Silvio silvio silvio silvio silvio

In Italia non vi è una destra normale ma una destra eversiva. Nei paesi europei, la destra ,che poi rappresenta mediamente gli interessi dei ceti più ricchi, si situa in uno spettro che va da essere moderata ad essere conservatrice, è presente una piccola componente xenofoba. In Italia, caso unico ed anomalo nel panorama europeo, nel campo politico della destra queste posizioni sono minoritarie. Vi è, al contrario, egemone una destra specificamente italiana di tipo eversivo con la presenza di una forte componente xenofoba. La destra italiana è assimilabile caso mai, con qualche approssimazione, alle destre sudamericane che hanno governato nell'ultimo dopoguerra : il Peronismo per tutte. Non è la sede questa per fare l'analisi storica di questa peculiarità eversiva della destra italiana rispetto a quelle europee di tipo conservatore ma nazionale nel senso che si fa carico degli interessi di tutta la nazione e dello stato a differenza della borghesia italiana gretta, meschina ed avida. Le radici ultime affondano sul fatto che in Italia non vi è mai stata una vera rivoluzione borghese come in altri paesi europei iniziando da quella di Cromwell in Inghilterra a quella giacobina in Francia. Cosa intendo per destra eversiva? Intendo una destra che pur poggiandosi sui ceti più ricchi della società non si assume la responsabilità di classe dirigente, non si fa carico degli interessi della Nazione. Una destra che invita a non pagare le tasse. Una destra che scarica sui ceti popolari le crisi ricorrenti, assume connotazioni demagogiche, si rivolta contro lo stesso stato di cui essa stessa è la massima rappresentanza essendo classe egemone. Una destra che assalta i palazzi del potere che essa stessa rappresenta, una destra che assalta la casa di tutti per non pagare ciò che le spetta pagare, come il comandante di una nave che prima di salvare passeggeri ed equipaggio stacca la scialuppa migliore, si cala in mare e prende il largo con la nave che affonda. Un esempio eclatante è stato il comandante Berlusca.
 
le foto attuali sono più belle di quelle di repertorio

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In Italia non vi è una destra normale ma una destra eversiva. Nei paesi europei, la destra ,che poi rappresenta mediamente gli interessi dei ceti più ricchi, si situa in uno spettro che va da essere moderata ad essere conservatrice, è presente una piccola componente xenofoba. In Italia, caso unico ed anomalo nel panorama europeo, nel campo politico della destra queste posizioni sono minoritarie. Vi è, al contrario, egemone una destra specificamente italiana di tipo eversivo con la presenza di una forte componente xenofoba. La destra italiana è assimilabile caso mai, con qualche approssimazione, alle destre sudamericane che hanno governato nell'ultimo dopoguerra : il Peronismo per tutte. Non è la sede questa per fare l'analisi storica di questa peculiarità eversiva della destra italiana rispetto a quelle europee di tipo conservatore ma nazionale nel senso che si fa carico degli interessi di tutta la nazione e dello stato a differenza della borghesia italiana gretta, meschina ed avida. Le radici ultime affondano sul fatto che in Italia non vi è mai stata una vera rivoluzione borghese come in altri paesi europei iniziando da quella di Cromwell in Inghilterra a quella giacobina in Francia. Cosa intendo per destra eversiva? Intendo una destra che pur poggiandosi sui ceti più ricchi della società non si assume la responsabilità di classe dirigente, non si fa carico degli interessi della Nazione. Una destra che invita a non pagare le tasse. Una destra che scarica sui ceti popolari le crisi ricorrenti, assume connotazioni demagogiche, si rivolta contro lo stesso stato di cui essa stessa è la massima rappresentanza essendo classe egemone. Una destra che assalta i palazzi del potere che essa stessa rappresenta, una destra che assalta la casa di tutti per non pagare ciò che le spetta pagare, come il comandante di una nave che prima di salvare passeggeri ed equipaggio stacca la scialuppa migliore, si cala in mare e prende il largo con la nave che affonda. Un esempio eclatante è stato il comandante Berlusca.

vero, giusto.
 
la faccia della disfatta morale e politica
 
Berlusca come Schettino.
Due fra le piu' riuscite incarnazioni storiche della maschera di Alberto Sordi: meta' buffone, meta' ca.rogna, uno che vuole fre.garti senza dover rinunciare ad esserti simpatico...
 
Corsi e ricorsi storici....la repubblica sociale di Arcore....:o
 
Un volto vecchio ma inespressivo

A furia di tirarla la pelle gli si è rivoltata contro; ormai inesorabilmente flaccida e non trattabile. Nessun chirurgo plastico può fare alcunché. Penoso, tragicamente penoso. Gli occhi languidi, acquosi, piccoli, persi. Un uomo che non voleva venir vecchio è devastato dalla vecchiaia più beffarda, più vendicativa. Una faccia resa artificialmente di plastica in gioventù si è trasformata in altrettanta artificiale faccia nella senilità. Non è un vecchio con rughe normali, labbra normali, occhi normali come tanti bei vecchi ci sono in giro. Se ci fate caso, i volti dei vecchi sono molto più espressivi dei volti dei giovani, vi sono impressi i dolori e le gioie di tutta una vita. Berlusconi non ha una faccia di un vecchio normale perché, nella sua futilità di uomo, man mano che gli anni passavano distruggeva con lifting e numerosi rimaneggiamenti plastici la sua storia espressiva, l'anima che pur un volto rappresenta. Oggi è un vecchio con un volto che lui stesso ha devastato.
 
il ceto medio, i piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi, chi produce vuole votare il ragazzetto bersani che ha promesso dopo l'imu di monti, una patrimoniale per tutti.
:D

a parte che l'IMU l'hanno introdotta Tremonti e Silviolo (ché non lo sapevi? :o), il governo Monti ne ha solo anticipato l'applicazione, ti comunico che dopo dieci anni del tuo idolo il ceto medio non esiste più.
Ma mi rendo conto che a cercare di aprire gli occhi ad un innamorato rischio di passare per str:censored:
 
Corsi e ricorsi storici....la repubblica sociale di Arcore....:o



:bow::bow::bow:...accostamento ben riuscito..


In effetti anche le foto, immagini e film-luce degli ultimi drammatici mesi della repubblica di Salò ci consegnano un duce irrimediabilmente diverso, rispetto agli anni trionfali dell'ascesa al potere e del consolidamento. Si riscontra sia nella espressione del volto, sia nella gestualità; da espressioni e gestualità impavide e sfrontate si passa ad espressioni e gesti di un uomo rassegnato, impaurito e già sconfitto.
 
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