ceck78
Omnis homo mendax
- Registrato
- 18/5/05
- Messaggi
- 26.794
- Punti reazioni
- 1.152
Adesso gli occhi dei tecnici ministeriali, in prima linea nella non facile partita di trovare i fondi per Iva e Imu, sono tutti puntati sulla "spending review".
Obiettivo: cercare tra le pieghe della spesa pubblica improduttiva le risorse con cui coprire la cancellazione dell'Imu sulla prima casa - voluta dal Pdl - e il congelamento dell'aumento dell'Iva almeno fino al 31 dicembre (allo stato attuale l'imposta dovrebbe aumentare da ottobre).
Per quanto riguarda lo stop all'Imu sulla prima casa, si profila dunque un allungamento dei tempi: la soluzione potrebbe essere individuata nel contesto della legge di stabilità. Tutto questo mentre il viceministro dell'Economia Stefano Fassina e il ministro per la Pa D'Alia rassicurano sui conti pubblici: nessuna manovra correttiva all'orizzonte.
Sarebbe dunque questa la strategia che il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni starebbe prendendo in considerazione. Nei prossimi giorni dovrebbe essere nominato un nuovo commissario per i tagli alla spesa pubblica.

Nel mirino dei tecnici di via XX settembre gli 800 miliardi di spesa pubblica, tra le cui pieghe potrebbero esserci margini di risparmio. I tagli - in quest'ottica - dovrebbero essere strutturali.
Per quanto riguarda l'Iva, l'ulteriore stop all'aumento, almeno fino a fine anno, potrebbe consentire di affrontare la questione nella legge di stabilità (sarà quella l'occasione anche per affrontare le questioni del rifinanziamento della cassa in deroga e dei ticket sanitari).
Giovedì il quadro dovrebbe assumere contorni più definiti: si riunirà infatti la cabina di regia tra Governo e maggioranza, a cui dovrebbe partecipare anche il premier Enrico letta.
Una partita - quella sui fondi Imu e Iva - che si aggira sui cinque miliardi: uno verrebbe impiegato per coprire il congelamento dell'aumento Iva dal 21 al 22% fino a fine anno; quattro servirebbero invece per far saltare l'applicazione dell'Imu sulla prima casa. Misura, questa, richiesta dal Pdl, mentre il Pd spinge per una rimodulazione, magari garantendo un'esenzione per l'85% dei proprietari di prima casa.
Tra le ipotesi che circolano nei tavoli tecnici, l'accorpamento dell'Imu nella nuova "service tax", che dal 2014 dovrebbe contenere sotto un unico cappello Imu, Tares e i vari balzelli locali sugli immobili; l'ampliamento della franchigia a 600 euro, soluzione che consentirebbe di esentare dal pagamento dell'imposta sulla casa almeno l'80% dei contribuenti.
Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato assicura: «La volontà di non aumentare l'Imu è assoluta, e lo stesso vale per quel che riguarda l'Iva. La cabina di regia serve ad individuare il rapporto di copertura perché le risorse previste nel bilancio dello Stato quando vengono a mancare vanno coperte».
Servono cinque miliardi per lo stop a Iva e Imu. Ministeri all'opera per la spending review - Il Sole 24 ORE
Obiettivo: cercare tra le pieghe della spesa pubblica improduttiva le risorse con cui coprire la cancellazione dell'Imu sulla prima casa - voluta dal Pdl - e il congelamento dell'aumento dell'Iva almeno fino al 31 dicembre (allo stato attuale l'imposta dovrebbe aumentare da ottobre).
Per quanto riguarda lo stop all'Imu sulla prima casa, si profila dunque un allungamento dei tempi: la soluzione potrebbe essere individuata nel contesto della legge di stabilità. Tutto questo mentre il viceministro dell'Economia Stefano Fassina e il ministro per la Pa D'Alia rassicurano sui conti pubblici: nessuna manovra correttiva all'orizzonte.
Sarebbe dunque questa la strategia che il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni starebbe prendendo in considerazione. Nei prossimi giorni dovrebbe essere nominato un nuovo commissario per i tagli alla spesa pubblica.


Nel mirino dei tecnici di via XX settembre gli 800 miliardi di spesa pubblica, tra le cui pieghe potrebbero esserci margini di risparmio. I tagli - in quest'ottica - dovrebbero essere strutturali.
Per quanto riguarda l'Iva, l'ulteriore stop all'aumento, almeno fino a fine anno, potrebbe consentire di affrontare la questione nella legge di stabilità (sarà quella l'occasione anche per affrontare le questioni del rifinanziamento della cassa in deroga e dei ticket sanitari).
Giovedì il quadro dovrebbe assumere contorni più definiti: si riunirà infatti la cabina di regia tra Governo e maggioranza, a cui dovrebbe partecipare anche il premier Enrico letta.
Una partita - quella sui fondi Imu e Iva - che si aggira sui cinque miliardi: uno verrebbe impiegato per coprire il congelamento dell'aumento Iva dal 21 al 22% fino a fine anno; quattro servirebbero invece per far saltare l'applicazione dell'Imu sulla prima casa. Misura, questa, richiesta dal Pdl, mentre il Pd spinge per una rimodulazione, magari garantendo un'esenzione per l'85% dei proprietari di prima casa.
Tra le ipotesi che circolano nei tavoli tecnici, l'accorpamento dell'Imu nella nuova "service tax", che dal 2014 dovrebbe contenere sotto un unico cappello Imu, Tares e i vari balzelli locali sugli immobili; l'ampliamento della franchigia a 600 euro, soluzione che consentirebbe di esentare dal pagamento dell'imposta sulla casa almeno l'80% dei contribuenti.
Il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato assicura: «La volontà di non aumentare l'Imu è assoluta, e lo stesso vale per quel che riguarda l'Iva. La cabina di regia serve ad individuare il rapporto di copertura perché le risorse previste nel bilancio dello Stato quando vengono a mancare vanno coperte».
Servono cinque miliardi per lo stop a Iva e Imu. Ministeri all'opera per la spending review - Il Sole 24 ORE