Semplicemente Oscar Giannino

sonyk70

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Oscar Giannino scioglie gli indugi: “Alle prossime elezioni vogliamo portare un manipolo di nostri parlamentari che sui temi che ci stanno a cuore possano dire la loro”. Fermare il declino si butta nella contesa elettorale. L’obiettivo ambizioso è quello di arrivare al 4%, la soglia che consentirebbe alle truppe del giornalista di entrare in Parlamento. “Ho dato per questo la mia disponibilità a mettere in gioco la mia notorietà pubblica per fare il frontman del movimento”.
Significa che si candida come premier?
Beh, si vedrà. Giorgio Napolitano ha detto che darà l’incarico di formare il governo al partito più votato. Sono realista, dopotutto siamo ancora in un sistema parlamentare.
Quale sarà la forma allora?
Sarò il capolista in molte circoscrizioni elettorali.

Giannino ne ha per tutti. Nella minuscola sala delle conferenze della sede nuova di zecca in largo del Nazareno – dominano i colori biancorossi del simbolo, contrappuntati da divanetti di pelle nera come la mise dello staff di Fid, in larghissima maggioranza giovane – attacca Mario Monti che lo ha “deluso perché ha messo solo tasse”, Silvio Berlusconi, “ormai impresentabile”, Pier Luigi Bersani e la sua patrimoniale ma anche Matteo Renzi, “che ha disperso l’occasione storica di poter cambiare tutto”. Ci riceve nel suo studio, abito a scacchi verde e blu e un vistoso anello di brillanti a forma di teschio sulla mano sinistra.
Siete gli unici a non professare una vocazione maggioritaria. Modestia, o sono megalomani i vostri avversari?
Gli altri non li giudico. Io resto maggioritario, nemico dei piccoli partiti. Ma se non ti riconosci in nessun partito e nasci dalla società civile perché in essa cerchi una risposta ai problemi del paese è inutile fare finta di niente o essere ipocriti. Il nostro meccanismo elettorale ci impone di superare un asticella per cercare di ottenere una rappresentanza elettorale. Se Antonio Ingroia si vede alla testa del 51% degli italiani, in bocca al lupo. Ma speriamo che a quel punto il lupo morda bene.
Si dice contrario ai piccoli partiti, ma il suo movimento non è di certo a vocazione plebiscitaria.
Fino a qualche anno fa non avrei lanciato questo appello e poi fatto la mossa che abbiamo fatto oggi. La discontinuità che oggi pongono tutti quelli che dicono di non voler votare o di non avere fiducia nei vecchi partiti è la più grande frattura in termini di rappresentanza di tutta la storia italiana. Per questo abbiamo ritenuto necessario presentarci alle elezioni, perché viviamo in un momento di confusione e di incertezza come lo si era visto solo nel 45/48.
Addirittura...
Certo. Stare a casa mentre il Pdl punta su un Berlusconi impresentabile, il Pd che dice a tutto spiano “patrimoniale” e la delusione di un Monti che si affida per l’organizzazione della società civile ad Italia Futura, non era possibile. In momenti ordinari me ne sarei stato a casa, oggi proprio non posso.
Proprio oggi Monti ha detto che il prossimo sarà l’anno della crescita. Solo propaganda elettorale?
Sì, perché la serietà imporrebbe di dire cose diverse. Quest’anno abbiamo perso due punti e mezzo di Pil, e qualunque modello econometrico porta a pensare che anche per l’anno che viene avremo il segno meno. Chiunque dica che l’Italia crescerà, non dice la verità.
Monti dice cose non vere consapevolmente?
Ma no, fa parte della dose di ottimismo del governo uscente, che già quest’anno ha dovuto correggere molto al ribasso le sue previsioni. Non si può sostenere che basta un punto di pressione fiscale in meno. La cifra va bene, ma bisognerebbe ridurla per i prossimi cinque anni per renderla un’operazione credibile agli occhi degli italiani.
A settembre, però, si parlava di una discesa in campo del premier con l’appoggio del tandem composto da Fermare il declino e Italia Futura. Cosa è successo poi nel rapporto con Montezemolo?
Non lo so. Non ne ho la più pallida idea. La cosa è saltata quando abbiamo chiesto ad Italia Futura di inserire alcuni punti per noi qualificanti nell’appello della loro convention Verso la Terza repubblica. Loro hanno rifiutato, poi i contatti si sono interrotti. Abbiamo provato a riannodare il filo in queste ultime settimane. Ho chiamato personalmente Palazzo Chigi dichiarandomi disposto a portare avanti un dialogo, ma non ho ricevuto risposte.
C’è un veto di Montezemolo nei vostri confronti?
Così ci hanno detto.
Chi ve lo ha detto?
Alcuni dei componenti che siedono al tavolo di quel raggruppamento.
Corrado Passera, proprio in polemica con la scelta di non fare una lista unica alla Camera, non si candiderà con Monti. Lo vedrebbe bene nelle vostro movimento?
Sono rispettoso del fatto che un ministro che ha fatto parte del governo Monti a questo punto si senta in grande difficoltà ad accettare spinte di un altro tipo. La domanda che bisognerebbe porgli è se ammette che è necessario un cambio di passo come noi proponiamo nel nostro programma.
Lei ha sostenuto che con il ministro avete un’identità di vedute in merito alla funzione della società civile.
Credo che la disponibilità di Passera a selezionare la società civile per conto di Monti derivasse dal fatto di aver capito che Monti volesse uno scarto del genere. Non credo che il successivo rifiuto sia causa di un personalismo. Dopo tutto in vacanza con Montezemolo ci andava lui, non ci andavo io, per cui non credo si tratti di questioni personali. Il fatto è che anche all’interno del governo c’era chi si aspettava dal premier una scelta più ampia di rappresentanza nelle liste, anche con persone che, come noi, hanno una certa radicalità e idee chiare. Voglio vedere se le urne premieranno queste scelte. Loro parlano di quota 20% come base di partenza, ma nei sondaggi non trovo queste cifre.
Lei parlava di Renzi come unico possibile scardinatore di questo sistema. Se oggi gli dovesse fare un appello?
Caro Matteo, continua a dire che ti batterai per un partito completamente diverso. Dire che ti batti per chi ti ha sconfitto con regole sbagliate è un errore. Dire “do una mano a Bersani” non è una prova di lealtà, è una rinuncia ad una diversità politica. Matteo, hai un futuro solo se resti abbarbicato alla tua diversità politica.
 
Oscar Giannino non vorrà mai votato da me, visto che fino al giorno prima era alleato di Montezemolo che tra la Juve, Fiat e Ferrari, sono tra le cose che detesto più in assoluto
 
dunque oscar scioglie gli indugi...


e tiro un sospiro di sollievo,questa attesa mi angosciava e adesso finalmente dormirò sonni tranquilli.
 
Giannino sogna il 4%? Qualcuno lo svegli!:yes:
 
Oscar Giannino non vorrà mai votato da me, visto che fino al giorno prima era alleato di Montezemolo che tra la Juve, Fiat e Ferrari, sono tra le cose che detesto più in assoluto

odi la juve?:eek: allora sei laziale:D
 
Ancora con questo qui, ma fate basta, questo è un difensore dei poteri forti, svegliaaaaaaaaaaa !!!!!!!!!!!!:D:D:D:D
 
.... L’obiettivo ambizioso è quello di arrivare al 4%, la soglia che consentirebbe alle truppe del giornalista di entrare in Parlamento......

secondo me
l'obiettivo è semplicemente arrivare all'uno %

il minimo per avere i rimborsi elettorali

:D
 
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