Scenario Macro 02/12/03 - Il debito quando è troppo è troppo!

conide

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Introduzione
Sull'indebitamento del popolo statunitense si è detto e scritto molto, ma forse non abbastanza, perchè questo grosso debito potrebbe divenire un serio impedimento sulla via della ripresa. Proverò a spiegare il perché e a valutare due scenari futuri. In generale il debito in se non è una questione grave. Questo fino a quando coloro che hanno comprato i titoli di debito o che vorrebbero comprarlo si fermano a pensare con attenzione e si pongono delle domande relative al binomio rischio percepito e premio ricevuto.

Istantanea del debito
Ricapitoliamo in breve i valori principali del debito statunitense. Il deficit commerciale è superiore a 500 miliardi di $ (era poco superiore a 90 miliardi di $ a settembre l'anno scorso). Il debito del governo è intorno a 390 miliardi di $ ed incrementa in modo rapido di mese in mese, questo forse anche in vista delle prossime elezioni di novembre. Questa è l'istantanea.

Dati su cui riflettere
I dati che possono preoccupare e far pensare sono questi: in agosto erano entrati negli USA capitali per circa 50 miliardi di $. Un mese dopo, in settembre erano entrati solo 4,2 miliardi di $. Anche la fiducia degli acquirenti stranieri sui treasuries americani è crollata da 25,1 miliardi di $ acquistati in agosto fino a 5,6 miliardi di $ acquistati in settembre. I dati rilasciati nell'ultima settimana sembrerebbero dare adito all'ipotesi che i treasury USA non sono poi così appetibili, almeno alle condizione attuali, che poi sono date dal livello dei tassi di interesse corrente. Che cosa ne concludiamo? Che vi sono alcune difficoltà per gli USA a finanziare i debiti contratti. Abbiamo visto che ciò si è realizzato nella forma di un minore flusso di capitali esteri diretti verso il dollaro e verso le obbligazioni degli USA. Facciamo un passo indietro e vediamo qual è l'origine di questo grosso debito.

Origine del debito
Tutti hanno fatto debiti negli USA: stato, famiglie, imprese. Due sono le ragioni principali che hanno aumentato la propensione all'indebitamento: 1) il forte ribasso dei tassi e la tanta carta verde stampata che ha aumentato la liquidità nel sistema e 2) gli stimoli fiscali ed il taglio delle tasse offerti dall'attuale amministrazione. Il punto 1) ha portato liquidità alle famiglie anche tramite il famoso "mortgage refinincing", cioè la revisione dei mutui a tassi più bassi. Le due ragione di cui sopra hanno riempito letteralmente gli americani di moneta liquida pronta per essere spesa. Ancora oggi gli americani hanno molti soldi liquidi da spendere e visti i continui provvedimenti dell'attuale amministrazione si pensa ne avranno anche nell'anno che verrà! Questo dicono i dati.

Scenario 1
Oltre al problema del grosso indebitamento ve ne è un altro non di poco conto. Ricordiamo che il dollaro da anni non è più legato all'oro. Il dollaro è carta unbacked, cioè non coperta direttamente da assett con un valore tangibile. Il valore del dollaro è legato all'economia americana. Sappiamo che in questo periodo il dollaro sta perdendo valore e l'oro sta guadagnando. La poca richiesta di treasuries USA potrebbe portare a far perderà ancora valore al dollaro, e se così fosse potrebbe essere un circolo vizioso perché i grandi possessori di debito Usa potrebbero deciderlo di scaricarlo per non vedere ancora assottigliato il valore. E chi lo potrebbe comprare? La Fed, magari stampando altra carta verde, ma questo farebbe perdere ancora valore al dollaro.

Scenario 2
In finanza sappiamo che vale la regola: maggior rischio percepito, maggior premio richiesto. Un maggior premio sui bond significa tassi più alti. Dunque per rendere i treasuries più appetibili la fed potrebbe alzare i tassi, ma qui dovremmo farci altre domande. Come può reagire una economia molto indebitata ad un rialzo dei tassi? Quanto potrebbero salire i tassi per non drenare troppo di liquidità gli americani e far si che questi continuino a spendere?

