certo giovato. Così come non hanno aiutato le quotazioni del petrolio che, dai massimi, sembrano ormai aver invertito tendenza. Resta il fatto che una causa non secondaria è stata la mancata trasparenza con la quale la Saras si è presentata sul mercato. La famiglia Moratti, inspiegabilmente, ha scelto la strada di presentarsi ai risparmiatori senza spiegare nulla di sé: ha scelto cioè di avvalersi di una norma (assurda) che consente la pubblicazione del prospetto informativo solo su internet, limitandosi a un generico annuncio dell'operazione sui quotidiani, accompagnato da una massiccia campagna pubblicitaria (che nulla, però, diceva sugli aspetti finanziari del collocamento). Se avesse scelto la strada della trasparenza completa, cosa che hanno fatto finora tutte le matricole, piccole e grandi, che si sono succedute a piazza Affari (con la sola esclusione della minuscola Caleffi, la quale ha poi più che recuperato sul piano della comunicazione), i risparmiatori sarebbero stati avvertiti, per esempio, che l'offerta di titoli Saras avveniva in un momento delicato per la congiuntura petrolifera, che l'operazione serviva ai Moratti per definire l'assetto delle rispettive partecipazioni azionarie e così via. Tutte avvertenze correttamente riportate nel prospetto disponibile on-line (altrimenti la Consob non avrebbe autorizzato la quotazione) ma che solo risparmiatori esperti e dotati di potenti stampanti (dato che nessun essere umano normale è in grado di leggersi 300 e più pagine in video) hanno avuto modo di leggere. Se, invece, le principali avvertenze fossero state pubblicate sui giornali tutti i risparmiatori interessati, almeno, avrebbero potuto leggerle in sintesi. Con ciò senza nulla togliere alla correttezza e all'esemplarietà imprenditoriale dei Moratti, evidentemente mal consigliati. E ora, per fortuna, il caso Saras farà scuola e insegnerà a chi bussa alle porte della borsa a presentarsi sempre con un lungo, chiaro e articolato biglietto da visita anziché rimandare le presentazioni ad un sito web.