Vi saluto ;)

Commenti graditi

Disclaimers: Quanto sopra e frutto di opinioni personali di chi scrive e non è da intendersi come suggerimento di investimento.
 
Scritto da conide
Introduzione
Sull'indebitamento del popolo statunitense si è detto e scritto molto, ma forse non abbastanza, perchè questo grosso debito potrebbe divenire un serio impedimento sulla via della ripresa. Proverò a spiegare il perché e a valutare due scenari futuri. In generale il debito in se non è una questione grave. Questo fino a quando coloro che hanno comprato i titoli di debito o che vorrebbero comprarlo si fermano a pensare con attenzione e si pongono delle domande relative al binomio rischio percepito e premio ricevuto.

Istantanea del debito
Ricapitoliamo in breve i valori principali del debito statunitense. Il deficit commerciale è superiore a 500 miliardi di $ (era poco superiore a 90 miliardi di $ a settembre l'anno scorso). Il debito del governo è intorno a 390 miliardi di $ ed incrementa in modo rapido di mese in mese, questo forse anche in vista delle prossime elezioni di novembre. Questa è l'istantanea.

Dati su cui riflettere
I dati che possono preoccupare e far pensare sono questi: in agosto erano entrati negli USA capitali per circa 50 miliardi di $. Un mese dopo, in settembre erano entrati solo 4,2 miliardi di $. Anche la fiducia degli acquirenti stranieri sui treasuries americani è crollata da 25,1 miliardi di $ acquistati in agosto fino a 5,6 miliardi di $ acquistati in settembre. I dati rilasciati nell'ultima settimana sembrerebbero dare adito all'ipotesi che i treasury USA non sono poi così appetibili, almeno alle condizione attuali, che poi sono date dal livello dei tassi di interesse corrente. Che cosa ne concludiamo? Che vi sono alcune difficoltà per gli USA a finanziare i debiti contratti. Abbiamo visto che ciò si è realizzato nella forma di un minore flusso di capitali esteri diretti verso il dollaro e verso le obbligazioni degli USA. Facciamo un passo indietro e vediamo qual è l'origine di questo grosso debito.

Origine del debito
Tutti hanno fatto debiti negli USA: stato, famiglie, imprese. Due sono le ragioni principali che hanno aumentato la propensione all'indebitamento: 1) il forte ribasso dei tassi e la tanta carta verde stampata che ha aumentato la liquidità nel sistema e 2) gli stimoli fiscali ed il taglio delle tasse offerti dall'attuale amministrazione. Il punto 1) ha portato liquidità alle famiglie anche tramite il famoso "mortgage refinincing", cioè la revisione dei mutui a tassi più bassi. Le due ragione di cui sopra hanno riempito letteralmente gli americani di moneta liquida pronta per essere spesa. Ancora oggi gli americani hanno molti soldi liquidi da spendere e visti i continui provvedimenti dell'attuale amministrazione si pensa ne avranno anche nell'anno che verrà! Questo dicono i dati.

Scenario 1
Oltre al problema del grosso indebitamento ve ne è un altro non di poco conto. Ricordiamo che il dollaro da anni non è più legato all'oro. Il dollaro è carta unbacked, cioè non coperta direttamente da assett con un valore tangibile. Il valore del dollaro è legato all'economia americana. Sappiamo che in questo periodo il dollaro sta perdendo valore e l'oro sta guadagnando. La poca richiesta di treasuries USA potrebbe portare a far perderà ancora valore al dollaro, e se così fosse potrebbe essere un circolo vizioso perché i grandi possessori di debito Usa potrebbero deciderlo di scaricarlo per non vedere ancora assottigliato il valore. E chi lo potrebbe comprare? La Fed, magari stampando altra carta verde, ma questo farebbe perdere ancora valore al dollaro.

Scenario 2
In finanza sappiamo che vale la regola: maggior rischio percepito, maggior premio richiesto. Un maggior premio sui bond significa tassi più alti. Dunque per rendere i treasuries più appetibili la fed potrebbe alzare i tassi, ma qui dovremmo farci altre domande. Come può reagire una economia molto indebitata ad un rialzo dei tassi? Quanto potrebbero salire i tassi per non drenare troppo di liquidità gli americani e far si che questi continuino a spendere?

Vi saluto ;)

Commenti graditi

Disclaimers: Quanto sopra e frutto di opinioni personali di chi scrive e non è da intendersi come suggerimento di investimento.

complimenti molto interessante :)
 
Complimenti per la chiarezza e per la sostenibilità del teorema.
Ahimè, .... brutta me la vedo.
Tuttavia sono convinto che gli USA (maggiore potenza economico-militare) faranno in modo (presidenziali in vista) di intervenire al fine di evitare che si verifichino gli scenari ipotizzati.
 
Scritto da conide
Introduzione

Scenario 1
Oltre al problema del grosso indebitamento ve ne è un altro non di poco conto. Ricordiamo che il dollaro da anni non è più legato all'oro. Il dollaro è carta unbacked, cioè non coperta direttamente da assett con un valore tangibile. Il valore del dollaro è legato all'economia americana. Sappiamo che in questo periodo il dollaro sta perdendo valore e l'oro sta guadagnando. La poca richiesta di treasuries USA potrebbe portare a far perderà ancora valore al dollaro, e se così fosse potrebbe essere un circolo vizioso perché i grandi possessori di debito Usa potrebbero deciderlo di scaricarlo per non vedere ancora assottigliato il valore. E chi lo potrebbe comprare? La Fed, magari stampando altra carta verde, ma questo farebbe perdere ancora valore al dollaro.

Scenario 2
In finanza sappiamo che vale la regola: maggior rischio percepito, maggior premio richiesto. Un maggior premio sui bond significa tassi più alti. Dunque per rendere i treasuries più appetibili la fed potrebbe alzare i tassi, ma qui dovremmo farci altre domande. Come può reagire una economia molto indebitata ad un rialzo dei tassi? Quanto potrebbero salire i tassi per non drenare troppo di liquidità gli americani e far si che questi continuino a spendere?

Mi associo ai complimenti, analisi completa a condivisibile. Riguardo al valore del dollaro, a mio parere esso non è legato tanto all'andamento reale dell'economia americana quanto alle aspettative (ovvero alla fiducia) che gli investitori vi ripongono. Da qui il mito della crescita economica continua, la ripresa che è sempre dietro l'angolo, ecc.

Ed i numeri riguardanti il calo di investimenti esteri diretti verso gli USA, assieme al rally dell'oro secondo me è un importante "voto di sfiducia" degli investitori nei loro confronti.

Per quanto riguarda la via d'uscita penso che la 1 (via inflazionistica) abbia più probabilità di realizzarsi, visto che gran parte del debito USA è in mano straniera ed attraverso la sua monetizzazione sarebbero proprio gli stranieri a subire, in termini reali, le maggiori perdite. Come dicono in USA, ... "Our deficit, your problem"
 
Secondo me troveranno il modo di "spalmare" questo eccesso di debito sul resto del mondo, anzi hanno già iniziato ;)
la debolezza del $ ha ridimensionato il valore degli asset in $ ma non ha comportato conseguenza alcuna per gli americani (per loro un dollaro vale sempre un dollaro)

Ciao
 
Re: Re: Scenario Macro 02/12/03 - Il debito quando è troppo è troppo!

Scritto da overthecounter
"Our deficit, your problem"

Colto il punto... e non faranno nenache partire l'inflazione interna... perchè molto efficienti....

Raga la Cina e gli USA... hanno concambio parificato...
 
Scritto da Guglielmo
Secondo me troveranno il modo di "spalmare" questo eccesso di debito sul resto del mondo, anzi hanno già iniziato ;)
la debolezza del $ ha ridimensionato il valore degli asset in $ ma non ha comportato conseguenza alcuna per gli americani (per loro un dollaro vale sempre un dollaro)

Ciao

Credo che tu abbia ragione.

Allargherei anche il contesto (rimango in Italia):

- L'Argentina vive una ripresa economica sulle spalle dei piccoli risparmiatori italiani (con il consenso del governo e delle banche italiane).
- La Cirio NON è fallita; è in amministrazione straordinaria e il conto è stato pagato dai piccoli risparmiatori italiani (con il consenso del governo , delle banche italiane e di Bankitalia).
- Le banche centrali mondiali hanno fatto pagato la recessione mondiale ai risparmiatori; diminuendo il tasso di sconto sotto il livello dell'inflazione, i risparmiatori che non vogliono prendere rischi ed investono in titoli di stato, si vedono erodere il prorpio capitale.

Dopo questa crisi, il rapporto Debitori-Creditori è fortemente sbilanciato verso i debitori; in altre parole, è passato il principio che NON pagare i debiti è fortemente vantaggioso.
 
X Conide

Scritto da avergani
Credo che tu abbia ragione.

Allargherei anche il contesto (rimango in Italia):

- L'Argentina vive una ripresa economica sulle spalle dei piccoli risparmiatori italiani (con il consenso del governo e delle banche italiane).
- La Cirio NON è fallita; è in amministrazione straordinaria e il conto è stato pagato dai piccoli risparmiatori italiani (con il consenso del governo , delle banche italiane e di Bankitalia).
- Le banche centrali mondiali hanno fatto pagato la recessione mondiale ai risparmiatori; Ciao, ma di solito Greenspan alzava i tassi perche' l'economia correva troppo, non perche' aveva bisogno di piazzare i suoi bonds, a proposito , qualcuno sa dove sono andati a finire i TBOND scaduti l'altro giorno? Dicono per un controvalore di 1000 miliardi di dollari, quando ci sono le aste in USA?
 
Grazie per i complimenti. Mi fanno piacere. ;)

Concordo con la "SPALMA VISIONE" del problema. E' una questione di chi pagherà. Così è sempre stato, e forse sempre sarà (anche la profezia ci aggiungo......;)).

Per ora pagano molto le banche centrali orientali, ma sono questioni relative. Pagheranno anche molti americani. Non pagheranno i pochi che sapranno guadagnare speculando sulla situzione.

In fondo, forse è anche una question di redistribuzione del redditto. I ricchi sempre + ricchi, il ceto medio sempre un pò + povero, i poveri sempre + poveri. Triste ma forse e così.

saluti

conide ;)
 
Solo una nota veloce per una notizia di qualche giorno..... nel Freddie Mac's weekly survey il tasso per il mortgage a 30 anni ha superato la soglia del 6%. Era 5.89% l'altra settimana.

Altro dato che fa finire i rifinanziamenti dei mutui.

Altra nota: interessante sentire i toni di Greenspan la proxima settimana! Forse ci si prepara ad un rialzo dei tassi, e prima di quello che si diceva!

Saluti + buon fine settimana ;)

conide
 
Scritto da conide
Solo una nota veloce per una notizia di qualche giorno..... nel Freddie Mac's weekly survey il tasso per il mortgage a 30 anni ha superato la soglia del 6%. Era 5.89% l'altra settimana.

Altro dato che fa finire i rifinanziamenti dei mutui.

Altra nota: interessante sentire i toni di Greenspan la proxima settimana! Forse ci si prepara ad un rialzo dei tassi, e prima di quello che si diceva!

Saluti + buon fine settimana ;)

conide


Mettiamoci in coperativa....compriamo mattoni..hai visto mai:)
 
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